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Uncem Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani
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Marco
Sez. Supporto Didattico
Iscritto il: 13/03/2008, 19:23 Messaggi: 69078 Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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SAN SEBASTIANO, PATRONO DELLA POLIZIA LOCALE: 200 UNIONI E COMUNITA' MONTANE LA GESTISCONO IN FORMA ASSOCIATA 197 Unioni di Comuni e Unioni montane, insieme con tre Comunità montane italiane gestiscono la Polizia locale in forma associata, tra Comuni. Insieme. Nove Unioni e una Comunità montana gestiscono insieme anche la videosorveglianza del territorio. Sono i dati che nel giorno del Patrono della Polizia locale San Sebastiano Uncem estrae dalla piattaforma openitaliae.it, sito realizzato dal Progetto Italiae, finanziato dal PON Governance, coordinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri attraverso il Dipartimento per gli Affari regionali e le Autonomie. Percorsi di collaborazione, quelli sulla vigilanza e sul presidio del territorio che Uncem ha sempre incoraggiato nell'ambito dell'associazionismo comunale, tra grandi e piccoli Comuni. Le Comunità montane sono la forma "storica", che esiste dal 1973 e che vede ancora tre Regioni italiane (Lazio, Campania, Lombardia, per 70 Comunità montane totali) agire con questa forma di aggregazione tra Enti locali montani. Le Unioni di Comuni e le Unioni montane sono cresciute negli ultimi quindici anni, diventando oggi 438 per oltre 2.800 Comuni coinvolti e 10,5 milioni di cittadini italiani che ne traggono benefici e opportunità. Sul sito tutti i dettagli: https://openitaliae.it/forme-associativ ... troduzione"Il lavoro che il Progetto Italiae fa e ringrazio il Dipartimento che lo cura, con il Ministro Calderoli coordinatore politico - precisa Marco Bussone, Presidente Uncem - sono importanti per aiutare i Comuni a lavorare insieme. Sulla Polizia municipale si è fatto storicamente molto. Lo Stato investe 30 milioni di euro per le funzioni associate, e altri 30 milioni di euro vengono azionati dalle Regioni, per incentivare le gestioni associate dei servizi pubblici. Protezione Civile e Polizia municipale sono le funzioni più e meglio gestite insieme tra gli Enti. Piccoli e grandi. Lavorare insieme genera opportunità. Per moltisismi piccoli Comuni con meno di mille abitanti o anche meno di cinquemila spesso sarebbe impossibile avere un vigile urbano a tempo pieno. Invece, insieme, tra Enti che organizzano insieme la pianta organica, si hanno uno o più vigili, in base alla dimensione, che lavorano in forma integrata su più Comuni. Questo vale anche per altri servizi della PA, dei Comuni che agiscono non più in base al campanile, ma che senza annullarsi e fondersi, come ci ricorda sempre il referente di Italiae Giovanni Vetritto, Direttore generale al Dipartimento, imparano a coordinare operazioni integrate di gestione. La Polizia municipale anche in montagna non è un miraggio. Ma con Unioni e Comunità montane è possibile e migliore".
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20/01/2025, 19:03 |
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Marco
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MILLEPROROGHE, UNCEM: CONSENTIRE USO DEL VICESEGRETARIO NEI COMUNI E IN TUTTI GLI ENTI
Nel Milleproroghe è necessario venga resa stabile, per il prossimo decennio, la figura di Vicesegretario nei Comuni aventi popolazione fino a 5.000 abitanti - ovvero popolazione complessiva fino a 10.000 abitanti nel caso di Comuni che abbiano stipulato tra loro convenzioni per l'ufficio di segreteria - qualora sia vacante la sede di segreteria, singola o convenzionata, e la procedura di pubblicizzazione finalizzata alla nomina del segretario titolare ai sensi dell'articolo 15, comma 4, del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 4 dicembre 1997, n. 465, sia andata deserta e non risulti possibile assegnare un segretario reggente. Propongo venga modificato, da parte Vostra al più presto, l'articolo 16 ter, comma 9, del decreto legge 30 dicembre 2019 n. 162 convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2020 n. 8.
È questo il testo dell'emendamento che Uncem ha sottoposto a Parlamento e Governo. Uncem chiede a nome dei Comuni si possa consentire di usare il Vicesegretario, ove mancante il Segretario comunale, per evitare di avere Segretari con 10, 15 o anche 20 Comuni. "La conferma di questa possibilità per i prossimi anni permetterebbe ai Vicesegretari di continuare a lavorare efficacemente nei Comuni e agli Enti stessi un'operatività che ora viene messa in forse dal termine normativo", afferma il Presidente Uncem Marco Bussone che ha chiesto ai Parlamentari di lavorare in questa direzione a partire dal Milleproroghe in discussione.
