Allora intanto una piccola precisazione geografica, la Roceja si trova sullo stesso versante della valle, con la stessa esposizione a Sud, ma più spostata verso Torino di circa 15/20 km.
Gli olivi plurisecolari del circondario di Susa stanno tutti nel raggio di una decina di Km dalla detta città.
Dopo analisi sul dna le antiche ceppaie appartengono sostanzialmente a due gruppi, uno Frantoio, l'altro Aglandaou, quest'ultimo tipico residuale delle alte quote oltre 600 mt slm, delle prealpi francesi.
Lo scorso anno ho visitato le vecchie ceppaie al periodo della raccolta, anche li vi erano olive col tarlo.
Da qui la santificazione del detto "dove resiste l'olivo resiste anche la mosca".
Mele, prima di cominciare con gli olivi mi sono dilettato con mele e pere vecchie e nuove varietà.
Le vecchie alla fine, escluso alcune tipo Giachetta, Martin sec, e qualche altra, le ho sovrainnestate, perchè alla fine le buttavo a Primavera perchè non le mangiava nessuno.
Comunque anche con le mele ho sempre adottato il sistema delle tre A:
- Autonomia della pianta, con pochi interventi cesori.
- Acqua.
- Azoto.
Ovviamente nessun trattamento chimico di nessun genere, rameici compresi.
La carpocapsa non colpisce sempre, va ad annate, e a zone, faccio un esempio:
Avevo una delle prime Jonagold presso l'apiario di casa, mai una mela si salvò dalla carpocapsa per anni.
Piantai in altra località in un vallone di fondovalle sia le Jonagold che altre varietà recenti e storiche, ebbene in tale posizione il problema della carpocapsa è molto mitigato e i danni maggiori li fanno le ghiandaie, i ghiri, ecc.
Anche qui in Roceja ho mele di molte varietà recenti ma il problema principale restano le ghiandaie, i ghiri, tassi, a cui si sono aggiunti i calabroni.
Dopo che tutti si sono serviti il rimanente è per me,
ad ogni modo raccolgo sempre più di quanto consumo.
Ovviamente essendo gli scampati sono quasi tutti bruttarelli e alcuni col baco, io mangio il commestibile ma nessuno le comprerebbe per se, noi siamo usi mangiare con gli occhi,
cosi a primavera i resti vanno sul compost.
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