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UNCAI- Unione Naz. Contoterzisti Agromeccanici e Industriali
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Marco
Sez. Supporto Didattico
Iscritto il: 13/03/2008, 19:23 Messaggi: 68654 Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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Contoterzisti custodi dei dati dell'agricoltura Un futuro che in alcuni casi è già presente
L'agricoltura è un settore complesso, che richiede competenze, tecnologie e informazioni sempre più sofisticate. Gli agricoltori devono gestire i cicli naturali, rispettare le normative, soddisfare le esigenze dei clienti, affrontare i rischi climatici ed economici. Per fare tutto questo, hanno bisogno di dati affidabili, aggiornati e facilmente accessibili. Ma i dati non sono solo una fonte di informazione: sono anche una fonte di valore. Un valore economico, perché consentono di ottimizzare i processi produttivi, ridurre gli sprechi, aumentare la qualità. Un valore ambientale, perché permettono di monitorare l'impatto delle pratiche agricole sul suolo, sull'acqua, sul clima. Un valore sociale, perché favoriscono la trasparenza, la tracciabilità, la comunicazione con i consumatori.
“Per questo motivo, diversi contoterzisti decidono di offrire alle aziende agricole un servizio innovativo di raccolta e uso dei dati in agricoltura. Non si tratta solo di una offerta e di una professionalità nuove. I contoterzisti stanno creando la cultura desiderata dall'agenda digitale italiana ed europea, con coraggio e spesso da soli, ma con la forza di chi vede soluzioni lì dove gli altri vedono problemi e minacce”, afferma il presidente dei Contoterzisti italiani UNCAI Aproniano Tassinari. “I contoterzisti sono i custodi dei dati dell'agricoltura: sono loro che li raccolgono sul campo, con i sensori installati sulle macchine o con i droni. Sono loro che li elaborano con software e modelli avanzati. Sono loro che li restituiscono agli agricoltori in forma di report, mappe, grafici, indicazioni operative”, prosegue.
Il servizio di raccolta e uso dei dati in agricoltura offerto dai contoterzisti ha diversi vantaggi per le aziende agricole. Permette di avere una visione completa e dettagliata della propria attività, con dati precisi su superfici, rese, costi, consumi, emissioni. Consente di prendere decisioni più informate e razionali, basate su evidenze oggettive e non su intuizioni o abitudini. Favorisce l'innovazione e l'adozione di pratiche più efficienti ed efficaci, come la fertirrigazione, la semina di precisione, la gestione integrata dei parassiti. Migliora la sostenibilità ambientale dell'agricoltura, riducendo l'uso di input chimici, l'impronta idrica e carbonica, l'erosione del suolo. Aumenta la competitività delle aziende agricole sul mercato, valorizzando la qualità dei prodotti, facilitando l'accesso alle certificazioni, soddisfacendo le richieste dei clienti.
Il servizio di raccolta e uso dei dati in agricoltura si inserisce in un contesto europeo che vede una crescente attenzione verso l'agritech, cioè l'applicazione delle tecnologie digitali all'agricoltura. La Commissione Europea ha lanciato diverse iniziative per promuovere lo sviluppo e la diffusione dell'agricoltura digitale. Tuttavia, l'agritech presenta anche delle sfide e delle barriere, che richiedono un coordinamento tra i diversi attori pubblici e privati coinvolti. Tra queste, ci sono la definizione di standard comuni per la raccolta, l'elaborazione e la condivisione dei dati, la tutela della privacy e della proprietà dei dati, la formazione e l'assistenza per l'uso delle tecnologie digitali. “I contoterzisti si propongono come un interlocutore qualificato e affidabile per affrontare queste sfide e superare queste barriere, contribuendo a creare concretamente un ecosistema digitale dell'agricoltura, in cui i dati siano una risorsa condivisa e valorizzata, al servizio degli agricoltori e della società”, conclude il presidente di UNCAI.
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21/09/2023, 16:09 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
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La Lombardia per nuove sinergie in agricoltura Assessorati dell’agricoltura, dell’ambiente, dello sviluppo economico, delle risorse idriche, della formazione insieme con le associazioni agricole e agromeccaniche per costruire progetti condivisi
L'agricoltura lombarda è al lavoro per tagliare nuovi importanti traguardi grazie a una formidabile miscela tra assessorati, associazioni agricole e associazioni agromeccaniche. Il confronto si è aperto lunedì a Milano, alla sede della Regione. Erano presenti all'incontro gli assessori Alessandro Beduschi per l'agricoltura, Guido Guidesi, per lo sviluppo economico, Giorgio Maione, per l'ambiente e Massimo Sertori per le risorse idriche, tutte le associazioni agricole e agromeccaniche lombarde. Per Uncai c'erano Clevio Demicheli e Fabrizio Canesi, rispettivamente, presidente e direttore della Flima, la Federazione lombarda delle imprese di meccanizzazione agricola che unisce i contoterzisti di Como, Cremona, Lodi, Milano Varese, Lodi, Pavia, Varese. Tutti alla caccia di idee e di soluzioni per un'agricoltura più competitiva e sostenibile
"A memoria, non ricordo iniziative come questa. L'intenzione è creare un ampio confronto permanente che conferma l'inedita centralità che l'agricoltura oggi ha assunto nella nostra società. Inimmaginabile fino a qualche anno fa", commenta il presidente Clevio Demicheli.
