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Agricoltura di sussistenza 
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Iscritto il: 07/07/2012, 10:58
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vediamo...
se ho capito bene (ed io credo di si :mrgreen: ) non so dirti quanta terra potrebbe servirti procapite per vivere esclusivamente di quel che produci ma ricordo di aver letto che il vegetale con il miglior rapporto calorie/terra impegnata sono le patate

comunque forse puoi arrivarci da sola (o solo? boh): in giro ci sono dei calcolatori di calorie che ti dicono cosa ti necessita (per la verità sono un poco grossolani nel senso che, come per l'agricoltura, prendono in considerazione solo il fabbisogno principale (carboidrati-proteine-grassi) dimenticando gli oligo elementi e le vitamine (per dirla tutta ho anche rotto le scatole a .delle dietiste per sapere cosa serve per vivere sani ma non ho mai ricevuto risposte esaurienti... dovrei rimettermi a caccia di info)

saputo quante calorie ti servono, cerca i dati per fare i calcoli (sempre grossolanamente: mi servono 100 kg di pomodori, una pianta ne fa 5 (detto a caso) ed occupa x metri quadri e voilà... dovresti avvicinarti )

detto questo, ipotizzando che tu stia pensando di preparare una specie di kit da naufragio, direi di dirigerti sulle varietà non ibride da cui (nel caso non ti salvino entro l'anno successivo) recuperare le tue semenze.

cosa metterei io nel kit?
bel problema dato che non sappiamo in che clima ed in che terra potresti "naufragare" ma ci provo:

- le tre sorelle (mais fagioli rampicanti e zucche) che hanno rappresentato sussistenza per i pellerossa per secoli (il problema giunge su come potrai fare a macinare il mais, magari un piccolo studio preventivo può aiutare) ah ricorda che i fagioli secchi sono più digeribili se metti del bicarbonato nell'acqua dell'ammollo (o cenere su di un isola deserta)

- come cereali penso bisognerebbe dirigersi su altro e non sul grano. a me il miglio proprio non piace, ma qualcuno sostiene che è un cereale più nutriente del grano (per contro una dietista mi ha detto che fa venire il "gozzo", dunque niente di certo). Il grano saraceno cresce molto in fretta, buoni per temperature non troppo alte (diciamo da montagna). anche segale ed avena (tutti questi cereali andrebbero consumati non tritati quindi sottoforma di zuppa, dunque serve un ricettario)

- altri legumi. lenticchie e ceci sono un'ottima fonte di proteine e crescono in terra povera. ottimo direi.

e poi tutto quello che puoi! qualcuno dice che bisognerebbe avere almeno 10 volte i semi necessari (per sicurezza, metti una cattiva stagione, metti gli animali, metti le malattie) e quasi tutti i semi (tranne le solenacee) possono essere mangiati germogliati o poco più, quindi se ne dovessi avanzare dopo il primo anno puoi sempre papparteli così.

quello che invece non può mancarti sono dei manuali sulla coltivazione e sulla cura delle piante (a parole sembra che sia facile coltivare ma non è proprio così e se ne và della tua sopravvivenza.... ) ed uno sulle erbe spontanee (magari qualche corso dal vivo prima di partire per la crociera...)

e scusa se ti sembra che io sia andata fuori tema


07/07/2012, 16:20
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Trescogli, sono molto interessato a come "iniziare", in senso stretto, dal nulla, a coltivare.

Licaone: grazie, hai colto nel segno! "da solo", perché sono un ragazzo ;)
Ti ringrazio molto per le tue informazioni. I manuali ordinari però descrivono delle tecniche colturali "normali", che in caso di naufragio, o cataclisma generico, non potrei attuare. Per risalire, da quelle informazioni, a quelle che servono per un'"agricoltura essenziale", bisognerebbe essere smaliziati, ma io non lo sono, anzi. Dove potrei trovare altre "dritte", come quelle che mi hai dato tu?

Ps: riguardo il cosa serve per vivere bene, penso che non lo sappia nessuno.....

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Sono uno studente di Agraria in quel di Grugliasco (Torino).

