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Uncem Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani 
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Per affidamenti fino a 5.000 euro, proroga di utilizzo dell'interfaccia Anac fino al 30 giugno 2025



Per gli affidamenti fino a 5.000 euro, in caso di impossibilità o difficoltà di ricorso alle piattaforme di approvvigionamento digitale, il Consiglio di Anac ha deliberato un'ulteriore proroga fino al 30 giugno 2025 per l'utilizzo dell'interfaccia web messa a disposizione dalla Piattaforma per i contratti pubblici dell'Autorità.

Lo comunica Anac sul proprio sito.
A questo link:
https://www.anticorruzione.it/-/news.31.12.24

Tale proroga vale anche per l'adesione ad accordi quadro e convenzioni i cui bandi siano stati pubblicati entro il 31 dicembre 2023, con o senza successivo confronto competitivo, e per gli accordi quadro e convenzioni pubblicati dal 1 gennaio 2024. Inoltre, la proroga è valida anche per la ripetizione di lavori o servizi analoghi per procedure pubblicate prima del 31 dicembre 2023, e per gli affidamenti in house.

La decisione è stata presa con Comunicato a firma del Presidente deliberato nel Consiglio del 18 dicembre 2024.
Resta confermata in via definitiva la facoltà per le stazioni appaltanti e gli enti concedenti di utilizzare l'interfaccia web messa a disposizione mediante la Piattaforma dei Contratti Pubblici per l'acquisizione del codice identificativo di gara (cig) per tutte le fattispecie per cui è previsto l'utilizzo della scheda P5, ivi comprese le ipotesi di acquisizione del CIG ai soli fini della tracciabilità dei flussi finanziari.

A partire dal 1° luglio 2025 non sarà più ammesso il ricorso all'interfaccia web per le fattispecie per cui è prevista la digitalizzazione.

Uncem apprende della proroga con positività e ringrazia il Presidente Anac Busia per l'impegno condiviso con tutti gli Enti e con Uncem.

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31/12/2024, 20:55
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CON GLI IMPEGNI PER I TERRITORI E PER I COMUNI INSIEME
NEL 2025. DIECI PUNTI PER IL LAVORO



Buon inizio d'anno! Si riparte - o meglio, si prosegue - da dieci punti che vedono Uncem lavorare e pensare. Strategia e concretezza vanno insieme. Da oggi e da domani. Dieci punti per tutte le Istituzioni della Repubblica. Eccoli.


1- LA MONTAGNA NEI PROGRAMMI EUROPEI E NAZIONALI
È il principale impegno. Montagna, aree interne e zone rurali sono un perno della nuova strategia di crescita dell'Italia, secondo le direttrici richieste dall'Uncem: Green economy con le Green Community, innovazione, sostenibilità, Smart economy. Devono stare nei programmi europei e nazionali di investimento. Correggiamo gli errori del PNRR. Lavoriamo per un PON Montagna [come vi è il PON Metro, perché non dovremmo avere un Programma Operativo nazionale specifico?] dal 2028. Togliendo di mezzo ogni assistenzialismo con fondi UE o nazionali, cambiando la PAC e ripensando le "indennità compensative". Serve Managerialità, unita a programmazione e visione.

2- NUOVO WELFARE PUBBLICO
Dietro lo slogan "una ambulanza e un medico [e un pediatra] di base in ogni comune" c'è la volontà di ricostruire un nuovo welfare pubblico - a partire dalla sanità territoriale, come imparato dal covid19 - che colmi i divari strutturali storici del vivere in montagna, agendo su scuola, sanità, trasporti, socio-assistenziale, servizi. Asili nido per tutti, scuole di valle e didattica moderna, in strutture innovative, sicure. Comunità al centro con le "cooperative di comunità", con le "comunità energetiche", con le "Associazioni fondiarie". Affinchè le tante "buone pratiche" possano tradursi in Politiche, da fiori a bouquet. Facciamolo NOI!

