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Messaggio |
DOMA
Iscritto il: 29/07/2011, 20:15 Messaggi: 27 Località: Deliceto
Formazione: Agrotecnico
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Salve vorrei qualche info sull' oliveto intensivo e super intensivo..grazie
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20/10/2012, 13:32 |
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PierVi
Sez. Industria Olearia
Iscritto il: 23/06/2009, 22:05 Messaggi: 455 Località: Dolcedo (IM)
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Ho letto qualcosa del Prof. Fontanazza, pricipale teorizzatore di coltivazioni intensive e superintensive. La differenza principale consiste nella quantita' di piante ad ettaro: circa 7/800 per l'intensivo e 1600/1700 per quello superintensivo. (pare folle se guardo il mio ettaro che ospita mediamente 250 piante)
Esistono varieta' specifiche per queste coltivazioni che devono essere completamente meccanizzate, le suddette cultivar devono produrre poco legno ed essere allevate a monocono o siepe per poter procedere anche alla potatura meccanizzata.
La Spagna fa scuola per queste nuove coltivazioni addottando in modo particolare la Arbequina adatta ad essere coltivata a siepe con alt. max di 1,5/2 mt. Il suo sesto d'impianto ottimale e' di 3x1,5 mt ed e' adatta alla raccolta tramite macchina scavallatrice che e' una derivazione della vendemmiatrice.
Le varietà italiane piu' conosciute sono la FS17 e la Don Carlos (particolarmente resistente alle gelate) tutte e due autofertili. Il sesto d'impianto piu' comune per la coltivazione intensiva e' 3x5 mt. circa
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E noi fummo fra gli ulivi come un popolo antico nella sua cattedrale: ogni nostra speranza era li, ogni nostra sicurezza era li, negli ulivi. (G.Boine)
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20/10/2012, 14:05 |
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elmo
Iscritto il: 06/04/2011, 11:35 Messaggi: 3348 Località: prov Palermo
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20/10/2012, 14:12 |
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PierVi
Sez. Industria Olearia
Iscritto il: 23/06/2009, 22:05 Messaggi: 455 Località: Dolcedo (IM)
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L'impianto superintensivo più vecchio impiantato e condotto secondo il metodo spagnolo, e' stato ideato nel 1994. Finora nel mondo sono stati piantati 30.000 ettari e crescono di circa 3.500 ettari l'anno. In Italia gli impianti superintensivi sono ancora relativamente pochi, concentrati soprattutto in Puglia.
Considerando che in olivicoltura il 60% o più dei costi di produzione è direttamente riferibile alla raccolta, massimizzare l'efficienza di questa operazione consente un vantaggio competitivo notevole. Sono iniziate così le prime esperienze sulla raccolta in continuo con macchine vendemmiatrici modificate, che consentono di raccogliere un ettaro in poco più di due ore. In termini economici, partendo da un costo di noleggio orario pari a 150 euro/ora, ne risulta un costo di raccolta per ettaro pari a 350-400 euro. Se invece consideriamo una produzione media annua di 100 qli/ettaro scopriamo che il costo di raccolta è pari a 4 euro a quintale di olive raccolte.
Anche la potatura, la cui incidenza sui costi è significativa, viene ridotta al minimo e consiste unicamente in un passaggio con barre falcianti, tanto sulla cima quanto sui rami bassi, per poi eseguire tagli manuali selettivi sui rami con diametro superiore ai 3 centimetri che si espandono trasversalmente dando luogo a difficoltà nell'operatività della macchina per la raccolta. Tempo complessivo impiegato 50 ore/ettaro/anno.
Non e' tutto oro quel che luccica: Sono scaturiti molti dubbi circa l'applicabilità del metodo su scala nazionale.
I requisiti fondamentali per questo tipo di impianto sono varietà con portamento compatto, ramificazione abbondante e uniforme, bassa vigoria e accrescimento contenuto, rapida entrata in produzione (2-3 anno) quindi le ns cultivar tradizionali non sono adatte o quantomeno non ancora sufficientemente studiate. Sono in corso ricerche e studi anche in Italia sul nostro germoplasma autoctono, allo stato attuale senza alcun particolare successo.
Considerando l'alta intensificazione colturale è inoltre necessario prevedere un impianto d'irrigazione.
Il costo d'impianto è stimabile in 10-12 mila euro ad ettaro.
Le condizioni microclimatiche in un oliveto superintensivo risultano infatti assolutamente particolari, per l'elevata umidità dovuta soprattutto all'irrigazione e all'ombreggiamento.
Sono molti i problemi fitosanitari: rogna, dovuta alle rotture operate dalla macchina e marciumi radicali, in Italia altri patogeni fungini potrebbero alterare gli equilibri vegeto-produttivi delle piante: occhio di pavone, lebbra e verticilliosi.