L'agricoltura non è più rurale immobilità. Le tech company stanno plasmando il mondo, anche quello agricolo. "Contoterzisti e agricoltori devono imparare a guardare in grande, aprirsi al capitale, agli investimenti, alle reti di impresa e ai progetti condivisi. Devono investire in qualità e ambiente. Per questo però occorre una azione concertata con tutti gli assessorati affinché le risorse pubbliche siano impegnate coerentemente con questi obiettivi, resi oggi possibili dalle nuove tecnologie digitali. Tra questi lo stoccaggio di carbonio nel suolo, l'utilizzo intelligente delle risorse idriche, la banca dei liquami, la distribuzione dei prodotti agricoli", aggiunge il direttore Fabrizio Canesi.
L'intreccio tra istituzioni e mondo agricolo e agromeccanico proseguirà con il probabile inserimento, proposto da Alessandro Beduschi, dell'assessore alla formazione Simona Tironi. "Il mondo agricolo deve infatti rimanere in scia alle soluzioni che l'agritech propone e chiede di scaricare già adesso a terra. Occorre quindi coinvolgere Università e istituti Agrari e Tecnici e lavorare con loro a percorsi formativi che coinvolgano le imprese, perché non possiamo permetterci di attendere il naturale ricambio generazionale", prosegue il presidente di Flima e vice presidente Uncai Demicheli che conclude con un augurio "L'iniziativa della Lombardia, siamo certi, produrrà decisioni e risultati importanti e durevoli e siamo convinti farà da apripista a tante altre Regioni".
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27/09/2023, 17:08 |
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Marco
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IL MAIS SI SALVA CON I CONTOTERZISTI
Il talk show di Agrilinea a Sant’Angelo Lodigiano. Tassinari: “Il mais è una coltura strategica per l'agricoltura italiana, che fa parte della nostra storia, ma è anche una coltura in crisi. Non possiamo permettere che venga abbandonata o sacrificata”
Non è un caso se in Italia si riesca a produrre e guadagnare ancora con il mais solo dove il contoterzismo è più diffuso. Nella splendida cornice del Castello Bolognini di SANT'ANGELO LODIGIANO, venerdì 29 settembre, il talk show "Mais: ripensare la filiera. Come orientare il produttore", organizzato da Agrilinea Tv con la collaborazione di Uncai, Confagricoltura, Fendt e Assalzoo, ha visto la partecipazione di tutta la filiera maidicola nazionale. C'erano i contoterzisti, con il presidente nazionale Uncai Aproniano Tassinari e quello di Apima Milano e Lodi Giuliano Oldani; per i produttori sono invece intervenuti il presidente di AMI-Associazione Maiscoltori Italiani e di Libera agricoltori Cremonesi Cesare Soldi e il delegato per il settore agromeccanico della Giunta Nazionale Confagricoltura Donato Rossi; ha risposto all'appello anche il mondo della finanza con Andrea Cagnolati, presidente Grainservice e quello della ricerca e universitario con Carlotta Balconi e Sabrina Monica Locatelli del CREA e i professori Amedeo Reyneri e Giorgio Borreani dell'Università di Torino e la professoressa Paola Battilani dell'Università Cattolica.
"Ripensare la filiera del mais significa che il settore soffre", ha esordito Luigi Degano, direttore Fondazione Morando Bolognini. La situazione che affligge già da qualche anno il settore si è aggravata dalla nuova Pac 2023-27 con nuove regole, impegni aggiuntivi (come l'obbligo di cambiare il genere botanico almeno una volta all'anno) e pagamenti in contrazione (per il mais un taglio del 40%) e un solo piccolo premio per chi aderisce all’ecoschema 4 di rotazione almeno biennale, inserendo nel proprio piano di coltivazione una coltura miglioratrice proteica o oleaginosa o da rinnovo (e dici poco).
"Inoltre le quotazioni del mais sono ai minimi, ed è raddoppiato il prezzo di tutti i mezzi di produzione, dal seme, al carburante ai fertilizzanti, ai trattori e mietitrebbie”, ha illustrato Cesare Soldi. “I contoterzisti sono ancora impegnati nella raccolta di un prodotto che quest'anno è stato risparmiato dalle aflatossine, ma è stato funestato dalla speculazione. Un buon prodotto con rese in linea con gli ultimi anni, in alcuni casi anche superiori. Solo in Friuli-Venezia Giulia grandine e funghi hanno avuto impatti pesanti”, ha aggiunto Aproniano Tassinari. Ciò che scoraggia, ha proseguito Cesare Soldi, è il calo del 10% delle superfici investite a mais da granella: "Registriamo una maggiore tenuta per l'insilato, destinato alla zootecnia o agli impianti di biogas. Il prezzo del mais si sta però avvicinando al punto di pareggio. Se dovesse scendere ancora, nel 2024 se ne coltiverà ancora meno e dipenderemo sempre di più dalle importazioni".