3- CAMBIAMENTI CLIMATICI E SPOPOLAMENTO, ASSI CENTRALI
I due terreni di azione sono il cuore della nuova politica montana che dobbiamo mettere in campo. C'è ancora troppa sottovalutazone del rischio, dei disastri climatici che arrivano prima in montagna. I territori sono e devono diventare resilienti, per tornare a ripopolarsi, neopopolarsi. Agricoltura e Turismo non sono scindibili per questo obiettivo. La crisi climatica e la crisi demografica plasmino politiche, le pervadano. Sottovalutarle o ignorarle è peccato politico grave. Le Città sono in dialogo e in sinergia con i territori rurali, montani e interni. Interveniamo per eliminare ogni sperequazione, ogni distanza: creiamo "patti", "città delle alpi insieme con le valli", Appennino Parco d'Europa in stretto legame con le zone urbanizzate. Protezione è sviluppo, conservazione è rigenerazione. Futuro.

4- LEGGI CORNICI GIURIDICHE
Legge forestale, Legge sulla Green Economy, Legge sui piccoli Comuni agiscono efficacemente, completando il quadro normativo con una legge sulla montagna che non rimanga inattuata come la precedente 97/94. Dalle Regioni serve più impegno: troppe non hanno investimenti e un articolato per le montagne [e per i Comuni che lavorano insieme]. Si attuino strategie integrate [aree interne, green community, foreste, sviluppo sostenibile] per le montagne con chiare leggi-cornici che delineino strumenti e opportunità per superare sperequazioni.

5- DEFINIZIONE DEI LEP CON SPECIFICITA' MONTANA
In Italia di discute da 20 anni di come attuare il Titolo V della Costituzione, che prevede i "livelli essenziali delle prestazioni". Troppo tempo si è perso. Nel definire una Autonomia per le Regioni - insieme - e dicendo come in questa stanno le Autonomie locali, deve essere scritto nero su bianco che questi livelli essenziali devono tener conto della peculiarità montagna come area di sovracosti strutturali permanenti che devono essere garantiti per il diritto di cittadinanza di tutti.

6- LE AZIENDE PUBBLICHE DEVONO INVESTIRE
Le aziende pubbliche (Enel, Eni, Anas, Ferrovie dello Stato, Rfi, Terna, ecc.) non devono più considerare il territorio come logica coloniale, ma devono cominciare a investire in montagna creando valore sociale e non solo finanziario, impegnando risorse e competenze per la transizione energetica ed ecologica. Questo vale guardando alla positiva esperienza fatta negli ultimi due anni con Poste Italiane, chiudendo storici conflitti e aprendo una nuova stagione. Quello è il modello. Che deve essere concreto e carico di investimenti, con una strategia chiara e stabile.

7- CONCESSIONI IDROELETTRICHE CON COMUNITA' LOCALI AL CENTRO
Sulle concessioni idroelettriche parte una fase nuova, sono da rivisitare attraverso il ristoro ai territori e gli investimenti da realizzare, come Uncem ha sempre chiesto a partire dal "diga day" del 2010. Non solo le Regioni ai tavoli di concertazione, ma anche gli Enti locali: che esprimono le esigenze delle comunità. Non si creino nuove polarizzazioni. Acqua e forza dei gravità hanno un valore da riconoscere pienamente. Così le foreste con i "crediti di sostenibilità" da portare sul mercato.

8- RUOLO DEI COMUNI
Nella logica della legge vigente sui piccoli Comuni, va programmato insieme lo sviluppo locale, attribuendo ai Comuni [grandi e piccoli] associati la funzione operativa per crescita e investimenti, evitando colli di imbuto statali o regionali. Comunità montane ovvero Unioni montane di Comuni siano per tutti: 500 aggregazioni di Comuni che rigenerano la PA, i servizi, la crescita, lo sviluppo locale, l'economia dei luoghi.

9- I GIGANTI DEL WEB
Occorre prevedere un pagamento dell'uso delle reti immateriali da parte dei giganti del web, trovando in questo modo risorse per investimenti nelle aree montane. Qui si innesta il lavoro su fiscalità differenziata, centri multiservizio, difesa del commercio di vicinato, contrasto alla desertificazione. L'Europa sia attenta alla montagna partendo da questa logica europea di remunerazione.

10- DIGITALIZZAZIONE
L'innervamento digitale della montagna è obiettivo prioritario. I Comuni ne sono il perno fondamentale. Vale già, in questa direzione, il prezioso lavoro che Uncem sta facendo sulle reti e sul contrasto al divario digitale, con Operatori Telco e Ministeri e Regioni. Serve uno scatto, con investimenti e sincronizzando Piano banda ultralarga, Piano Italia 5G, Piano Italia 1Giga, che da soli sono perduti.