«Fatti non foste per viver come bruti
ma per seguir virtute et canoscenza»
(Dante)

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(Isaia)


14/07/2012, 20:51
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io spero che tu non abbia fretta di imparare perchè non è davvero facile.

anche per chi ci legge (giusto perchè non pensino che sono una pazza furiosa) devo fare una premessa...
sono un pò catastrofista ovvero da alcuni anni vedo e prevedo (sim sala bim) la situazione che oggi è abbastanza evidente a tutti. Ovviamente la cosa mi ha creato qualche ansia ma un giorno mi ha folgorato un pensiero: "se una persona/famiglia riesce a procacciarsi il cibo, di che vestirsi e di che riscaldarsi, il mondo o qualunque crisi tanta paura non può fare" e così ho cominciato a fare qualche ricerca verso questa strada, con uno spirito da "sei la solita pessimista, la società non andrà certo a rotoli ma comunque imparare a cavarsela non può far male, alla peggio avrai imparato un'arte che potrai tranquillamente mettere da parte se non dovesse servire".

Le informazioni:
è un mondo infinito, le cose da sapere sono davvero tante e, come dicevano i vecchi, vale di più la pratica che la grammatica...
quindi prima cosa "sporcati le mani", fallo subito, non aspettare, se non puoi fare altro prendi 4 vasi, mettili sul balcone o sul davanzale e semina dell'insalata (ci credi se ti dico che in 5 anni ancora non sono riuscita ad avere sempre insalata? non sono ancora riuscita a seminare alla distanza, in giorni, necessaria per non rimanere senza...) o pianta qualcosa. non hai vasi? prendi delle robuste cassette da frutta e foderale di nylon, niente spazio per le cassette? recupera qualche bottiglia di plastica o, come facevo io, qualche lattina grossa come quelle del cibo per cani o quelle di pomodori per le comunità, le buchi ed il vaso è belle e fatto (il campo dei rifiuti o di quelli che normalmente la gente definisce tali ti offre molte possibilità di ottenere materiali che servono, utile avere qualche idea in caso si dovesse utilizzare i relitti spiaggiati dalla marea ;) )

per i libri: se te la cavi con l'inglese sei a cavallo, esistono intere biblioteche virtuali dove trovi libri di coltivazione dell'800 (dunque niente petrolio, trattori etc).
In italiano qualcosa c'è ma è ben difficile da trovare (o se lo trovi costa caruccio, tipo un libro che ho cercato parecchio: gli orti di guerra, quello del 1918, o i manuali dell'autarchia dell'epoca del fascismo che, si narra, insegnavano a sopravvivere in carenza di praticamente tutto)
Un'altra preziosa fonte sono alcuni siti che avevo trovato (sono molto disordinata ed ora non ritrovo quei link) messi in piedi prima del 2000 da persone che temevano il millennium bug.
poi i siti dei catastrofisti veri e propri (si, parlo della profezia maya) da scremare un poco perchè alle volte mi sembra che l'unico scopo sia quello di vendere quel che potrebbe servire per sopravvivere qualche mese e poi tornare alla vita precedente (dunque insegnano poco)

Ad ogni modo credo che tutte le mie ricerche siano iniziate dal libro dell'autosufficienza di John Seymour, poi "come sopravvivere al picco del petrolio" (ha parecchi link e dà un suggerimento secondo me ottimo: oggi gli unici ad aver mantenuto certe capacità e conoscenze sono quelli che noi chiamiamo i mormoni, purtroppo questi non hanno molti siti web ;) )
poi un libro sulla permacultura, una scienza che ti consiglio di valutare, così come l'orto sinergico. entrambi richiedono meno lavoro e meno cose da acquistare (per esempio i concimi)
suggerisco anche di avviare un piccolo allevamento di lombrichi per imparare come funziona (io uso la loro terra nei miei vasi e non ho mai e dico mai avuto una malattia che non fosse l'oidio sulle taccole quando incomincia a fare troppo caldo o degli afidi su di una pianta che mi han dato quest'anno e di cui non trovo nè nome nè specifiche, mi han detto che è un "albero dei ravanelli" ed in effetti produce baccelli che contengono semi che hanno sapore di ravanello)

altra cosa, non ti basta saper coltivare, devi anche imparare a trasformare alcuni prodotti della terra in cibo utilizzabile (puoi avere 100 metri cubi di orzo ma onestamente non saprei come togliergli la prima "crusca" in maniera un tantino veloce)

ad ogni modo ti chiedo un piccolo favore personale, se hai pensato di ritirarti a vita privata in cima ad un cocuzzolo, completamente solo, ripensaci bene: primo, il genere umano non è poi così male, basta cercare e trovi la gente che ti somiglia secondo so di uno che lo ha fatto e viveva benissimo, con amici che ogni tanto lo andavano a trovare... solo che si è sentito male e non c'era nessuno ad aiutarlo, lo trovarono morto (si disse il cuore) da solo nella sua casa.
capito il messaggio? :)