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24/01/2025, 15:04 |
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MAPPATURA UNCEM DELLA DIGITALIZZAZIONE, NEI COMUNI E NEI TERRITORI MONTANI. PER CAPIRE QUANTO SIAMO INNOVATORI E COME STIAMO USANDO LE RISORSE ECONOMICHE DEL PNRR Quanto siamo digitali? Comuni, territori e comunità: digitali per scelta. O per forza o necessità? Come va la spesa delle risorse economiche nei comuni per la digitalizzazione? Cosa possiamo e vogliamo fare negli Enti e con i Cittadini? Ci sono oltre due miliardi di euro che con il PNRR sono arrivati ai Comuni, con un sistema quasi mai registrato prima, ovvero i voucher richiesti dagli Enti e assegnati automaticamente dallo Stato centrale agli Enti locali. Uncem chiede a tutti gli Amministratori locali, a chi opera sui territori, ai cittadini, quattro minuti per rispondere a questo sondaggio: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIp ... A/viewformPer capire come sta andando la spesa e quale sia la percezione di un processo di digitalizzazione dei servizi e dei processi della pubblica amministrazione che, secondo Uncem, deve servire per generare coesione, rendere più forte il lavoro tra Comuni, agevolare l'azione trasversale territoriale. La digitalizzazione quale elemento di unione, in particolare per le zone montane e per le Unioni montane di Comuni. "La trasformazione digitale dei nostri Enti è un grande obiettivo, pieno di sfide - evidenzia il Presidente Uncem, Marco Bussone - Per i Comuni, le Unioni, le Comunità montane, per le nostre comunità. Vogliamo cogliere insieme opportunità e traguardi. Nel questionario, il Dipartimento per la Trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e Uncem, vogliono analizzare cosa è stato fatto e cosa possiamo ancora fare per il futuro dei territori. Nei quali l'innovazione incrocia la sostenibilità. Per costruire Smart e Green Community, unendo la sostenibilità alla digitalizzazione".
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28/01/2025, 14:28 |
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FONDO MONTAGNA: DALLO STATO 195 MILIONI DI EURO ALLE REGIONI, PER IL LAVORO CON COMUNITA' E UNIONI MONTANE. GREEN COMMUNITY DECISIVE PER AFFRONTARE LE CRISI
Ammontano a 195 milioni di euro le risorse del Fondo nazionale della Montagna, in sigla "Fosmit", che le Regioni stanno ricevendo in questi giorni dal Dipartimento per gli Affari regionali e le Autonomie della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il Ministro Roberto Calderoli ha firmato il decreto per il fondo montagna 2024 qualche giorno fa. E le Regioni dovranno definire come usare le risorse che vengono ripartite: per azioni di tutela, promozione e valorizzazione delle risorse ambientali dei territori montani, attraverso la realizzazione delle Green Community; per misure di prevenzione del rischio del dissesto idrogeologico; per interventi volti alla creazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, compresi quelli idroelettrici; per progetti finalizzati alla salvaguardia dell'ambiente e della biodiversità e allo sviluppo delle attività agro-silvo-pastorali, anche lungo la filiera del legno; per misure di incentivazione per la crescita sostenibile e lo sviluppo economico e sociale dei territori montani, compresi interventi di mobilità sostenibile; per interventi per l'accessibilità alle infrastrutture digitali e per il rafforzamento dei servizi essenziali, in particolare quelli sociosanitari e dell'istruzione; per iniziative volte a contrastare lo spopolamento.
"Le Green Community, dopo le 40 finanziate a livello nazionale nel 2022 con il PNRR, sono al centro del percorso per usare il fondo montagna da parte delle Regioni - spiega Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem - e su questo insistiamo. La Strategia delle Green Community è la via giusta per usare i fondi per la montagna, 195 importanti milioni di euro. Ringrazio il Ministro Calderoli per il lavoro fatto. Lo incontreremo oggi in audizione alla Camera dei Deputati, Commissione Bilancio, sui ddl che riguardano la montagna. Il lavoro con Ministero e Dipartimento è importante e ora agiremo con le Regioni per una positiva spesa dei fondi stanziati, nel quadro di nuove green community, che sono strumento decisivo per il lavoro di Comunità montane e Unioni montane di Comuni. Sono indispensabili, strategie di territorio, per affrontare le crisi climatica, demografica, sociale, ecologica, energetica. Le Regioni ne costruiscano di nuove con i fondi assegnati".
