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News e comunicati stampa dal mondo agricolo
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Re: Uncem Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani

02/10/2023, 18:15

MATTARELLA A TORINO PER L'UNITA' DELLE REGIONI E DEI TERRITORI. UNCEM: GRAZIE PER RICHIAMO A TUTELA TERRITORI, AREE MONTANE E INTERNE, DIGITALIZZAZIONE



"Ancora una volta il Presidente Mattarella stamani a Torino ha insistito sul superamento delle sperequazioni territoriali, parlando di montagna e aree interne. Ha evidenziato l'importanza della digitalizzazione e della tutela del territorio. È anche di rilievo come nell’interessante formula del "Villaggio delle Regioni" sia data molta importanza, attenzione a centralità, al digitale, altro elemento decisivo per il futuro del nostro Paese, in tutti i suoi luoghi, particolarmente per quanto riguarda le aree interne, quelle montane, e le isole minori, ha detto il Presidente della Repubblica, che ringraziamo come Uncem per questa costante e sentita attenzione all'unità, valore dei valori. Preziosissimo il suo riferimento al Vajont, in vista dell'anniversario. La diga del Vajont continua perennemente ad esprimere e a ricordare una lezione terribile e indimenticabile, appunto, di come sia indispensabile il rispetto del territorio. Ci crediamo fortemente e diciamo grazie al Presidente Mattarella".

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, stamani a Torino alla seconda edizione de "L'Italia delle Regioni - Festival delle Regioni e delle Province autonome".

Re: Uncem Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani

03/10/2023, 21:14

INCONTRO UNCEM CON I SINDACI DELL'ASSOCIAZIONE DEI COMUNI RURALI FRANCESI E CON I MINISTRI DELLA COESIONE E DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA. SINERGIE E TEMI IN VISTA DI NUOVO QUINQUENNIO EUROPEO



Il Presidente Uncem Marco Bussone ha incontrato all'Alpe d'Huez Christophe Béchu, Ministro della Transizione ecologica francese, e Dominique Faure, Ministro della Coesione territoriale e per gli Affari rurali, insieme con Christophe Bouillon, Presidente dell’Agenzia per la Coesione territoriale francese. L'incontro è avvenuto nel corso del Congresso dei Comuni rurali francesi, tenuto nella nota località alpina dell'Isère - nota per le imprese ciclistiche al Tour e per lo sci - alla presenza di più di trecento Sindaci. Il Presidente Bussone ha condiviso con i due Ministri i temi che sono già nelle agende di Francia e Spagna, posti dai Sindaci e dai territori: riorganizzazione dei servizi, stato giuridico dei sindaci, diritti dei cittadini, cooperazione tra enti. Temi che hanno una dimensione europea, da portare con diverse organizzazioni di Sindaci e Comuni di altri Paesi - a partire da Spagna, Francia, Italia, Austria - tra i punti fotti del nuovo quinquennio di lavoro del Parlamento e della Commissione Europea. La Ministra Faure ha consegnato al Presidente Uncem una copia del Piano "France Ruralité", evoluzione dell'Agenda Rural che i Sindaci avevano composto anni fa. "È un modello anche per l'Italia - afferma Bussone - È un piano ambizioso, lanciato a luglio 2023 dalla Prima Ministro francese. Sostiene i progetti dei paesi, risponde ai bisogni dei cittadini, rafforza l'attrattività dei territori rurali. Per molti versi, vi sono azioni in piena sinergia con le nostre Strategia delle Green Communities e Strategia delle Aree interne. Punta anche sulle amenità il piano francese, di fatto un riconoscimento anche economico di quelli che in Italia definiamo 'servizi ecosistemici-ambientali' dei territori e pure dei Parchi naturali. La Francia vuole ridurre le distanze tra urbano e rurale. E fa bene, su cultura, patrimonio immobiliare, mobilità, scuola, sanità. In totale i nostri vicini investono in 5 anni 2 miliardi di euro sui Comuni rurali francesi, oltre l'80% del territorio del Paese. Noi dobbiamo rafforzare le collaborazioni con la Francia. E il perimetro, aperto e inclusivo, si chiama Trattato del Quirinale. Faure e Béchu hanno condiviso che questa è la via maestra. Come Uncem, con l'Associazione dei Comuni rurali, proseguiamo l'azione e la collaborazione. I Ministri hanno apprezzato questa sinergia e dovremo subito portarla sui tavoli europei, per rafforzare l'unità del Vecchio Continente, l'attenzione al rurale, ai paesi, agli Enti locali".

