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Autosufficienza con l'orto 
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Sez. Suini
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lavorare la terra lo farei per non lavorare

:lol: :lol: :lol: :lol:
ecco il punto dolente, non ha mai lavorato l'orto e pensi che non si faccia fatica ( fisica e mentale, più tutta una serie di conoscenze che bisogna acquisire) . Scusa, ma intanto comincia a farlo e renditi conto che è un lavoro. Poi pretendere di vivere di autosufficienza significa lavorare tutto il giorno solo per poter mangiare!!!

Cita:
io poi parto già male, perchè sarei disposto a mangiare la stessa roba tutti i giorni, in 20 metri quadri, in qualunque condizione...

Sì, per qualche tempo, poi ti rompi le scatole. L'essere umano per sua natura cerca sempre di migliorarsi ( qualsiasi cosa possa voler dire) , non certo di ridursi a vita come troglodita, anche se i momenti buoi possono esserci per tutti, ma si lavora perchè passino.

Torniamo coi piedi per terra per favore, facciamo l'orto ma senza pretendere la luna.

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L'esperto è una persona che ha fatto in un campo molto ristretto tutti i possibili errori.(Niels Bohr)
Più la caduta di un Impero è vicina, più le sue leggi sono folli. Cicerone


15/01/2013, 10:15
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Jacoposk8... a meno che tu voglia fare l'eremita (ma l'eremita non è un fuggitivo) la tua idea non esiste ...
mi ricordi il film "into the wild" ... :mrgreen:

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15/01/2013, 20:15
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Non lavorare può avere diversi significati.
Spero in questo caso significhi non timbrare cartellini, non fare attività che si odiano o qualcosa del genere.
Penso sia chiaro a tutti che sostentarsi di sola agricoltura sia alquanto faticoso oltre che rischioso visti i risultati aleatori.


15/01/2013, 22:57
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Marcello non so che lavoro tu faccia, quindi mi posso sbagliare, ma lavorare in agricoltura significa non timbrare cartellini perchè non ci sono orari, domeniche , festività, tredicesime, ferie pagate ( poi ci sono i lati positivi, per carità).E' un'attività imprenditoriale in tutto e per tutto.
Ripeto, non sono affatto contraria a rendersi in parte autonomi dal punto di vista alimentare ( penso che buona parte dei frequentatori di questo forum lo facciano), ma una cosa diversa e utopistica è crederlo di farlo in maniera totale, non avendo poi esperienza diretta di cosa significhi nella pratica ( o nelle braccia, se si preferisce).

A volte sembra che il lavoro agricolo sia visto come una fuga dalla civiltà, dalle responsabilità che questa società comporta, ma non è così: la società ci insegue con le sue seccature fin qua in campagna, con le bollette, le scadenze, più un lavoro che è da organizzare e non perdona le mancanze.

Saluti

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16/01/2013, 16:56
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A Jacopo direi, la prossima primavera comincia a fare l'orto, avrai subito le prime soddisfazioni, probabile che il secondo anno si presentino maggiori problematiche ( magari oidio, afidi o altre cosucce che il primo anno non hai visto) e ti farai un po' di esperienza. Poi man mano imparerai a fare il compost, fare le conserve o a fare il pane in casa, ad allevare qualche gallina, magari qualche capretta e i conigli, chissà, a fare il formaggio......non tutto subito, ma crescendo un po' alla volta, rendendoti conto di quali saranno le tue capacità e possibilità per seguire il tutto. Ma non deve essere un must, ma qualcosa che ti dà piacere e un arricchimento interiore ( di anima e di pancia :lol: )
Poi se avrai la fortuna di incontrare una compagna che condivide la tua visione della vita, tanto meglio!!!
Ri-saluti.

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16/01/2013, 17:07
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Su questo non ci piove e sono d'accordo con gli ultimi consigli.
Ma mi piaceva presumere che Jacopo avesse i piedi più per terra da come è stato dipinto in qualche intervento non suo.
Quel non lavorare non mi sembrava equivalente a non faticare e a non fare sacrifici, a non aspettarsi difficoltà.
E il paragone con Into the wild non mi piace proprio, cosa c'entra? Il tipo nel film non coltivava nulla ed era uno straricco mantenuto, non uno che ha già un lavoro.


