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UNCAI- Unione Naz. Contoterzisti Agromeccanici e Industriali 
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Innovazione agricola: salute e sicurezza per il futuro

Divinazione EXPO: l’innovazione nella meccanizzazione è la strada da percorrere per un’agricoltura sostenibile e sicura. Tassinari: “Le normative europee potrebbero però creare disparità nell’accesso alle tecnologie avanzate tra diverse aree del mondo”

SIRACUSA – “L’innovazione nella meccanizzazione agricola è un processo lento rispetto ad altri settori. La curva di adozione non è particolarmente ripida. Pensiamo solo alla guida satellitare. Nonostante i vantaggi dal punto di vista economico, ambientale e della sicurezza, dopo tanti anni la sua diffusione non ha ancora raggiunto il 100%”, osserva il presidente di Uncai, Aproniano Tassinari, condividendo però la scelta di incardinare Divinazione Expo Ortigia proprio sull’innovazione. D’altra parte, sebbene il settore agricolo si dimostri spesso impermeabile all’innovazione, gli investimenti dell’industria in questo settore sono in costante crescita e, secondo i dati diffusi dall’Osservatorio Smart AgriFood, nel 2023 il mercato dell’Agricoltura 4.0 italiana ha raggiunto 2,5 miliardi di euro, +19% rispetto al 2022. “Mi sono chiesto il perché. Come sia possibile in un settore poco incline ai cambiamenti e piuttosto conservatore. Soprattutto mi sono chiesto se proseguirà questo trend e se anche in futuro l’agritech sarà una classe di innovazione sul quale varrà la pena investire”.

Il presidente Tassinari non ha dubbi: “Penso che la risposta a tutte queste domande sia sì, per diversi motivi. Non riesco a pensare a un singolo tipo di innovazione che avrà un impatto maggiore sul futuro del nostro pianeta, sulla salute delle persone e sulla sicurezza alimentare”.

Sono numerose le declinazioni e le applicazioni in ambito agricolo della parola “innovazione”: “Continuo a essere entusiasta di chiunque stia facendo qualcosa intorno all’intelligenza artificiale generativa. So che si tratta di una tecnologia controversa per certi aspetti legati alla privacy, all’accuratezza delle risposte e al lavoro, ma è innegabile che farà fare un balzo in avanti all’agricoltura di precisione. Anzi già lo sta facendo. C’è poi l’editing genetico per garantire una naturale protezione delle colture da stress di vario tipo. Nel settore agromeccanico seguo molto attentamente lo sviluppo dei nuovi propellenti a emissioni zero, come l’idrogeno, i biocarburanti e i carburanti sintetici. Tutti compatibili con i motori attuali. Circa invece i robot agricoli, penso che non sostituiranno i trattori nel prossimo futuro. Nonostante le macchine autonome possano migliorare la produttività e la precisione nell’agricoltura, ci sono ancora molte sfide da superare come la frammentazione del mercato, la necessità di regolamenti di sicurezza e la mancanza di una rete di distribuzione sviluppata”.

Ci sono due elementi comuni a tutti questi ambiti dell’innovazione. Che si tratti di innovazioni meccaniche, intelligenza artificiale, genetica o fertilizzanti e principi attivi, l’ambiente normativo imposto da Bruxelles rappresenta un fattore di incertezza sia per chi sviluppa innovazione sia per chi la utilizza. “Questo mi preoccupa perché temo che potremmo ritrovarci con isole di diversi ambienti normativi in tutto il mondo. In alcuni Paesi, l’innovazione potrebbe avere strade spianate, mentre in Europa potrebbe incontrare ostacoli. Se si creano queste isole normative, avremo anche isole di innovazione. Il settore agricolo in alcune parti del mondo potrebbe accedere a tecnologie avanzate, mentre altre regioni potrebbero rimanere indietro con soluzioni meno efficaci. Questo mi preoccupa in termini di produzione agricola globale, concorrenza e resilienza dell’agricoltura europea.”