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30/01/2025, 13:47 |
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PIANTARE ALBERI DOVE SI PUO', GESTIRE DOVE SI DEVE. CITTA' E MONTAGNA ALLEATE NELLE RISPOSTE ALLA CRISI CLIMATICA. UNCEM FA IL PUNTO DOPO LA PUNTATA DI REPORT
Uncem ha registrato con favore l'attenzione di Report e di altre inchieste giornalistiche sulla misura del PNRR che prevede di piantare milioni di nuovi alberi. Un tema per Uncem non nuovo, che abbiamo più volte analizzato a partire dalle difficoltà nel reperire piantine - dopo la drammatica chiusura di troppi vivai pubblici - e aree dove piantare. Una soluzione semplicistica per affrontare le sfide climatiche ed ecologiche in corso. Uncem ha sempre voluto "correggere" la campagna "60milioni di alberi" partita con molta eco mediatica e proseguita nel PNRR, senza adeguate soluzioni operative e tecniche. Se nuovi alberi si vorranno piantare, questi vanno piantumati dove serve, nelle aree urbane secondo l'apposita Strategia, nelle zone metropolitane, prevedendo le adeguate essenze e anche efficaci strumenti per la gestione del verde nel futuro. Di certo, nelle aree montane del Paese il problema e la necessità non è piantare nuovi alberi. I Comuni alpini e appenninici lo sanno bene. Perché ogni giorno si trovano a lavorare, a cercare risorse, a impegnarsi per una migliore gestione attiva della superficie forestale, 11 milioni di ettari di bosco dell'Italia. Tanti. Che se cresceranno ancora un po' senza gestione, senza avere una corretta pianificazione, diventeranno sempre più un problema. Questa è la nostra urgenza, questo è anche il lavoro dei Comuni montani, insieme, con Unioni montane e Comunità montane. Gestire il bosco che c'è. Per questo, Uncem chiede ai Comuni due cose, urgenti: di continuare percorsi per la gestione attiva dei boschi pubblici e operare in accordo con i privati (stiamo lavorando anche noi come Uncem per scrivere la Strategia forestale nazionale prevista dalla legge forestale del 2018). Ci sono moltissime cose da fare: tagliare con turni di taglio regolari, realizzare strade e piste, piazzali e pezzi di filiere corte ed efficaci per rendere i boschi più produttivi e protettivi, a vantaggio di protezione dei versanti e difesa dal dissesto. Sosteniamo le imprese, le cooperative forestali, le associazioni di proprietari e di imprese. Avviamo in Italia, con tutti gli Enti locali protagonisti, una seria politica forestale che incroci industria ed energia, senza separare i problemi della riorganizzazione della proprietà e l'ammodernamento delle imprese. La seconda cosa da fare è provare a individuare almeno qualche ettaro di superfici, nei nostri Comuni montani, di prato-pascolo. È stato troppo mangiato dal bosco. Ne abbiamo sempre meno. Eppure, l'assorbimento di CO2 del prato-pascolo raggiunge livelli importantissimi. E l'abbandono delle superfici agricole va contrastato con chiare politiche e indirizzi anche da parte dei Comuni. Abbiamo perso troppe aree a pascolo. E biodiversità. E imprese agricole, lavoro, reddito, valore. A farne le spese è l'economia della montagna, tantopiù perché invase da un bosco dallo scarso valore. "Dunque, nei Comuni montani stiamo bene anche con un albero in meno, meno demagogia e più concretezza. L'economia della montagna ha nell'agricoltura, nell'allevamento e nelle gestioni forestali attive tre grandi pilastri. Non perdiamoli e non abbattiamoli raccontando che un albero in più ci protegge sempre e comunque (indipendentemente da dove e come viene messo a dimora) da cambiamenti climatici e mancanza di biodiversità. Un albero in più, ai Comuni montani oggi non serve", evidenzia Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.
