Ciao a tutti,
dopo qualche anno di rodaggio con l'uliveto , ho deciso di investire sulla trasformazione in irriguo.
Mi trovo in Sicilia a livello del mare, clima africano, terreno argilloso, 150 alberi di 15 anni in media che negli ultimi 4 anni conduco senza concimazioni chimiche. Ho lasciato crescere le erbe durante gli inverni, le ho fatte trinciare in aprile/maggio e lascite sul terreno come una sorta di pacciamatura secca. In genere ho fatto fare una leggera passata con il tiller in giugno. Vorrei continuare almeno a praticare questo inerbimento temporaneo, facendo sovescio con favino o altro.
Gli alberi producono ugualmente discretamente per il mio uso che è poco più che familiare, ma li vedo sempre molto sofferenti ogni anno in estate. Non ho acqua di mia proprietà, ma userei quella del locale consorzio di irrigazione.
Ora, le possibilità sono due:
1) continuare a praticare questa sorta di inerbimento temporaneo che ho iniziato e installare un impianto idrico con il classico baffo alla base di ogni albero;
2) tento (mo ho paura che sia una follia visto che sono praticamente in Africa) un inerbimento permanente, seminando un sovescio apputno permanente e installando un impianto di irrigazione dotato di irrigatori p a ioggia nell'interfila, circa uno ogni 4 alberi.
Il secondo tipo di impianto costerebbe meno come scavi e materiali e mi attira dal punto di vista estetico l'oliveto inerbito, considerando che lì ho la casa di villeggiatura. Ma forse non è fattibile con il clima delle mie parti.
Mi piacerebbe se qualcuno mi offrisse elementi di riflessione e discussione su tutto ciò.
Grazie.

Ciao FEFE' ...le tue piante soffrono perchè a Menfi c'è caldo ...lasciare l'erba sino ad Aprile Maggio e folle ... quanti lo fanno nella tua zona ...NESSUNO...l'erba a febbraio non deve più esserci ...se puoi usa l'irrigazione ...ma non per inerbire ...per soccorrere i tuoi alberi ... alla mignolatura , alla allegaggione avvenuta ed all'ingrossamento del nocciolo ...Ciao Elmo

Immaginavo qualcosa del genere....grazie della chiarezza.