L’altro elemento dell’innovazione in agricoltura è la pazienza. Ci vuole molta pazienza. L’industria deve perseverare con tecnologie promettenti anche se non vengono subito accolte dal mercato. Gli investitori devono finanziare soluzioni innovative solo quando sono veramente mature, per evitare di diffondere scetticismo tra agricoltori e contoterzisti. “La sfida oggi è trovare un equilibrio tra crescita economica e sostenibilità ambientale e sociale. La tecnologia può darci un grande aiuto. Tuttavia, in agricoltura, più che in altri settori, il capitale deve imparare a essere paziente,” conclude il presidente Tassinari.

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26/09/2024, 15:32
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UNCAI: CONGRATULAZIONI AL NUOVO PRESIDENTE DEL COPA MASSIMILIANO GIANSANTI

Tassinari: “Un nuovo capitolo per l’agricoltura europea”

Massimiliano Giansanti è stato eletto presidente del COPA, l’associazione che rappresenta oltre 22 milioni di agricoltori europei. Un traguardo che segna un momento storico per l’agricoltura europea e italiana. Il Comitato di Presidenza si è riunito oggi, 27 settembre, a Bruxelles in sessione plenaria per confermare la sua nomina.

“Con grande piacere e a nome di tutta l’UNCAI, esprimo le mie più sentite congratulazioni a Massimiliano Giansanti” ha dichiarato Aproniano Tassinari, presidente dell’Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici e Industriali. “È un grande motivo di orgoglio avere un italiano alla guida di un’associazione così prestigiosa, dopo quasi trent’anni dall’ultima presidenza italiana”, ha aggiunto Tassinari.

Il presidente di UNCAI ha inoltre sottolineato l’importanza della collaborazione tra agricoltori e contoterzisti, un’alleanza che vede Confagricoltura e Uncai come precursori in Italia. “Questa sinergia, che ha già dato ottimi risultati a livello nazionale, potrà ora avere una ribalta all’interno dell’Unione Europea, promuovendo un modello di agricoltura sostenibile e innovativa”.

Giansanti, nel suo discorso di insediamento, ha delineato le priorità del suo mandato: revisione della PAC, tutela del reddito degli agricoltori e reciprocità negli scambi commerciali. “Massimiliano dovrà affrontare numerose sfide. Sono certo che saprà portare avanti una Politica Agricola Comune ambiziosa e adeguata al contesto europeo, capace di rilanciare il settore primario. Sarà il presidente di tutti gli agricoltori europei e un forte alleato per tutti i contoterzisti. Insieme possiamo davvero cambiare la narrazione sull’agricoltura e sulla produzione di cibo e scrivere un nuovo capitolo per l’agricoltura europea, promuovendo una comunicazione basata su evidenze scientifiche e trasparenza verso i consumatori”, conclude Tassinari.

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27/09/2024, 18:02
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Contoterzisti e sicurezza idrogeologica
Tassinari: "Investimenti e programmazione per sostenere chi protegge il nostro territorio"
Dopo anni di disinteresse e uno sviluppo selvaggio che ha trascurato la natura, forse qualcosa sta cambiando. L’abbandono delle montagne e delle terre agricole ha lasciato spazio a un risveglio improvviso: ora, la sicurezza del territorio contro le alluvioni è una priorità urgente e innegabile. La natura sta presentando il conto: le frane devastano le montagne e il crollo degli argini in pianura è ormai frequente con gli alvei incapaci di trattenere le piene. La fragilità del nostro territorio è evidente. E allora, cosa fare?
“L’ondata di maltempo che sta colpendo il nord Italia ci ricorda l’urgenza di controllare e mantenere il territorio nelle vallate alpine come in pianura. È necessario pianificare investimenti mirati per mitigare i rischi e servono subito risorse per realizzare le opere indispensabili. Tuttavia, queste politiche sono assenti a livello nazionale”, afferma Aproniano Tassinari, presidente dell’Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici e Industriali (UNCAI).
La gestione corretta del territorio richiede una serie di interventi a lungo termine nell’assetto agronomico, forestale e idraulico. “Le sistemazioni idraulico-agrarie di pianura, con i tipici campi baulati e le scoline, non si vedono più, eppure erano fondamentali per la gestione delle acque e per evitare i ristagni dannosi alle colture”, prosegue Tassinari. “Mentre il reticolo minore è sistematicamente trascurato, così, quando è devastato dalle piogge intense, spinge enormi quantità d’acqua dalle montagne alle pianure, e anche i piccoli fossi diventano torrenti se non ripuliti da legname e detriti”.
Alcuni progetti sono stati avviati, ma è essenziale proseguire con determinazione, superando le lentezze burocratiche e garantendo le risorse necessarie. “I Contoterzisti”, aggiunge, “dispongono delle attrezzature agricole e industriali e delle competenze per supportare le comunità locali e le istituzioni regionali, sia nella prevenzione che nelle emergenze”.
Bisogna invasare acqua d’inverno per affrontare le piene e la siccità contemporaneamente. “È necessario un approccio scientifico e metodologico per individuare le priorità a livello nazionale e regionale, agendo con costanza e risorse certe. Serve un’opinione pubblica più consapevole, per riconoscere che spesso siamo stati causa dei nostri stessi problemi, relegando i fiumi a canali tombati o malamente incassati nel cuore delle città”.
Il nostro territorio ha urgente bisogno di manutenzione, non con interventi una tantum, ma con un vero progetto di messa in sicurezza. “Occorrono regole chiare per facilitare gli interventi. Manca una reale percezione della fragilità del territorio e dei suoli, una programmazione di lungo termine e un programma di messa in sicurezza del territorio che coinvolga e sostenga agricoltori e contoterzisti. Il loro impegno per la protezione del territorio deve essere riconosciuto e adeguatamente remunerato”.