Re: Uncem Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani

04/10/2023, 15:33

LODATE DIO RILANCIA LA LAUDATO SI. UNCEM: FRANCESCO CI RICHIAMA A CAMMINARE INSIEME ANCHE SUI TEMI AMBIENTALI




"Le lettere e le Encicliche del Papa non hanno necessità di commenti, tanto meno da un soggetto associativo pubblico quale è Uncem. Ma la Lodate Dio appena pubblicata richiede, nel silenzio e nel discernimento, molto lavoro, approfondimento, analisi anche da parte nostra, dei Sindaci e degli Amministratori locali. Lo avevamo già fatto con la Laudato Si e lo facciamo oggi con l'Esortazione Laudate Deum. La visione multipolare, del multilateralismo che il Papa propone, superando il paradigma tecnocratico, a nostro giudizio non è solo quella tra Stati. È anche nostra. È anche, e ci sentiamo chiamati alla responsabilità nelle sfide poste dalla crisi climatica e ambientale, di tutti noi. Di tutte le persone impegnate in pezzi di governo, e non di potere sappiamo, sui territori, in piccole e grandi realtà in relazione e in dialogo tra loro. Papa Francesco parla di strumenti nuovi, diversi dal passato per affrontare non in superficie quanto sta avvenendo. Vogliamo costruire, contribuire a quei nuovi spazi di converzione che il Santo Padre auspica. Lo faremo con grande fiducia, speranza, anche come Uncem. È anche questo un nostro ruolo vero e autentico. Per cambiare un sistema economico che crea iniquità e differenze, quelle sperequazioni che registriamo e che si affrontano solo nella relazione. Il Camminare insieme è ancora una vostra monito per il nostro agire. Anche dei Comuni, dei Sindaci, dei territori".

Lo afferma il Presidente Uncem Marco Bussone, a poche ore dalla pubblicazione dell'Esortazione apostolica Laudate Deum.

Re: Uncem Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani

05/10/2023, 15:09

UNCEM IN CLUSTER FORESTA LEGNO NAZIONALE. FONDAMENTALE UNIRE LE IMPRESE AI TERRITORI, LUNGO LE FILIERE FORESTALI



Uncem è tra i soggetti fondatori del Cluster legno nazionale che riunisce imprese, associazioni datoriali, università, centri di ricerca, Enti locali, per costruire nuovi pezzi di filiere forestali 100% italiane, alla luce della Strategia forestale. Nel disegno di legge nazionale "Made in Italy" c'è un articolo per sostenere le filiere totalmente italiane, aspicato dalla Presidente Meloni. E ci crede il Ministro Lollobrigida, che Uncem ringrazia anche per la norma voluta, con il Senatore De Carlo, nella conversione del DL Asset, per eliminare eccessivi vincoli, dannosi, del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio sui tagli del bosco. Uncem porta nel Cluster legno nazionale la forza dei territori. E anche la necessità di superare la frammentazione dei fondi, dei proprietari lungo i versanti, di evitare sempre di più abbandono e non-pianificazione delle foreste, non certificate. Temi sui quali il Presidente Marco Bussone ha sempre puntato, invitando Comuni insieme, Comunità montane, Unioni montane, a pianificare e definire programmazione per l'uso delle foreste. L'abbandono del bosco va estirpato. Anche con interventi per togliere porzioni di foreste ai proprietari che hanno abbandonato quelle superfici. Sono dannose e pericolose, se abbandonate per troppo tempo. E il Testo unico forestale punta ad andare oltre la frammentazione fondiaria. Uncem ci crede. È anche questo un fattore indispensabile per rendere le imprese meno dipendenti dalle importazioni di materiale dall'estero. Il Cluster presieduto da Davide Pettenella e diretto da Carlo Piemonte è una grande e importante novità, che fa il paio con la "Borsa del legno" creata quattro anni fa da Uncem con Assolegno e Masaf. Strumenti per evitare che il settore della trasformazione - dalle case ai mobili, all'energia - sia dipendente da Paesi europei che, in alcuni casi come dopo Vaia, sono venuti in Italia, hanno tagliato e recuperato gli schianti, li hanno poi lavorati all'estero e da ultimo rivenduto prodotti lavorati e semilavorati nel nostro Paese. Un corto circuito sul quale agire con il Cluster foresta legno nazionale. Per dire ancora una volta - come Uncem ha sempre fatto - che l'Italia, con il 38% si superficie per 12 milioni di ettari totali, è un Paese forestale al pari di altri europei. Oltre ogni wilderness, conservazione, luogo comune negativo su tagli e pianificazione dei boschi, bene collettivo della montagna.

