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come avere le piantine come i professionisti ? 
Autore Messaggio

Iscritto il: 23/09/2011, 20:05
Messaggi: 28
Località: Pavia
Formazione: geometra
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Ciao Raviolo, vorrei ringraziarti per aver esposto queste tue esoperienze che io integrerò a quelle che già facevo. A presto Enzo


12/12/2011, 23:29
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Iscritto il: 13/12/2008, 18:14
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Località: Bevagna (PG)
Formazione: Laurea Scienze Agrarie
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raviolo ha scritto:
Io la spiego con una teoria che ho elaborato.
Penso che le piante agiscano come delle fratture tra il terreno e l'aria. siano insomma una specie di canale di collegamento.
Attorno alle imboccature (radici e foglie), si sviluppano vortici e correnti d'acqua , d'aria , ioni e molecole chimiche. E' importante che gli interventi che facciamo siano in sincronia con questi vortici e flussi, che sono perlopiu influenzati dal ciclo giorno notte e quindi luce ,calore, evaporazione.
Insomma e' come spingere un altalena, se dai le spinte in fase con l'oscillazione l'altalena va sempre piu forte.
Se, al contrario , spingi in controfase l'altalena si ferma.

Bella teoria, Raviolo, la pianta vive per metà nel terreno e l'altra metà nell'aria. Quindi i parametri fisici come la temperatura, umidita, etc. devono essere complementari. Molto importante è il riscaldamento delle serre di produzione per avere delle buone piante e il rapporto tra temperatura del terreno e quella dell'aria. La luce tra diurna e notturna. L'acqua di irrigazione con la sua qualità (salinità, ph, etc.) e l'umidità dell'aria.
Ma il discorso è molto lungo e non si può riassumere in un post, vi sono anche dei piccoli e grandi accorgimenti per avere buona produzione in vivaio e non sempre hanno come obbiettivo il risultato finale del produttore, mi riferisco soprattutto all'uso di brachizzanti.
Nella mia esperienza di 15 anni nella produzione di piantine da ortaggi ne ho conosciuti molti.
Un cordiale saluto a tutti.

_________________
“ Prima di Giove non v’erano contadini
che coltivassero la terra,
né era lecito delimitare i campi
tracciando confini: tutto era in comune
e la terra, senza che le fosse richiesto,
produceva spontaneamente
e con generosità ogni cosa.”
Virgilio.


13/12/2011, 9:49
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Iscritto il: 16/05/2011, 19:59
Messaggi: 45
Località: Padova
Formazione: laurea in scienze e tecnologie agrarie
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Io ho sempre pensato che le piantine professionali dei vivaisti fossero legati alla cura che dedicano ad ogni seme e germoglio, mentre per l'agricoltore classico si ha ancora la mentalità base dello spaglio. Anche perchè la perdita di una piantina per un vivaista è economicamente superiore rispetto ad un agricoltore in quanto la piantina serve per ottenere il prodotto finale, personalemente ragionerei in termini economici a seconda della coltura. Ad esempio per le lattughe preferirei tenere una altà densità di seme anche se non conciato. Un discorso a parte per i bulbi... mi piacerebbe sapere come si comportano per grandi distribuzioni.


13/12/2011, 15:08
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Sez. Orticoltura
Sez. Orticoltura

Iscritto il: 09/08/2008, 9:24
Messaggi: 10203
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http://www.antesia.it/notizie_agronotiz ... tetta.html

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13/12/2011, 18:41
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