Il mais è una coltura strategica per l'agricoltura italiana, ma è anche una coltura in crisi. I prezzi sono bassi e volatili, la concorrenza internazionale è spietata, i costi di produzione sono alti e le condizioni climatiche sono sempre più sfavorevoli. A tutto questo si aggiunge un’ulteriore nota dolente: il Governo e il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida non hanno ancora convocato il tavolo maidicolo nazionale.
“Il mais soffre anche della scarsa conoscenza del mercato da parte dei produttori, che non sanno cogliere le opportunità che si presentano. E soffre della mancanza di una politica agricola comune che lo sostenga adeguatamente”, ha rimarcato Donato Rossi. “La filiera ha bisogno di aggiornarsi. Il mais è pietra miliare del sistema produttivo nazionale ed europeo eppure la Pac per i prossimi anni non sarà favorevole. Da qui occorre essere bravi per trovare strategie e sistemi di commercializzazione che diano più certezze alle aziende. Ma come si regge il trend in un settore che ha bisogno di cambiare se non abbiamo un calmiere per i prezzi di produzione in costante crescita? Serve una revisione del sistema, tutti i settori hanno gli stessi problemi del mais, e si rischia di avvitarsi. Gli agricoltori però non scappano, sono il presidio del territorio, lo difendono, non vanno via. La nostra difficoltà è quella di essere troppo piccoli, è la polverizzata agricoltura italiana, che non sa fare massa critica”.
La risposta arriva ancora dal presidente UNCAI Aproniano Tassinari: "Il contoterzista, per aspetto finanziario, è colui che provvede alla preparazione del terreno, alla semina alla raccolta, allo stivaggio e alla cessione del prodotto. La parcellizzazione poderale è la stessa agricoltura italiana. È il suo brand. Non dobbiamo più parlarne come di un problema, come di un limite strutturale invalicabile. I contoterzisti nascono proprio per fare massa critica, per far diventare grande ciò che è piccolo. Per ridurre i costi e aumentare l'efficienza. La tecnica di coltivazione non può restare statica, perché va avanti con la genetica, e l'andamento meteorologico è sempre diverso. Gli agromeccanici servono anche per stare al passo di questi fattori: fra 3/4 anni avremo mais di bassa taglia, molto più fitti (12-14 piante per mq) con arature a 50 cm. I contoterzisti sono quelli che avranno le macchine più indicate per mettere in campo questi nuovi materiali. Potranno acquistarle solo loro e le aziende agricole di 1000 ettari. Il punto è fidarsi delle innovazioni. Il mais è una coltura che fa parte della storia, della cultura e dell'economia del nostro paese. Non possiamo permettere che venga abbandonata o sacrificata. Dobbiamo invece valorizzarla e difenderla, con l'aiuto dei contoterzisti”.
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02/10/2023, 14:05 |
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Marco
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Positivi i primi controlli sul credito di imposta 4.0
Uncai comunica con soddisfazione che i controlli sui contoterzisti che hanno fatto ricorso al credito di imposta 4.0 si stanno svolgendo con esito positivo. Necessario però riportare l’agevolazione al 40%
Il credito di imposta industria 4.0 è una misura di sostegno agli investimenti in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese in chiave 4.0. Tra i requisiti richiesti per accedere al credito di imposta c’è l’interconnessione dei beni acquistati con sistemi di gestione aziendale. I controlli della Guardia di Finanza hanno lo scopo di verificare il rispetto dei requisiti e la corretta compilazione della documentazione necessaria per usufruire del credito di imposta. In particolare, gli ispettori verificano la presenza e il funzionamento dei dispositivi elettronici che rendono i beni strumentali interconnessi e intelligenti.
Da subito Uncai ha quindi deciso di offrire ai propri associati un servizio di consulenza qualificata e personalizzata per verificare il rispetto dei requisiti e la corretta compilazione della documentazione necessaria per usufruire del credito di imposta. Grazie a questo servizio, nelle ultime settimane, i contoterzisti sottoposti a verifiche hanno potuto dimostrare agli ispettori della Guardia di Finanza la regolarità delle loro pratiche e la conformità dei loro investimenti alla normativa vigente.