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05/02/2025, 16:44 |
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COMUNITA' ENERGETICHE, IL PUNTO IN UN WEBINAR UNCEM GIOVEDI POMERIGGIO. EVITARE NUOVE COLONIZZAZIONI DEI TERRITORI Uncem organizza domani, giovedì 6 febbraio alle ore 15 un webinar sulle comunità energetiche [link per iscriversi: https://us02web.zoom.us/webinar/registe ... VqjOOYyoSw ]. Intervengono Fabio Armanasco, sperto di comunità energetiche rinnovabili e di efficienza energetica, Consigliere WEC con delega come Membro del comitato di indirizzo IFEC; Matteo Moncecchi, Responsabile Dipartimento Energia e Affari Regolatori di Kairoscope e Gabriella De Maio, Professoressa di Diritto dell'Energia Università Federico II di Napoli. "Stiamo lavorando come Uncem - precisa Marco Bussone, Presidente nazionale - per valorizzare le positive iniziative comunitarie e solidali, capaci di affrontare dal basso la povertà energetica e le sperequazioni nell'accesso all'energia, oltre che per aumentare la produzione da rinnovabili. Sulle Comunità Energetiche rinnovabili non possiamo fare errori, vogliamo evitare iniziative speculative, evitare di avere una corsa agli incentivi PNRR e alle tariffe incentivanti da parti di soggetti che nulla hanno a che fare con le comunità. Siamo convinti che possiamo avere un mix energetico e ancora una volta la differenza la facciano i cittadini e non le grandi imprese piuttosto che la finanza collegata alle trasformazioni del mercato dell'energia. Così, se i cittadini devono essere protagonisti, promuoviamo una campagna, culturale prima di tutto, per far installare nelle case unifamiliari o bifamigliari impianti fotovoltaici sui tetti per chi non li ha ancora e batterie di accumulo. Questa soluzione democratica e già oggi incentivata con bonus, è troppo poco percorsa, ma è la chiave di volta verso la riduzione dei consumi, la costituzione di una o più comunità energetiche locali, e anche per far crescere la mobilità elettrica". Uncem lavora affinché i Comuni, anche su questi fronti, sulla programmazione e sull'eventuale ingresso dell'Ente in Comunità energetiche, agiscano insieme. Con una logica municipale e campanilista si fa molto poco. Lavoriamo affinché le Comunità energetiche rinnovabili e solidali siano un pezzo delle "Green Communities" e che nel rinnovo delle concessioni delle grandi derivazioni idroelettriche si tenga conto dei territori. Uncem vuole evitare "nuove colonizzazioni", interventi fuori luogo di grandi società, consulenti che millantano soluzioni facili per Sindaci che faticano ad orientarsi su temi complessi. Domani il punto nel webinar.
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05/02/2025, 16:46 |
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UN ANNO ALLE OLIMPIADI, UNCEM: 5 PUNTI PER IL LAVORO NEI PROSSIMI 365 GIORNI. PER UNIRE E GENERARE COESIONE
Manca un anno esatto alle Olimpiadi di Milano e Cortina e il lavoro prosegue intenso verso i giochi invernali su un pezzo delle Alpi, al quale si unirà l'evento del 2030 sulle Alpi Francesi. Due appuntamenti mondiali sulle "montagne regione unica al centro dell'Europa", che devono essere vissuti insieme come strumento per costruire nuove politiche - nazionali ed europee in parallelo - e nuove economie per il sistema alpino, mettendo al centro le comunità che vivono i territori. E che hanno nel turismo un pezzo importante del loro percorso, ma solo se unito al ruolo deciso di chi vive e lavora sui territori sempre, da sempre, o chi vorrà viverci e lavorarci.
Cinque punti importanti, secondo Uncem, da qui al 6 febbraio 2026, per Milano, Cortina, le Valli lombarde, Trento e le Dolomiti.
1. La crisi climatica e la crisi demografica alpina non sono "scenario" dei Giochi invernali. Sono punti fermi che devono muovere organizzatori e sistema istituzionale, insieme con le imprese, per non perdere la bussola. Sempre meno neve, turismo polarizzato nelle fruizioni, calo della popolazione, aumento delle temperature. I Giochi devono raccontare a fondo tutto questo. Devono essere strumento culturale, veicolo di transizioni, rispondere alle crisi con investimenti efficaci, nuova capacità culturale, azione che riguardi fino in fondo le comunità.
