Messaggi senza risposta | Argomenti attivi Oggi è 16/09/2024, 21:55




Rispondi all’argomento  [ 251 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1 ... 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16 ... 26  Prossimo
Uncem Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani 
Autore Messaggio
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 68259
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
COMUNITA', ISTITUZIONI, TERRITORI: PAESI PER IL PAESE. ASSEMBLEA UNCEM A ROMA LUNEDI 4 DICEMBRE. "LA DIMENSIONE COMUNITARIA È LA SOLA CHE CI SALVA"



Appuntamento lunedi 4 dicembre a Roma per "Comunità, Istituzioni, Territori. Paesi per il Paese, Autonomie in dialogo nella dimensione comunitaria", Assemblea nazionale Uncem, dalle ore 9, presso il Palazzo della Cooperazione. Interverranno Sindaci, economisti, Presidenti di Comunità montane e Unioni montane, Rappresentanti del Governo e Parlamentari. Al centro vi sono le necessità di una "comunità" che non è solo quella degli Enti locali della montagna italiana, bensì quella delle persone che vivono, lavorano, vorrebbero abitare nei territori. Che non sono isole, chiusi all'ombra dei loro campanili, bensì aperti e in relazione con le zone urbane, con le grandi Città e anche con l'Europa. Attraverso la Strategia nazionale per le Green Communities, la Strategia per le aree interne, la Strategia macroregionale Alpina e la Strategia macroregionale adriatico-ionica, le Montagne italiane - Alpi e Appennini - sono aperte e inclusive.

"Anche nel sistema degli Enti locali, grandi cambiamenti dovranno sempre più essere affrontati con una logica del NOI, che supera quella dell'IO - evidenzia Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem - Lavorare insieme è già possibile visto che esistono in Italia 450 Unioni di Comuni, Unioni montane, Comunità montane, a riunire oltre 3000 Comuni. Superano i campanilismi, costruiscono sinergie, generano fiducia e coesione. Uncem ha voluto essere negli ultimi due decenni un soggetto attivo e propositivo in questo cambiamento. Per "camminare insieme" occorre un esercizio democratico che tocchi i territori, senza lasciare indietro chi è più fragile. L'Assemblea 2023 vuole essere nuova occasione di dialogo e relazione. Che aiuta tutti a sentirsi meno soli. Le grandi sfide del presente e del futuro si affrontano insieme".

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


02/12/2023, 15:50
Profilo WWW
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 68259
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
ASSEMBLEA NAZIONALE UNCEM DOMANI A ROMA. COMUNITA', ISTITUZIONI, TERRITORI. L'ITALIA APRE NUOVI SCENARI EUROPEI PER LE MONTAGNE E LE ZONE RURALI

"Domani, lunedi 4 dicembre, Uncem avrà a Roma la sua Assemblea nazionale annuale. Cade a una settimana dalla Giornata internazionale della Montagna, e a quindici giorni dall’anniversario della Carta di Chivasso. In quel documento firmato il 19 dicembre 1943 vi è il senso chiaro dell’unità del Paese, il ruolo delle Autonomie non senza vera e chiara autonomia, e anche la necessità di scelte e politiche specifiche per i territori europei. Sempre nel 1943, dunque in un altro anniversario per questo 2023, veniva redatto il Codice di Camaldoli, così importante e carico di valori, ai quali anche noi guardiamo. Due documenti che leggiamo insieme a un terzo, il Manifesto di Ventotene. La montagna italiana guarda all’Europa. Lo diremo chiaramente lunedi. Guarda agli Stati uniti d'Europa e in questi a un nuovo ruolo per le zone rurali e montane non solo in vista delle elezioni europee del 2024 e al rinnovo del Parlamento e poi della Commissione. Le sfide della montagna italiana sono le grandi necessità delle montagne e delle Autonomie europee. Ci stiamo impegnando a costruire sinergie con i Paesi che hanno come noi attenzione alle zone rurali e montane, e su questo il 2024 sarà anno decisivo. Lunedi a Roma, in Assemblea, sarà questo il punto fermo. La montagna guarda all'Eruopa per stare pientamente, non da sola, nelle sfide, nelle crisi e nelle opportunità delle transizioni climatica, energetica, demografica, economica".

