Quando nevica oltre 30cm sono dolori, per fortuna da me tali valori sono rari diciamo ogni 2/3 anni.
Le altre nevicate collaudano la flessibilità dei rami, per esempio i Grignan con i loro rami con inserzione ad angolo acuto verso l'alto, tendono a rompersi come grissini.
Dopo le prime rotture analizzando cosa è successo è il migliore modo per istruirci circa cosa si deve evitare nell'impostazione della forma.
Da giovani si hanno più rotture per errate legature al palo che per ogni altra ragione.
Non si deve mai avere parti di chioma di oltre mezzo metro oltre l'ultima legatura verso l'alto.
Resistono molto meglio quelle totalmente libere, flettono fino a terra, aspettano e si rialzano.
Come dicono i francesi "Faire le dos rond......"

Piegare la schiena ad arco per meglio sopportare i colpi, poi forse, ci si riprende.
Il mio maestro insuperabile sulla forma da dare all'olivo alpino è quello che ti allego, la forma a cespuglio, vento, neve,

si inchina ti saluta e riprende per i fatti suoi.
Quello in foto stà a 680 mt slm da secoli, delle cure dell'uomo non è uso, eppure mi sembra ben ancorato e lungi dal chiedere aiuto
Io dopo averne visti decine del genere dalle mie parti, cerco di copiarne la forma libera, ovviamente con misure più contenute al fine di rendere le operazioni di raccolta agevoli per quanto possibile.
Ad ogni modo, quando c'è vento forte o forti nevicate, al fine di evitare dolori visivi cerco di non guardare e lasciare che la natura regoli i suoi conti che io non potrei comunque influenzare
E' dopo nell'analisi di ciò che si è passato, che dobbiamo intervenire per prevenire e qui ognuno in base alle proprie condizioni locali.
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