2. Si inneschi quel rapporto "urbano-montano", o "metromontano" se si preferisce, di costruzione di politiche e di legami che crea un nuovo patto con le valli e la città. Questa è la sfida, drammaticamente incompiuta, posta nel 2005 per Torino, irrisolta in troppa sciatteria di troppe istituzioni, anche pubbliche e private. Non sono oggi come ieri Olimpiadi di due o tre grandi Città. Sono Giochi ed eventi che accendono i riflettori su come la Montagna sta in relazione, eroga servizi ecosistemici a vantaggio dell'urbano, stringe rapporti per garantire servizi a chi vive le aree montane (alpine e appenniniche). Contano i flussi verso le piattaforme, che attraversano distretti, ci insegna Bonomi. E dunque Milano - la Città, il Consiglio comunale, in primis - deve guardare con nuova attenzione alle Valli, a "cosa sta in mezzo" verso Cortina, 300 chilometri di arco alpino. Costruire relazioni tra altre Città alpine - vocate più o meno - e ricostruire coesione, relazioni. Questo devono fare i Giochi, l'Avventura olimpica. Relazioni vuol anche dire ridefinire il rapporto dei territori - quale occasione meglio di un grande evento come le Olimpiadi - delle grandi imprese dello Stato, come RFI, ANAS, Trenitalia, che agiscono non solo per migliorare lì, in quelle valli, le infrastrutture in funzione dei Giochi. Ma che sempre hanno nei loro contratti di programma una attenzione diversa e numeri peculiari di investimenti e opere per le Valli alpine e appenniniche. Le Olimpiadi facciano aprire questo percorso istituzionale di ripensamento di come i grandi player delle infrastrutture come dell'energia stanno sui territori nei confronti delle comunità locali e delle Istituzioni pubbliche che tengono in vita la Democrazia sui territori.
3. L'attenzione posta, in tante occasioni sulla pista da bob in costruzione, è importante, come lo è la legacy delle strutture realizzate. Si ponga attenzione però su tutto il costruito, sulla rigenerazione degli spazi, sul diritto all'abitare, sulla qualità del costruito, sulla strumentazione che si mette nel realizzare e rigenerare. Perché costruire in legno, secondo i principi del Green Deal e del New European Bauhaus, è diverso dal cemento. È futuro solo il legno locale e la filiera che rinasce (lo scrive la Strategia forestale nazionale, così virtuosa), l'attenzione a luoghi e nuova urbanistica, anche in funzione delle Olimpiadi, secondo un nuovo umanesimo.
4. Il CIO, il CONI, il Ministero del Turismo, tutti i Ministeri, devono coinvolgere fino in fondo gli Enti locali, non solo le Regioni, ma i Comuni e agevolare i lavori insieme. Insieme vuol dire costruendo un nuovo modello istituzionale. Non è tutto questo slegato dallo sport e dal turismo. Coinvolgere di più e meglio i territori, è unire Sindaci, collegare Istituzioni comunitarie elettive democratiche, facilitare rapporti, sciogliere nodi, dare risposte, favorire trasparenza, avere la voce delle comunità locali tramite Amministratori locali, che sanno come generare dialogo con terzo settore, imprese, organizzazioni dei territori. Cultura istituzionale nuova che nasce e rinasce attraverso i grandi eventi.
5. Creare nuova cultura del turismo e dello sport. Si parte dalle scuole. Si agisce con i giovani, con nuovi linguaggi e nuova azione di impegno. Impatto vuol dire comunità che sanno che in quei Giochi - delle Alpi come dell'Italia - non avranno "invasioni", potranno avere opportunità di crescita, nuovi abitanti, nuovi mestieri, anche nuovi atleti e nuova capacità di essere Paese-Italia che ha da sempre cultura del turismo montano, deve rifondarla per evitare fruizioni sconsiderate da parte di chi vuole il "tutto e subito" del sabato o della domenica o, da altra parte, di abbienti turisti che planano da tutto il mondo sulle montagne, e bypassano il ruolo e la funzione delle comunità locali, a volte spremendole a loro vantaggio. Montagna non è parco giochi. Non è ludica per forza. È agricoltura e artigianato. Connessioni vere, divari ridotti. È turismo intelligente e sostenibile, come scrive la Strategia delle Green Community e la legge 158/2017 sui piccoli Comuni. Lavoriamoci in questo anno. La montagna olimpica sia Green Community estesa, comunità nella sostenibilità, che accoglie e genera futuro, nella quale ogni investimento e ogni azione sono interconnessi, ma permettono di restare, tornare, vivere, operare, pensare.