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


03/12/2023, 14:31
Profilo WWW
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 68259
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
GRAZIE PRESIDENTE MATTARELLA. IL LAVORO PER LE AREE MONTANE HA NELLA COSTITUZIONE E NELLA COESIONE DEI TERRITORI LA FORZA PER ESSERE VIVO

"Le parole del Presidente della Repubblica, che ieri ha ricevuto Uncem al Quirinale, ci danno un punto di riferimento. Avanzato e pieno di Valori. È la Costituzione che il Presidente ha messo al centro del suo intervento. Il Presidente Mattarella ha ricordato come l'articolo 44 sia nato, con un passaggio di Gortani, e poi l'articolo 3 per noi fondamentale. L'incontro di ieri ci spinge a proseguire il lavoro per la coesione dei territori. La montagna trova nelle parole del Presidente la forza per essere viva. La Costituzione è il faro per le Istituzioni e voglio ancora una volta ringraziare il Presidente per la capacità di farci sentire accolti, di avere i temi del territorio, della montagna, delle nostre comunità così chiari. Grazie Presidente".

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


05/12/2023, 14:23
Profilo WWW
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 68259
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA MONTAGNA. LA COSTITUZIONE VIA MAESTRA PER LA "CAUSA MONTANA" ITALIANA




Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, incontrando l'Uncem il 4 dicembre 2023


In Italia "vi è una regione che comprende un quinto della sua popolazione, che si estende per un terzo della sua superficie e in cui la vita di tutti i ceti e categorie si svolge in condizioni di particolare durezza e di particolare disagio in confronto col rimanente del Paese. Questa regione, che non ha contorni geografici ben definiti, ma si estende ampiamente nella cerchia alpina, si allunga sulle dorsali appenniniche e si ritrova nelle isole maggiori, risulta dall’insieme delle nostre zone montane".

Questa è la voce di Michele Gortani, deputato all’Assemblea Costituente, eletto in Friuli, che il 13 maggio del ’47 si rivolgeva all’Assemblea con queste parole.

(...) Era all’Italia che Gortani si rivolgeva, all’Italia che si rinnovava. E, quell’insigne geologo, invocava che finalmente fosse l’ora che l’Italia si rivolgesse ai montanari -come disse - "con amore". E proponeva, ancora una volta, la questione della montagna come "questione nazionale".

Fu con il voto dell’Assemblea Costituente, su un emendamento presentato da Gortani come primo firmatario, che la "causa montana" trovava posto all’art.44 - che lei ha ricordato poc’anzi - della nostra Costituzione.

A lungo, nella prima metà del ‘900, la montagna era stata intesa come giacimento di risorse per le pianure e le città, con l’utilizzo delle fonti energetiche, delle disponibilità idriche per l’irrigazione e l’industria, mentre la questione delle "Terre Alte" veniva ridotta a questione di gestione del patrimonio agro-silvo-pastorale. Una visione davvero riduttiva.

Impulso che si riaffaccia periodicamente, insieme, oggi, alla tentazione di considerare la montagna un immenso parco giochi a consumo dei flussi turistici.

Ma la regione di montagna è fatta di persone.

Con la Repubblica, all’Assemblea Costituente la parola veniva restituita alle popolazioni alpine e delle nostre altre montagne.

A 75 anni da quella decisione, a 70 anni dall’istituzione della vostra preziosa Unione, è giusto riflettere sui passi compiuti e su quelli da compiere, per ribadire, come lei ha detto, poc’anzi, Presidente, "nuova fedeltà alla Carta" e ai suoi principi.

La montagna non è solo l’evidente spazio di raccolta di beni del Paese, ma, con i suoi 3.850 Comuni, rappresenta un decisivo patrimonio di vita civica.

Tra pochi giorni - poc’anzi lei lo ricordava, il 19 dicembre, appunto - ricorreranno ottant’anni dalla Dichiarazione dei rappresentanti delle popolazioni alpine - la Carta di Chivasso - che riunì, in quella cittadina piemontese, in quel ‘43, esponenti della Resistenza che, in maniera lungimirante, optarono, anzitempo, per la scelta repubblicana.

Lasciamo, per un attimo, la parola a quel documento che, nel pieno della lotta per l’indipendenza della Patria e la libertà dal nazifascismo, chiedeva l’autonomia per le vallate alpine affinché potessero costituirsi in Comunità politico-amministrative; affermava il diritto di usare la lingua locale accanto a quella italiana; sollecitava un’organizzazione tributaria in grado di favorire lo sviluppo dell’economia montana e combattere, così, lo spopolamento.