L’Unione Nazionale Contoterzisti ritiene che il credito di imposta industria 4.0 sia una grande opportunità per gli agromeccanici di innovare e rendere più competitiva la propria attività, in un settore sempre più esigente e dinamico. Da qui l’invito a cogliere l’occasione per adeguare la propria impresa alle sfide del futuro, avvalendosi del supporto e dell’assistenza offerti da Uncai. La riduzione del credito di imposta al 20% ha tuttavia disincentivato il ricambio tecnologico in azienda: “Crediamo sia doveroso da parte del governo riportarlo almeno al 40%. Non c’è infatti alcun dubbio che la misura sia fondamentale per incentivare la digitalizzazione e l’innovazione delle imprese sia agromeccaniche sia agricole, con benefici per l’ambiente e per l’economia”, afferma il presidente di Uncai Aproniano Tassinari. Le tecnologie 4.0 consentono, infatti, di ottimizzare i consumi energetici, ridurre le emissioni, migliorare la qualità dei prodotti e aumentare la sicurezza dei lavoratori. “Occorre trovare soluzioni condivise e virtuose per la gestione del settore agricolo, che tengano conto delle esigenze di tutti gli attori coinvolti e che valorizzino il ruolo dell’agricoltura come presidio ambientale, economico e sociale. Il credito di imposta industria 4.0 è uno strumento prezioso per sostenere questo processo”, conclude il presidente Uncai.
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17/10/2023, 17:04 |
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Marco
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FLANAT Research, Consorzio Agrario di Cremona e APIMA UNCAI firmano una Lettera di Intenti per sviluppare la filiera della Camelina sativa in Lombardia
Remagni Buoli: “Contoterzisti riconosciuti per la prima volta come coautori di una filiera. Un realismo spesso disatteso dalle istituzioni”
CREMONA, 18 ottobre 2023 - FLANAT Research, CONSORZIO AGRARIO DI CREMONA e APIMA UNCAI hanno annunciato, durante il convegno “Camelina sativa: UN APPROCCIO CIRCOLARE PER UNA CATENA ALIMENTARE SOSTENIBILE”, di aver siglato una Lettera di Intenti per collaborare all'ampliamento della ricerca e della commercializzazione della Camelina sativa, e dei coprodotti della sua lavorazione, per soddisfare la crescente domanda di alimenti ad alto valore nutrizionale e di nuove soluzioni sostenibili. Il documento si pone l’obiettivo di individuare le aree di intervento comuni al fine di favorire la transizione verso una bioeconomia Circolare, Sostenibile, Rigenerativa, Inclusiva e Giusta, sostenendo l’adozione di soluzioni a base biologica (bio-based) e stimolando la nascita della filiera sostenibile della camelina agevolando il contatto tra il settore Agricolo, il settore di Ricerca, Sviluppo e Innovazione, e il settore Industriale.
“La lettera di Intenti ha un’importanza storica per i contoterzisti perché per la prima volta un ente di ricerca si rivolge prima di tutto a loro nella messa in campo di un progetto e porre le basi di una nuova filiera”, commenta il contoterzista Rossano Remagni Buoli, vice presidente di APIMA UNCAI Cremona, che collabora all’iniziativa dal 2017, portando una visione inedita nel percorso di sostenibilità e futuro per il servizio agromeccanico. “All’ente di ricerca occorrevano dati certi e rilevamenti diretti in campo e i contoterzisti erano in grado di garantirglieli più di chiunque altro”, e aggiunge: “Si tratta di un segnale di realismo importante che dovrebbero cogliere tutte le istituzioni e chiunque miri a una tracciabilità completa dei prodotti agricoli”.
I contoterzisti, grazie alle tecnologie costantemente connesse in campo, software e database, portano un valore aggiunto alla filiera, raccogliendo dati su ogni aspetto, dalle caratteristiche chimiche del suolo, al seme, dalle lavorazioni eseguite, fino al raccolto. “Condizioni di coltivazioni diverse possono influire notevolmente sul risultato finale, e la conoscenza analitica delle diverse variabili in gioco è conditio sine qua non per un prodotto di qualità, che sarà recepito meglio dal mercato”, prosegue Remagni Buoli. “Grazie a FLANAT Research oggi è stato abbattuto uno schema. La Lettera di Intenti mette nero su bianco il valore aggiunto portato dai contoterzisti in quanto attori e costruttori a pieno titolo di una filiera. Ora tocca alle Regioni e al Governo rompere lo stesso schema, un taboo che vede nei contoterzisti solo degli ospiti dell’agricoltura, anziché dei professionisti, e finanziare i servizi agromeccanici”.