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01/01/2025, 18:11
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TAGLI AI COMUNI IN LEGGE DI BILANCIO, UNCEM: NECESSARI CORRETTIVI



"C'è molta preoccupazione tra i Sindaci per i tagli agli investimenti dei Comuni, previsti nella legge di bilancio 2025. Vengono meno le risorse per i Comuni con meno di 5mila abitanti - 80mila euro due anni fa, 58mila nel 2024 - e vengono meno anche le risorse date per i Comuni in base alla dimensione, partendo da 50mila annui per i più piccoli. Tagli di circa mezzo miliardo di euro, per investimenti, destinati ai Comuni per interventi di manutenzione di edifici, messa in sicurezza del territorio, piccole opere. Uncem, tenendosi lontana da qualsiasi volontà polemica politica, di parte o ideologica, chiede al Parlamento di intervenire individuando fondi per gli investimenti e le opere nei Comuni fino a 15mila abitanti in particolare, e con una nuova azione specifica nei Comuni con meno di mille abitanti. Una operazione che è decisiva per la tenuta istituzionale degli Enti stessi".

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.

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04/01/2025, 19:05
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BUON INIZIO D'ANNO. AUGURI A TE!

CON GLI IMPEGNI PER I TERRITORI E PER I COMUNI INSIEME
NEL 2025. DIECI PUNTI PER IL LAVORO



Buon inizio d'anno! Si riparte - o meglio, si prosegue - da dieci punti che vedono Uncem lavorare e pensare. Strategia e concretezza vanno insieme. Da oggi e da domani. Dieci punti per tutte le Istituzioni della Repubblica. Eccoli.


1- LA MONTAGNA NEI PROGRAMMI EUROPEI E NAZIONALI
È il principale impegno. Montagna, aree interne e zone rurali sono un perno della nuova strategia di crescita dell'Italia, secondo le direttrici richieste dall'Uncem: Green economy con le Green Community, innovazione, sostenibilità, Smart economy. Devono stare nei programmi europei e nazionali di investimento. Correggiamo gli errori del PNRR. Lavoriamo per un PON Montagna [come vi è il PON Metro, perché non dovremmo avere un Programma Operativo nazionale specifico?] dal 2028. Togliendo di mezzo ogni assistenzialismo con fondi UE o nazionali, cambiando la PAC e ripensando le "indennità compensative". Serve Managerialità, unita a programmazione e visione.

2- NUOVO WELFARE PUBBLICO
Dietro lo slogan "una ambulanza e un medico [e un pediatra] di base in ogni comune" c'è la volontà di ricostruire un nuovo welfare pubblico - a partire dalla sanità territoriale, come imparato dal covid19 - che colmi i divari strutturali storici del vivere in montagna, agendo su scuola, sanità, trasporti, socio-assistenziale, servizi. Asili nido per tutti, scuole di valle e didattica moderna, in strutture innovative, sicure. Comunità al centro con le "cooperative di comunità", con le "comunità energetiche", con le "Associazioni fondiarie". Affinchè le tante "buone pratiche" possano tradursi in Politiche, da fiori a bouquet. Facciamolo NOI!

3- CAMBIAMENTI CLIMATICI E SPOPOLAMENTO, ASSI CENTRALI
I due terreni di azione sono il cuore della nuova politica montana che dobbiamo mettere in campo. C'è ancora troppa sottovalutazone del rischio, dei disastri climatici che arrivano prima in montagna. I territori sono e devono diventare resilienti, per tornare a ripopolarsi, neopopolarsi. Agricoltura e Turismo non sono scindibili per questo obiettivo. La crisi climatica e la crisi demografica plasmino politiche, le pervadano. Sottovalutarle o ignorarle è peccato politico grave. Le Città sono in dialogo e in sinergia con i territori rurali, montani e interni. Interveniamo per eliminare ogni sperequazione, ogni distanza: creiamo "patti", "città delle alpi insieme con le valli", Appennino Parco d'Europa in stretto legame con le zone urbanizzate. Protezione è sviluppo, conservazione è rigenerazione. Futuro.

4- LEGGI CORNICI GIURIDICHE
Legge forestale, Legge sulla Green Economy, Legge sui piccoli Comuni agiscono efficacemente, completando il quadro normativo con una legge sulla montagna che non rimanga inattuata come la precedente 97/94. Dalle Regioni serve più impegno: troppe non hanno investimenti e un articolato per le montagne [e per i Comuni che lavorano insieme]. Si attuino strategie integrate [aree interne, green community, foreste, sviluppo sostenibile] per le montagne con chiare leggi-cornici che delineino strumenti e opportunità per superare sperequazioni.

