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Nuovo Oliveto, Campania, tipoligie di piante e leggi 
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Iscritto il: 14/11/2013, 21:29
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Ahahah :lol: bellissima questa ... Beh pure io l ho letta con una mano sola...
Si pure io ho degli ulivi leccino e sono fatti belli. Ma volevo capire il ravece è più di qualità? Poi l olio è più richiesto?


16/11/2013, 18:44
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la ravece è tipica della zona dell'Ufita. devo dedurre per essere così fissato con la ravece che sei di quelle parti. la ravece a livello di albero è un albero bruttino, tendente a fare molti rametti secchi, è di taglia medio piccola, non si carica un granchè, le olive sono abbastanza grandi, tendono a maturare tardi (da me sono ancora verdi-inizio invaiatura ne ho circa una quarantina di ravece di 23 anni-stanno a 500 mslm), la resa in olio è medio bassa (14/15 %), non resiste tanto al gelo, non resiste tanto alle malattie,ed è facile che subisca l'attacco della mosca. In poche parole sconsiglio vivamente. o pianta Leccio del corno (grappolina) o leccino(con impollinatori-tipo pendolino). Bella la mayatica che si usa da me (che deriva dalla mayatica di ferrandina), anche la carolea.


16/11/2013, 20:39
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...non dimenticate per chi si trova in puglia e per TUTTI in particolare ...BRUCIARE tutta la ramaglia in loco ...DISINFETTARE gli Attrezzi col FUOCO ....non fidarsi mai degli operai ...l'occhio del padrone in questo caso ...non solo ingrassa ma può Salvare il "cavallo" ...cioè i vostri potatori prima di mettere mano ... debbono disinfettare i loro attrezzi ....non fate toccare piante a chi non brucia col fuoco i propri attrezzi ...compratevi una bombola con cannello ....con pochi soldi potreste salvare i vostri alberi ...fatelo sempre da ora in poi ...rispettare la zona di quarantena in quella zona purtroppo si dovranno bruciare le piante anche se secolari le cicaline potrebbero veicolare il tutto molto velocemente...nella zona tampone rispettare le regole della disinfezione e della disinfestazione ...operare con le tute ...bruciare anche gli oleandri secchi e le altre piante che veicolano ...tenersi informati per sapere se vengono colpite alcune cultivar oppure altre tenersi informati con l'osservatorio fitopatologico ...non è interessante che l'olio o le olive dell'annata in corso siano salve (come Farnetica Qualcuno)...quello che all'olivicoltore deve interessare ...è il futuro dei suoi olivi ....essendo in contatto con l'università ... vi darò notizie ... Elmo


16/11/2013, 20:52
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Iscritto il: 14/11/2013, 21:29
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Francesco io sono di sant'angelo ed abito vicino le terme di villamaina. Non ho la fissa per la ravece, solo che al frantoio persone esperte mi hanno detto che ha una buona resa in olio e l'olio è di ottima qualità. Quindi tu quale mi consigli? comunque ripeto che per quest'anno non pianto neppure un ulivo.

Questa malattia fa paura, e poi spero che per l anno prossimo ci sia qualche iniziativa in contributi.


17/11/2013, 8:59
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avevo capito la zona di provenienza :) immagino anche a quale frantoio vai. :) Niente, secondo me la ravece è un pessimo investimento: un albero di 20 anni porta quando è annata buona 10-12 kg di olive, rispetto quasi al doppio (20 kg) di un leccio del corno. Poi è un albero brutto a vedere, che non da soddisfazioni quando lo poti (ad esempio non assume una bella forma a globo piena.). Non è vero poi che l'olio di ravece è di qualità superiore, tant'è che non ha riconoscimento. Non puoi un domani vendere l'olio di ravece a un prezzo più alto di quello da altre cultivar. Sciocco chi lo compra. Ma ripeto questa è un'usanza relativa alla zona dell'ufita/baronia, può darsi che lì ci sia un mercato di ravece e gente che lo paga di più. Esistono leggende metropolitane, un sacco di miti da sfatare. La resa in olio è deludente. Menomale che nel mio caso ho altre cultivar oltre alla deludente ravece: carpellese, leccino, leccio del corno, mayatica e carolea. Prendo nelle buone annate il 20 %, posticipando un pò la raccolta(penso inizierò tra 10-15 giorni)


17/11/2013, 10:46
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Elmo: da tecnico hai notizie di cultivar resistenti a questo disseccamento nel salento?! Io penso che un bilancio l'avranno fatto e quache cultivar che sembra indenne dall'attacco ci deve essere.


17/11/2013, 11:05
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ciao Francesco ....come con tutte le malattie vedi ... rogna o vaiolo ...ci saranno delle cultivar più o meno resistenti ...magari le piante innestate su selvatico ... le coltivazioni con sesti larghi 6x8 ...se eiminii subito la pianta isolata infetta... forse ma dico forse le altre potrebbero resistere se non contaminate...gli impianti intensivi avranno forse meno possibilità....ma come per la Fillossera .... in una guerra molti cadranno ...prima di arrivare a sconfiggere la "Fastidiosa"... per ora nulla di rilevante ne tanto meno di definitivo ....i laboratori sono al lavoro ...bisogna attenersi a quello che ai letto nel post in alto e tenersi aggiornato ...ciao elmo


17/11/2013, 11:19
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Elmo, come dici tu se coltivati in sesti stretti basterebbe tagliare pure le piante vicine all'albero infetto o sbaglio?

Francesco, io ho appena fatto un po di olio con olive miste cacazzara (è un nome vero o dialettale), leccino, Frantoio ed un po di Ravece, al frantoio che hai capito bene :D mi è uscito al 18, mai capitato.

Quindi la ravece non ha riconoscimenti? Buono a sapersi, infatti l'intensione è quella di piantare 3 ettari per iniziare poi vorrei piantarne altre 3 e poi vedere come vanno le cose.

Per ottenere un olio importante in modo da venderlo ad un prezzo piu alto che potrei piantare allora?

Cmq un'altra domanda che mi è venuta in mente proprio ora mentre scrivevo, ma per poter vendere un olio imbottigliato e partecipare a fiere come funziona?


17/11/2013, 15:16
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DOP o IGP

Ma le zone nostre non hanno nessun riconoscimento? Per ottenere un riconoscimento che bisogna fare?

Se non c'è riconoscimento poi l olio si può vendere comunque oppure non ha valore?


17/11/2013, 15:29
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Intrepido il problema è che secondo me nel Salento non stanno tagliando e estirpando un bel nulla.

Non lo so che cosa ci voglia per il riconoscimento, ma ammesso che ci sia il riconoscimento ci sarà magari per la zona dell'Ufita, zone intermedie come la mia e la tua non verrebbero comprese. Se vi fosse un riconoscimento per l'olio della valle del sele, sarebbe migliore, anche perchè come zona al di la della bellezza paesaggistica, è molto più salubre (assenza quasi totale di insediamenti industriali, ulivicoltura biosostenibile). L'ufita non ho niente in contrario ma mi sa tanto di agricoltura e ulivicoltura intensiva


17/11/2013, 17:04
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