Come evidenziato da Marco Bernasconi, CEO di FLANAT Research, la Camelina sativa si adatta a diverse condizioni ambientali, ha un basso fabbisogno di acqua e sostanze nutritive e ha una resistenza relativamente forte agli insetti nocivi e alle malattie microbiche. Le sue caratteristiche la rendono quindi particolarmente apprezzata come coltura intercalare da reddito grazie alla composizione e alle molteplici applicazioni del suo prezioso olio, adatto alla produzione di alimenti ad alto valore nutritivo, mangimi funzionali, biocarburanti e bioplastiche. “L’innovazione ha il compito di alimentare la transizione green dell’agricoltura, ma deve essere realizzata su larga scala. L’intero sistema alimentare e agricolo deve quindi imparare a lavorare in sinergia e a collaborare, come accaduto tra FLANAT Research, APIMA UNCAI e Consorzio Agrario: un perfetto esempio di innovazione e sostenibilità, dove gli agromeccanici fungono da ponte e facilitatori di processo, supportando gli agricoltori attraverso una recta ractio nel fare le cose e l’apertura alle tecnologie più promettenti”, ha concluso Clevio Demicheli, presidente di APIMA e vice presidente UNCAI.
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19/10/2023, 11:45 |
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Marco
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Consumo di suolo: l'Italia resta in silenzio mentre perde terreni fertili e biodiversità
Il rapporto ISPRA 2023 denuncia un aumento del 10% rispetto al 2021 e una perdita di 4500 ettari coltivati in un anno. L'Unione Nazionale Contoterzisti chiede una legge nazionale per la tutela del suolo
Non genera più né eco né confronto l’annuale rapporto ISPRA sul consumo di suolo in Italia, redatto del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (isprambiente.gov.it/it). “Esce dal 2014, qualche risonanza mediatica e qualche senso di colpa istituzionale forse in passato lo ha generato, almeno di facciata. Quest’anno il silenzio è raggelante. La politica agricola è rimasta senza dialettica. Il suolo italiano macina record ambientali negativi. Medaglie al disonore che da noi si portano con disinvoltura: le Istituzioni restano inermi, pavidamente in attesa di un Godot che si tradurrà in una direttiva europea sul suolo che, grazie all’ignavia della politica italiana, rischia di danneggiare l’agricoltura mediterranea, quella che cerca di produrre anche su lievi pendii”, questo il commento del presidente dell’Unione Nazionale Contoterzisti UNCAI, Aproniano Tassinari.
I dati ormai non indignano più nessuno: “I predatori di suolo continuano nei loro affari. Se un anno fa abbiamo denunciato che la situazione era diventata fuori controllo, oggi i dati sono ulteriormente peggiorati: il consumo di suolo viaggia alla velocità di 2,4 metri quadrati al secondo che in dodici mesi fanno 77 km2, oltre il 10% in più rispetto al 2021, quando il valore si era fermato a 70 km quadrati”.
Aumentano le temperature in città, aumenta il rischio idrogeologico a causa di coperture artificiali e cementificazione dei terreni, mentre l’agricoltura, solo nel 2022, ha perso 4500 ettari coltivati, il 63% del consumo di suolo nazionale. “Cosa possiamo aspettarci da un Parlamento che non è riuscito a concludere l’iter di una sacrosanta legge contro il consumo di suolo, pronta dal 2013, ma incagliata in un sistema politico vischioso che sacrifica il passato e il futuro a un presente infinito e globale? Vediamo se avrà miglior sorte la proposta di legge a prima firma Angelo Bonelli (Verdi), appena assegnata alla Commissione ambiente della Camera. Facciamo gli auguri alla nuova proposta di legge. Che abbia un processo rapido, trasparente e partecipato!”, il presidente UNCAI è tranchant. “Erosione, perdita di carbonio organico e di capacità di ritenzione idrica, eccedenze di nutrienti, compattazione o salinizzazione secondaria, contaminazioni: è il risultato di una cultura che non c’è più, la terra si è ridotta a merce, a quei benedetti oneri di urbanizzazione, è stata spogliata della sua storia, tradizione e degli altri significati che le appartengono, soprattutto ambientali e rurali. La degradazione della capacità del suolo di funzionare come un sistema vitale e di fornire servizi ecosistemici sta compromettendo la fertilità a lungo termine dei terreni agricoli con gravi danni ambientali ed economici. Solo la compattazione del suolo può ridurre i rendimenti delle colture dal 2,5% al 15%. Il suolo resta il migliore bancomat di ogni amministratore locale, perché permette di fare cassa per fornire altri servizi. Un anno fa il governo ha provato ad aprire un nuovo bancomat, finanziando un fondo per il contrasto al consumo di suolo. Poteva essere un primo concreto passo affinché i suoli fossero gestiti in modo sostenibile. Ma il fondo si è esaurito in fretta e forse non era neppure lo strumento più indicato per come sono fatti gli italiani”.
