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Gelata fuori dal comune branche di olivo con spaccature 
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:P
Nei giorni scorsi ho avuto modo di poter fotografare i resti di un oliveto plurisecolare le cui origini si perdono nel medioevo.
Mompantero, frazione San Giuseppe oliveto a quota 600/700mt slm. Pieno sud.
Proverò a inserire una foto.

;)
Questa mattina mi sono fatto una magnifica colazione con il pane di produzione personale e con il primo olio estratto dalle mie olive.
Il massimo del massimo


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13/12/2012, 12:00
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Questa mattina mi sono fatto una magnifica colazione con il pane di produzione personale e con il primo olio estratto dalle mie olive.
Il massimo del massimo


e hai fatto benissimo ;)

_________________
I


13/12/2012, 13:20
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Provo ad aggiungere una seconda foto di una delle circa 15 ceppaie, plurisecolari che hanno sfidato e vinto la battaglia della piccola glaciazione attorno al 1700.

Come appare in foto, il collega ci da il rapporto dimensionale, non esiste un solo tronco, ma moltissimi che si sono sostituiti col tempo ai precedenti gelati.


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15/12/2012, 13:31
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... e questo ti fa capire ...l'importanza secolare di questo albero quasi immortale ....chissà chi era il proprietario che lo impiantò in val di Susa???... magari un capitano di ventura che aveva combattuto al sud ????


15/12/2012, 17:01
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Gli olivi, :P
dopo la passeggiata sotto alle loro chiome, continuano frullarmi per la testa, le possibili origini di detti olivi.

Io credo che la piantagione degli olivi nei dintorni di Susa non siano una casualità estemporanea di qualche singolo, cosa peraltro impossibile in un passato conseguente.

Quindi non resta che una saggia decisione presa d'imperio, prima con l'analisi di tutti i versanti assolati e in pieno sud del circondario di Susa, che per la loro asperità non potevano neppure ospitare la vite, sicuramente all'epoca più importante.
Infatti i limiti di impianto gravitano tutti entro una decina di chilometri dal castello della marchesa Adelaide, della sede vescovile e prima centro monastico, per non parlare dell'arco di Augusto.

Chi poteva portare la civiltà dell'olivo tanto a nord?

Chi lo ha documentariamente fatto? Lo hanno fatto i romani, che lo hanno sparso quasi dovunque, ma se fossero loro, perchè solo nei dintorni di Susa? La ceppaia gentile di Le Goje seppure vecchia, non è neppure comparabile come vecchiaia con quelle di Mompantero.

O forse gli altri contemporanei non hanno resistito alle insidie del tempo?

Quindi benchè affascinante pensare che con le frustate per far erigere l'arco di Augusto sino arrivati anche polloni di olivo, non mi quadra.

Cozio, i Longobardi, Arduino e compagnia briscola, non mi parevano illuminati piantatori di olivi, troppo rozzi.

Arriviamo quindi all'anno mille, grettitudine collettiva, con solo un po' di luce nei monasteri, la luce per la lettura e scrittura nelle lunghe notti invernali.
Io proprio qui collocherei la decisione di qualche Abate, che, viste le esperienze della Provenza, e dei centri del cristianesimo che già godevano dei frutti dell'olivo sparso dai Romani, tentò con un'operazione ben studiata di avere una produzione olivicola da terreni altrimenti inutilizzati. Notare che neppure le roverelle competono con gli olivi di Mompantero, Gravere, Susa, Foresto, tanto il terreno è aspro, povero e secco.

Tutto per ora, quindi, mi fa pensare a frati, carichi di piantine, arrivare a Susa e da qui, negli appositi spiazzi prematuramente fatti preparare, far piantare e accudire con grandissima cura le piantine che oggi hanno le forme che l'asprezza del clima e della natura hanno loro conferito.

Considerando che dall'anno mille si hanno scritti anche se incompleti almeno fino al 1600, poi quasi completi, e di righe riguardanti piantagioni di olivi non sono a conoscenza, (ma non li escludo) direi che dopo il medio evo, è troppo tardi, anche considerando l'estensione delle ceppaie.
;) Certo queste piante non si sono scoraggiate dalle gelate disastrose che hanno determinato più volte, la perdita di tutta la chioma, sempre hanno ripreso. Chi l'ha dura la vince.