Ed è a questo patrimonio di valori che occorre guardare, ai suoi abitanti che, in questi 77 anni di vita democratica, si sono battuti per affermare gli elementari principi costituzionali di eguaglianza fra i cittadini, alimentandola con l’esperienza dei Consigli di Valle, espressione dell’identità dei territori, della solidarietà tra i Comuni.


A Rassa, in Valsesia, il presidente Uncem, nel 2016, osservò, con piena ragione, come il compito di curare le zone montane - prezioso anche per l’equilibrio dell’intero sistema nazionale - non poteva ricadere esclusivamente sulle spalle di coloro che vivono in quei territori.

È una posizione che va condivisa. Si tratta di un’osservazione di buon senso che si aggiunge al dovere di applicare, a tutti i territori, il principio di eguaglianza dell’articolo 3 della nostra Costituzione.

Come è naturale, nuove sfide si aggiungono, imposte, oggi, dai mutamenti climatici, dalla struttura demografica del Paese; sfide che rilanciano la questione della tutela ambientale come centrale per la sopravvivenza e il progresso di tante parti d’Italia e dell’intero Paese. Le alluvioni continuano a rammentarcelo, con lutti e distruzioni.

A questo scopo, è lecito interrogarsi su quali debbano essere gli strumenti più opportuni per affrontarle e, insieme, per fornire risposta alle possibilità di inverare il dettato costituzionale circa la specificità riconosciuta in Costituzione alla montagna.

Una peculiarità suffragata anche da numerose recenti sentenze della Corte costituzionale, che indicano come la condizione di svantaggio della montagna italiana giustifichi ampiamente misure a suo favore.

È, dunque, auspicabile che le iniziative legislative avviate dal Governo - e da quello che lo ha preceduto - vengano prese in esame e in considerazione dal Parlamento, in attuazione della norma costituzionale.

È, del resto, dai tempi del Ministro delle finanze Ezio Vanoni - che lei, poc’anzi, ricordava, Presidente - che la questione della fiscalità per le zone montane è stata affermata in linea di principio e, tuttavia, ha trovato difficoltà applicative.

Le finalità sono state individuate in modo puntuale: si tratta di fruizione di diritti; si tratta, nell’interesse nazionale, di predisporre incentivi utili a impedire un ulteriore spopolamento di aree sensibili.

È certamente una priorità nazionale rilanciare la Strategia per la Montagna Italiana.

Sono i diritti che lei, poc’anzi, ricordava, Presidente: la sanità, la scuola, il superamento del divario digitale - fondamentale per rendere operative opportunità occupazionali -, l’accessibilità ai servizi e i trasporti pubblici, a partire dalla rete ferroviaria, nelle aree interne tanto carente, quando non addirittura sottratta.

Le Regioni sono state chiamate a essere attrici in questo processo. E si tratta di far sì che i protagonisti siano i territori e le popolazioni montane, coinvolte, insieme alle loro istituzioni, nell’eliminazione degli squilibri socio-economici con il resto del territorio nazionale. Istituzioni impegnate nella missione di difesa del suolo e della protezione della natura, secondo quanto dettava l’articolo 2 della legge 1102 del ‘71 che, superando l’esperienza dei consorzi di Comuni, istituiva le Comunità Montane, affidando loro l’elaborazione dei propri piani di sviluppo.

Nuto Revelli, il cantore del "mondo dei vinti", riassumeva in tre parole i valori che la montagna e le sue genti proponevano: libertà; confini; solidarietà.

Spirito di libertà, che si traduceva nell’insofferenza verso ogni prepotenza e verso i confini, naturali o artificiali o sociali che fossero.

Spirito di solidarietà. Quello che ha sempre animato le genti delle Terre Alte fra di loro - fossero da un lato o dall’altro della valle o del monte - o verso l’estraneo. Perché, laddove la vita è più dura, si fanno strada maggiormente i valori più autentici della persona.

La nostra Costituzione ne è specchio fedele e, per questo, la Repubblica è riconoscente verso le genti di montagna. E vi chiedo di farvi interpreti e di trasmettere questo sentimento.

In tutti questi anni l'Uncem è stata antesignana e fedele portavoce di questa grande questione.

Vi rivolgo gli auguri migliori per la prosecuzione della vostra attività, che esprime la consapevolezza del valore delle autonomie plurali in Italia.

