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Carbone agricolo, Biochar
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biociccio
Iscritto il: 19/01/2012, 14:33 Messaggi: 154 Località: Prato
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Visto che oggi non lavoro causa neve volevo condividere con voi una scoperta che ho fatto di recente e che mi affascina molto, il biochar. Vi metto 2 link per non fare un poema: http://www.genitronsviluppo.com/2008/12 ... lla-terra/http://www.genitronsviluppo.com/2008/11 ... amazzonia/http://bionieri.ning.com/page/biochar-e-terra-pretaSe avete avuto pazienza vi sarete fatti un idea generale, vi aggiungo altri 2 link per farvi vedere 2 sistemi semplici per produrre biochar senza fare tutto il fumo e l' inquinamento di una carbonaia: è in inglese ma basta guardare http://www.youtube.com/watch?v=dqkWYM7rYpUIntrigante stufetta a pirolisi. in italiano http://www.youtube.com/watch?v=QsH_Gh-n2MgDetto questo a me interesserebbe discutere della possibilità di migliorare con il biochar il nostro orto, o di come produrselo, piu che discutere di tutti i risvolti globali...sempre se non dovete fare un pupazzo di neve !
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02/02/2012, 14:03 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
Iscritto il: 13/03/2008, 19:23 Messaggi: 68851 Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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Il biochar è carbone vegetale che si ottiene dalla pirolisi di diversi tipi di biomassa vegetale. Di particolare interesse risulta la sua produzione a partire da residui/sottoprodotti agricoli : potature, stoppie di mais o grano, lolla di riso, mallo di mandorla, fogliame secco, ecc. La pirolisi permette di ottenere: un gas (syngas) con un potere calorifico pari al GPL che può essere utilizzato in processi produttivi che necessitino di calore (es : essiccazione o per la produzione di energia elettrica), e biochar o carbone vegetale. Il sottoprodotto della pirolisi è il biochar (90% di contenuto di carbonio) che, se applicato ai suoli, è un potente ammendante. La sua alta porosità aumenta la ritenzione idrica e quella degli elementi nutritivi che rimangono più a lungo disponibili per le piante; migliora inoltre la struttura del terreno e le sue proprietà meccaniche (Chan et al., 2007). Molti studi hanno già dimostrato l’impatto positivo dell’applicazione del biochar sulle rese agricole diminuendo il fabbisogno di acqua e fertilizzanti (Nishio, 1996; Hoshi, 2001; Lehmann et al., 2003; Yamato et al., 2006; Chan et al., 2007; Rondon et al., 2007, Baronti et al 2010; Vaccari et al. 2011). La struttura compatta del biochar permette a questo prodotto di non essere degradato dai microrganismi del suolo e quindi di stoccare carbonio invece che farlo tornare all’atmosfera sotto forma di CO2 come nel caso del compost o dell'abbruciamento dei residui di potatura (Kuhlbusch et al., 1996; Lehmann et al., 2002, Harris e Hill, 2007). Secondo Yanai et al. (2007), l’impiego di biochar sui terreni agricoli permette di diminuire le emissioni di N2O dal suolo, gas a effetto serra con un Global Warming Potential 296 volte maggiore della CO2 (IPCC, 2001). Da questo quadro emerge che il biochar è l’unica tecnica di mitigazione dei cambiamenti climatici che non sia solo carbon neutral, ma addirittura carbon negative, ovvero sequestra più carbonio di quanto ne emetta per produrre energia. Si stima che una fattoria di 250 ha che utilizzi bio-char addizionato d'azoto sia in grado di sequestrare 1900 tonnellate di carbonio all’anno ( http://www.biorenew.iastate.edu). Ulteriori ricerche sono necessarie ma i risultati fino ad ora ottenuti sono positivi tant'è che il biochar è stato inserito nell’agenda dei prossimi negoziati internazionali sui cambiamenti climatici come la più promettente strategia di mitigazione del cambiamento climatico. Questo permetterà, tra l’altro, la creazione di un commercio internazionale regolamentato dalle Nazioni Unite di crediti di CO2 legati all’impiego del biochar. Le imprese potranno compensare le loro emissioni acquistando crediti di emissioni evitate grazie a questa nuova tecnologia. Parallelamente si sta sviluppando un mercato volontario sul quale anche coloro che non hanno obblighi di riduzione di emissioni possono acquistare crediti. Associazione Italiana BioChar : http://www.ichar.org/Non riesco a capire la differenza con il vecchio carbone vegetale che si produceva nei boschi fino agli anni '50? Marco
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02/02/2012, 14:24 |
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biociccio
Iscritto il: 19/01/2012, 14:33 Messaggi: 154 Località: Prato
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Ciao Marco, se fai il carbone disperdendo i fumi fai un nebbione molto inquinante, in più ci vuole molto più tempo, anche per un barile ci vogliono circa 2 giorni, ai fini agricoli cambia solo la qualità del carbone che presenta una porosità diversa e comunque un pò più "intasata" da catrame. In più il biochar o il comune carbone di legna, che è più o meno = va messo nel terreno dopo essere "caricato" ossia lasciato a contatto con compost o altro materiale organico perchè se fosse messo tal quale adsorbirebbe gli elementi dal terreno ed entrando in competizione con le piante per un certo tempo. Comunque per me puoi considerarli equivalenti. I vantaggi principali dell' aggiungere carbone al terreno sono questi
•Stimolazione della crescita delle piante. •Riduzione delle emissioni di metano. •Riduzione emissioni protossido di azoto (circa 50%). •Riduzione dell’utilizzo di fertilizzanti (circa 10%). •Riduzione dilavamento nutrienti. •Sequestro del carbonio in un deposito sotterraneo stabile e a lungo termine. •Abbassamento dell’acidità del suolo. •Riduzione dell’inquinamento da alluminio. •Innalzamento del numero e qualità degli aggregati nel suolo grazie all’aumento delle ife fungali. •Miglioramento della capacità di ritenzione idrica del terreno. •Aumento di Ca, Mg, P e K disponibili nel terreno. •Aumento della respirazione microbica del terreno. •Aumento della massa microbica. •Stimolazione dell’azione di fissaggio dell’azoto da parte dei legumi. •Maggior estensione delle micorrize. •Maggiore capacità di scambio di cationi.