Conclusione io oggi porrei la barra almeno al Mille, che, quindi, fa Mille anni di inverni e di estati, direi che come viatico per continuare con l'olivo può bastare.
:lol: Checchè ne dicano gli scettici. :lol:

Sicuramente cercherò si saperne di più dagli abitanti di San Giuseppe, però fin'ora da coloro che ho interpellato non è venuto che un generico riferimento alla festa delle palme.
;)
Io la mia l'ho detta, chi vuol aggiungere o togliere è benvenuto.
Saluti montani
Sergio


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15/12/2012, 23:25
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... o i castellani ... od i monaci ... un consiglio ...vai nelle biblioteche del paese ed in quella dei monasteri ... e cerca li' .... qualcosa forse troverai ...magari nelle vecchie carte troverai ... che l'oliveto era sito in "Agro" di Mompantero ...ed in "tenere" di San Giuseppe ...e magri che "Sao Ko Kelle Terre Per Kelli fini che qui contiene Trenta anni le possette parte Sancti Benedicti"... :D :) ;) buona ricerca ...ciao elmo


16/12/2012, 1:15
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:D
Hai sicuramente ragione, ma io sono un pratico e piuttosto sbrigativo :mrgreen:
Avevo portato con me uno scalpello e un sacco, ho quindi prelevato alcuni ovoli radicati con relativa piantina.
Li ho già provvisoriamente piantati in attesa di ridargli una posizione spero confortevole.

Del loro passato e pedigee mi accontento :lol:
Nei prossimi anni ovviamente cercherò con visite a tempo debito di capire di più circa le varietà, anche se, credo, saranno parecchio selvatici.
;)
Ho cercato di coinvolgere qualcuno che con gli archivi ha dimestichezza, vedremo, certo non lo farò io, che per queste cose sono totalmente negato.
Buone radici a tutti
Sergio


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16/12/2012, 11:21
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E' interessante questa discussione.... e mi appassiona, insieme alle foto.

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E noi fummo fra gli ulivi
come un popolo antico nella sua cattedrale:
ogni nostra speranza era li,
ogni nostra sicurezza era li,
negli ulivi.
(G.Boine)


16/12/2012, 21:01
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;)
Se capiti per qualche ragione in Valle, o se un giorno vuoi venire appositamente, sarei ben lieto di farti fare una passeggiata di circa 2/3 ore dal vero, e sono certo che, anche per l'aspetto paesaggistico ti lascerebbe ricordi indelebili.
Quando l'olivo di montagna ti ha morso, non te ne liberi più :lol:

Paradosso totale, mentre da decenni li tenevo d'occhio, sempre pensando difficilissimo se non impossibile raggiungerli, in verità la cosa è relativamente facile. Così spero lo siano gli altri 3/4 siti del circondario, con credo meno piante, ma tutti tra i 600/700 metri di altitudine. Aspetto l'occasione per proseguire con le visite.
Hanno tenuto aperto i passaggi i camosci (visti con telescopio in precedenti visite da lontano) e cinghiali, infatti in alcuni passaggi ci si deve abbassare sotto al livello delle corna degli ungolati :lol:

:shock:
Nei prati in basso si sono svolte le passate epiche battaglie dei notav, con fumo schiamazzi e qualche legnata.
Proprio un po' più a monte doveva, alla base della montagna, passare la contestata linea nel 1°progetto.
:)
Naturalmente benchè in questi ultimi anni, a migliaia i "difensori della natura" si sono ammassati alla base, credo non uno abbia, alzando la testa, capito che quegli enormi cespugli arrivano da mooolto lontano, e forse è meglio così, ci mancava pure la loro strumentalizzazione.
;)
Comunque per gli appassionati che li volessero vedere, magari in occasione del transito in Valle di Susa attraverso l'autostrada per il Frejus (Francia), senza spendere un cent in più di autostrada, uscire a Susa est se in salita e nel riportarsi per il rientro sull'autostrada all'ovest, deviare per 150/200 metri, seguendo Venaus, sottopassare l'autostrada e fermarsi negli spiazzi adiacenti e guardare il versante assolato. :o :lol:
Dalla Francia, ovviamente stesso discorso ma all'inverso, vale a dire uscita Susa/Venaus, 150 metri dopo deviazione Venaus per 150/200 metri. :o :lol:
Non farsi tentare dall'ascensione con una visita sul posto se:
- Non si hanno vestiti adeguati all'asprezza del territorio, rovi, ecc.
- Se non si hanno almeno 3/4ore a disposizione, si potrebbe dover passare la notte in attesa del giorno, i passaggi non sono evidenti.
- Se si soffre di vertigini.
Sono stato un po' severo, però l'occasione di una bella e indimenticabile passeggiata non va rovinata con l'improvvisazione.
Saluti
Sergio
In foto un tratto agevole, notare che ogni spiazzo è frutto di muri e muretti che partono dalla roccia abbarbicati alla montagna. Alcuni spiazzi hanno l'estensione di 1/2mq, quando si dice, evitare gli sprechi, direi che qualche meditazione sarebbe opportuna.
Sullo sfondo la tempesta di neve sul Toasso Bianco. Appena più a destra il Moncenisio carico di storia.


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17/12/2012, 13:02
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Ho un invito in essere in quel di Sauze d'Oulx per scalare alcune delle vs belle montagne tipo il Rocciamelone, il Tabor, il Civrari e il Chaberton. Devo solo trovare il tempo per venire. Chissa' se quest'estate...

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(G.Boine)


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