Eppure suoli sani possono fornire molteplici servizi ecosistemici in una misura sufficiente a soddisfare le esigenze ambientali, sociali ed economiche. “Gli Stati membri dell'Unione europea fra pochi anni avranno l’obbligo di valutare, monitorare e certificare la salute del suolo, garantirne una gestione sostenibile, bonificare i siti contaminati. I contoterzisti sono i primi garanti di servizi ecosistemici fatti a regola d’arte, garantiscono una gestione sostenibile e azioni per rigenerare i suoli disponendo dei mezzi meccanici più moderni e rispettosi dell’ambiente. Cosa aspetta l’Italia a fare qualcosa per evitare o ridurre al minimo la perdita della capacità del suolo di fornire servizi ecosistemici, inclusa la produzione alimentare? La politica italiana batta un colpo, ora”, conclude Aproniano Tassinari.
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27/10/2023, 17:58 |
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Marco
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Contoterzisti per dare valore al PNRR Meccanizzazione
Un coinvolgimento nella definizione dei bandi regionali strategico per la sostenibilità ambientale e per garantire sempre il ricambio generazionale in agricoltura
I Contoterzisti non sono soggetti al rischio di impresa legato alla produzione agricola, ma dipendono dalla domanda di servizi agromeccanici professionali. Ogni anno, per un giro d’affari di 5 miliardi, 9000 Contoterzisti si sostituiscono a mezzo milione di agricoltori nelle operazioni che richiedono l’uso di macchine e attrezzature, specie le più costose e innovative, dalla raccolta di prodotti agricoli all’aratura e semina dei terreni, dall’interramento certificato di reflui zootecnici alla distribuzione di fertilizzanti, al diserbo chimico o meccanico. I Contoterzisti non godono delle stesse agevolazioni fiscali e normative degli imprenditori agricoli, affrontano tuttavia maggiori costi di investimento e manutenzione di un parco macchine completo e moderno. Questo grazie alle economie di scala, che permettono di garantire alle aziende agricole costi contenuti o comunque molto inferiori a quelli che sarebbero necessari per dotarsi di macchine proprie. Macchine poi che nella singola azienda agricola resterebbero inutilizzate per gran parte dell’anno. “Rivestono quindi un ruolo cruciale per l’agricoltura e per la competitività del settore primario, nonché per la sicurezza sul lavoro e la tracciabilità dei prodotti agricoli”, afferma il presidente dell’Unione Nazionale Contoterzisti – UNCAI, Aproniano Tassinari, che prosegue: “Solo negli ultimi anni è stata riconosciuta l’importanza del loro compito nell’agricoltura italiana, prima con il credito di imposta 4.0, adesso con il PNRR Meccanizzazione e il Fondo per l’Innovazione in agricoltura ISMEA che li vedono tra i beneficiari”.
“Ora i Contoterzisti stanno collaborando con le Regioni per la definizione dei bandi del PNRR meccanizzazione. Ogni territorio ha, infatti, una propria specificità e cultura che si dovrebbero poter tradurre in attrezzature agricole dedicate, con un attenzione in più alla tutela dell’ambiente e del suolo”, prosegue il presidente Tassinari: “L’obiettivo del PNRR Meccanizzazione è raggiungere un’ampia platea di beneficiari e innalzare il livello qualitativo di base della meccanizzazione agricola. In parte permetterà di consolidare anche le attività svolte nel settore del contoterzismo, consentendo a tali imprese di disporre di mezzi più sicuri e in grado di ridurre sia i costi di gestione sia l’utilizzo di agrofarmaci e fertilizzanti, nell’ottica di una gestione delle imprese agricole sempre più sostenibile da un punto di vista sia ambientale sia generazionale, perché, voglio ricordare, che il contoterzismo in Italia da sempre risolve anche il problema del ricambio generazionale: quante volte ha permesso di continuare ad esercitare l’attività agricola su superfici di terreno che altrimenti sarebbero cadute in disuso? Ogni coinvolgimento dei contoterzisti dal punto di vista decisionale avrà quindi sempre una ricaduta positiva su tutta l’agricoltura”, conclude il presidente di UNCAI.
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03/11/2023, 16:48 |
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Marco
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UNCAI incontra la Fondazione Fratelli Navarra
Nel segno dell'alta formazione tecnologica, da sempre necessaria all’agricoltura, il Consiglio UNCAI, presso la Fondazione per l’Agricoltura F.lli Navarra di Ferrara. Focus su sequestro di carbonio, agrivoltaico e gestione del territorio post calamità
FERRARA – La Fondazione per l’Agricoltura Fratelli Navarra ha ospitato il Consiglio dell’Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici e Industriali – UNCAI. “È stato un grande onore per me poter convocare il Consiglio Nazionale dei Contoterzisti a Ferrara, presso questa Istituzione che quest’anno ha compiuto 100 anni. Non tutti i Consiglieri conoscevano, infatti, la storia e la missione della Fondazione in favore dei giovani e di un’agricoltura che sappia guardare responsabilmente al futuro, con scienza e coscienza”, è il ringraziamento del presidente dei Contoterzisti Aproniano Tassinari, al presidente della Fondazione, Nicola Gherardi, e al direttore Marco Rivaroli. “Ci auguriamo, in un prossimo futuro, di intrecciare ancora i nostri percorsi e di arricchire la storia degli agromeccanici e di UNCAI con quella esemplare della Fondazione”, prosegue il presidente Tassinari.
