...gli innesti di leccino su piante attaccate ... vegetano bene ... bisogna vedere ...lo sviluppo ... e se la soluzione come per la fillossera con i porta innesti americani ...possa funzionare ... la vite ... in puglia ad oggi non sembra esser stata attaccata ...
L’acqua calda contro la Xylella Così si combatte il batterio killer Ad annunciarlo è stato l’Efsa, l’autorità europea per la sicurezza alimentare di Redazione online shadow 0 0 0 0 LECCE - Il trattamento con acqua calda è un metodo affidabile per impedire la diffusione di Xylella fastidiosa nel materiale di propagazione viticolo. A dirlo è l’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, nel precisare che il materiale di propagazione viticolo (talee, barbatelle e innesti) viene trattato in fase di quiescenza, rendendolo commercializzabile verso le zone protette dell’Ue. Del resto, il trattamento viene già usato con successo per eliminare la «flavescenza dorata», malattia che colpisce la vite ed è causata da un fitoplasma. Il gruppo di esperti dell’Autorità che si occupa di salute delle piante (gruppo PLH) ha concluso che il procedimento HWT contro la flavescenza dorata - in base al quale si immergono piante in fase di quiescenza o loro parti per 45 minuti in acqua scaldata a 50 C - «è efficace anche contro la X. fastidiosa presente sulle viti». Rivedere il piano Ue anti-Xylella, soprattutto alla luce delle nuove ricerche che hanno dimostrato l’immunità della vite al ceppo del batterio che si trova in Puglia. E garantire agli agricoltori pugliesi le dovute compensazioni e i risarcimenti per i danni subiti a seguito del blocco dell’export verso alcuni stati membri dell’Ue».
Intanto parte la fase eradicazione, anche degli alberi sani a 100 mt da quelli infetti, entro la fine di ottobre e a nulla valgono (per ora, speriamo si cambi registro) le richieste di risparmiare gli alberi carichi di olive. Gli effetti secondari, si fa per dire, della xylella : i consorzi agrari della zona - quindi i vivaisti- non possono vendere le piantine di crucifere, con buona pace (anche qui, si fa per dire) di chi ci campa, anche su quelle. teniamo conto che i vivaisti non vendono più un buon numero di varietà di ornamentali. Il pericolo? "L'esportazione". Ma di che cosa stiamo parlando? Ma state scherzando? E se io me le faccio, come ho fatto, dai semi, le piantine? e gli hobbisti a chi le devono mandare, le piantine, alla sorella lontana che ha nostalgia delle cime di rapa? diciamo che se avevo qualche dubbio su una precisa volontà, extra o intra-regionale di affossare l'economia del salento, adesso non ne ho più, perché gli effetti a cascata di questo disastro che sempre più appare visto, previsto e cercato, sono troppi e troppo impattanti.