(oh ultimo consiglio che mi appresto a seguire di persona: stare poco al pc a studiare la teoria e darsi parecchio da fare per capire le cose in pratica)


15/07/2012, 11:06
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Grazie Licaone, anch'io sono un po' catastrofista e, senza essere paranoico perché non serve a nulla, mi sono comunque detto quello che ti sei detta tu:

"se una persona/famiglia riesce a procacciarsi il cibo, di che vestirsi e di che riscaldarsi, il mondo o qualunque crisi tanta paura non può fare".

Altrimenti non credo che mi ritirerò volontariamente in cima ad un cocuzzolo, e ancor meno credo che lo farei per misantropia. C'è anche chi dice, seriamente, che dovremmo tornare all'età della pietra, ma non sono d'accordo.

Ottima l'idea di trovarmi i libri dell'800 e i manuali di autarchia, non ci avrei mai pensato! Con l'inglese sono a posto, potresti segnalarmi qualcuna di queste biblioteche on-line?

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15/07/2012, 14:50
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anche io e credo molti altri si sono sempre fatti la stessa domanda...anzi ci sono persone che stanno propio vivendo la situazione....io a parere mio la vedo cosi per quanto riguarda da mangiare basta avere un piccolo pezzo di terra un balcone o un posto dove mettere piantine o sementi...e fare in modo da avere a rotazione un po di tutto...poi avere una gallina o piu e un gallo per la fecondazione in modo da avere pulcini dico questo perche non si puo vivere solo di legumi...avere una o piu cassette di api o procurarsi sciami ingiro......secondo me se si ha questo si parte da una buona base che non si muore di fame...


15/07/2012, 15:10
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Ciao, eccomi quì, più catastrofista che mai.
Licaone 64 ma hai già cominciato a procurarti anche da vestire da sola? Questo mi sembra un passo davvero grosso.

Secondo me, in caso di catastrofe dovremo affidarci il più possibile al selvatico e a quelle coltivazioni perenni che possono resistere al rinselvatichimento. Con coltivazioni perenni intendo fondalmentalmente alberi.
Dunque ottima risorsa sono le castagne e noi in Italia siamo molto fortunati ad averle, se il cinipide non ce le fa fuori tutte.
Fantastiche sono anche le carrube se ti trovi in una zona in cui queste vivono. Se invece sei in una zona in cui non crescono i carrubi puoi piantare la gledizia, cosa che farò anche io appena riuscirò.
Poi anche la frutta è molto importante, lo sapete che c'è gente che mangia solo frutta? Si chiamano fruttariani.
Ottimo avere delle capre rustiche, mangiano erba e fanno un po' di latte. Il latte è un alimento completo, dunque con quello ci campi, anche se magari perdi i denti se non trovi la maniera di controblilanciare l'acidità che procura al sangue. Poi in genere ogni tipo di latte difetta di qualche vitamina, a seconda della specie, e le vitamine si possono reperire in frutta e erbe selvatiche.
Anche i topinambur sono ottimi perchè hanno amidi e proteine.
Le api, se non le facciamo crepare tutte, sono una mano dal cielo e ci danno carboidrati con il miele e proteine con il polline.

Al limite si possono mangiare anche le ghiande, trattandole opportunamente, e gli insetti.

Dunque io non mi preoccuperei molto sul fatto di morire di fame, certo bisogna informarsi per tempo. Piuttosto mi sembra più preoccupante il come reperire acqua potabile(visto che la stiamo inquinando tutta), come non crepare dal freddo(dunque fare legna, e senza attrezzature non è da poco, accendere un fuoco, forse è meglio farsi una scorta di accendini) e non da meno mi preoccupa parecchio anche come si comporteranno gli altri umani sopravissuti. Visto che la nostra razzaccia non spicca per bontà neanche in tempi opulenti, secondo voi chi avrà ancora qualche mitraglietta messa da parte farà la legna a mano e mangerà ghiande o ci costringerà a lavorare come bestie per avere una vita più agiata?