5- DEFINIZIONE DEI LEP CON SPECIFICITA' MONTANA
In Italia di discute da 20 anni di come attuare il Titolo V della Costituzione, che prevede i "livelli essenziali delle prestazioni". Troppo tempo si è perso. Nel definire una Autonomia per le Regioni - insieme - e dicendo come in questa stanno le Autonomie locali, deve essere scritto nero su bianco che questi livelli essenziali devono tener conto della peculiarità montagna come area di sovracosti strutturali permanenti che devono essere garantiti per il diritto di cittadinanza di tutti.

6- LE AZIENDE PUBBLICHE DEVONO INVESTIRE
Le aziende pubbliche (Enel, Eni, Anas, Ferrovie dello Stato, Rfi, Terna, ecc.) non devono più considerare il territorio come logica coloniale, ma devono cominciare a investire in montagna creando valore sociale e non solo finanziario, impegnando risorse e competenze per la transizione energetica ed ecologica. Questo vale guardando alla positiva esperienza fatta negli ultimi due anni con Poste Italiane, chiudendo storici conflitti e aprendo una nuova stagione. Quello è il modello. Che deve essere concreto e carico di investimenti, con una strategia chiara e stabile.

7- CONCESSIONI IDROELETTRICHE CON COMUNITA' LOCALI AL CENTRO
Sulle concessioni idroelettriche parte una fase nuova, sono da rivisitare attraverso il ristoro ai territori e gli investimenti da realizzare, come Uncem ha sempre chiesto a partire dal "diga day" del 2010. Non solo le Regioni ai tavoli di concertazione, ma anche gli Enti locali: che esprimono le esigenze delle comunità. Non si creino nuove polarizzazioni. Acqua e forza dei gravità hanno un valore da riconoscere pienamente. Così le foreste con i "crediti di sostenibilità" da portare sul mercato.

8- RUOLO DEI COMUNI
Nella logica della legge vigente sui piccoli Comuni, va programmato insieme lo sviluppo locale, attribuendo ai Comuni [grandi e piccoli] associati la funzione operativa per crescita e investimenti, evitando colli di imbuto statali o regionali. Comunità montane ovvero Unioni montane di Comuni siano per tutti: 500 aggregazioni di Comuni che rigenerano la PA, i servizi, la crescita, lo sviluppo locale, l'economia dei luoghi.

9- I GIGANTI DEL WEB
Occorre prevedere un pagamento dell'uso delle reti immateriali da parte dei giganti del web, trovando in questo modo risorse per investimenti nelle aree montane. Qui si innesta il lavoro su fiscalità differenziata, centri multiservizio, difesa del commercio di vicinato, contrasto alla desertificazione. L'Europa sia attenta alla montagna partendo da questa logica europea di remunerazione.

10- DIGITALIZZAZIONE
L'innervamento digitale della montagna è obiettivo prioritario. I Comuni ne sono il perno fondamentale. Vale già, in questa direzione, il prezioso lavoro che Uncem sta facendo sulle reti e sul contrasto al divario digitale, con Operatori Telco e Ministeri e Regioni. Serve uno scatto, con investimenti e sincronizzando Piano banda ultralarga, Piano Italia 5G, Piano Italia 1Giga, che da soli sono perduti.

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07/01/2025, 12:15
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"Indispensabile garantire in tutto il Paese servizi adeguati".

"C'è un problema importante che riguarda le comunicazioni e i servizi che vanno garantiti nell'interesse dell'intero Paese e non solo delle aree interne. Le aree montane e collinari sono un elemento di sicurezza per i territori pianori. La loro genuina consistenza è opera importante, ma la cosa fondamentale è che non vengano abbandonate. Ci sono strumenti moderni che consentono di rispondere a queste esigenze. Il digitale, per esempio, consente di annullare l'isolamento di un tempo. Il nostro vincolo nazionale e indispensabile è quello di garantire nel territorio intero del nostro paese servizi adeguati e condizioni di pienezza di cittadinanza".