Auguri.


Sergio Mattarella | Quirinale, 4 dicembre 2023

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


11/12/2023, 15:28
Profilo WWW
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 68259
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
NUMERI MANDATI DEI SINDACI, BUSSONE (UNCEM): ELIMINARE IL LIMITE PER TUTTI

"Non è la prima e vera priorità degli Enti locali. Senza però diventare benaltristi, sul numero di mandati dei Sindaci la proposta che faccio è di eliminarlo per tutti, senza limite di abitanti del Comune. Come per i Parlamentari. Se proprio Governo e Parlamento vogliono intervenire con urgenza su questo tema, quando sarebbe invece molto importante riorganizzare complessivamente cosa sono e cosa fanno gli Enti locali, si scelga di non mettere limiti né di abitanti né numerici di mandati. Per tutti. Se i partiti si metteranno d'accordo, vadano in questa direzione. Evitando nuove differenziazioni come quelle circolate - via il limite di mandati per i Sindaci dei Comuni fino a 5.000 abitanti e limite di tre mandati per i Sindaci dei comuni dai 5001 ai 15.000 abitanti - che genererebbero solo più confusione".

Lo afferma Marco Bussone, Presidente Uncem.

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


11/12/2023, 15:29
Profilo WWW
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 68259
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
ELIMINARE OGNI TAGLIO AI COMUNI NELLA LEGGE DI BILANCIO. UNCEM: SI INCREMENTINO TRASFERIMENTI E FONDO DI SOLIDARIETA'. AUMENTARE FONDO MONTAGNA

"Occorre evitare ogni taglio ai Comuni nella legge di bilancio. Che sarebbero tagli sorprendenti. Tantopiù per i piccoli Comuni. Non si torni alla stagione, grave e drammatica, dei tagli lineari alle Autonomie. 7 miliardi tagliati in 10 anni, dal 2010. L'abbiamo superata e non vogliamo entrare in quella logica. Che ha fatto male al Paese passando per i paesi. Governo e Parlamento intervengano in queste ore per eliminare i tagli agli Enti. E agiscano per aumentare i trasferimenti e il fondo di solidarietà da ripartire. Ieri, in occasione della Giornata della Montagna, ho anche ribadito che dal MEF venga data la disponibilità di 1 miliardo di euro l'anno per le zone montane e rurali, il 66% del Paese. Ci allineerebbe alla Francia, che investe la stessa cifra verso il 2028. Anche l'Italia sia efficace e pronta nelle Politiche per i territori e le Autonomie locali. Nessun taglio dei trasferimenti per gestione e spesa corrente. Lavoriamo per incrementare le risorse e per una efficace riforma delle Autonomie che agevoli e favorisca il lavoro insieme tra Comuni, grandi e piccoli".

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


12/12/2023, 12:22
Profilo WWW
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 68259
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
FORMAZIONE AI COMUNI, ALLE IMPRESE, AL VOLONTARIATO SULLA PREVENZIONE DEGLI INCENDI BOSCHIVI. DOMANI, VENERDI 15, ULTIMO WEBINAR UNCEM. 40 MILIONI DI EURO DA SBLOCCARE



Si conclude domani, venerdì 15 dicembre, alle ore 16,30, il ciclo di otto webinar promossi da Uncem con Agenzia della Coesione (transitata dal 1° dicembre nel Dipartimento della Coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri) sulla prevenzione degli incendi boschivi nelle aree montane e interne del Paese. Riduzione del rischio, modalità di gestione, organizzazione dei territori, sinergie tra Enti locali montani e Volontariato, Protezione Civile e modelli di intervento e comunicazione per le comunità sono i temi che verranno affrontati da esperti, in dialogo con Sindaci, Amministratori, componenti di Associazioni, comunità locali. Gli appuntamenti sono aperti a tutti. Nel corso degli otto webinar (il primo il 6 di dicembre, da rivedere anche su YouTube sul canale UncemMontagna) sono intervenuti esperti di prevenzione, di protezione civile, di allerta, di legislazione e di comunicazione del rischio. Al webinar di domani pomeriggio, ci si può collegare con questo link: https://us06web.zoom.us/j/83124270398?p ... jwLyxRLN.1

