problema olivi gelati

salve, ho un piccolo appezzamento di terreno con circa una ventina di ulivi, e dieci di questi sono stati piantati circa 12 anni fà, mentre gli altri sono notevolmente piu vecchi,
proprio gli ulivi piu giovani questo inverno appena passato sono stati "massacrati" dal gelo, vi metto di seguito le foto cosi capirete meglio.
La gelatura "letale" ci dovrebbe essere stata verso la metà di gennaio, sono stato sul posto domenica scorsa e ho trovato la seguente situazione, 7 olivi con le foglie completamente marroni, ho provato a rompere qualche rametto ma non mi è sembrato secco, la ripresa vegetativa ancora non si vede, ma non si vedeva neanche sulle piante verdi, proprio perchè la zona è abbastanza fredda e quindi la ripresa è un po ritardata, la chioma dei restanti tre olivi era metà marrone e metà verde, la cosa però che mi ha lasciato un po sconcertato è che in tutti gli olivi i rami principali da cui partono i rami con le foglie marroni si stanno tarlando, tantè cha anche dalle foto si nota il mucchietto di segatura proprio in corrispondenza del buco..
adesso non so proprio che fare, all'inizio avevo pensato di tagliare l'ulivo alla base per far rinascere nuovi rami, ma forse mi conviene estirparli alla radice e piantarne altri? prima di accorgermi dei tarli avevo chiesto ad un potatore della zona e mi aveva detto che secondo lui era meglio aspettare la ripresa vegetativa per capire meglio quale fossero i rami realmente secchi e quali no e quindi potare di conseguenza, non so voi che dite?
le piante sono LECCINO e il paese in cui si trovano è SCHIAVI di ABRUZZO in provincia di CHIETI, il paese sta al confine con il molise nel territorio dell'alto vastese, e le piante sono situate a circa 600/650 metri s.l.m.
un ultima domanda, sapete per caso consigliarmi una varietà che resista bene al freddo e stia bene da quelle parti?

Allegati

ciao Antonio,
le tue piante hanno gia qualche anno e quest' inverno non è stato particolarmente rigido, almeno da noi in Friuli, poi il leccino è una delle varietà più resistenti al freddo che abbiamo in Italia, se sono state preparate bene per affontare l'inverno penso che la causa della morte sia dovuta a qualcos'altro. Prova a tagliare una branca principale di quelle secche, se ha degli aloni neri secondo me sono stati ataccati da qualche fungo che puo essere entrato dalle ferite alle radici in conseguenza delle lavorazioni del terreno. Ti dico cosi perche è successo anche a me: ho trapiantato un olivo delle dimensioni dei tuoi nella primavera scorsa e a distanza di un anno è seccato, tagliandolo ho notato questi segni neri dovuto sicuramente a un fungo che però non so dirti di che tipo. Questo può giustificare anche l'attacco di insetti xilogagi che si persentano di solito quando la pianta è gia stata ataccata da altri parassiti deleteri.
Riguardo alle varietà che resistono al freddo, se non sei un temerario come me che prova a mettere olivi dove nessuno li ha mai messi, domanda ad altri olivicoltori della zona quali varietà locali sono più adatte al tuo ambiente, per quello che so ci sono varietà aquilane come la rustica e molisane come l'olivetta nera coltivata nella zona di Agnone che vivono in zone fredde.
Ciao Gianni

ciao Gianni
Comunque ti posso dire che li di freddo ne ha fatto, infatti un po tutte le piante della zona ne hanno risentito, ma effettivamente cosi ridotte ho visto solo le mie e pochissime altre..
Per quel che riguarda la lavorazione del terreno penso che potrebbe essere, visto che quel terreno viene vangato periodicamente, però non pensavo che le radici ne potessero risentire.
Comunque è gia qualche hanno che mi sembravano un po sofferenti, non tanto nella chioma quanto nel tronco, infatti avevo preso l'abitudine a primavera di trattarli con un disinfettante rameico (cutiol) sia sulle foglie che, a dose raddoppiata, sul tronco, sembrava che gli faceva bene ma evidentemente non è bastato..
Penso che li andrò ad estirpare per poi rimetterli, grazie della dritta dell'olivetta nera, non conoscevo questa varietà però Agnone è veramente vicino e tendenzialmente è anche piu freddo, mi informerò.
un ultima cosa, verso fine novembre, dopo la raccolta delle olive ho concimato con un concime organico, consigliato dal rivenditore, secondo te non può essere che concimando a novembre la pianta è andata in vegetazione troppo presto in concomitanza con il forte freddo? forse era meglio non concimare?
ciao e grazie

Certo che hai sbagliato a concimare in autunno, come può uno che pensa di capirci di olivi dare un consiglio simile.
Nelle zone fredde la concimazione deve essere fatta alla ripresa vegetativa, il più presto possibile, questo proprio perchè sviluppandosi durante la stagione ha tutto il tempo per lignificare i nouvi getti, se concimi d'autunno, la pianta riparte quando ci sono giornate tiepide e con i tessuti pieni di acqua quando arriva il freddo si ghiacciano, meglio ancora se usi un concime fogliare che è a pronto uso della pianta anche questo va dato nei mesi primaverili, inoltre per preparare bene la pianta ai rigori invernali, dopo la raccolta dagli una passata a tutta la pianta con solfato di rame al 0,5%.
Riguardo alla lavorazione del terreno, è solo una mia oppinione, non la farei, lascerei crescere l'erba e la taglierei periodicamente perchè l'olivo ha radici molto superficiali e specialmente se le lavorazioni sono piuttosto profonde si possono daneggiare.
Riguardo l'olivetta nera è tanto che la cerco anchio, se trovi un vivaio in cui la riproducono fammi un favore, mandami l'indirizzo e il numero di telefono, ciao e grazie Gianni

Anch'io ho avuto problemi con gli olivi quest'anno....io mi trovo in una zona della Toscana sull'Appennino esposta ai venti adriatici a 650 metri di altitudine....abbiamo avuto 200 cm di neve e temperature di -15.....il mio è un'impianto giovane di 350 olivi di varie cultivar..quella che a parer mio a sopportato meglio il freddo è stato il leccio del corno, ghiacciolo e olivastra seggianese. Inoltre quelle che hanno risposto megli al freddo sono state quelle nate da seme e non da talea. Fortunatamente ai bordi dell'uliveto secolare di mio padre in Irpinia ho trovato varie piantine di ravece appunto nate da seme...le ho prese e trapiantate qui da me....il tronco diviene presto legnoso ripetto alle piantine da vivaio.....comunque..in zone fredde meglio fare prima delle gelate un trattamento di poltiglia bordolese che rallenta un po l'attivitàa vegetativa.....non potare e non dare concime in autunno...meglio rallentare la pianta...poi a primavera si pota e si concima....

il leccio del corno è piu resistente al freddo rispetto al leccino,il cipressino non da meno,anche se è di scarsa qualità...comunque rispetto alle temperature basse che abbiamo avuto quest inverno anche le piu resistenti ne soffrono....