Intanto che sono in zona rossa, sotto la neve provo a progettare un po’ gli ortaggi ed a studiare un po’ per migliorare il mio terreno che di tessitura è molto argilloso, duro, difficile e faticoso da lavorare. Ho visto che ci sono “estremisti” del no dig, delle zero lavorazioni, ma dall’idea che mi sono fatto mi sembrano pratiche applicabili in piccola scala.
Per migliorare la struttura e l’humus all’interno del terreno sento parlare di bentonite, leonardite, zeolite ecc. Qualcuno mi sa dire cosa sono, come funzionano e se funzionano nei terreni compatti ed argillosi? Grazie!!
Non ho mai fatto analisi ma mi baso su cartine geologiche della zona. Dall’esperienza personale e dall’osservazione posso dire che alcune parti dei miei campi sono sassose e pertanto il terreno risulta meno compatto, ma in gran parte è argilloso, con colorazioni in alcuni appezzamenti tendenti al rossiccio amaranto Spesso invece è di colorazione grigiastra come nel mio orto. Quando è bagnato non è lavorabile. Si attacca a stivali ed attrezzi e se lo stringi in un pugno si ottiene una palla dura e compatta che non si sgretola più. Per farti un esempio tempo fa avevo provato a lavorare con aratura un piccolissmo appezzamento con terreno bagnato. Beh penso che dopo 5 anni la struttura non si sia ancora ripresa ed è tendenzialmente sterile.
ti serve sostanza organica per migliorarlo quindi interra letame maturo, compost, cippato e altro. occhio però che esagerando modificherai il ph del terreno.
kentarro ha scritto:ti serve sostanza organica per migliorarlo quindi interra letame maturo, compost, cippato e altro. occhio però che esagerando modificherai il ph del terreno.
Con la cenere di legna dovrei andare a riequilibrare letame e cippato che sono acidi?
Nessuno ha esperienza di concimi ammendanti con leonardite per humus e struttura? Le micorrize in terreni stanchi possono servire?
Acidificare un terreno è tutt'altro che facile (a meno che il tuo terreno non sia già tendenzialmente acido)... La cenere va bene in ogni caso ma attenzione alle quantità.
Leonardite, lombricompost... suppongo sia eccezionali ma costano davvero troppo. Per me hanno senso solo per orti davvero minuscoli o per coltivare nei vasi. Micorrizze funzionano sicuramente ma anche loro costano parecchio e se il terreno non è molto organico... dubito che possano sopravvivere... se le devi aggiungere in continuazione, quanto spendi?
Nella situazione che descrivi la sostanza va aggiunta in grande quantità! Io ti consiglio adesso (se non è gelata) di lavorare la terra con una forca-vanga senza rivoltare il terreno, rispettando la stratigrafia (quindi inserisci in verticale e smuovi avanti e indietro). Poi aggiungi sostanza organica in superficie in grande quantità, bilanciando sostante carboniose e azotate (rapporto 3 a 1). In primavera, prima di seminare o trapiantare, rifai la lavorazione con la forca-vanga.
Se vuoi inoculare micorrizze puoi farlo, ad esempio nella buca del trapianto.
Non calpestre mai le aiuole o i filari!
Questo è il mio metodo, con cui vedo il terreno migliorare anno dopo anno. Ne esistono sicuramente altri.
la sostanza organica va interrata e nel periodo autunnale oltre alla varie sostanze organiche che puoi interrare seminerei dei sovesci tipo il rafano amricano che ha radici che scendono fino ad 1 metro ed hanno benefici sulla struttura
Il rafano resiste perche sopravvive l'apparato radicale e a primavera rispunta. La riproduzione più facile e veloce è tramite pezzi di radice, un po' come le patate. È preferibile piantarlo su terreni soffici, molto umidi e non troppo assolati. Va difeso dalle lumache che ne vanno ghiotte.