Antonello ha capito più di Vigna.
Mi spiego, Vigna in privato mi ha mandato questa seguente email,sotto c'è la mia risposta
Ciao dopa,
quella che segue e' un'e-mail che ti e' stata inviata da vigna tramite il
tuo account su "Forumdiagraria.org". Se il messaggio e' spam, o contiene
altri commenti che trovi offensivi, per favore contatta l'amministratore
della board al seguente indirizzo:
forum@agraria.orgRicordati di allegare tutta questa e-mail (soprattutto gli headers). Tieni
presente che l'indirizzo di risposta di questa e-mail e' quello di vigna.
Segue il messaggio inviato
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Ho letto il tuo manuale di potatura dell'olivo e francamente sono rimasto
interdetto. Ti scivo privatamente perchè non intendo aprire una discussione
pubblica in un forum su quello che io ritengo scontato e sacrosanto, ma
solo renderti consapevole che non c'è un cestito per tutte le stagioni. Ho
molto rispetto per la tua esperienza conquistata in tanti anni nella
potatura dell'olivo, ma la scienza e la conoscienza si avvalgono anche
delle esperienze degli altri. Quando si parla di olivicoltura a livello
nazionale, occorrerebbe conoscerla, citando le cultivar di olivo di cui si
parla, il clima del territorio, il terreno, il sesto d'impianto, le
lavorazioni, i trattamenti e, possibilmente, i riferimenti bibliografici,
facendo tesoro anche delle esperienze di altri. Ci vorrebbe più rispetto
per chi ha scritto libri di arboricoltura e di propagazione delle piante,
che sono ancora i testi di riferimento di molti corsi di laurea delle
facoltà di agraria. Conosco ricercatori che hanno speso una vita studiando
solo un'aspetto dell'olivicoltura, come l'impollinazione, il miglioramento
genetico, la propagazione, ecc.
La tua olivicoltura parla di propagazione da ovuli, di innesti a 1.5 metri,
d'innovazioni fasulle, di olivi alti come case, di cose dell'altro mondo.
La moderna olivicoltura è quella fatta da piantine propagate certificate
virus e verticillosi esenti, di allevamento a vasi policonici di modeste
altezze e a crescita libera. Per non parlare di impianti pilota a forma di
parete con tanto di potatura e raccolta meccanizzata, già attivi in Siria e
in Australia.
Forse potresti scrivere la storia dell'olivicoltura pugliese, altro che
manuali di potatura! Vieni a vedere l'olivicoltura in Umbria, per renderti
conto che le tue teorie qui non sono realizzabili. Abbiamo olivi che
rispetto ai vosti sono bonsai, e tutta l'olivicoltura tradizionale dalle
nostre parti è in crisi, pur avendo 5 DOP umbre che ottengono sucessi come
i migliori olii nazionali.
Non me ne volere per la schiettezza.
Ci sentiamo sul forum di agraria.
Saluti
Marco
Caro Vigna
Sono convinto che non hai capito cosa vuol dire quel piccolo contributo agli olivicoltori attuali. Sono a conoscenza dei progressi della scienza, ma non sono alla portata di tutti e ne tanto validi. Quel manuale ancora oggi è valido perché l’olivicoltura che abbiamo è di quella antica, che sfrutta le zone impervie del nostro territorio. Quel manuale è stato scritto in risposta a quelli che hanno scritto per sentito dire, che tu non sei a conoscenza. La dimostrazione di quello che dico la noti sul forum dai diversi commenti. Quello che non hai capito è di come insegno a sfoltire l’albero, che è un metodo matematico come costruire la struttura dell’albero (tutte le parti omogenee al quadrato) che nessuno ne primo ne dopo fino adesso ha detto. Quel manuale vuole insegnare un metodo facile a sfoltire l’albero, tu non hai insegnato nessuno a potare, io l’ho fatto, io sono stato a Pegaso a potare mi chiamavano il maestro, perché rendevo il doppio del lavoro di un loro potatore. Oggi si comincia a innovare, forse ho detto che non sono d’accordo, ben venga l’innovazione, però quella valida. Se per esempio mi vuoi introdurre una innovazione di una macchina scuotitrice, come quelle che ho provate non la chiamo innovazione. Perché prima devi innovare gli alberi e poi introdurre le macchine.. Per le cose dell’altro mondo neanche li hai capito per l’innesto a un metro e mezzo è un esperimento che sto continuando. Tu non sai cosa significa carie all’ulivo, significa perdere due anni di raccolto quando l’albero si ammala di carie, tu non hai letto come affrontano il problema quelli che chiami che io debba rispettare che non ancora sanno come affrontarlo, io modestamente ho dato quel piccolo contributo descritto in quel manuale che tu non hai capito.Per gli alberi quando le case, tu non conosci gli alberi ultra secolari pugliesi ,che i padani ci vengono a rubare per tenerli come musei.
Caro Vigna rileggi il manuale da un altra angolazione e vedrai i lati positivi.DoPa