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Cause dei problemi strutturali nel comparto agro-zootecnico 
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Pallinof dice
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Insulti e minacce a parte io vivo in Umbria, provincia di Perugia, comune di Bevagna.

Non mi sembra di aver minacciato o insultato nessuno però in un discorso tra persone adulte si discute e non si impongono le cose come Lui vorrebbe fare. Una giusta cosa la dice Paolo riferendosi alla non vocazionalità della sua zona di produzione mentre Lu Terrone conferma che i mercati(la sua ossessione) sono diversi a seconda delle aree di coltivazione.
Passando alla discussione attuale dico che in fondo tutti quelli che espongono le proprie ragioni hanno "ragione" il problema è quello che dice grintosauro cioè la terra e' bassa, e se uno si china per coltivarla e' facile prenderselo in quel posto.
Quando servi ti portano sul palmo della mano altrimenti fanno finta di non conoscerti e spesso ti devono ancora dei soldi.
Ci vogliono interventi strutturali da parte politica.

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13/01/2009, 19:27
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Finalmente si comincia a ragionare, allora Eugenio se sono necessari interventi strutturali da parte politica è necessario che i professionisti (agronomi e tecnici) facciano la loro parte, cioè facciano delle proposte.
Adesso ci devi spiegare perchè quando si parle di agricoltura alternativa vengono sfogate tutte le frustrazioni della crisi agricola odierna.
Sono d'accordo nella necessità di un intervento politico. soprattutto per permettere l'accesso all'attivita agricola che necessita del bene terreno, purtroppo oggi soggetto a speculazione.
La biodiversità è la ricchezza della natura, come le tecniche di coltivazione alternative sono la ricchezza dell'agricoltura. Impariamo a rispettarle forse in futuro potranno risultare utili.
Consiglio a tutti il film Idiocracy (2006) un film di Mike Judge.

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“ Prima di Giove non v’erano contadini
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né era lecito delimitare i campi
tracciando confini: tutto era in comune
e la terra, senza che le fosse richiesto,
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13/01/2009, 20:43
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è necessario che i professionisti (agronomi e tecnici) facciano la loro parte, cioè facciano delle proposte.

Quali professionisti? quelli degli ordini professionali? o forse quelli delle organizzazioni di categoria?per me meglio quelli dipendenti dalla P.A., già pagati.(nonostante i tuoi giudizi negativi)
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Adesso ci devi spiegare perchè quando si parle di agricoltura alternativa vengono sfogate tutte le frustrazioni della crisi agricola odierna

La crisi odierna viene da una scarsa remuneratività dei prodotti perchè in giro si trova materiale a buon mercato e nessun scarica colpe sulle forme alternative anzi come tu hai detto il biologico prende piede ma sei sicuro che sia un metodo veramente valido?in questo caso non serve per far campare gli enti certificatori?
Spiega invece tu a noi profani in annate climatologicamente strane come si fa il biologico?
Allora x essere onesto voglio dire che i tecnici sanno come produrre prodotti puliti e in base a questo sono convinto che si possa produrre secondo il metodo integrato cosa in cui crede (a giusta ragione) l'attuale ministro.
Relativamente alla biodiversità, è una ricchezza della natura che va conservata.Ben vengano le riproduzioni in situ di varietà e razze che in qualsiasi momento possono essere fonte genetica.
Io consiglio invece i dati economici che dimostrano quanto siamo poco competitivi in agricoltura per una questione di disorganizzazione societaria(una miriade di piccole aziende) e per la mancanza di linee programmatiche.
ciao

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13/01/2009, 22:44
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PallinoF il tuo discorso fila bene , ha solo un piccolo intoppo

e che lo stato che vada bene o che ti vada amle , vuole essere pagato , poi magari dopo 2 o 3 anni se ti va male , qulacosina ti da, un mezzo rimborso sugli interessi passivi , qualche spicciolo a fine anno per pagare i fornitori , pero prima paga

come dicevano i vecchi paga pantalone
paga pantalone la tassa sulla p.iva
Paga pantalone , iscrizione CCIAA
paga pantalone l'iva (e la relativo servizio di tenyuta iva , che a volte e' piu dell'iva pagata)
paga pantalone tutti i vari enti , consorzi difesa , sindacati

poi inizi a lavorare , produrre , poi sperando in nessun guaio (ti faccio un piccolo elenco di guai: tempesta , siccita, gelate , e poi negli ultimi 25 anni ,sottovalutazione della produzione lattiera nella determinazione delle quote latte , nel 1984 grazie al ministro dell'epoca, afta epizootica, cernobil , ciravegna e il vino al metanolo, Bse , mangimi alla diossina , devo aggiungerne degli altri o bastano questi ?)