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10/10/2024, 11:06
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Uncai spinge per il credito di imposta 4.0
Tassinari: "Il ruolo delle macchine agricole e dei contoterzisti per una cultura agricola innovativa e sostenibile"
Roma, 15 ottobre 2024 - Si è tenuto oggi presso la Sala Cavour del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, il convegno “Il ruolo delle macchine agricole nell’innovazione dell’agricoltura – Impatto e futuro delle misure per la meccanizzazione agricola”. Organizzato da Federacma. L’evento ha visto la partecipazione delle principali associazioni di categoria del comparto agricolo.
Durante l’incontro, Aproniano Tassinari, presidente di Uncai, ha presentato una proposta per la transizione digitale e la crescita sostenibile del settore agricolo. “Occorre però superare i tanti bandi e le diverse misure per puntare su pochi strumenti semplici e stabili nel tempo che evitino una frenetica corsa agli investimenti, simile alla febbre dell’oro del Klondike. E lo strumento migliore è il credito di imposta ”, ha dichiarato Tassinari.
La proposta nasce la scorsa primavera, dopo aver interpellato i soci Uncai: “Dall’analisi delle misure avviate in precedenza, il credito di imposta 4.0 è risultato lo strumento preferito dai contoterzisti perché alla portata di tutti. Per essere efficace è sufficiente che copra il 40% del costo degli investimenti, con una durata di dieci anni. Un tale credito d’imposta permetterebbe un concreto miglioramento della capacità produttiva e della competitività delle imprese. Occorre che duri a lungo per la natura poco incline ai cambiamenti rapidi del settore agricolo. Inoltre, le tecnologie digitali in agricoltura non sempre sono mature e richiedono tempo per essere adottate efficacemente; così come serve tempo per promuovere una riflessione sugli investimenti utili in azienda”.
Il presidente di Uncai si è quindi soffermati sull’importanza della formazione. “È cruciale che il finanziamento tecnologico sia accompagnato dalla formazione”, ha sottolineato. “Questa potrebbe essere fornita dai rivenditori di mezzi agricoli, dalle associazioni agromeccaniche o da enti e istituzioni statali come l’Inail. La formazione accompagna l’innovazione tecnologica, garantendo che le tecnologie avanzate vengano utilizzate correttamente e promuovendo una cultura agricola innovativa e sostenibile”.
Uncai propone inoltre l’istituzione di un Albo Nazionale degli Agromeccanici Professionali, simile a quelli già attivi in Lombardia ed Emilia-Romagna. “Questo strumento, abbinato a una forma di finanziamento target con premialità, ha dimostrato localmente di essere efficace ed efficiente, fornendo benefici concreti all’agricoltura, alle comunità rurali e all’ambiente. Le imprese iscritte all’Albo potrebbero anche beneficiare di incentivi per l'acquisto di macchinari non omologati come agricoli, ma necessari per affrontare le emergenze climatiche e il dissesto idrogeologico”, ha concluso Tassinari.

