E' sicuramente un po' presto, però fino all'anno scorso dato che solo facevo olive in salamoia non era un problema, anzi meglio verdi che troppo mature.
Quest'anno spero di fare anche olio, mi regolerò in base alle previsioni meteo.
Da me la gelata ai primi giorni di novembre non è affatto da escludere.
Ad ogni modo, le Leccino, Pendolino, Maurino, Frantoio, Leccio Corno, sono già ad uno stato piuttosto avanzato di invaiatura.
Cominciano a cambiare colore Carolea, Coratina, Casaliva, Moraiolo, Picholine, Grignan e persino Taggiasca,
Sono invece in alto mare Rosciola, Dritta, Biancolilla, Carboncella, Gordal (Ma chi me l'ha fatte comprare,
io) quindi attorno al venti se le giornate di sole proseguono non è detto che non si possa utilmente raccogliere.
Naturalmente se le previsioni saranno favorevoli, aspetterò oltre.
Rischierò l'acidità a vantaggio della quantità, eh,eh,.
Proprio questa sera ho fatto un'ultima verifica che è anche un'incoraggiamento morale per le piante.
Ho trovato una seconda oliva bacata, non da mosca ma da un baco simil mela, il citrullo deve essersi sbagliato dato che l'anno scorso li ci stavano i meli
.
Altra cosa che ormai è evidente, il mio terreno si sviluppa sul fianco della montagna dai circa 610 mt ai 710 mt di altitudine.
Ebbene le varietà che sono presenti un po' a tutte le altezze: Leccino, Leccio Corno, Pendolino, Taggiasca, Sant'Agostino, Carolea, Coratina, Moraiolo con carichi comparabili, mentre in basso hanno frutti veramente grandi, man mano che si sale rimpiccioliscono, non cambia molto invece lo stato di invaiatura.
Il punto di svolta pare essere sui 680 mt slm. In futuro cercherò di capire se questo si ripeterà.
Ad oggi comunque visto che prevedo per il prossimo anno altri 100 alberi credo proprio che saranno in prevalenza Leccini.
A questa altezza sono l'arma fatale, hanno perso le foglie per la grande gelata, però hanno vigorosamente rimpiazzato la persa chioma e altra gelata esclusa mi paiono pronti ad altri successi.
Tra le novità di fresco impianto le olive che più mi colpiscono per dimensione e quantità rispetto alle dimensioni dell'albero sono le Carolea, rivaleggiano con le Sant'Agostino in dimensione, le ho messe nei punti più riparati, spero basti a far loro superare i rigori invernali.
Il frantoio spero "apra" quando giro l'interruttore.
Purtroppo passerò per primo.
Saluti montani
Sergio