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02/02/2012, 14:47 |
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biociccio
Iscritto il: 19/01/2012, 14:33 Messaggi: 154 Località: Prato
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Ok mi pare di capire che non interessa a nessuno, faccio un ultimo tentativo così vi spiego perchè interessa a me 1 è un ammendante a costo zero che nel terreno dura secoli. A differenza del classico carbone di legna possiamo farlo anche con rovi, canne vecchie, segatura, noccioli ecc. 2 a differenza degli altri ammendanti ha un' elevatissima porosità e quindi una superfice enorme disponibile per l' insediamento dei batteri, non solo, è capace di trattenere una vastissima serie di elementi che quindi non vengono dilavati. 3 Prima di usarlo dobbiamo caricarlo, ossia metterlo nel compost o nel letame per riempirlo di batteri. Questa sembra una seccatura ma il carbone è un ottimo accelleratore dei processi di decomposizione, sia per i batteri che può ospitare, sia per la sua consistenza che tiene il compost areato e umido, dato che trattiene anche l' acqua. Se invece che nel compost lo mettiamo nell' acqua grassa o nel the di pollina dovremmo avere una riduzione più veloce della parte azotata. 4 se lasciamo il carbone anche in superfice il colore nero riscalda di più il terreno ed aiuta la piante nei periodi freddi: http://www.youtube.com/watch?v=QwEEd9vD-ow Più o meno è tutto
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03/02/2012, 12:16 |
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rosicpeter
Iscritto il: 13/09/2008, 14:43 Messaggi: 860 Località: ugovizza (ud)
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ottimo post molto interessante la cosa da noi im montagna c'era una zona dove facevano le carbonaie e li si nota grande differenza con il prato vicino tutto un altro tipo di erba ancor ora a distanza di anni
molto interessante grazie
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07/02/2012, 2:18 |
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Alberto1987
Iscritto il: 14/07/2011, 10:49 Messaggi: 281 Località: Milano
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Mi aggiungo alla discussione per avere un chiarimento: avete detto che il carbone va "caricato"..ma per quanto tempo?
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07/02/2012, 10:08 |
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biociccio
Iscritto il: 19/01/2012, 14:33 Messaggi: 154 Località: Prato
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rosicpeter, grazie, sono felice che qualcuno lo trovi interessante come me.
Alberto1987 non credo ci sia un tempo preciso per caricare il carbone, i più dicono che se si mette insieme al materiale da compostare, quando è pronto il compost è pronto anche il carbone quindi 4-6 mesi circa... Secondo me basta anche di meno, ma devo ancora sperimentare...
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07/02/2012, 17:40 |
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franzgorg
Iscritto il: 27/06/2010, 0:29 Messaggi: 3
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Ciao Biociccio Anch'io nel mio piccolo cerco di produrne per migliorare il terreno dell'orto. Senza complicarsi troppo la vita a costruire la "stufa" adatta per produrre il biochar alla giusta temperatura, una cosa banale che posso suggerire e' di usare la legna (invece dei brichetti) per fare il barbecue e gettare nella compostiera tutta la cenere e la carbonella che avanza. In questo modo sommi l'effetto alcalinizzante della cenere a quello migliorativo della carbonella. Tra l'altro, visto che la legna non la devo comprare, ne uso sempre molta di più di quella che basterrebbe in modo da far avanzare parecchia carbonella. E ti diro' che nel lasso di tempo che serve per riempire le due compostiere che uso se ne fa un bel po'... E' ovvio che se invece di avere un orto/giardino di 100 mq avessi degli ettari il discorso sarebbe diverso. Saluti Franz
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14/02/2012, 0:10 |
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biociccio
Iscritto il: 19/01/2012, 14:33 Messaggi: 154 Località: Prato
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più o meno è il sistema che ho usato fin ora. per produrre più carbone tolgo la brace e la annego in un secchio di ferro pieno d' acqua (ovviamente dopo che ho cotto la carne ) oppure, se devo bruciare molti rovi e sterpaglie faccio il fuoco in una buca e cerco di soffocarlo aggiungendo gradualmente materiale, di solito ottengo più cenere, ma un po di carbone si salva sempre. mi mancano 2 barili di ferro per provare il sistema di questo video: http://www.youtube.com/watch?v=dqkWYM7rYpUmi sembra molto comodo proprio per bruciare i rovi: si ammassano nei barili, si aspetta un po che secchino e si bruciano... al contrario di te io ho poca legna. il pellet e i bricchetti alcuni li sconsigliano perchè ci sono dei collanti dentro che potrebbero non essere salutari.
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14/02/2012, 14:59 |
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nolicence
Iscritto il: 05/03/2011, 18:50 Messaggi: 94 Località: pisticci(MT)
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...troppo complicato...fukuoka suggeriva di interrate direttamente legna x migliorare la fertilità del suolo. ..saluti luigi
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14/02/2012, 16:31 |
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