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15/10/2024, 19:49
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UNCAI e ripristino degli ecosistemi agricoli
Tassinari: “Alle pratiche rispettose della biodiversità servono incentivi adeguati, pieno sostegno agli agricoltori e un regime innovativo di Politica Agricola che guardi alla cooperazione tra agricoltori e contoterzisti”
Roma, 29 ottobre 2024 - Un recente briefing pubblicato dall’Agenzia europea dell’ambiente (Aea), intitolato “Soluzioni per il ripristino degli ecosistemi agricoli in Europa”, evidenzia come l’adozione di pratiche agricole rispettose della biodiversità possa promuovere la sostenibilità e la resilienza nel settore agricolo. Tra queste pratiche vi sono il ripristino delle praterie, la gestione delle condizioni idrologiche, l’agrosilvicoltura, la paludicoltura, la gestione dei terreni incolti, la rotazione delle colture e la copertura del suolo con residui colturali. È essenziale anche la definizione e il mantenimento delle caratteristiche del paesaggio. “I benefici per la biodiversità e l’ambiente sono chiari. Queste pratiche riducono drasticamente l’uso di agrofarmaci e fertilizzanti, diminuendo l’inquinamento di suolo, acqua e aria”, spiega Aproniano Tassinari, presidente di Uncai. “Ma sono vantaggiose anche per gli agricoltori? E le ambizioni ambientali che vogliamo trasmettere sono dettate dal buon senso?” si interroga Tassinari, aggiungendo che “in molti casi, il bilancio complessivo o i pagamenti mirati sono troppo bassi”.
Il problema principale è conciliare il ripristino degli ecosistemi agricoli con attività che permettano agli agricoltori di generare profitto. Pratiche rigenerative come il riposo dei terreni e l’aumento degli anni di sovescio comportano costi di produzione più elevati e mancati redditi. “Nel documento si parla di coinvolgimento volontario degli agricoltori. No, devono essere coinvolti con programmi di sostegno e riconosciuti per il loro contributo alla qualità dell’ambiente e alla salute umana”, afferma Tassinari.
Per Uncai, è cruciale aumentare gli elementi principali della PAC che incentivano pratiche rispettose della biodiversità, come i regimi ecologici, “ma i pagamenti per la transizione verso sistemi più sostenibili devono essere adeguati” con un sostegno finanziario progressivo e bonus per impegni a lungo termine. È anche fondamentale sostenere la cooperazione tra agricoltori e contoterzisti per l’implementazione su vasta scala di queste pratiche. “L’Italia deve portare avanti un regime innovativo di politica agricola, valorizzando lo storico legame tra aziende agricole e agromeccaniche e tra agromeccanici e comunità rurali. Non si tratta solo di produrre cibo di qualità, ma anche di garantire un ambiente sano”, conclude Tassinari..