Nel 2021, il Decreto Incendi ha previsto 100 milioni di euro a favore degli enti territoriali, di cui 40 per il 2022 e 40 per il 2023, per realizzare interventi di prevenzione nelle aree interne del Paese. I primi 40 milioni di euro sono stati assegnati alle 72 aggregazioni territoriali della prima fase della Strategia nazionale Aree interne (SNAI). Gli investimenti per la prevenzione, anche nel settore forestale, sono in fase di spesa da parte di Comunità montane e Unioni montane di Comuni, in accordo con le Regioni. 40 milioni di euro sono ancora da ripartire e assegnare. I territori aspettano quelle ulteriori risorse anche per gestione e pianificazione forestale come previsto dalla legge forestale nazionale. 40 milioni di euro devono essere ripartiti con urgenza dal Governo, agli Enti locali che coordinano la Strategia delle Aree interne e montane. Non c'è tempo da perdere e ne parleremo nei webinar Uncem. Si deve partire dal bosco, dai nostri 12 milioni di ettari di foreste che rendono l'Italia un Paese forestale. Ridurre il livello di rischio è un'urgenza.

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


14/12/2023, 14:13
Profilo WWW
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 68259
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
Se non riesci a visualizzare questo messaggio clicca qui





CAMMINI RELIGIOSI, UNCEM: BENE FINANZIAMENTI A COMUNITA' MONTANE, COMUNI, PARCHI, TERRITORI. CM BUSSENTO LAMBRO MINGARDO PRIMA IN GRADUATORIA DICE CHE COMUNITA' MONTANE SONO NECESSARIE PER POLITICHE DI SVILUPPO




Uncem considera positiva la graduatoria uscita poche ore fa dal Ministero del Turismo con i finanziamenti per i cammini religiosi. Sono molti i territori finanziati, con Comunità montane, Comuni, Enti Parco protagonisti. Guardiamo con molto favore in particolare ai primi due finanziati - e Uncem ringrazia la Ministra Santanché - ovvero Comunità montana Bussento Lambro Mingardo e Parco nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano. I finanziamenti riguardano interventi di adeguamento strutturale, funzionale e impiantistico di immobili pubblici, finalizzati all’attivazione di uno o più servizi per la fruizione turistica dei cammini religiosi; interventi per il miglioramento della fruibilità dei percorsi, in termini di sicurezza e primo soccorso, accessibilità, orientamento, informazione e digitalizzazione dei percorsi e degli accessi; interventi per la promozione dei cammini, la promo-commercializzazione turistica e realizzazione di eventi.

Rispetto alla graduatoria dei candidati, con gli ammessi, il Ministero finanzia i primi 15 progetti con 4,3 milioni di euro. "Auspico che il Ministero possa trovare altre risorse per scorrere la graduatoria", evidenzia Marco Bussone, Presidente Uncem. "Il primo progetto finanziato - precisa Bussone con il Presidente di Uncem Campania Vincenzo Luciano - riguarda una Comunità montana, in provincia di Salerno, la Bussento Lambro e Mingardo alla quale vanno le congratulazioni di Uncem. Dimostra che le Comunità montane in Italia sono efficaci nella progettazione e necessarie per le politiche di sviluppo territoriali, guardando oltre alle logiche di campanilismo che proprio i cammini ci insegnano devono essere superati. Si lavora insieme, sui cammini come su molti altri fronti a vantaggio delle comunità locali, di un territorio, di una o più valli, dell'Appennino. Comuni insieme, a beneficio delle comunità".

Il progetto il progetto "Cilento Outdoor - Valorizzazione e promozione del Cammino di San Nilo" è il primo finanziato dal Ministero del Turismo, candidato appunto dalla Comunità montana Bussento Lambro e Mingardo, per un investimento complessivo di 926.380 euro. Da anni la Comunità montana lavora con Comuni e Associazioni sui cammini. Molto importante l'azione del Segretario dell'Ente Pietro D'Angelo e del Presidente Vincenzo Speranza. Un'opportunità per valorizzare il brand Cilento, attraverso il Cammino di San Nilo, iscritto da marzo 2023 nel Catalogo Nazionale dei Cammini Religiosi, grazie all’impegno dell’Associazione Culturale Gazania APS. "È doveroso ringraziare i partners del progetto e, in particolare, il Parco Nazionale Cilento, Vallo di Diano e Alburni, il Comune di Sapri ed il Sindaco Antonio Gentile, e tutti i Comuni membri della Comunità montana. È necessario, infine, sottolineare il decisivo lavoro svolto dalla governance tecnica e amministrativa della Comunità montana che, dopo il primato nazionale ottenuto nel finanziamento delle Green Communities, si conferma per la straordinaria capacità progettuale, della quale siamo fieri ed orgogliosi", sottolinea il Presidente Speranza.