vogliamo fare il biologico , per me sta bene , pero voglio uno della GDO che mi mette nero su bianco un paio di cose

primo mi da il capitolato di come vuole i prodotti e di chi fa i controlli
secondo mi dice quanto vuole spendere , e il quantitativo minimo massimo di prodotto che intende acquistare ogni anno e in che periodo.
terzo mi dice per quanti anni si impegna a ritirare i prodotti , e non che dopo 1 anno si rende irreperibile , come e' successo con al carne di qualita in piemonte a fine 2007
quarto indicizioamo i prezzi alla inflazione.

da qui in poi si puo anche discutere

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14/01/2009, 0:42
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Quali professionisti? quelli degli ordini professionali? o forse quelli delle organizzazioni di categoria?per me meglio quelli dipendenti dalla P.A., già pagati.(nonostante i tuoi giudizi negativi)

I professionisti che traggono il proprio reddito dai bilanci di un'azienda agricola e che spesso vanno in giro con le scarpe sporche di terra.

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La crisi odierna viene da una scarsa remuneratività dei prodotti perchè in giro si trova materiale a buon mercato e nessun scarica colpe sulle forme alternative anzi come tu hai detto il biologico prende piede ma sei sicuro che sia un metodo veramente valido?in questo caso non serve per far campare gli enti certificatori?

Questa affermazione è la conferma di quanto i dipendenti P.A. sono lontani dal mondo del lavoro. La scarsa remuneratività dei prodotti agricoli dipende dall'assenza di mercato e da un regime di monopolio che obbliga l'agricoltore a "prendere o lasciare" e la sua esposizione bancaria lo obbliga a prendere. Il biologico è nato nella piccola azienda, dopo la sua regolamentazione aumentando i costi è passato inevitabilmente alla grande azienda in grado di rifornire la GDO. Gli enti certificatori sono nati per offrire lavoro alle associazioni sindacali confermando al consumatore la innata malafede del'agricoltore.

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Spiega invece tu a noi profani in annate climatologicamente strane come si fa il biologico?
Allora x essere onesto voglio dire che i tecnici sanno come produrre prodotti puliti e in base a questo sono convinto che si possa produrre secondo il metodo integrato cosa in cui crede (a giusta ragione) l'attuale ministro.

Il mito della chimica come panacea a tutti i mali è ormai tramontato da un pezzo tra gli addetti ai lavori. Spesso in annate particolari chi non ha trattato alla fine ha guadagnato, scusa per la rima.
Allora spiegami tu quali prodotti usare in serra su culture come pomodoro da mensa, cetriolo e zucchina raccolta tutti giorni rispettando i tempi di carenza dei vari prodotti oppure è meglio affidarsi ala soglia dei residui????????

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Relativamente alla biodiversità, è una ricchezza della natura che va conservata.Ben vengano le riproduzioni in situ di varietà e razze che in qualsiasi momento possono essere fonte genetica.
Io consiglio invece i dati economici che dimostrano quanto siamo poco competitivi in agricoltura per una questione di disorganizzazione societaria(una miriade di piccole aziende) e per la mancanza di linee programmatiche.

Torno a ribadire che in assensa di mercato i dati economici hanno poco valore e la biodiversità è la nostra ricchezza da salvaguardare a tutti i costi che potrà in futuro permettere il grande salto di qualità dell'agricoltura. "ha da passa stà nuttata".

Condivido quanto afferma grintosauro, non capisco però perchè le sacrosante richieste alla GDO devono essere limititate al solo biologico.
Cordiali saluti

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14/01/2009, 9:31
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Ciao a tutti,
vedo che la discussione è sempre più interessante, io volevo solo precisare una cosa che ho detto in precedenza parlando della frammentazione dei terreni, ho ritrovato la fonte, nel codice civile si parla della minima unità colturale negli articoli 846 e 847, poi c'è l'articolo 848 in cui si dice che un contratto può essere annullato, entro tre anni dalla stipulazione, se non si rispettano gli articoli precedentemente citati.
Saluti Francesco

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Egli vive ancora.