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29/10/2024, 16:48
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Uncai applaude l’Incremento del Fondo Innovazione
Il presidente Tassinari sottolinea l'importanza di riforme intelligenti e investimenti in ricerca e sviluppo: “Servizi agromeccanici innovativi e professionali per una crescita produttiva e sostenibile”
Bologna, 7 novembre 2024 - Con un’aggiunta di 25 milioni di euro rispetto ai 75 annunciati lo scorso anno, il 15 novembre riaprirà lo sportello per le domande di finanziamento del Fondo Innovazione Ismea. “Eima è iniziata con un’ottima notizia, molto attesa dal settore agromeccanico”, ha commentato il presidente di Uncai, Aproniano Tassinari, riferendosi all'annuncio del ministro Francesco Lollobrigida durante il Convegno inaugurale dell’EIMA, Esposizione Internazionale di Macchine per l’Agricoltura e il Giardinaggio.
“Sono molto positive anche le correzioni annunciate al sistema informatico di presentazione delle domande, che lo scorso anno aveva creato non pochi problemi, e l’incremento delle risorse a 100 milioni rispetto ai 75 preventivati lo scorso anno”, ha aggiunto Tassinari.
Questo sostegno pubblico è necessario per favorire il ricambio delle trattrici agricole e gli investimenti in macchine e sistemi innovativi nel settore agricolo. “I servizi agromeccanici innovativi sono essenziali per una crescita sostenibile della produttività, cioè la capacità di produrre di più utilizzando meno risorse e con minori impatti ambientali”, ha proseguito il presidente Tassinari. Ha inoltre sottolineato l’importanza di “ulteriori riforme intelligenti per realizzare questi obiettivi. Per stimolare l’innovazione, l’Italia deve investire con maggiore determinazione in ricerca e sviluppo, potenziare istituti come il Crea e Ismea, migliorare i sistemi di conoscenza agricola e di innovazione e incentivare i produttori ad adottare nuove tecniche di produzione per mezzo dei contoterzisti professionali. L’Albo nazionale degli agromeccanici”.
Riorientare i fondi verso queste aree chiave crea benefici per tutto il Paese, poiché un’agricoltura più sostenibile, produttiva e resiliente si traduce in sicurezza alimentare e maggiori consumi di prodotti italiani ed europei. “Sono stati definiti obiettivi chiari per una crescita sostenibile della produttività; saranno misurati i risultati e l’incremento del Fondo Innovazione dimostra che c’è anche la capacità e la volontà di adattare le politiche ai risultati”, ha proseguito Tassinari.
L’obiettivo principale di tutte le misure volte a rinnovare le tecnologie agromeccaniche deve essere chiaro a tutti: ridurre gli impatti ambientali negativi del supporto agricolo, incentivando le misure che tutelano l'ambiente, compresa la conoscenza agricola, l'innovazione e le infrastrutture bio-sicure; aumentare il supporto legato a pratiche ambientali e includere una gestione sostenibile delle risorse naturali come parte integrante delle politiche agricole; puntare su sistemi di innovazione mirati a migliorare sia la produttività sia le prestazioni ambientali. “Con queste azioni, il Governo italiano può rendere il sostegno agricolo non solo più efficace ed efficiente, ma anche riconosciuto da tutti come una risorsa sociale, contribuendo così a mercati agricoli più sostenibili.”, ha concluso Tassinari.

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07/11/2024, 18:12
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Contoterzisti e nuove Geografie dell’Agricoltura
Uncai: "Le istituzioni sostengano i contoterzisti per affrontare le sfide climatiche e innovare l’agricoltura italiana"
“Chi ha mai immaginato che un giorno dovessimo parlare di nuove geografie dell’agricoltura?” ha esordito il vice presidente di Uncai, Clevio Demicheli, durante il seminario “Transizione Climatica e Adeguamento delle Pratiche Colturali” organizzato dall’Unione Nazionale Contoterzisti e Confagricoltura nel corso di Eima, la Fiera internazionale dedicata alla meccanizzazione agricola tenutasi a Bologna. “L’agricoltura sta vivendo un momento critico, tra siccità e fenomeni meteorologici estremi: che cosa si può fare?”.
Secondo un recente Focus dell’Istat intitolato “Misure statistiche per l’adattamento ai cambiamenti climatici: realtà in ambito urbano e nuove geografie per l’agricoltura”, la transizione climatica sta rimescolando le carte in tavola per il settore agricolo. “L’adattamento a queste ‘nuove geografie’ richiede uno sforzo concertato e una capacità imprenditoriale senza precedenti. Non è più possibile seguire con tranquillità i programmi aziendali, neppure per un’impresa agromeccanica”, ha evidenziato Demicheli. La vocazione secolare di alcune zone è ora messa in discussione sia in termini di quantità che di qualità delle colture.
Nelle difficoltà si celano però sfide e opportunità. “Tra pionierismo e incoscienza, dobbiamo osare e cercare qualcosa di nuovo per le aziende agricole per poter continuare a fare il nostro mestiere. I contoterzisti, nel loro ruolo cruciale di innovatori, sono pronti a rispondere alle sfide climatiche e a garantire un futuro sostenibile per l’agricoltura italiana”.
In questo contesto di incertezza e cambiamento, i contoterzisti agromeccanici emergono come pilastri dell’innovazione e degli investimenti nel settore agricolo. Grazie alle economie di scala e alla capacità di fare massa critica, sono in una posizione unica per rispondere positivamente alle sfide climatiche. “Essi rappresentano quella voce variabile di bilancio che crea serenità negli agricoltori, permettendo loro di introdurre innovazioni che migliorano la quantità, la qualità e la sostenibilità delle produzioni”.
Tuttavia, anche i contoterzisti stanno attraversando un periodo di difficoltà. Quasi un anno di piogge incessanti ha reso impossibili molti interventi e lavorazioni agromeccaniche, compromettendo irrimediabilmente il fatturato del settore. “È fondamentale che le istituzioni tengano conto di questa realtà e intervengano per sostenerci in questo momento critico”. È l’appello lanciato da Uncai. Non basta avere la macchina migliore quando in un’ora cadono 80 mm di pioggia, quando piove incessantemente o quando non piove affatto per tanti mesi: serve un terreno ben drenato, una rete irrigua efficiente e una scelta ponderata delle colture.
Gli agricoltori hanno sempre dovuto adattarsi a condizioni climatiche e di mercato in continua evoluzione, spesso abbandonando le tradizioni. I contoterzisti accelerano questo processo, oggi più urgente che mai, garantendo non solo di produrre tanto e bene, ma anche di produrre in modo sostenibile. Un modello produttivo basato sulla collaborazione fra agricoltori e contoterzisti non solo è più resiliente, non solo può essere un faro per il futuro dell’agricoltura italiana. Garantisce al settore agricolo maggiori possibilità di riconnettersi al tessuto sociale, ricostruendo le fila di un discorso positivo che riconosca in modo pieno il suo ruolo di “custodi del territorio”: “Forse, con un maggiore controllo affidato proprio agli agricoltori e ai contoterzisti, alcuni fenomeni di dissesto idrogeologico si sarebbero stati evitati”.