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


14/12/2023, 18:46
Profilo WWW
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 68259
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
SOVRACANONI IDROELETTRICI AI COMUNI E AI TERRITORI, UNCEM: DEFINIRE MODELLO EUROPEO PER VALORIZZARE ACQUA E FORZA DI GRAVITA' NEL QUADRO DI TRANSIZIONE ENERGETICA, DEMOCRATIZZAZIONE ENERGIA E GREEN COMMUNITIES




Il 27 dicembre 1953 veniva approvata la legge 959, primo firmatario il Ministro Vanoni. "Norme modificative al testo unico delle leggi sulle acque e sugli impianti elettrici, approvato con regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775, riguardanti l'economia montana". Chiarissimo il punto all'articolo 1: "I concessionari di grandi derivazioni d'acqua per produzione di forza motrice, anche se già in atto, le cui opere di presa siano situate, in tutto o in parte, nell'ambito del perimetro imbrifero montano, sono soggetti, in sostituzione degli oneri di cui all'art. 52 del testo unico delle leggi sulle acque e sugli impianti elettrici, approvato con regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775, al pagamento di un sovracanone annuo di lire 1300 per ogni chilowatt di potenza nominale media, risultante dall'atto di concessione". Un punto fermo ancora oggi. Naturalmente con adeguamenti all'euro, istat e naturali incrementi nel corso di sette decenni. Un beneficio importante per i Comuni, gli Enti montani, i territori montani. Non certo una regalia. Bensì il grande principio sancito nella 959 che acqua e forza di gravità hanno un valore. Che deve essere riconosciuto ai territori montani dove questi beni si generano e vengono protetti dalla stessa presenza delle comunità, dei paesi, con la cura dei versanti, con la tutela delle fonti. Chi guadagna grazie alla concessione, deve dare una percentuale di queste entrate ai territori. Fino a pochi decenni fa produceva anche posti di lavoro locale. Che poi sono diventati sempre meno a fronte di importantissimi fatturati e utili per i concessionari. Il sovracanone ai Comuni, ai territori è democrazia. È così ancora oggi, con diversi adeguamenti e con una mobilitazione, anche di Uncem, che negli anni ha permesso di mantenere e potenziare il sovracanone per i territori montani, attraverso Comuni, Consorzi, Unioni montane e Comunità montane.

Dal 2022, per le derivazioni d'acqua per produzione di forza motrice con potenza nominale media superiore a 220 kW, la misura del sovracanone annuo è fissata per il biennio 1° gennaio 2022 - 31 dicembre 2023, in euro 31,94 per ogni kW di potenza nominale media concessa o riconosciuta. Secondo QualeEnergia, la potenza idroelettrica in Italia ammontava a fine dicembre 2022 a 21.816 MW per un totale di 4.783 impianti. Sono 339 gli impianti sopra i 10 MW a dare l’83% della potenza installata (18.129 MW). Nel 2022 l’idroelettrico ha generato quasi 28 TWh, con un calo del 37,7% sul 2021 (quasi 17 TWh in meno). Nel 2022 ha così coperto l’8,3% della richiesta elettrica nazionale

