ciao, è l'ìntervento di cura sul tronco , contro la malattia chiamata CARIE o LUPA provocata da diversi tipi di funghi tra cui il FOMES FULVUS, il FOMES INGINARIUS( o PHELLINUS IGNIIRUS, ecc). Questi patogeni penetrano principalmente nella parte alta della pianta , attraverso monconi di rami tagliati , dalla quale di diffondono nel fusto in senzo longitudinale , ma anche con una profonda penetrazione all'interno del legno. La propagazione all'inizio può anche essere silente ossia senza nessuna manifestazione esterna, di seguito l'albero mostra una vegetazione stentata con arresto della crescita diametrale da parte del tronco , sopratutto nella zona di penetrazione , a cui corrisponde , esternamente , una depressione circondata da un bordo rilevato . Il legno colpito dalla lupa mostra esternamente una colorazione più scura del normale , sollevando la corteccia è inconfondimile il colore bruno dei tessuti necrotizzati . Molti ulivi adulti, sopratutto nella zona di coltivazione settentrionale , sono colpiti da questa malattia . La slupatura o smarciatura prevede l'asportazione, con il minor danno possibile alla pianta , del legno cariato e guasto. Le operazioni si svolgono principalmente a livello del tronco , in molti casi il patogeno è penetrato anche nella ceppaia, che, nel caso , deve essere scalzata completamente. Si usano particolari attrezzi molto affilati tra i quali il più famoso è la "sgorbia" , spesso nel caso di risanamento della ceppaia o del tronco , è uso operare fori per facilitare la fuoriuscita dell'acqua piovana (dreni) che altrimenti ristagnerebbe pericolosamente all'interno delle cavità procurate durante le operazioni di ripulitura. Il legno sano messo a nudo và ripulito , levigato, disinfettato e protetto con sostanze conservatrici e cicatrizzanti. Marcello
Marcello per la carie tu dici cose all'antica ,vai a leggere cosa dico sul manuale di pota su questo forum, mi fai affrancare di scrivere dettagliatamente come la penso.DoPa
Dopa, anch'io di solito la penso e agisco alla mia maniera, e così agisco di conseguenza; però per coerenza oltre alla MIA GRANDE ESPERIENZA che continua a crescere perchè svolgo ancora attività verso privati vari , che mi considerano molto bravo, perchè ho sempre risolto i problemi che avevano, " non mi considero il signore in terra", e quando ne ho la possibilità cerco di chiedere consigli (questo sempre , anche quando le cose le sò) a chi più di mè ha basi solide, se poi le loro tesi corrispondono alle mie tanto meglio , sono sulla strada giusta, perchè sono convinto che ci sia sempre qualcosa da imparare. Recentemente la regione Liguria per mezzo dell'assessorato dell'agricoltura , attraverso il Dottor. a.g.r. Roberto Barichello, e il Dottor. a.g.r. Stefano Pini, ha fatto condurre uno studio sull'olivicoltura ligure , anche loro hanno prodotto un quaderno , finanziato dall'unione europea ai sensi del REG. C.E N°528/99. Non di certo mi permetto di considerare detto studio sorpassato e non più attuale , anche perchè poi corrisponde a come la penso io . Marcello
Marcello,se quel quaderno prodotto da quei dottori esprime il tuo pensiero che hai descritto,che parla di sgorbie, di catrame, e di lisciare, non hanno capito niente come quei dottori che ho letto io ai miei tempi. A me caro Marcello mi hanno fatto operare vicino a un albero per ben due giornate di lavoro indicandomi quello che dovevo fare.Il dirigente a suo tempo della direzione agraria di Bari, scrisse un libro di pota,su questo vi erano indicati una quindicina di attrezzi per svolgere il lavoro della slupatura. Le aziende preferivano far seccare gli alberi che sluparli .Quel metodo della motosega è validissimo, basta dare aria e quel focolare si spegne.Se sei uno che operi prova.Io ho provato è funziona.DoPa