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giovi71
Iscritto il: 02/11/2013, 1:08 Messaggi: 44
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Ciao a tutti,ho bisogno di un aiuto. Sono pugliese, e come tanti della mia zona ho un centinaio di piante di ulivo che anche quest'anno mi preparo a raccogliere. Oggi sono andato alla locale sede della confagricoltura per disporre l'ingaggio delle persone per la raccolta, e con mio stupore mi sento dire che da quest'anno devo sostenere, in quanto datore di lavoro, un corso per la ex 626. Costo del corso 1200-1500 euro. Dire che sono nero dalla rabbia è poco, condivido tutte le finalità del decreto 81/2008, ma mi chiedo è mai possibile che per 10 giornate lavorative annue debba spendere 1500 EU di corso ? Come sostengo economicamente queste spese ? E' ovvio che se cio' fosse vero, il tessuto sociale-contadino della mia zona, nord di Bari, fatto di tanti piccoli proprietari, ne verrebbe inevitabilmente decimato. Mi sapete aiutare e dare qualche dritta anche da un punto di vista normativo ? Come funziona nelle altre zone d'Italia ?
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04/11/2015, 23:06 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
Iscritto il: 13/03/2008, 19:23 Messaggi: 68798 Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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A questo punto ti conviene raccoglierle da solo, senza ricorrere a lavoratori esterni. O facendo scambio di manodopera con altri agricoltori.
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04/11/2015, 23:19 |
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giovi71
Iscritto il: 02/11/2013, 1:08 Messaggi: 44
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Quali sono le autorità a cui posso rivolgermi per avere maggiori informazioni?
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04/11/2015, 23:55 |
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mimmodm
Iscritto il: 31/10/2013, 17:22 Messaggi: 145 Località: (BA)
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be a me sembra ovvia come cosa poichè in quanto datore di lavoro devi garantire la sicurezza sul luogo di lavoro. tempo fa partecipai ad un corso di potatura, e fecero degli accenni sull'81/2008, ad esempio non salire sull'albero per potare (come facciamo spesso invece nel nord barese ), wc chimici ogni tot mq, pausa ogni tot ore di lavoro, dispositivi per la sicurezza ecc per il costo del corso non so quale sia il prezzo
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05/11/2015, 16:36 |
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Rosco79
Iscritto il: 10/03/2013, 17:32 Messaggi: 321 Località: Roma & San Vito Romano
Formazione: Ingegneria Elettronica
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Un wc chimico in campagna fa discretamente sorridere
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05/11/2015, 17:51 |
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mimmodm
Iscritto il: 31/10/2013, 17:22 Messaggi: 145 Località: (BA)
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Rosco79 ha scritto: Un wc chimico in campagna fa discretamente sorridere lo so, ma parlavano anche di questo, oppure non stare troppo con la testa verso l'alto, usare casco guanti scarpe antinfortunistica, mascherina, abbigliamento riflettente ecc ecc se trovo le dispenese carico qualche scansione
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05/11/2015, 18:20 |
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giovi71
Iscritto il: 02/11/2013, 1:08 Messaggi: 44
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Ma infatti, io nn metto in dubbio l'utilità della 81/2008, bensì le modalità di applicazione. Se io sono datore di lavoro per 80 ore annue su circa 2000 lavorabili, a parità di condizioni, il rischio che nella mia proprietà il dipendente si faccia male è enormemente inferiore, tuttavia devo sostenere dei costi uguali a chi impegna fino a 10 unità lavorative nell'arco dell'anno ( ovvero, se non ho capito male 20000 ore lavorabili ). Sarebbe bastato, nelle condizioni in cui ci troviamo molti piccoli proprietari, avere delle linee guida da seguire per le tipologie di lavoro che più comunemente si sviluppano in campagna, es raccolta, potatura e trattamenti fitosanitari.