"È stato avviato dalla 959 un percorso di 'democratizzazione dell'energia' - affermano Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, e Jean Barocco, Consigliere nazionale Uncem, valdostano - che arriva oggi finalmente alle Comunità energetiche rinnovabili e solidali. Serve di più sull'idroelettrico. Un processo per dire che la montagna non regala l'acqua e altri beni collettivi. Hanno un valore che deve essere riconosciuto. Alcune regioni hanno introdotto meccanismi simili al sovracanone idroelettrico anche per l'idropotabile. Andrà fatto ovunque in Italia. E dovremo lavorare, in vista del rinnovo o del prolungamento delle concessioni delle grandi derivazioni idroelettriche, per dare pieno ruolo e riconoscimento alle comunità dei territori. Ci sono in ballo diversi miliardi di euro di interessi, di valore. Gli Enti locali montani non saranno spettatori. Secondo quanto previsto dalla concorrenza europea, che si vada verso gare o rinnovi delle concessioni, con conseguenti revisioni dei canoni e dei sovracanoni, i territori montani dovranno contare di più. E diremo ai concessionari, nuovi o confermati, che l'acqua e la forza di gravità, per generare energia, sono della montagna. La 959 sanciva 70 anni fa questo principio. Valido ancor di più oggi. Appunto con la nascita delle CER, che non sono solo fotovoltaico, bensì anche idroelettrico e biomasse con filiere bosco-legno-energia. E con la crescita della Strategia delle Green Communities, 190 progetti di valli alpine e appenniniche in Italia presentati sul PNRR per dire come le montagne, le comunità, i Comuni insieme stanno nella sostenibilità e nelle transizioni climatica ed energetica. L'idroelettrico è strategico per l'Italia, da valorizzare e potenziare anche con nuovi invasi, nuove dighe, nuovi impianti efficaci, pompaggi e altre soluzioni che però siano democratiche. Superare oggi le sperequazioni, secondo il modello del sovracanone e anche del canone, che introitano le Regioni e devono destinare sempre ai territori montani, è decisivo non per la Montagna, ma per il Paese".

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


15/12/2023, 12:50
Profilo WWW
Sez. Supporto Didattico
Sez. Supporto Didattico
Avatar utente

Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 68259
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
Rispondi citando
CARTA DI CHIVASSO: RIPARTIAMO DAI TERRITORI E DALLE AUTON0MIE PER DARE NUOVA FORZA AI TERRITORI MONTANI.
APPUNTAMENTO LUNEDI 18 DICEMBRE A CHIVASSO




UNCEM, Città di Chivasso, Regione Piemonte, Movimento Federalista Europeo promuovono il 18 dicembre a Chivasso un incontro pubblico - nell'anniversario della Carta di Chivasso | 1943-2023 - su "Enti locali, territori, Montagna per le trasformazioni del tessuto istituzionale", all'interno di un importante ciclo di appuntamenti sulla Carta.

Ecco il testo della Carta:


Noi, popolazioni delle Vallate Alpine,

CONSTATANDO

che i venti anni di malgoverno livellatore e accentratore sintetizzati dal motto brutale e fanfarone di «Roma Doma», hanno avuto per le nostre Valli i seguenti dolorosi e significativi risultati:

OPPRESSIONE POLITICA, attraverso l'opera dei suoi agenti politici e amministrativi (militi, commissari, prefetti, federali, insegnanti), piccoli despoti incuranti e ignoranti di ogni tradizione locale, di cui furono solerti distruttori;
ROVINA ECONOMICA, per la dilapidazione dei loro patrimoni forestali e agricoli, per l'interdizione dell'emigrazione con la chiusura ermetica delle frontiere, per l’effettiva mancanza di organizzazione tecnica e finanziaria dell'agricoltura, mascherata dal vuoto sfoggio di assistenze centrali, per l’incapacità di una moderna organizzazione turistica rispettosa dei luoghi, condizioni tutte che determinarono lo spopolamento alpino;
DISTRUZIONE DELLA CULTURA LOCALE, per la soppressione della lingua fondamentale del luogo, là dove esiste, la brutale e goffa trasformazione in italiano dei nomi e delle iscrizioni locali, la chiusura di scuole e di istituti autonomi, patrimonio culturale che è anche una ricchezza ai fini della migrazione temporanea all'estero.

AFFERMANDO

che la libertà di lingua, come quella di culto, è condizione essenziale per la salvaguardia della personalità umana;
che il federalismo è il quadro più adatto a fornire le garanzie di questo diritto individuale e collettivo e rappresenta la soluzione dei problemi delle piccole nazionalità e minori gruppi etnici, e la definitiva liquidazione del fenomeno storico degli irredentismi, garantendo nel futuro assetto europeo l'avvento di una pace stabile e duratura;
che un regime repubblicano democratico a base regionale e cantonale è l'unica garanzia contro un ritorno della dittatura, la quale trovò nello Stato monarchico accentrato italiano lo strumento, già pronto, per il proprio predominio sul paese;
che in tale regime democratico-federale i ceti dei lavoratori devono vedere sicuramente salvaguardati i loro diritti con le opportune autonomie operaie aziendali in modo da impedire ogni ritorno capitalistico; fedeli allo spirito migliore del Risorgimento.