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06/02/2025, 19:13 |
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Marco
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SCANDALO BANCHE CHE CHIUDONO: ABI DIA RISPOSTE E GLI ISTITUTI DI CREDITO SMETTANO DI PRENDERE IN GIRO I TERRITORI
"Le banche che chiudono prendono in giro comunità, territori, Comuni. Uno scandalo che Uncem con i Sindacati denuncia da almeno dieci anni. L'abbandono delle banche che se ne vanno fregandosene dei clienti, in nome di una finanziarizzazione del sistema, della speculazione e del presunto home banking che ci salva, o di qualche chat bot per rispondere a tutto, richiede una mobilitazione. La chiusura degli sportelli nei piccoli Comuni è un fatto non tralasciabile per le agende politiche. Serve uno scatto. Chiudere in città è ben diverso da un piccolo Comune. Siamo pronti a tornare in piazza, come fatto a Monticello d'Alba e a Bobbio Pellice. Le banche che chiudono sono scandalo per un paese che è policentrico e per paesi non accettano prese in giro con smobilitazioni in nome di risparmi che fanno solo bene agli ingenti utili ed 'extraprofitti' di banche multinazionali. Si salvano le BCC che in passato vennero portate in unici grandi gruppi provando di fatto a smontarle, a unirle per frammentarle. Si salva Poste Italiane che in nome di una legge, la 158/2017 è sui piccoli Comuni e lotta con noi. Scenderemo ancora in piazza. I profitti dei banchieri sono a danno dei Comuni e delle comunità che resistono sui territori".
Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.
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08/02/2025, 13:58 |
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Marco
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IDROELETTRICO, GARE O PROROGHE. UNCEM: GOVERNO E PARLAMENTO CHIARISCANO PERCORSO FUTURO. TERRITORI PREOCCUPATI
"Gare o proroghe, occorre definire il percorso. Che la via del futuro dell'idroelettrico fosse piena di tornanti lo sapevamo, ma quanto sta succedendo inquieta i territori. Dove potrebbero arrivare nuovi investimenti, nel quadro della crisi climatica e demografica, per vincere le sfide, capaci di dare corpo alle vere Green Community. Invece sull'idroelettrico registriamo preoccupati molteplici scenari non chiari, scelte difficili tra gare da montare, come alcune Regioni hanno fatto, o proroghe per gli attuali concessionari. La questione è enorme, ben più delle spiagge, e le poste in gioco miliardarie. Per questo i Comuni e gli Enti montani non possono restare alla finestra ad aspettare. Chiedono soluzioni e vie chiare per il futuro. Acqua più forza di gravità sono delle montagne. E dunque non possiamo continuare a navigare in acque alte senza l'opportuna chiarezza di prospettiva tra i territori, Roma e Bruxelles".
Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.
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10/02/2025, 19:32 |
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Marco
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CREDITI DI CARBONIO ASSORBITI DALLE FORESTE, UNCEM: URGENTE SBLOCCARE IL REGISTRO DEL MERCATO VOLONTARIO, PER EVITARE FRODI, FACILI MERCANTI E ILLUSIONI SUI TERRITORI
Uncem chiede ai Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste e al Ministero dell'Ambiente, con i Ministri Lollobrigida e Pichetto Fratin, di sbloccare il Registro dei crediti di carbonio volontari generati dal settore agroforestale. Vi è una grandissima attesa, purtroppo anche troppi mercanti, illusionisti, e vanno evitate speculazioni e frodi.
Lo scrive Uncem ai due Ministri "So bene che sul settore agricolo, il carbon farming e le relative regole stiano generando non poche contrapposizioni tra interessi diversi e visioni non omogenee. Nel settore forestale - dove il mercato volontario dei crediti di carbonio ha connotazioni totalmente diverse dal settore agricolo - l'attesa è altissima anche perché molti territori italiani, con Enti pubblici, Parchi e Comuni insieme, stanno già sperimentando - avanguardie preziose - meccanismi di valorizzazione dei crediti. Si tratta di dare forma e solco giuridico a flussi tra città e montagne, tra sistemi di imprese, piattaforme e distretti, chi produce e chi consuma i beni. Il registro è per il sistema forestale urgentissimo. Eviteremmo così criticità e dubbi, ma anche possibili errori e aumenterebbe dunque la trasparenza. Se l'agricoltura è più indietro nel percorso, si dia piena funzionalità alle linee guida per i crediti del settore forestale", evidenzia Marco Bussone, Presidente Uncem.. "Sul Registro, ultimo decreto del Testo unico forestale mancante, serve un'accelerazione, così da poter agevolare tanti territori virtuosi e vincenti - dalle Comunarie Parmensi, al Parco dell'Appennino Tosco-Emiliano, fino alla Magnifica Comunità di Fiemme - che possono così completare cicli di valorizzazione delle filiere e rilanciarli a vantaggio delle comunità locali", sottolinea ancora Bussone.
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13/02/2025, 15:09 |
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