16/01/2013, 20:44
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MarcelloC ... non è questione di straricco mantenuto o super sfruttato ... ma di insoddisfazione interiore dovuto alla mercificazione della vita, diciamo così, quando diventi una macchina per i soldi sia che ti servano per sopravvivere che per comprarti il Ferrari Testarossa e sei estraneo a te stesso è chiaro che cerchi una via d'uscita.
Un essere umano vuole vivere non sopravvivere o esistere e anche quello che chiamiamo "lavoro" dev'essere fonte di soddisfazione e perfezione della propria umanità, quando sei un mero esecutore di ordini a raffica è ovvio che ti alieni ...
e anche le relazioni con gli altri diventano insoddisfacenti e superficiali.
è la realtà della umanità "industrializzata" votata alla quantità e non alla qualità, che pare abbia dato il benessere eppure ha creato molte più incertezze e minato i rapporti fra le persone.
Probabilmente Jacopo come altre persone si rivolgono alla terra e alla natura perchè si percepisce che esse hanno dei ritmi armoniosi immutabili oltre al fatto che la loro struttura ciclica contrasta con l'idea moderna di progresso e crescita continui che è una pura illusione.
Ritornando a Into the wild se il tipo non coltiva nulla è una scelta anche più estrema che coltivare la terra, quasi un ritorno alla stato adamitico ...ma noi siamo nati qui oggi e con i nostri limiti non siamo meno di Adamo , e in più sono le relazioni con gli altri essere umani che hanno importanza spesso dobbiamo isolarci per riprendere le giuste distanze ma una volta messe le cose al loro posto (se non muoriamo ... )
non ci interesserà più di isolarci.

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16/01/2013, 21:58
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iacoposk8 ha scritto:
...
per l'esclusione di grano e carne.. pure qua dovrò informarmi bene... ci sono moltissimi punti su cui voglio informarmi prima di intraprendere questo progetto... di certo non voglio rischiare... ma se ci fosse anche solo una remota possibilità di poter fare tutto, sarebbe un sogno :)

l'autosufficenza alimentare, sopratturtto con un orticello di soli 20 m2, è pressochè impossibile. con detta superficie, al max ci puoi fare un pò di verdure da contorno. le patate occupamo posto i fagioli, le cucurbitacee, pomodori...
a casa, che siamo in 4, tra frutteto famigliare e orto abbiamo più di 1000 m2 e ti assicuro che non sono sufficienti per l'indipendenza dall'esterno, anche per i soli vegetali. ci possiamo quasi arrivare d'estate, ma d'inverno proprio no.

questione dieta. sto seguendo la dieta naturale, provando per qualche tempo il veganismo crudivoro. ma pur cercando di integrare con montagne di noci e nocciole, la sera mi pareva di essere idrofobo. va integrata con cereali e legumi (quindi cotti) se si si vuol rimanere vegetariani, sennò proteine animali (come sto facendo ora), cose queste che vanno acquistate fuori. e se vuoi allevare qualche animale ruspante, ti serve altro spazio.
comunque, l'orticello fallo lo stesso, ovviamente senza mollare il lavoro. è educativo e formativo. quando è stagione, ci si alza presto, prima di di andare al lavoro, la sera si fa il resto, senza distrarsi in cose futili. con soli 20 m2 però nen è che ci sia tanto da fare


17/01/2013, 11:27
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Ciao, io non lo faccio e neanche lo consiglio.
Comunque conosco gente che è completamente fruttariana(non li spio, dunque non so dire se sia vero ciò che dicono, penso proprio di sì).
Dunque niente carne, niente cereali, niente tuberi, radici, foglie, semi, latte.
Solo frutta.
Il passaggio alla dieta non è così semplice.


17/01/2013, 23:42
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fukuoka dice che per essere indipendenti è necessario coltivare circa 1000 mq...io ti posso dire per esperienza personale,che l'autosufficienza è cosa non facile:per quanto si faccia,in una annata ci sono sempre lacune colture che per un motivo o un altro hanno problemi(gelate,parassiti,grandinate ecc) e se dovessi mangiare solo quello che coltivi, sarebbero guai. una coltura che mi pare renda molto con scarsi problemi e richiede poco lavoro è il mais:io quest'anno da una fascia 15x5 ho tirato fuori 40kg di polenta. una volta c'erano le castagne che erano una benedizione per i poveri,ora purtroppo in molte aree,sono ormai inesistenti a causa delle malattie(cancro del castagno e cinipide galigena) che stanno distruggendo le piante in tutta italia.


18/01/2013, 11:10
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