DICHIARIAMO quanto segue.

AUTONOMIE POLITICO-AMMINlSTRATIVE:
Nel quadro generale del prossimo Stato italiano, che, economicamente e amministrativamente auspichiamo sia organizzato con criteri federalistici e che politicamente vogliamo basato sui principi democratici, alle Vallate Alpine dovrà essere riconosciuto il diritto di costituirsi in Comunità politico-amministrative autonome sul tipo cantonale.
Come tali, a esse avranno comunque assicurato, quale che sia la loro entità numerica, almeno un posto nelle Assemblee legislative regionali e nazionali.
L'esercizio delle funzioni politiche e amministrative locali, comunali e cantonali, dovrà essere affidato a elementi originari del luogo o aventi ivi una residenza stabile di un determinato numero di anni che verrà fissato dalle assemblee locali.
AUTONOMIE CULTURALI E SCOLASTICHE:
Per la loro posizione geografica di intermediarie fra diverse culture, per il rispetto delle loro tradizioni e della loro personalità etnica, e per i vantaggi derivanti dalla conoscenza di diverse lingue, nelle Valli Alpine dovrà essere pienamente rispettata e garantita una particolare autonomia culturale e linguistica consistente nel:

Diritto di usare la lingua locale, là dove esiste, accanto a quella italiana in tutti gli atti pubblici e nella stampa locale.
Diritto all'insegnamento della lingua locale nelle scuole di ogni ordine e grado con le necessarie garanzie ai concorsi perché gli insegnanti risultino idonei a tale insegnamento. L'insegnamento in genere sarà sottoposto al controllo e alla direzione di un consiglio locale.
Ripristino immediato di tutti i nomi locali.

AUTONOMIE ECONOMICHE:
Per facilitare lo sviluppo dell'economia montana e conseguentemente combattere lo spopolamento delle Vallate Alpine, sono necessari:

Un comprensivo sistema di tassazione delle industrie che si trovano nei cantoni alpini (idroelettriche, minerarie, turistiche e di trasformazione ecc.), in modo che una parte dei loro utili torni alle Vallate Alpine e ciò indipendentemente dal fatto che queste industrie siano o meno collettivizzate.

Un sistema di equa riduzione dei tributi variabile da zona a zona a seconda della ricchezza del terreno e della prevalenza di agricoltura, foresta o pastorizia.

Una razionale e sostanziale riforma agraria comprendente:
l'unificazione della proprietà familiare agraria, oggi troppo frammentaria, allo scopo di ottenere un miglior rendimento delle aziende, mediante scambi e compensi di terreni e mediante una legislazione adeguata;

l'assistenza tecnico-agricola esercitata da elementi residenti sul luogo e aventi, a esempio, delle mansioni di insegnamento nelle scuole locali, di cui alcune potranno avere carattere agrario;

il potenziamento da parte dell'autorità locale della vita economica mediante libere cooperative di produzione e consumo.

Il potenziamento dell'industria che conduce alla formazione di un ceto operaio evoluto e capace. A questo scopo si potranno anche affidare, ove occorra, all'amministrazione regionale o cantonale, anche in caso di organizzazione collettivistica, dell'artigianato, il controllo o l'amministrazione delle aziende aventi carattere locale.

La dipendenza delle opere pubbliche locali dall'amministrazione cantonale e il controllo di quest'ultima su tutti i servizi e concessioni aventi carattere pubblico.


Questi principi, noi rappresentanti delle Valli Alpine, vogliamo vedere affermati da parte del nuovo Stato italiano, così come vogliamo che siano affermati anche nei confronti di quegli italiani che sono o potrebbero venire a trovarsi sotto dominio politico straniero, e li proclamiamo oggi con la sicura coscienza di servire così gli interessi e le aspirazioni di tutti coloro che, come noi, credono negli ideali di libertà e di giustizia.

Chivasso, 19 dicembre 1943



Appuntamento a Chivasso lunedi 18 dicembre.

_________________
Segui Agraria.org anche su Facebook Immagine e Twitter Immagine!

Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org? ;)


15/12/2023, 18:49
Profilo WWW
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Rispondi all’argomento   [ 251 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1 ... 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16 ... 26  Prossimo

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 11 ospiti


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
POWERED_BY
Designed by ST Software.

Traduzione Italiana phpBB.it
phpBB SEO

Informativa Privacy