Sabato scorso sono andato a visitare un mio che, un paio di anni fa, ha abbandonato la propria attività di impiegato e si è ritirato a vivere in una casa di campagna ereditata dai suoi nonni. Lì ha iniziato a coltivare un orto( ad occhio presumo sui 2000-2500 metri quadrati) e ad allevare animali. Nel pollaio avrà un centinaio di polli, in un capanno una decina di coniglie-fattrici, e in un recinto esterno 5 o 6 capre e due maiali. D'inverno, armato di motosega e di tanta voglia, produce un po' di legna da ardere che poi vende, e nella bella stagione gestisce 5 o 6 arnie di api. Ebbene, questo mio amico, mi ha stragiurato che con i proventi di queste attività riesce a vivere. Certamente non nuota nell'oro, però ha la macchina, è sempre vestito dignitosamente, e non è sicuramente malnutrito.
Quando abbandonò il lavoro pensavo, e temevo, che si sarebbe pentito a breve, invece sembrerebbe che un'attività agricola, assolutamente non intensiva, sia in grado di garantire un sopravvivenza più che dignitosa.
Ho voluto riportare questo aneddoto perchè mi ha colpito e ben impressionato, e spero che questo mio amico non abbia esagerato affermando che quelle attività gli permettono l'indipendenza economica.