12/01/2012, 2:34
12/01/2012, 12:22
elmo ha scritto:i miei vicini coltivano meglio di me ...io spesso faccio come il barbiere che si fa la barba ma non si fa i capelli,,,,ma loro raccolgono meno di me perchè.... hanno cultivar meno produttive e poi potano ogni tre o 4/5 anni ....e si dannano "ma come noi lavoriamo zappiamo facciamo di tutto ...e tu hai 'alberi sempre carichi?".......ed io me la rido e rispondo... ma voi avete studiato ? vi siete abilitati? Insegnate olivicoltura? ,,, siete Gnuranti con la GNU maiuscola e fate ....minchiate... voi non fate quello che faccio io ma quello che vi dico io .....ve lo ripeto sempre ma voi non volete capire sai come mi mandano a quel paese????.... PS... uno solo il più furbo è venuto a chiedermi delle bacchette per sovrainnestare i suoi alberi .....ed io gliel'ho date con la promessa che non li dia agli altri ....se no finisce il divertimento
12/01/2012, 14:50
12/01/2012, 20:49
elmo ha scritto:... si ceratamente ...anche i tipi di cultivar ...insieme a tutto il resto gia detto ed al molto da studiare ciao Elmo
12/01/2012, 21:23
12/01/2012, 22:02
12/01/2012, 22:15
12/01/2012, 23:33
marcello ha scritto:\La non lavorazione del suolo in impianti arborei (oliveti compresi) comporta molti vantaggi non rilevabili quando invece il terreno viene lavorato. sul piano agronomico si avrà un maggior assorbimento radicale, un arricchimento del tenore di sostanza organica nel terreno , maggior resistenza alla siccità a partire dal terzo, quarto anno dall'adozione dell'inerbimento permanente. Entrando nei particolari si può affermare che il tappeto vegetale che viene a formarsi mantiene negli strati sottostanti una struttura favorevole per diverse ragioni: le radici dell'erba penetrano in profondità e con la loro morte cedono sostanza organica. Al posto delle radici morte si creano inoltre dei piccoli canali lungo i quali si possono muovere sia le radici delle piante, sia gli elementi nutritivi . La mancanza di lavorazioni evita qualsiasi disturbo alle radici, le quali così possono esplorare lo strato più superficiale che è il più fertile e ossigenato ; ciò non significa che l'apparato radicale non si sviluppi anche in profondità : sotto l'inerbimento esso si approfondisce come nel terreno lavorato ; oltre a utilizzare lo strato superficiale. Dati sperimentali dimostrano che l'inerbimento favorisce la penetrazione a una certa profondità ( oltre i 30 cm) del fosforo e del potassio , elementi di norma poco mobili : questi vengono assorbiti dagli strati superficiali più aerati e traslocati alle radici profonde . Con la morte delle radici delle piante erbacee gli elementi nutritivi vengono ceduti al terreno e ciò vale sia per quelli presenti naturalmente nel terreno sia per quelli forniti con la concimazione periodica . Gli elementi nutritivi prodotti dall'erba tagliata vengono completamente riciclati e trovano il capillizio radicale delle piante pronto ad assorbirli . Si può quindi affermare che un impianto inerbito richieda una maggiore concimazione solo nei primi 2 o 3 anni; succesivamente si attua un ciclo che garantisce comunque l'utilizzo dei fertilizzanti da parte delle piante, e anzi la nutrizione vegetale risulta migliorata , rendendo possibile una diminuzione della concimazione . La principale controindicazione risulta essere la competizione idrica fra erba e piante nei primi anni. Marcello
12/01/2012, 23:44
13/01/2012, 18:23
BAFILE ha scritto:marcello ha scritto:\La non lavorazione del suolo in impianti arborei (oliveti compresi) comporta molti vantaggi non rilevabili quando invece il terreno viene lavorato. sul piano agronomico si avrà un maggior assorbimento radicale, un arricchimento del tenore di sostanza organica nel terreno , maggior resistenza alla siccità a partire dal terzo, quarto anno dall'adozione dell'inerbimento permanente. Entrando nei particolari si può affermare che il tappeto vegetale che viene a formarsi mantiene negli strati sottostanti una struttura favorevole per diverse ragioni: le radici dell'erba penetrano in profondità e con la loro morte cedono sostanza organica. Al posto delle radici morte si creano inoltre dei piccoli canali lungo i quali si possono muovere sia le radici delle piante, sia gli elementi nutritivi . La mancanza di lavorazioni evita qualsiasi disturbo alle radici, le quali così possono esplorare lo strato più superficiale che è il più fertile e ossigenato ; ciò non significa che l'apparato radicale non si sviluppi anche in profondità : sotto l'inerbimento esso si approfondisce come nel terreno lavorato ; oltre a utilizzare lo strato superficiale. Dati sperimentali dimostrano che l'inerbimento favorisce la penetrazione a una certa profondità ( oltre i 30 cm) del fosforo e del potassio , elementi di norma poco mobili : questi vengono assorbiti dagli strati superficiali più aerati e traslocati alle radici profonde . Con la morte delle radici delle piante erbacee gli elementi nutritivi vengono ceduti al terreno e ciò vale sia per quelli presenti naturalmente nel terreno sia per quelli forniti con la concimazione periodica . Gli elementi nutritivi prodotti dall'erba tagliata vengono completamente riciclati e trovano il capillizio radicale delle piante pronto ad assorbirli . Si può quindi affermare che un impianto inerbito richieda una maggiore concimazione solo nei primi 2 o 3 anni; succesivamente si attua un ciclo che garantisce comunque l'utilizzo dei fertilizzanti da parte delle piante, e anzi la nutrizione vegetale risulta migliorata , rendendo possibile una diminuzione della concimazione . La principale controindicazione risulta essere la competizione idrica fra erba e piante nei primi anni. Marcello
Mi hai convinto ma devo fare lo sfalcio primaverile ed interrare tutto per evitare gli incendi?
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