Comunque questo batterio non sarebbe mai dovuto arrivare in Europa.
Allo stato delle conoscenze attuali sappiamo che non e' possibile rimuovere il batterio da una zona in cui si e' propagato. Sappiamo inoltre che in Europa ci sono le condizioni per lo sviluppo: moltissime piante ospite, clima favorevole e vettori.
Sappiamo che si propaga molto velocemente.
Sappiamo che e' facilissima la propagazione. Una sputacchina puo' entrare in un auto a Lecce ed uscire a Bari.
Detto cio' purtroppo mi aspetto che il problema dilaghi oltre i confini della Puglia.
Non e' escluso che il batterio sia gia' presente in altre regioni d'Italia e d'Europa. Se i vivaisti del Salento si rifornivano dal Costa Rica, facilmente simili commerci sono stati fatti da altri vivaisti in altre zone.
Forse sarebbe bene non spendere un euro per cercare di fermarlo (sembra impossibile) ma investire in ricerca e impianto di varieta' resistenti.
salve a tutti. seguo lA vicenda sia perche e`lamia terra sia perche` abbiamo ulivi. Non so se ne avetegia` parlato, c`e`un comitato di cittadini e agricoltori che si sta occupando molto della questione sopratutto dopo le recentissime disposizioni della regione che hanno dettato le indicaizoni per il trattamento di tutti i campi. peraltro la xylella appunto puo` aggredire anche la macchia mediterranea e ornamentali varie. Qualcuno parlava di un caso risolto in Emilia Romagna dove i kiwi sono stati attaccati dalla xylella e pare che si sia trovata una soluzione somministrando un concime contenente zinco e selenio, ma non ho capito il meccanismo d`azione. Si dice che nei prossimi giorni sara` resa nota una novita`di qualche tipo. Il 16 a Nardo`(LE) si terra`una giornata sull`argomento. Mi sembra pero`che ci si stia girando molto intorno senza realmente cercare una soluzione che non puo` essere quella della irrorazione di massa della regione. Noi stiamo mettendo in atto tutte le buone pratiche agricole, aratura(se solo questa pioggia finisse....) potatura, spllonatura...
Puglia ,Calabria e Sicilia ... producono l'80% della produzione Italiana ...hanno nominato un uomo in divisa ...per coordinare ... qui in Sicilia la Forestale in divisa in questo momento non ha neanche i soldi per mettere in moto le vecchie panda 4x4 .....l'Istituto Vini ed Olio non aveva fino a qualche giorno fa i soldi per i reattivi per i laboratori ....quindi ci dobbiamo muoviamo insieme ... partendo da subito ...tutti ... dal più piccolo produttore al più importante ...
Credo che stiamo assistendo ad una vera e propria tragedia epocale. Il mio paese e' circondato da uliveti centenari distese immense di questa pianta storica e spettacolare, come sarà il paesaggio nel prossimo futuro?
Non si potrebbe studiare qualcosa per debellare il batterio attraverso prodotti specifici da somministrare per via sistemica? Come per gli uomini gli antibiotici... e le trappole antimosca possono aiutare? Mia madre ha un uliveto di 4 ettari di alberi meravigliosi, al momento non hanno problemi e le continue piogge non ci consentono di far passare il trattore.
Comunque, lunedi 16 marzo a Nardò, Chiostro S. Antonio, ore 18, incontro su xylella .
qui in provincia di bari non mi sembra si stiano muovendo molto per prevenire il problema, anzi sento molti dire che non dovremmo correre rischi perchè abbiamo sempre adottato delle pratiche di potatura e cura dell'ulivo diverse da quelle del salento e sud brindisino