Direi un po troppo pessimistico, anche se a priori niente è da escludere.
Fin'ora non si ha conoscenza di una specie nel pieno del suo sviluppo che non abbia saputo adattarsi ad un'epidemia.
E' vero che c'è sempre una prima volta, però in tutta sincerità non riesco ancora a crederci.
Se proprio succederà, almeno coglieremo l'occasione dolorosa della dipartita dei vecchi impianti per ricominciare con tecniche più moderne ed efficaci di coltivazione, ci perderà il paesaggio ma almeno forse ci guadagnerà la resa finale per l'olivicoltore, almeno lo spero
Saluti
Sergio
PS L'idea di aspettare a piantare, comunque non la trovo per niente peregrina.