E' impossibile pensare che nel nostro Paese, dove politica e società sono molto sensibili a problemi ambientali e di sostenibilità, si possano eseguire lo stesso numero e tipo di trattamenti fitosanitari operati in media in Spagna: 6-7 trattamenti all'anno a base di rame e dimetoato.
E' necessario infine considerare che è consigliabile piantare un oliveto superintensivo soltanto in pianura o su terreni semipianeggianti, dove la macchina raccoglitrice possa lavorare senza ostacoli e con la massima efficienza.
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E noi fummo fra gli ulivi come un popolo antico nella sua cattedrale: ogni nostra speranza era li, ogni nostra sicurezza era li, negli ulivi. (G.Boine)
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20/10/2012, 14:50 |
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elmo
Iscritto il: 06/04/2011, 11:35 Messaggi: 3348 Località: prov Palermo
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..gli impianti intensivi hanno come dicevo,,, trenta anni e più i super intensivi dagli anni 90 ... ma sbagliare è umano perseverare è diabolico ... gli impianti intensivi a " Monocono" con sesti 3x6...hanno fatto peggior fine dell'allevamento a siepone ...per la qualità e per la quantità dell'olio la produzione è meno che mediocre ...da noi trovi qualche impianto tra toscana ed umbria ... gli olivicoltori se ne sono pentiti amaramente ...per quanto riguarda gli olivicoltori spagnoli ... da un pò fanno o cercano di fare una politica di qualità ...rifiutandosi di vendere alle grasse e grosse industrie ... in internet potete trovarne i nomi facilmente ...i nostri OEO dop non abbisognano di queste innovazioni ... che SPERIMENTATE ...ripeto hanno fallito ... gli studi sono serviti invece per le macchine raccoglitrici ad ombrello capovolto ecc... ...... ma come detto .... NON è ASSOLUTAMENTE consigliabile un oliveto intensivo o peggio super intensivo ....ed in effetti NON è oro quello che luccica...ed in pianura si pianta altro.... e meglio ...ciao elmo
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20/10/2012, 16:42 |
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elmo
Iscritto il: 06/04/2011, 11:35 Messaggi: 3348 Località: prov Palermo
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20/10/2012, 16:45 |
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elmo
Iscritto il: 06/04/2011, 11:35 Messaggi: 3348 Località: prov Palermo
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... tratto da un testo del 2007 ...."Negli anni 80 è stata rilanciata, anche a livello divulgativo , la forma di allevamento a " MONOCONO" adatta alla raccolta meccanica .......L'allevamento a monocono è stato concepito per avere un rapido sviluppo , una precoce fruttificazione ed un completo adattamento alla raccolta meccanizzata . Esso si adatta alle varietà Acrotone. ( Piante che tendono a sviluppare la parte alta della chioma e quella finale dei rami .)... La ricerca in prove di confronto con altre forme di allevamento ha rivelato che : " il monocono NON ha dimostrato di determinare anticipi nell'entrata in produzione, di migliorare le performance vegetative e produttive delle piante richiedendo, invece , MAGGIORI tempi operativi per la potatura manuale e per la raccolta meccanica con scuotitori da tronco " ..... meglio il vecchio globo ... invece che basso impalcato un pò più in alto per gli scuotitori ... e sei a posto ...ciao elmo
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20/10/2012, 17:18 |
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BAFILE
Iscritto il: 28/11/2011, 22:50 Messaggi: 156 Località: Messina
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elmo ha scritto: :) ... tratto da un testo del 2007 ...."Negli anni 80 è stata rilanciata, anche a livello divulgativo , la forma di allevamento a " MONOCONO" adatta alla raccolta meccanica .......L'allevamento a monocono è stato concepito per avere un rapido sviluppo , una precoce fruttificazione ed un completo adattamento alla raccolta meccanizzata . Esso si adatta alle varietà Acrotone. ( Piante che tendono a sviluppare la parte alta della chioma e quella finale dei rami .)... La ricerca in prove di confronto con altre forme di allevamento ha rivelato che : " il monocono NON ha dimostrato di determinare anticipi nell'entrata in produzione, di migliorare le performance vegetative e produttive delle piante richiedendo, invece , MAGGIORI tempi operativi per la potatura manuale e per la raccolta meccanica con scuotitori da tronco " ..... meglio il vecchio globo ... invece che basso impalcato un pò più in alto per gli scuotitori ... e sei a posto ...ciao elmo com'è il monocono? mi hanno detto che il migliore è il policonico
_________________ Chi è sazio non considera chi ha la panza vuota
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02/11/2012, 23:09 |
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