Sergio Mattarella | Presidente della Repubblica



"... la perequazione infrastrutturale, la necessità di colmare i divari tra città e aree interne. Noi chiaramente siamo la Nazione dei campanili, dei borghi, delle aree collinari e montane. Sono luoghi che conservano la nostra identità più autentica, che non devono essere lasciati indietro dalla provincia, da quello che qualcuno definirebbe l'Italia profonda. Dove la nostra Nazione trae gran parte della sua forza produttiva, culturale, industriale. E questa è la ragione per la quale il Governo ha deciso di dare un nuovo impulso alla strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne, prendersi cura di quei territori che sono oggi a rischio spopolamento. Noi lo sappiamo, non ce lo dobbiamo ribadire, siamo una Nazione nella quale i divari tra città e aree interne, tra Nord e Sud, tra costa tirrenica e costa adriatica, tra pianura e montagna, sono sempre molto evidenti e per paradosso rischiano di aumentare. Noi pensiamo che una leva straordinaria per intervenire su questi divari, per colmarli progressivamente, sia soprattutto utilizzare al meglio le risorse, tutte le risorse nazionali ed europee che abbiamo a disposizione in un quadro di insieme.
E cioè evitando dispersioni, evitando duplicazioni, evitando interventi che non siano strutturali".

Giorgia Meloni | Presidente del Consiglio


***

Per le aree montane e interne del Paese
le proposte Uncem, per lavorare con Governo e Parlamento, Regioni ed Enti locali
su SNAI, Strategia delle Green Community e Strategia per la Montagna.

Chiamati insieme a un rinnovato impegno. Con fiducia.

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10/01/2025, 14:20
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FINANZIAMENTI AI PICCOLI COMUNI, BUSSONE (UNCEM): IMPEGNO DEL PARLAMENTO SIA COMPATTO, IN ATTUAZIONE DI LEGGE 158

"La disponibilità di molti Parlamentari, proprio di queste ore, a individuare risorse per investimenti destinate ai piccoli Comuni è importante. Abbiamo sollevato questa urgenza negli ultimi due mesi e Uncem ha chiesto un impegno trasversale, compatto del Parlamento, di tutti i Partiti, per trovare finanziamenti per gli Enti locali dopo i tagli della legge di bilancio 2025. Abbiamo bisogno di un'azione corale per riscrivere il Testo unico degli Enti locali. Il sistema di Enti è oggi fragile e ha bisogno di essere ridefinito in modo chiaro, agevolando il lavoro insieme tra Comuni in una dimensione ottimale di ambito che per la montagna è la valle. I trasferimenti devono andare in questa direzione, Comuni insieme. Come scrive la legge 158/2017 sui piccoli Comuni. Un nuovo provvedimento parlamentare, con finanziamenti per gli Enti locali, è importante. Può ad esempio intervenire per far scorrere la graduatoria dei progetti a valere proprio sulla legge 158. Ne avevo parlato a ottobre 2024 con l'on. Foti, oggi Ministro. Un nuovo provvedimento, una norma deve permettere che quanto arriva agli Enti sia visto in una logica d'insieme, nel tempo e nello spazio, consentendo programmazione strategia e di territorio, anche superando municipalismi e campanilistimi che oggi rendono più impattanti, nelle aree interne, rurali e montane, gli effetti delle crisi climatica, demografica, economica e finanziaria. Grazie al Governo e ai Parlamentari per il lavoro che potremo fare nell'individuare soluzioni e opportunità per i Comuni e gli Enti locali che lavorano insieme".

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.

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10/01/2025, 14:23
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5G E TERRITORI: COMUNI IMPEGNATI PER ATTUARE IL PIANO NAZIONALE. UNCEM: SI DEVE ARRIVARE IN TUTTE LE VALLI ALPINE E APPENNINICHE



"Siamo impegnati con il Dipartimento per la trasformazione digitale, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, per la piena attuazione del Piano Italia 5G finanziato dal PNRR. Non abbiamo tempo da perdere e dobbiamo arrivare al più presto, con chi ha vinto i bandi e deve fare le installazioni, in tutti i Comuni previsti".

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.

Un migliaio di siti 5G nuovi, come raccontati, Comune per Comune, qui: https://connetti.italia.it/it/piano/5g/

"Serve una azione decisiva. Il 5G deve arrivare in tutte le valli alpine e appenniniche - prosegue Bussone - I Comuni devono stendere un tappeto rosso agli operatori che stanno facendo investimenti, sia con fondi pubblici sia con operazioni di potenziamento mosse dalle stesse imprese. Abbiamo urgenza di questo addensamento e potenziamento dei segnali. Rischiamo invece un nuovo divario, se i Comuni saranno timidi e se i piani marceranno lentamente. Uncem lavora con il Dipartimento, con il Sottosegretario Butti, per un Piano 5G unito al Piano Italia 1 Giga che celermente connettono i territori montani italiani.