Fedele al DNA dei contoterzisti, pionieri dell’innovazione, il Consiglio ha messo a fuoco le ultime frontiere dell’agricoltura con una connotazione prima di tutto pratica. Così, dopo aver affrontato il tema del sequestro del carbonio nel suolo e delle tecnologie sia fisiche sia digitali in grado di certificare i crediti di CO2, si è discusso di impianti agrivoltaici e dei possibili servizi conto terzi che gli agromeccanici potrebbero offrire alle aziende agricole: “Per motivi fiscali, difficilmente un’azienda agricola cederà il diritto di superficie dei propri terreni per farvi installare un impianto agrivoltaico. Forse lo farà un’azienda a fine corsa, senza ricambio generazionale, oppure perché attratta dall’annunciato boom degli affitti. Comunque i contoterzisti sono a disposizione: in caso di mancato ricambio generazionale, possono gestire il fondo dalla semina al raccolto per conto degli eredi, in caso di impianto agrivoltaico si specializzeranno nella gestione meccanizzata delle colture, in genere frutteti, poste obbligatoriamente sotto i pannelli”, spiega Aproniano Tassinari.
Altro aspetto a cuore di UNCAI è portare sempre più all’attenzione delle istituzioni il ruolo dei Contoterzisti nella gestione del suolo e in particolare nel ripristino del terreno dopo una calamità, come si è visto nei recenti eventi in Romagna, in Toscana e nelle Marche.
Al termine del Consiglio è stato possibile ripercorrere la storia della Fondazione Fratelli Navarra attraverso le sue stanze, i ritratti dei fratelli Gustavo e Severino Navarra, il lascito testamentario del secondo che dà vita alla scuola di agricoltura, inizialmente solo itinerante con corsi ambulanti di istruzione e di sperimentazione agraria. Poi la visita dell’odierno “Istituto Professionale di Stato per l’Agricoltura F.lli Navarra”, in grado di ospitare 700 studenti, i suoi campi sperimentali e didattici con visitatori provenienti da ogni parte del mondo, le quattro aree di ricerca, frutticola, erbacea, orticola e biologica, l’attenzione per la ricerca, le tecniche a basso impatto ambientale e gli aspetti economici dell’applicazione di ogni innovazione. Gustavo e Severino avevano tutto, erano giovani, benestanti, spensierati. Un giorno andarono a Rimini, c’era una festa; quel giorno un loro amico annegò. Quella notte maturarono la decisione di fare qualcosa per i giovani e di lasciare il loro patrimonio per «... l’istituzione di una Scuola Pratica di Agricoltura a beneficio dei giovani della provincia di Ferrara, convinto che sia necessaria allo sviluppo dell'agricoltura nella quale è il vero avvenire del nostro Paese e d'Italia». I fratelli Navarra credevano fortemente nella vocazione agricola del Ferrarese e nella potenzialità del territorio, per cui desideravano che fosse data la possibilità ai giovani di sviluppare alte professionalità in campo agricolo. “Ancora oggi l’agricoltura cerca queste alte professionalità che possono essere garantite solo dal rilancio degli istituti di agraria attraverso una maggiore attenzione verso le materie tecnologiche e la professione agromeccanica”, riflette il presidente Tassinari.
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16/11/2023, 16:14 |
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Marco
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L'obiettivo è l’Albo nazionale dei Contoterzisti
“Chiamata all'azione” di UNCAI al ministro Lollobrigida: “L’innovazione tecnologica deve poggiare sull’innovazione organizzativa”
“Ai progressi recentemente acquisiti nel campo della meccanizzazione in agricoltura, deve fare seguito un autentico riconoscimento di chi ne fa un uso professionale, vale a dire i contoterzisti”, l’appello è del presidente di UNCAI Aproniano Tassinari che prosegue sottolineando come i tempi siano maturi per l'albo nazionale degli agromeccanici: “È facoltà del ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida decidere. In Senato c'è già una proposta di legge, in tutto e per tutto analoga agli albi regionali di Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto. Ci sono le premesse per ottenere su scala nazionale uno strumento riconosciuto come funzionale a una agricoltura efficiente ed efficace da tre importanti regioni d'Italia”.