14/01/2009, 17:51
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Se tu appartieni a quel genere di professionisti inizia a fare la tua proposta che sia però fattibile dal punto di vista economico.
Pur essendo della P.A. ti posso dire che non sono lontano dal mondo del lavoro(te lo spiegavo nei post precedenti se li leggi) e ti assicuro di quanta merce arriva in Italia anche dai paesi nordafricani ed anche più lontani che molto spesso rende i ns prodotti poco convenienti.Vedi in questo periodo carciofi egiziani
Io non ti posso spiegare per ovvie ragioni come si fa sotto serra o in pieno campo come tu non puoi dirmi come si fa a rispettare il biologico(x la vite biologica quest'anno passato è stato possibile?io non credo)
Non sono d'accordo sulla fine della chimica ma auspico una regolamentazione dei prodotti ed una sperimentazione seria degli stessi prima di essere posti in commercio.
Facci un esempio pratico nella tua zona di come la biodiversità sarà il futuro dell'agricolura.
La GDO con il biologico si fa la bella faccia con i consumatori.
ciao

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14/01/2009, 20:29
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perche le richieste sul biologico sono quelle norme a prima vista piu facili da mettere in pratica.

perche se andiamo nel comparto zootecnico e/0affini , carne e latticini ,le cose si complicano.

i problemi dell aGDO , e' che sono societa rette e appoggiate da gruppi bancari o politicizzate, in cui il profitto e' la massima loro espressione , in cui se ci sono dei problemi non e' colpa loro , ma sempre di qualcun altro .

un altro problema e' che in molte GDO ,ci sono capitali esteri , che appogggiano prodotti di importazione.

un altro problema che le associazioni di categoria agricole , e' la mancanza di coraggio.

pottrebbero benissimo fare una denuncia per frode commerciale , perche non si capisce come e' possinbile che l'italia importa il 60%del latte consumato , ma dove ti giri e giri , tranne che nei discount , vedi tutti tertapack con la dicitura , latte italino, e il resto dove finisce allora? nei dolci , nei panettoni ? nelle colombe? ..... suvvia

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14/01/2009, 21:23
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grintosauro ha scritto:
perche le richieste sul biologico sono quelle norme a prima vista piu facili da mettere in pratica.

Forse perchè c'è maggior interesse da parte della GDO a disporre di un prodotto biologico, ma oggi vi sono grandi marchi nazionali che monopolizzano l'offerta in grado di ammortizzare i costi per la certificazione.

Cita:
perche se andiamo nel comparto zootecnico e/0affini , carne e latticini ,le cose si complicano.

Sinceramente non ho esperienza diretta nel settore anche se conosco allevatori di chianina che lavorano per la GDO e fanno molta fatica a far quadrare i conti.

Cita:
i problemi dell aGDO , e' che sono societa rette e appoggiate da gruppi bancari o politicizzate, in cui il profitto e' la massima loro espressione , in cui se ci sono dei problemi non e' colpa loro , ma sempre di qualcun altro .
un altro problema e' che in molte GDO ,ci sono capitali esteri , che appogggiano prodotti di importazione.

Sono d'accordo, il problema è che non possiamo più parlare di attività commerciale, ma di attività finanziaria dove il denaro è stato sostituito dalla merce e l'incasso giornaliero matura interessi prima dela pagamento a 60 o 90 giorni dei fornitori.

Cita:
un altro problema che le associazioni di categoria agricole , e' la mancanza di coraggio.

Le associazioni di categoria oltre a mancare di coraggio mancano soprattutto di iscritti. Gli addetti in agricoltura sono passati daql 45% degli anni 50 agli attuali 4%.

Cita:
pottrebbero benissimo fare una denuncia per frode commerciale , perche non si capisce come e' possinbile che l'italia importa il 60%del latte consumato , ma dove ti giri e giri , tranne che nei discount , vedi tutti tertapack con la dicitura , latte italino, e il resto dove finisce allora? nei dolci , nei panettoni ? nelle colombe? ..... suvvia

Quanto dici mi ricorda un fatto personale e cioè la mia prima esperienza di lavoro a Roma in un consorzio che gestiva in esclusiva il marchio nazionale del coniglio italiano.
Ebbene con la compiacenza dei politici del tempo venivano commercializzate partite di coniglio ungherese dopo un corso intensivo di lingua italiana. Speravo che dopo 25 anni la situazione fosse cambiata, ma a quanto affermi la storia si ripete.
Cordiali saluti.

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“ Prima di Giove non v’erano contadini
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15/01/2009, 9:23
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Ciao

appoggio eugenio quando dice che oggi i nostri prodotti nn sono competitivi,ma nn per colpa del coltivatore ma di una situazione assurda.
Risparmiando quanto vuoi,il tuo prodotto costerà sempre di più rispetto a un prodotto fatto all estero.questo perchè la manodopera,i contributi,ed altro sono diversi da paesi e paesi,
quindi o lo stato mi mette in condizioni di poter competere con l egitto o dovrebbe limitare le importazioni dall egitto.


15/01/2009, 15:01
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