Re: Uncem Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani

09/10/2023, 11:58

UNITI NEL RICORDO DEL DISASTRO DEL VAJONT. UNCEM: INSIEME AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, L'ITALIA UNITA A LONGARONE, ERTO E CASSO

"Oggi tutta l'Italia si unisce nel ricordo della Tragedia del Vajont. Uncem tutta, tutta la Montagna italiana, le comunità delle Alpi e dell'Appennino sono a Longarone, Vajont, Erto e Casso dove ci sarà stamani il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per onorare i morti, stringersi alle comunità, ringraziare i Soccorritori. Ho espresso questa vicinanza al Presidente della Provincia di Belluno e Sindaco di Longarone Roberto Padrin. Uncem è tutta lì, in quella valle. In quella tragedia, in quel dramma vi è tutto il Paese. Sono vere per noi le parole dette dal Presidente Mattarella qualche giorno fa a Torino, 'Il Vajont continua a dare una lezione terribile e indimenticabile di quanto sia importante la tutela del territorio'. È così per tutti i Sindaci italiani che oggi guardano a quei territori bellunesi, ai piedi delle Dolomiti, con dolore ma anche con la fiducia di una rinascita. Quei morti, quell'abbandono, quel dolore accompagnano l'Italia. Nell'essere più attenti e lungimiranti alle sfide ambientali, alla crisi climatica, al rapporto tra uomo e territori, tra comunità e ambiente. È una sfida epocale, che la tragedia del Vajont ha anticipato sessant'anni fa. Confidiamo, non invano".

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, con il Presidente di Uncem Veneto Ennio Vigne.

Re: Uncem Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani

11/10/2023, 8:30

PROTEZIONE CIVILE: SIGLATO L'ACCORDO TRA DIPARTIMENTO E UNCEM
Con i territori, i Comuni, le Comunità e le Unioni montane per la salvaguardia di un territorio particolarmente esposto



È stato firmato oggi a Roma il protocollo d'intesa tra il Dipartimento della Protezione Civile e UNCEM - Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani. L'accordo, che nasce sulla spinta della direttiva sulla pianificazione discussa in Conferenza Unificata e che significativamente viene formalizzato nella settimana nazionale della protezione civile, mira a creare le condizioni per una nuova centralità di comuni e comunità montane nella valorizzazione del territorio e nella gestione non strutturale del rischio, promuovendo nei cittadini comportamenti consapevoli.

Comuni e comunità montane, rappresentative di oltre il 50% del territorio nazionale e nelle quali vivono oltre 10 milioni di cittadini, sono tra quelle che più risentono degli effetti negativi del cambiamento climatico. Per questo è sempre più necessaria un'accorta gestione dei rischi a cui sono esposte, possibile anche grazie al coinvolgimento di cittadini particolarmente radicati ai loro territori unito al vivo ricordo degli eventi del passato.

"Questo accordo va nella direzione indicata dal Codice della Protezione Civile, che è quella di promuovere lo sviluppo delle comunità montane per la salvaguardia del patrimonio ambientale", ha affermato il Capo Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio. "È un obiettivo che si può perseguire solo attraverso una sempre maggiore diffusione della cultura di protezione civile, perché non c'è salvaguardia e valorizzazione del territorio senza la consapevolezza dei rischi cui queste comunità sono esposte e la loro corretta gestione, che passa per percorsi di formazione aggiornati per gli amministratori locali e per una pianificazione che coinvolga attivamente i cittadini".