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06/11/2015, 9:24 |
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mimmodm
Iscritto il: 31/10/2013, 17:22 Messaggi: 145 Località: (BA)
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giovi71 ha scritto: Ma infatti, io nn metto in dubbio l'utilità della 81/2008, bensì le modalità di applicazione. Se io sono datore di lavoro per 80 ore annue su circa 2000 lavorabili, a parità di condizioni, il rischio che nella mia proprietà il dipendente si faccia male è enormemente inferiore, tuttavia devo sostenere dei costi uguali a chi impegna fino a 10 unità lavorative nell'arco dell'anno ( ovvero, se non ho capito male 20000 ore lavorabili ). Sarebbe bastato, nelle condizioni in cui ci troviamo molti piccoli proprietari, avere delle linee guida da seguire per le tipologie di lavoro che più comunemente si sviluppano in campagna, es raccolta, potatura e trattamenti fitosanitari. l'unica cosa che mi viene in mente che forse si può praticare per aggirare l'ostacolo, ma non sono sicuro sia cosi, è fare conto terzi: cioè tu proprietario invece di chiamare i singoli lavoratori, chiami una squadra che ha un suo responsabile dotato delle credenziali 81/2008, cioè diciamo che affidi la raccolta ad una ditta...però ripeto non sono sicuro sia valida come alternativa, stò andando un po a logica
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06/11/2015, 14:00 |
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Ned
Iscritto il: 29/06/2014, 7:44 Messaggi: 6 Località: Provincia di Ragusa
Formazione: Perito Elettrotecnico
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mimmodm ha scritto: giovi71 ha scritto: Ma infatti, io nn metto in dubbio l'utilità della 81/2008, bensì le modalità di applicazione. Se io sono datore di lavoro per 80 ore annue su circa 2000 lavorabili, a parità di condizioni, il rischio che nella mia proprietà il dipendente si faccia male è enormemente inferiore, tuttavia devo sostenere dei costi uguali a chi impegna fino a 10 unità lavorative nell'arco dell'anno ( ovvero, se non ho capito male 20000 ore lavorabili ). Sarebbe bastato, nelle condizioni in cui ci troviamo molti piccoli proprietari, avere delle linee guida da seguire per le tipologie di lavoro che più comunemente si sviluppano in campagna, es raccolta, potatura e trattamenti fitosanitari. l'unica cosa che mi viene in mente che forse si può praticare per aggirare l'ostacolo, ma non sono sicuro sia cosi, è fare conto terzi: cioè tu proprietario invece di chiamare i singoli lavoratori, chiami una squadra che ha un suo responsabile dotato delle credenziali 81/2008, cioè diciamo che affidi la raccolta ad una ditta...però ripeto non sono sicuro sia valida come alternativa, stò andando un po a logica Anche questa è una soluzione parziale, in quanto “Il datore di lavoro, in caso di affidamento dei lavori all’impresa appaltatrice o a lavoratori autonomi all’interno della propria azienda, o di una singola unità produttiva della stessa, nonché nell’ambito dell’intero ciclo produttivo dell’azienda medesima: a) verifica, con le modalità previste dal decreto di cui all’articolo 6, comma 8, lettera g), l’idoneità tecnico professionale delle imprese appaltatrici o dei lavoratori autonomi in relazione ai lavori da affidare in appalto o mediante contratto d’opera(...)” Sarebbe preferibile redigere un contratto in cui esplicitamente si affida totalmente alla impresa appaltatrice anche il compito di assicurarsi che le attività oggetto del contratto vengano svolte nel pieno rispetto della vigente normativa in materia di sicurezza. Attenzione però, che nel caso operino più aziende, lavoratori autonomi o il datore di lavoro (o propri dipendenti) il committente dovrà tenere conto dei "rischi interferenti" (DUVRI). Si tratta però, a mio parere, nel caso specifico di una esagerazione che sembra travalicare lo spirito della norma! Il guaio però è che nel caso di infortunio ogni postilla verrebbe contestata.
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06/11/2015, 19:36 |
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