Premesso che non sono un olivicoltore esperto, ho cominciato nel 2006 quindi poco attendibile.
Comunque, dalle foto viste, tu disponi di alberi abbastanza ben strutturati, infatti hai
sacrificato i raccolti in cambio della forma.
Visto che lo sforzo è già stato fatto, lasciare ora partire i getti dalla base mi pare perdere il resto,
quindi io terrei pulito il pedale dai ricacci, e lascerei la chioma per i prossimi anni senza potature.
I molti ricacci dal pedale sono in genere sintomo di troppa potatura sulla chioma, quindi quando quest'ultima avrà trovato il suo giusto equilibrio, intanto i polloni dovrebbero diminuire, e tu potrai con tagli leggeri riprendere le potature se necessarie e se il gelo non ci avrà pensato prima.
Intanto ogni volta che si mette mano agli attrezzi di potatura, sull'olivo ci si deve ricordare che ogni ramo principale è alimentato dalla sua radice e che se noi tagliamo troppo sopra, perdiamo anche forza da sotto, non è che taglio un ramo grosso e quanto a lui destinato va agli altri, solo un po' lo farà il resto sarà perso.
La storia della potatura tra Fiorentini e Pisani è vecchia e istruttiva, i primi potavano e avevano ragione, i secondi non potavano ma forse avevano altrettanto ragione, in quanto spesso raccoglievano di più.
Per farla breve io credo che per i primi 6/7 anni non si debba tagliare neppure un rametto, poi quando l'andata in produzione è forte, si comincerà a tagliare un pochino alla volta, se la pianta sarà diventata ingestibile o darà segni di esaurimento di rami a frutto.
Io sono per la regola delle tre A:
- Autonomia della chioma (Tagliare il meno possibile, vedi niente).
- Azoto, in una delle forme che più ci piacciono o ci sono comode.
- Acqua se necessaria. E' necessaria ogni volta che le foglie diventano accartocciate e passandogli le mani tra di esse sentiamo la rigidità. Meglio se bagnamo quando le foglie hanno perso la loro turgidezza per presentare al tatto un molle snervamento.
Naturalmente sono opinioni personalissime, e ognuno faccia come meglio crede.