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13/01/2025, 11:33
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UNCEM IL 23 GENNAIO A SUBIACO PER L'ASSEMBLEA NAZIONALE: NEL "NOI" UN NUOVO PROTAGONISMO DELL'APPENNINO




Appennino unito, protagonista della coesione del Paese. Nel "Noi" dei Comuni, Enti che lavorano insieme, con le Comunità montane del Lazio e le Unioni montane di Comuni in Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Abruzzo, Molise. E con l'Umbria e la Basilicata che devono darsi una organizzazione solida, a prova di futuro. L'assetto istituzionale dei paesi è decisivo per la competitività e i servizi nelle aree montane nel Paese. Solo con un Ente locale intermedio - tra Comuni e Regioni, che abbia funzioni proprie e finanziamenti adeguati, dallo Stato come dalla Regione, ma anche la possibilità di gestire i valori dei servizi ecosistemici-ambientali che la montagna garantisce a tutti - si possono mettere in campo iniziative per imprese e comunità locali.

Se ne parlerà il 23 gennaio a Subiaco (dalle 9,30 al Teatro Narzio) nell'Assemblea Uncem dal titolo chiarissimo: "Il buon Governo del NOI. Comuni e comunità in dialogo. Montagna alla prova del domani". Interverranno Amministratori locali, Sindaci, Consiglieri regionali, esperti, pianificatori, imprenditori, terzo settore, in un dialogo fitto che parte da un chiaro punto: il Paese ha bisogno di campanili che lavorino insieme. No alle fusioni dei Comuni, si alla fortissima collaborazione dei Comuni piccoli e grandi. La montagna è comunità e l'Appennino che si prepara a celebrare l'anniversario di APE, Appennino Parco d'Europa, è una naturale Green Community, che tocca Comunità montane, Unioni montane, Parchi. La Montagna ha costruito unità, coesione, ha storicamente superato confini e vinto municipalismi, oggi ha bisogno di generare nuove opportunità e Regioni e Ministeri devono favorirle. Non basta qualche contributo o finanza "derivata", consentita dal centro, alle Autonomie. Serve vera autonomia fiscale e generativa, servizi ecosistemici (acqua, legno, clima) che si possono valorizzare in un patto nuovo con le aree urbane. Per questo l'Assemblea Uncem analizzerà anche le sfide dei legami tra Rieti, Roma, L'Aquila, Pescara, Firenze, Reggio Emilia, Campobasso, Isernia, Ascoli Piceno, Perugia... con le montagne. Non parco giochi, non luogo di svago e di mero turismo, bensì montagna propulsiva, comunità che unisce tempo, fatica, valori, storie. Montagna che affronta, in chiave di "comunità verde, nella sostenibilità" - green community appunto - le sfide delle crisi climatica, demografica, economica, generando fiducia, speranza, coesione, lasciando indietro abbandono e spopolamento, costruendo istituzioni nuove, rapporti nuovi tra Sindaci, corresponsabilità e progettualità con visione, mantenendo servizi, potenziando scuole, trasporti, sanità, favorendo nuovi investimenti e fiscalità differenziata per imprese ed Enti locali. Comuni insieme, nel NOI, vincente per l'Appennino e per il Paese.

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ASILI NIDO NEL PNRR, UNCEM: PRONTI AD ACCELERARE E AUMENTARE LA SPESA. PREOCCUPA LA MANCANZA DI RISORSE CORRENTI PER LA GESTIONE




"Sugli asili nido e i finanziamenti del PNRR vengono evidenziati oggi da molti organi di stampa i problemi relativi a ritardi nell'investimento e al possibile definanziamento della componente del Piano. Uncem è pronta a sostenere i Comuni beneficiari di risorse per accelerare e aumentare la spesa nei tempi previsti. Uncem non aveva apprezzato le modalità bandi come quello sugli asili nido, che chiedeva ai piccoli Comuni procedure di gestione aggravate rispetto ai grandi centri. Uncem aveva chiesto venissero considerate le aggregazioni esistenti, per montare nuovi servizi formativi ed educativi 0-18, ovvero Unioni montane, Unioni di Comuni, Comunità montane. Di certo, a preoccupare i Comuni e a frenare le iniziative, i nuovi investimenti su questo ordine di scuola, è il fatto che i Comuni, anche in forma aggregata, non hanno risorse correnti per gestire l'asilo".

