Sono stato a visitare l'oliveto alpino di Sergio un paio di settimane fa. Sono rimasto stupefatto di vedere colà ulivi di non so più quante varietà e tutti in ottima forma e, direi soprattutto, immensamente impressionato dalla energia, amabilità ed entusiamo di Sergio.
Dacché mi ha mostrato i segni di danni da freddo e li ho fotografati, approfitto dell'occasione per mostrarli assieme a una immagine di scorcio dell'oliveto sulla valle sottostante, che è lunga e relativamente stretta, porta alla Francia poco lontana da quella località detta Roceja e attraverso cui nei secoli sono passati eserciti e pellegrini e merci, perciò molto ricca anche di storia.
Poi è proprio vero che gli olivi sono "immortali". Il mio vicino di casa ha in giardino il classico olivo secolare trapiantato da non so dove e usato a scopo ornamentale, e quando ci fu la gelata alcuni anni fa perse completamente la chioma tanto che gli proposi di farne una scultura lignea
, tuttavia da 2-3 anni ha ricacciato e ora ha formato una nuova piccola chioma (vd. foto 3)