Saluti a tutti,
ho ripescato questo mio vecchio post per non ripartire da Adamo ed Eva.
Dopo l'avvisaglia su descritta due anni fa, la vera grande gelata a cadenza 25/30ennalle è arrivata.
Dopo averla subita, e sofferta devo dire che mi sento ora vaccinato.
E' un triste evento morale e materiale, però non definitivo, la resurrezione almeno in questo caso esiste.
Oggi dopo accurata ispezione, anche gli ultimi a muoversi, i più colpiti Frantoio, mostravano promettenti ricacci entro i primi 30/40 cm dalla base del tronco.
Su circa 130 alberelli (piantati tra 2006 e 2011), al momento solo due Ovo di piccione, piantati la primavera scorsa, paiono spaccati e spacciati.
Agli altri a seconda dei danni ricevuti ho fatto un drastico ridimensionamento della chioma, vado verso il cespuglio che vuole essere la risposta alle gelate eccezionali.
Al contrario della "gelatina" dell'inverno 2009/10, che aveva colpito in modo abbastanza casuale tra le varietà, questa volta, nel mio caso i riscontri sono più evidenti e omogenei, come descriverò di seguito.
Premesso che anche questa gelata ha la sua originalità, è arrivata a fine di un inverno veramente mite.
Avevo la camelia fiorita a febbraio, un mese in anticipo.
Avevo consumato 5ql di legna, mentre gli anni precedenti erano circa 10.
A fine gennaio l'oliveto era veramente bello e le piante sembravano non aver bloccato totalmente la vegetazione.
Poi il Buran.
Prima la neve finissima che io mi sono affrettato a scrollare, sbagliando, infatti alcuni rami rimasti coperte di neve hanno conservato le foglie.
Comunque con i se e i ma non si va lontano, quindi:
Le Ascolane, sia mie che dei vicini, globalmente hanno conservato tutte o parte delle foglie.
Una Santa Caterina ha conservato tutte le foglie, le altre sono comunque con bel turgore dei rami.
Le due Dolce D'agogia sono con parte delle foglie e "buone condizioni".
Le Leccino, hanno perso le foglie, ma si stanno ricoprendo di ricacci sulla maggior parte della chioma.
Le Sant'Agostino, hanno perso quasi tutte le foglie, ma hanno un evidente turgore e colore verde della corteccia che assieme ai numerosi ricacci fanno buonissima impressione.
Pendolino e Piangente due semiintegre, e due in "buono stato".
Quelle che invece hanno avuto in modo evidentissimo danni a tutta la chioma e tronco sono le Frantoio.
Peccato, erano la maggioranza e quelle che mi davano i migliori raccolti di olive sane dalla "mosca".
Per la verita, fino all'anno scorso, che si è caratterizzato per un'estate lunghissima, ha cominciato con un mese di anticipo ed ha terminato con un mese di ritardo, non avevo avuto danno alcuno dalla mosca.
Ma in quest'ultima stagione Leccino, Pendolino e Dolce D'agogia, non sono state raccolte tanto erano colpite dai vermi.
Era sorprendente vedere tutte le olive tarlate delle varietà su dette e tutte integre sulle Frantoio, che stavano nel raggio di 100mt.
Almeno in positivo grazie alla grande gelata, anche la mosca credo sia schiattata, e se non lo è ancora, schiatterà di fame il prossimo estate.
Quanto sopra senza pretesa di esaustività, per chi volesse tentare l'esperienza in localià alpina.
Io dal mio canto nei prossimi giorni pianterò altri 208 alberi di oltre venti diverse varietà.
Con entusiasmo attendo gli sviluppi, saluti a tutti.
Sergio
PS. Anche gli olivi a cespuglio che da secoli vivono abbarbicati alle rocce dello stesso versante montano, hanno subito la perdita di quasi tutte le foglie. Non so come loro la pensino, se hanno voglia di migrare, ma a me piace pensare che li vogliono restare, anche se qualche rara volta, il dubbio.....