Xylella fastidiosa e terrore in rete

Salve amici del forum.Spulciando qua e là su internet mi sono imbattuto su vari articoli apocalittici circa gli ulivi in salento e questo batterio mortale "Xylella fastidiosa". Ora la mia considerazione è : sarà una voglia perversa di mettere panico agli agricoltori oppure davvero non c'è cura e anzi dovremo stare con le mani in mano aspettando che il "contagio" si diffonda a tutta l'Italia, e magari al mediterraneo, tipo fillossera della vite del secolo scorso, e aspettare che tutti i nostri ulivi piccoli e grandi muoiano? Perchè da quanto ho letto sembra che sia così. Dovremo sperare solo nei -5 sotto zero che pare uccidano il batterio come ho letto in un articolo?! Sono confuso e scioccato

Leggendo pensavo anche io alla filossera per la vite... che ti devo dire? Sembra un vero flagello...

...c'è gia un post sulla "Fastidiosa"....comunque il rimedio esiste.... almeno nel confinarla nella zona del focolaio .... istituzione di ampia zona di quarantena ...e come detto nell'altro post ... FUOCO

quindi a 400 km possiamo stare tranquilli

A mio parere, è stato ampiamente sottovalutato il problema poichè si doveva intervenire tempestivamente quando il focolaio era ridotto.

Ricordo che già la scorsa estate ci si chiedeva quale potesse essere la causa di disseccamento di numerosi ulivi... Si ipotizzava l' acqua salata... Ma non irriga nessuno piante secolari.
Forse, se lo stato intervenisse tempestivamente, distruggendo con propri mezzi gli alberi contagiati, dico forse, potremmo essere ancora in tempo.
Come suggerisce Elmo, gli alberi vanno abbattuti!
Dalle prime disposizioni giunte, si parla solo di eliminare i rami infetti, e bruciarli sul luogo.

I contadini non abbatterano esemplari di 2/3/400 anni... E siamo sicuri che gli alberi moriranno tutti? Esiste la resistenza genetica! Non tutti gli alberi moriranno. Esempio, qui in paese c'è un albero che ha oltre 500 anni che ne rappresenta anche la storia... Qualora venisse contagiato, voi lo abbattereste prima che muoia?

quindi è già da un anno che la malattia è in atto?!

Le prime notizie sui giornali circolano da almeno 6 mesi, quando molti ettari erano interessati.

Comunque a quanto pare, la Regione Puglia sta attivandosi in maniera adeguata: 40 tecnici e tra 2 settimane arriveranno dagli USA due super esperti in materia.

http://www.lecceprima.it/politica/piano ... ulivi.html

Da quanto ho letto, anche su pagine web specializzate, mi sembra di aver capito che (correggetemi se sbaglio):
1) la moria degli ulivi non è un fenomeno avvenuto solo nei mesi scorsi, ma iniziato da alcuni anni (almeno 2????)
2) da analisi effettuate si parla di complesso di disseccamento rapido, composto da (maccheronicamente, ma i nomi scientifici non li ricordo) : insetti, funghi patogeni che ostruiscono i vasi linfatici (che già da soli possono causare la morte della pianta) e xylella fastidiosa
3) la xylella fastidiosa è la prima volta che è accertata ufficialmente in Europa, e nella zona contagiata è presente anche su mandorlo e oleandro
4) il ceppo batterico sull'olivo (è un batterio che muta) a detta dell'università sembra poco virulento
5) Gli studi fatti in California denotano per l'olivo una ridotta patogeneticità del batterio xylella
6)molti organi di informazione stanno dipingendo una situazione apocalittica
7) il problema è grave ma si può ancora arginare

.. Ciao Francesco ...se non del tutto giusto quasi niente sbagliato ....la situazione e da codice 1 massima allerta ..."Rosso" quindi grave veramente ...la malattia si può ancora arginare ...a Patto e Condizione ....che si agisca con la QUARANTENA ....delle zone infette ...e che non si faccia come con il punteruolo rosso. si deve BRUCIARE.. se no .....capite bene quale sarà la fine .... non certo benigna .... ma sta a noi ....per ora siamo in mano alla De Girolamo ....

spero vivamente che gli agricoltori non facciano resitenze agli abbattimenti comprendendo che solo così si può salvare almeno le piante non ancora infettate, e reimpiantare: capisco il legame affettivo con gli ulivi millenari ma qui si tratta del futuro dell'olivicoltura italiana.