15/07/2012, 23:51
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ahahah uei calma calma...
imparare a vestirmi no, ho fatto solo un laboratorio sul feltro (facilissimo da fare e perfino idrorepellente) ma nel paese vicino al mio filano ancora, e in val chisone ci sono molti giovani che stanno recuperando i mestieri antichi (ma il tempo? chi lo ha per far tutto?). Se riesco ad imparare a filare siamo a cavalli ragazzi!!! offro corsi di maglieria e tessitura post catastrofe (muahahahha). ma comunque penso che filare non è così difficile, ci si arriverà anche senza aver imparato prima
le api poi per me sono ancora una di quelle "bestie" da cui star lontani (se te lo ripetono durante tutta l'infanzia è difficile superare la cosa)

per questo motivo ci vogliono gruppi di persone e non singoli: non si può fare tutto e non si può imparare tutto.

per puccinia, non so se si possono postare link ma pur non ricordando il database mi ricordo dove l'ho preso semmai o cerco io o ti dico da dove sono partita (preferirei in pubblico, ditemi se si può).

per marcello...
le carrube: ne avevo comprate un paio d'etti (ohhh ma le vendono che manco fossero "carati" veri) per fare lo sciroppo per la tosse e alcune le ho date al cagnetto come una specie di biscotto. di tutti i semi che ho raccolto sul pavimento forse uno è finalmente germogliato (dico forse perchè io con i semi sono un disastro, ogni volta che ne ho uno in mano lo infilo da qualche parte e poi non so cosa ho fatto e dunque o tengo le erbacce aspettando di capire cosa sono, o strappo il grano pensando che sia gramigna :oops: )
dubito che vengano su da me, ma tentare....
la gledizia non ho idea di cosa sia (e poi cerco) ma approfitto per nominare la ginestra come fibra tessile (nel ventennio venne molto usata), ah e il lino, dai semi "medicinali" e dalle fibre per tessere.

p.s. mio marito dice sempre: non basta imparare a coltivare le patate, bisogna anche imparare ad usare lo schioppo per difenderle...
per fortuna restano parole :)
forse finiremo a far da schiavi a chi ha il mitra ma sarà poco diverso dal far da schiavi a chi ha una banca, n'est pas? :lol:


ah
altro libro interessante potrebbe essere uno di quei manuali per la sopravvivenza in montagna (come accendere fuoco, fare corde, conciare le pelli (un lavoro un poco schifoso) etc etc etc)

[edit] ma intendevi questa http://it.wikipedia.org/wiki/Gleditsia_triacanthos ?


16/07/2012, 13:40
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vabbe.. il detto americano piu esemplificativo dell'atteggiamento piu probabile in caso di emergenza post picco e' questo:
" quello che davvero ti serve in caso di catastrofe e' un buon fucile a pompa, munizioni abbondanti e ,sopratutto, l'indirizzo di un mormone".
Significa che qualsiasi cosa tu possa fare verra' spazzata via dalla fame delle moltitudini.

Se ti interessa un vero manuale di sopravvivenza ti consiglio di leggere i libri di viaggio di Moitessier
e quelli del capitano joshua Slocum. In particolare il viaggio della Libertade e' un resoconto di come ,dopo aver perso tutto in un naufragio, si possa ricominciare da zero ricostruendo una vita.

Son libri affascinanti, scritti in modo asciutto e preciso.

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http://www.estapp.ch
http://www.dolcevino.ch


16/07/2012, 14:56
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ci sono molte piante in natura commestibile altre tossiche altre velenose,secondo me meglio comprarsi un libro sulle piante per imparare le caratteristiche farmaceutiche(importanti) e nutriceutiche...

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allevamento ovaiole all aperto
Produzione di ortaggi e funghi


16/07/2012, 15:37
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Sì intendevo quella pianta lì, lo spino di Giuda.
Comunque concordo pienamente con quanto dice Licaone64, bisognerebbe essere un gruppo di persone, un singolo avrebbe poche possibilità di fare tutto quello che gli serve. Già vedo alcuni pastori far fatica a trovare il tempo per tosare le pecore(con la macchinetta) figuriamoci se dovessimo anche lavare la lana, cardarla, filarla e farci i vestiti ai ferri!!

E già che ci sono concordo anche su Puccinia che si lamenta di come attualmente l'agricoltura di autoproduzione tende a diventare un hobby a perdere.


17/07/2012, 0:23
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