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15/11/2024, 22:57
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RC mezzi agricoli in aree private: l'ultimo appello per l'obbligo assicurativo
UNCAI sollecita un confronto tecnico urgente per risolvere le criticità già sollevate da tutto il mondo agricolo
Roma, 18 novembre 2024 - Domani pomeriggio, inizia in Senato la discussione sul disegno di legge in materia di sicurezza stradale che modificherà e aggiornerà il Codice della strada. “Forse è l’ultima occasione per rinviare l’obbligo assicurativo per i veicoli agricoli situati in aree private, in vigore da luglio, e avviare i necessari approfondimenti tecnici”, afferma il presidente di UNCAI, Aproniano Tassinari.
I mezzi agricoli che circolano su strada sono sempre stati assicurati per la responsabilità civile verso terzi. La direttiva comunitaria 2021/2118 ha esteso l’obbligo di RC Auto anche ai veicoli che sono custoditi o circolano solo in aree private, come un’azienda agricola o il piazzale di un rivenditore. Questo obbligo include quindi anche i trattori agricoli usati solo per le lavorazioni sui fondi rustici, come sono, ad esempio, i lavori in trincea. “In questi casi, dovrebbe bastare una polizza di rischio di esercizio e operatività, non di responsabilità civile, vista la bassissima incidenza di danni a terzi”, sottolinea il presidente di UNCAI.
Un segnale forte e chiaro è arrivato dal mondo agricolo lo scorso 5 settembre, quando si è unito per sollevare con un’unica voce la questione e portarla all’attenzione dei ministri Matteo Salvini (Trasporti), Adolfo Urso (Imprese) e Francesco Lollobrigida (Agricoltura). In quel documento, l’Unione Nazionale Contoterzisti - UNCAI, CIA Agricoltori Italiani, Confagricoltura, CAI Agromec, Copagri insieme alla capofila Federacma, Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei rivenditori di macchine agricole, hanno chiesto di posticipare l’entrata in vigore dell’obbligo europeo, in attesa di un confronto tecnico per risolvere la questione, vista l’assenza di idonei strumenti assicurativi.
Rappresentanti della maggioranza di governo e dell’opposizione avevano presentato cinque emendamenti al ddl di modifica del Codice della Strada. Tuttavia, tutti sono stati successivamente ritirati. “La richiesta resta quindi immutata: posticipare la norma e convocare un tavolo ministeriale tra rappresentanti della filiera agricola e ANIA, l’associazione che raggruppa le imprese assicuratrici, per comprendere come adempiere alla nuova disposizione comunitaria”, conclude il presidente Tassinari.

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