Grazie ai recenti progressi, la meccanica agricola ha potenziali immensi che rischiano di non essere usati se non sono affidati a professionisti. La sostenibilità dei sistemi produttivi, la protezione degli agroecosistemi, la gestione delle risorse naturali, nonché la mitigazione del cambiamento climatico e l’adattamento ai suoi effetti non sono la mera conseguenza della diffusione della meccanica agricola più avanzata, ma dal suo uso intelligente, quindi corretto e consapevole, e da una professionalità che deve essere riconoscibile. Quella di UNCAI è, quindi, una “chiamata all'azione” rivolta al ministro Lollobrigida per migliorare l'accesso degli agricoltori alla meccanizzazione attraverso i contoterzisti. Questi sono, infatti, la leva per ottimizzare gli investimenti in attrezzature di precisione, per una più profonda digitalizzazione dei sistemi agroalimentari e per diffondere l'agricoltura conservativa e tecniche a ridotta emissione di gas climalteranti. “In poche parole, i contoterzisti sono strumenti indispensabili per promuovere la transizione verso sistemi agroalimentari sostenibili”, prosegue il presidente di UNCAI. “L’innovazione tecnologica in meccanica agraria è spesso iniziata in Paesi caratterizzati da aziende agricole di grandi dimensioni. L’Italia per adattare le nuove tecnologie alle piccole aziende agricole familiari, che ne caratterizzano il sistema produttivo, ha da sempre bisogno dei contoterzisti. Occorre creare un ambiente imprenditoriale favorevole alla realizzazione di servizi agromeccanici più accessibili, disponibili, convenienti e tempestivi per tutti gli agricoltori. L’innovazione tecnologica deve quindi poggiare sull’innovazione organizzativa incentrata sul contoterzismo professionale, il solo che possa favorire la programmazione e il consolidamento delle aziende agricole a livello di territorio e intergenerazionale. In questi ultimi dodici mesi, grazie al dialogo con le istituzioni e non poche insistenze, UNCAI è riuscita a inserire i contoterzisti tra i beneficiari del Fondo per l’innovazione in agricoltura gestito da Ismea, del Bando meccanizzazione del PNRR. Ora con l'Albo nazionale è tempo di chiudere finalmente il cerchio”, conclude Aproniano Tassinari.
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22/11/2023, 22:27 |
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Marco
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Dal Pnrr nuove chance per l'agricoltura
Tassinari: “Bene il raddoppio dei fondi per l’agricoltura nel nuovo Piano di ripresa e resilienza. Chiediamo però che il Governo prosegua il percorso di riconoscimento del ruolo dei Contoterzisti per filiere agricole più efficienti ed efficaci, dal punto di vista sia produttivo sia energetico”
Raddoppiate le risorse per l’agroalimentare: il nuovo Piano di ripresa e resilienza italiano rivisto e integrato rifinanzia per oltre 2 miliardi i contratti di filiera agroalimentare, pesca e foreste. Inoltre prevede 850 milioni per favorire la produzione di energia sostenibile sui tetti di stalle e cascine, sistemi di gestione intelligente dei consumi elettrici ed accumulatori, nonché per incentivare la realizzazione di tetti energetici, portando l’obiettivo finale a oltre 1,3 gigawatt.
“Il Pnrr per l’agricoltura quasi raddoppia, passando da 3,6 a 6,5 miliardi di euro. Ora siamo in attesa dei dettagli per capire se le imprese conto terzi (codice Ateco 01.61) saranno ancora tra i beneficiari dei fondi, anche se non vediamo come possa accadere il contrario vista la loro centralità per filiere agricole efficaci ed efficienti dal punto di vista sia produttivo sia energetico. Ci auguriamo, in particolare, che tra le coperture agricole interessate dai pannelli fotovoltaici rientrino questa volta anche i capannoni degli Contoterzisti, come più volte UNCAI ha chiesto”, afferma il presidente dell’Unione Nazionale Contoterzisti UNCAI, Aproniano Tassinari.
Di rilievo gli interventi a supporto di piccole e medie imprese, finalizzati all’efficientamento energetico 5.0, all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e alla competitività e resilienza delle filiere produttive strategiche. “Affinché le filiere agroalimentari nazionali reggano la concorrenza, a volte tossica, proveniente dall’estero, l'agroenergia è un tassello fondamentale di un quadro molto ampio. Occorre però facilitare la transizione energetica in tutte le aziende, anche quelle conto terzi. Inoltre questa deve essere sostenibile e non scontrarsi con le filiere produttive, per non diventare un mero business nelle mani di qualche finanziaria, qualche utility o qualche gestore di energia”, prosegue il presidente Tassinari.
Rinforzare i contratti di filiera e moltiplicare le risorse a disposizione dell’agroalimentare significa attivare le filiere del lavoro e della produzione e aumentare la produzione in settori strategici, come pasta, carne, latte, olio, frutta e verdura: “Affinché le risorse aggiuntive non creino nuovo debito e indeboliscano il sistema Italia, rendendo necessaria la cessione di asset strategici, questa volta sarà più che mai necessario agevolare il ricorso a servizi agromeccanici professionali, sia per le attività di produzione agroalimentare sia per quelle finalizzate alla produzione di agroenergie. Rinnoviamo quindi l’appello al Governo e al presidente Giorgia Meloni di varare in fretta l’Albo Nazionale dei Contoterzisti”.
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28/11/2023, 19:08 |
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