"Nel protocollo confermiamo tutto l'impegno dei Sindaci e degli Amministratori dei territori montani nella efficace pianificazione, nell'animazione e nel coinvolgimento delle comunità, nell'affrontare crisi e rischi", ha dichiarato Marco Bussone, Presidente dell'Unione Nazionale Comuni e Comunità Enti Montani. "I Sindaci sono al centro di un processo e di un Sistema complesso che ci vede alleati Dipartimento, Volontariato organizzato, Prefetture, Forze dell'Ordine, Vigili del fuoco e molte altre componenti. Capitale umano decisivo per valorizzare il capitale naturale e i luoghi delle comunità. All'indomani dell'anniversario della tragedia del Vajont confermiamo che Dipartimento e Uncem camminano insieme nel generare fiducia, coesione, consapevolezza tra le comunità. La pianificazione è una azione culturale e operativa insieme". Alla firma hanno partecipato, per Uncem, con il Presidente nazionale, Vincenzo Mazzei (Presidente Uncem Calabria) e Giancarlo Sagramola (Consilgiere nazionale Uncem).

Re: Uncem Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani

12/10/2023, 16:19

UNCEM ANALIZZA IL TURISMO NELL'ESTATE 2023. AL TTG DI RIMINI, LA PRESENTAZIONE DEL SONDAGGIO SU FLUSSI E OPPORTUNITA'



Il turismo continua a essere un punto fermo, asse portante, della montagna italiana. Non senza agricoltura, cura del paesaggio, digitalizzazione, comunità vive. Lo confermano i dati Uncem dell'estate 2023, concentrati in un dossier [scaricabile qui: https://uncem.it/wp-content/uploads/202 ... 2023-r.pdf] che Uncem presenta oggi al TTG di Rimini. È la seconda edizione di un'indagine qualitativa fatta dall'Unione nazionale dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani tra Sindaci e Amministratori pubblici dei Comuni montani italiani. La prima era stata fatta nell'ottobre 2022, riferita all'estate. Ora il 2023, con dati e numeri positivi. La montagna - le montagne, nelle diverse articolazioni, peculiarità, differenze da riconoscere - continua a essere destinazione importante e la seconda edizione del sondaggio Uncem rispetto al turismo estivo, definisce contorni di un successo, ma anche del lavoro da fare. Pesano nell’estate fattori "esterni" al territorio, che incidono sui numeri: la diminuzione del potere di acquisto, l’inflazione che rende le vacanze e i periodi di relax e svago più brevi. Le montagne italiane offrono molto e per tutti. I prezzi e la capacità ricettiva sono destinati a tutti. "Già prima della pandemia, avevamo registrato flussi in crescita - commenta il Presidente Uncem, Marco Bussone - Poi il covid ha richiamato nuovi fruitori turistici sui territori. La differenza, nei paesi e nelle località alpine e appenniniche, la fanno i paesi stessi. Possiamo dire che la fanno le comunità che accolgono. Il turismo esperienziale, del quale molto da vent’anni si parla, ha nella montagna e nei piccoli Comuni un punto fermo. Si è accoglienti dove vi è una comunità che accoglie, con le sue storie, la sua gente, le manifestazioni e le tradizioni. Questo piace, genera fiducia nel turista, apre nuove piste di lavoro e a intese tra pubblico e privato".

Il turismo è una scienza complessa che, dimostrano i grafici, può crescere nelle sinergie e nella professionalità. Gli aumenti delle presenze, nel 2023 confrontati con il 2022, ci sono stati. Metà di chi ha risposto, dice che c’è una crescita. Sono però meno risposte positive dello scorso anno. Diminuiscono le sensazioni e i commenti positivi dagli operatori turistici. Aumentano i commenti negativi. Dal 10 al 18 per cento. Scendono dal 76 al 57 per cento, tra 2022 e 2023, quelli positivi. La promozione deve crescere. Ci sono molte questioni nel turismo da analizzare, ma quella del marketing e della promozione è centrale. Anche a fronte di buone iniziative che attraggono ed emozionano, si fa fatica sui territori ad andare sul mercato. Si punta ancor di più su ambiente, paesaggio, clima. Una sensibilità green che è un punto fermo, ma che è anche fattore di alta competitività tra territori. Si affronta, e si vince, con una forte interazione tra pubblico e privato, ancora molto difficile, a partire dal dialogo tra Comuni e operatori del turismo, ma anche con nuovi professionisti, capaci di organizzare, fare pacchetti, andare sui mercati, generare fiducia, costruire e selezionare opportunità nella montagna che già guarda all'inverno.