Lo afferma Marco Bussone, Presidente Uncem.

"Avevamo già ribadito al Ministro competente per materia, in diverse occasioni - sottolinea Bussone - una questione fondamentale: il problema degli asili nido non è solo la costruzione, non sono gli immobili, bensì sono i costi di gestione che sono totalmente a carico dei Comuni. A differenza di tutti gli altri ordini di scuola l'asilo nido è l'unico per il quale anche tutto il personale è a carico dei Comuni e con le rette degli utenti si coprono meno del 50% dei costi, per cui molti Comuni decidono di rinunciare a quel servizio. Come fare a crearne di nuovi, in piccoli Comuni o anche tra piccoli Comuni insieme in convenzione? Un tema decisivo, quello dei costi dei servizi, per la gestione e il personale, che il Ministero dell'Istruzione non ha mai affrontato, lasciando il cerino in mano ai Sindaci. Se vogliamo dare servizi veri sulle fasce 0-6 e non solo, in linea con gli altri Paesi europei, anche nelle aree rurali, occorre cambiare passo e dare soluzioni vere, durature, finanziarie e organizzative, agli Enti locali".

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MONTAGNE-GREEN COMMUNITIES, ASSEMBLEA UNCEM: L'APPENNINO UNITO RIPARTE DA GESTIONE FORESTALE, VALORE DI ACQUA E LEGNO, RIORGANIZZAZIONE ISTITUZIONALE CON COMUNI INSIEME




L'Appennino è una unica grande Green Communities. Tutte le Regioni centrali investano sui territori efficacemente 50 milioni di euro di fondo nazionale per la montagna che riceveranno nei prossimi giorni dal Dipartimento per gli Affari regionali e le Autonomie della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Lo ribadirà Uncem nell'Assemblea nazionale di Subiaco, prevista giovedi 23 gennaio. Dialogo tra Sindaci e Amministratori, imprese, Associazioni, Terzo Settore, Datoriali, Università, sulle principali sfide politiche di oggi e di domani. Iscrizioni qui: https://forms.gle/qTjMnbY9Xd32Gq429

La Strategia delle Green Communities, come prevista dalla legge statale sulla green economy del 2015, rende l'Appennino più forte e capace di rispondere alle sfide delle crisi climatica e demografica. Le Regioni devono agire per finanziare nuove Green Community. Mettano al centro delle Strategie la pianificazione, la gestione, la certificazione forestale. "È decisivo questo passaggio - precisa Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem - Vogliamo insieme rilanciare nel 2025 APE, Appennino Parco d'Europa, strategia di Green Community che rende protagonisti i Parchi nazionali, chiamati a nuovo impegno, senza timidezza. Insieme, nel NOI. Intervenire attuando la Strategia forestale è urgente".

Tema centrale dell'Assemblea di Subiaco, il rafforzamento delle Comunità montane nel Lazio e il supporto agli Enti territoriali tra Comuni dall'Emilia-Romagna al Molise. Lungo tutto l'Appennino. NO alle fusioni imposte dall'alto. SI alla riorganizzazione delle macchine dei Comuni, puntando sulle Comunità montane. E dove già ci sono, sulle Unioni montane di Comuni. Un Ente intermedio capace di frare programmazione, servizi, sviluppo, montare strategie di territorio. Uncem supporta i Comuni con il progetto ITALIAE della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Togliamo ogni campanilismo. "Dove ancora esistono, come nel Lazio, le Comunità montane sono ambiti territoriali ottimali per la riorganizzazione delle macchine comunali - precisa Bussone - che mettano funzioni, servizi, risorse, personale, nelle Unioni. Si faccia crescere manageralità e forza politica dei Comuni insieme. Le Regioni avanzino sulle riforme. I Comuni da soli, il municipalismo esasperato stanno nel passato. Si cerchi invece sinergia, complementarietà, interazione, cooperazione istituzionale. Rendiamo così il Mezzogiorno più forte, Regione d'Europa che rafforza le Autonomie, il NOI dei Comuni, titolo dell'Assemblea nazionale di Subiaco".

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17/01/2025, 18:58
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