Re: Uncem Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani

12/10/2023, 17:37

TRA TUTTE LE ASSURDITA' DEL PNRR, I CORSI A PAGAMENTO PER IL REGIS. UNCEM: COMUNI MESSI IN CRISI DA SISTEMA SENZA LOGICA




"Sono tante le assurdità del PNRR. Molte, purtroppo. Molto più gravi a volte dello spostamento di risorse, l'ennesimo e scellerato, da PNRR a FSC o altri fondi. A questi magheggi che mettono in crisi i Comuni, si sommano situazioni al limite del ridicolo. Come i 20 milioni ciascuno per 21 Comuni Comuni da mille abitanti, le anticipazioni sulla spesa che non arrivano agli Enti dai Ministeri, la cassa che piange e le imprese non pagabili senza che entrino soldini ai Comuni. E oggi sono assurdi e ci fanno arrabbiare anche i corsi fatti a pagamento sul sistema REGIS per il caricamento dei dati dei progetti da parte dei beneficiari. Con tecnici di Ministeri e Dirigenti della Ragioneria generale dello Stato. Il REGIS è un sistema con mille falle, pensato male, costruito peggio, ennesima inutile e dannosa piattaforma per caricare infiniti dati, mettere in crisi gli Enti, trovare per forza un errore, bloccare tutto. E far ripartire tutto daccapo. Perdiamo tempo per colpa di piattaforme informatiche vecchie e ingestibili. Scritte malissimo. Meriterebbe, il REGIS, ben altre forme di protesta, più incisive rispetto a un comunicato. Ma il bello è che per imparare a usarlo si sono scatenati gli esperti dei corsi a pagamento, società e consulenti. Approfittatori. Come già avvenuto per missioni, componenti e relativi avvisi del PNRR, ci sono eserciti di consulenti e società che propongono i corsi, con dirigenti ministeriali, a pagamento. Pazzesco. Invece reale. E così, per evitare l'errore, il caos, la perdita di tempo, vi è chi paga. E i Comuni pagano, per il loro personale che li frequenta. Per carità, gli Enti lo fanno in buona fede. Ma il problema sta nel manico. In chi ha messo tonnellate di burocrazia negli ingranaggi. Sabbia che complica tutto e ferma tutto. Poi, se vuoi toglierla, provare a mettere olio, far girare la macchina, paghi. Avrai tutte le informazioni per essere più efficace. Ecco. Un'altra assurdità grave, drammatica del PNRR. Che Uncem vuole che funzioni, ma per funzionare, la logica e il buon senso di Manzoni dovrebbero prevalere. Invece pare qualcuno voglia insistere sul 'senso comune', per cui in questo Paaese qualche corso a pagamento è sempre un buon viatico. Per imparare certo, pagando. E se non lo fai, se Regis si blocca, problemi tuoi. Nostri. Diciamo che il PNRR così, o meglio, gli speculatori che mettono di mezzo consapevoli dirigenti ministeriali, proprio non ci piace. Siano i Ministeri, il MEF a bloccare questa spirale che vuole fagocitare i Comuni".

Così Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.

Re: Uncem Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani

13/10/2023, 9:56

800 COMUNI ITALIANI IN ATTESA DI LIQUIDAZIONI DEI MINISTERI A FRONTE DI PROGETTI REALIZZATI E RENDICONTATI. UNCEM: TEMPI BIBLICI INGIUSTIFICABILI. ENTI LOCALI IN SOFFERENZA, POLMONE IMPOSSIBILE PER LE IMPRESE. SI VA VERSO CRISI FINANZIARIE DI COMUNI. E RINUNCE A FONDI




"È del tutto ingiustificabile i Comuni, e anche Comunità montane e Unioni montane, siano costretti ad attendere 3 o 4 mesi prima di ricevere sui loro conti correnti le somme rendicontate ai Ministeri a seguito di lavori effettuati e pagati. Sono 800 circa, secondo dati in possesso di Uncem - se qualche autorità ne ha di migliori, siamo curiosi di vederli - i Comuni che sono in attesa di liquidazione di somme. Il PNRR ha complicato un meccanismo già pieno di ombre e lungaggini. I Comuni beneficiari infatti ricevono solo una parte minima del finanziamento una volta assegnata l'opera. E poi entrano nel loop della spesa senza ritorno, aspettando Godot. Per piccole e medie opere, passate da legge di bilancio al PNRR, e forse in procinto di andare su altri fondi, come l'FSC, gli Enti sono così costretti a spendere, rendicontare le risorse e aspettare. Troppo tempo passa dal pagamento delle ditte incaricate dai Comuni all'accredito delle risorse statali sui conti dei municipi. E così, la crisi finanziaria è dietro l'angolo. Oppure diventano l'impossibile polmone finanziario di imprese che realizzano i lavori. Oppure ancora si rinuncia, e ci stanno pensando molti Sindaci, a partecipare a bandi o a proseguire con le opere. Le attese dei bonifici statali sono inaccettabili. Vale per i Comuni più piccoli, che sopra i 100mila euro di esposizione che non rientra dallo Stato vanno in crisi. E per i più grandi. Figuriamoci quando in ballo vi sono opere da 1 o 2 milioni di euro, con stati di avanzamento chiari, ma con gli accrediti non ricevuti. Non è questo il PNRR che vogliamo. Se il rendiconto dei Comuni è ok, non dovrebbe passare più di una settimana per ricevere il bonifico dal Ministero titolare di bando e opera. Invece passano mesi. Burocrazia e tempi eterni che si scaricano sui più deboli, loro malgrado, i Sindaci e i Comuni. Inaccettabile e insostenibile".

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.

Re: Uncem Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani

15/10/2023, 15:50

LE BANCHE ABBANDONANO I COMUNI MONTANI E LE COMUNITA'. UNCEM: SCENDIAMO IN PIAZZA A VENASCA LUNEDI MATTINA



Uncem scende in piazza a Venasca lunedi mattina. Domani, manifestazione davanti alla banca che chiude. Che come in cento, mille altri Comuni italiani, se ne va, abbandona il campo, toglie l'impegno, lascia vuoti i locali, si priva dei legami. Sceglie il profitto e non il presidio. Sono così gli Istituti bancari, negli ultimi anni: guardano al guadagno, tolgono gli uffici, se ne fregano di terza età e giovani, in nome dell'on line che, indubbiamente, è importante, ma non risolutivo. Se ne vanno. E lo fanno sbattendo la porta in faccia a comunità, Comuni, correntisti, clienti, imprese, famiglie. Anche loro andranno altrove, toglieranno conti e sposteranno risparmi e investimenti. È la logica conseguenza dell'abbandono dei territori da parte delle banche, per concentrarsi nei fortini, i quartieri finanziari londinesi e milanesi. Uncem non ci sta. Con i Sindacati dei lavoratori, Uncem è scesa in piazza qualche giorno fa. Ci torna nella mattinata di lunedi 16 ottobre, con una iniziativa a Venasca, in Val Varaita, organizzata dal Sindaco Silvano Dovetta con i Presidenti Uncem Marco Bussone e Roberto Colombero. C'è molta arrabbiatura, c'è sdegno e c'è anche la convinzione del profondo errore, in passato, da parte di autorità di controllo, Banca d'Italia, e pure Parlamenti e Governi, nel non aver individuato regole più ferree su cosa sono, cosa fanno, dove sono e come stanno sui territori le banche. Non ci sono regole. Fanno tutto quello che vogliono. Tranne BCC e Casse di Risparmio, tranne Poste Italiane, i grandi gruppi multinazionali hanno scelto la smobilitazione. Una situazione grave e da contrastare. Con una manifestazione, mai abbastanza, ma un segnale - a Venasca domani - dell'arrabbiatura e dei territori che non ci stanno. Comuni, comunità locali, Unioni montane che scendono in piazza, invitando tutti: preti, Parlamentari, imprenditori, sindacati, associazioni, e chi vuole esserci per dire NO alle chiusure. Appuntamento domani alle ore 10 a Venasca.
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