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UNCAI- Unione Naz. Contoterzisti Agromeccanici e Industriali 
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Agromeccanici per sconfiggere costi e clima

In un anno non sarebbero scomparse più di 3.300 imprese agricole se l’Italia avesse una politica agromeccanica


ROMA – Nel 2022 le imprese in agricoltura sono calate di 3363 realtà anche per effetto dell’aumento dei costi e un'estate tanto arida da decimare i raccolti (secondo un’analisi della Coldiretti sulla base di dati Movimprese elaborati da Unioncamere). Numerose aziende agricole sono state costrette a far marcire nei campi i prodotti e disdire gli accordi presi con i contoterzisti per la raccolta. Eppure tutto questo si sarebbe potuto evitare con una politica agromeccanica per l’Italia.

“Quanto accaduto dovrebbe far riflettere, prima di tutto, sulla necessità di garanzie economiche per la gestione del rischio anche per gli agromeccanici e, in seconda battuta, sull’impatto positivo sull’ambiente e sulla conservazione dei territori che potrebbero ricoprire anche i contoterzisti che svolgono questo mestiere in modo professionale”, afferma il presidente Uncai Aproniano Tassinari che chiede: “quante aziende agricole si sarebbero potute salvare se l’opzione agromeccanica fosse parte di un fondo nazionale di garanzia? Invece hanno dovuto operare in condizione di reddito negativo oppure fermarsi del tutto”. L’elaborazione di una strategia per la sovranità alimentare doveva partire da qui, dall’analisi dei costi e dei benefici del ricorso di un tecnico esterno per le lavorazioni meccaniche dei terreni, in condizioni di normalità e di emergenza. “L’agromeccanico professionale, iscritto all’albo, potrebbe anche essere il professionista che certifica, attraverso il suo lavoro, il corretto funzionamento e mantenimento del suolo”.

Da qui l’invito di Uncai alle istituzioni a riconsiderare gli agromeccanici tra i beneficiari della misura del Pnrr che mette sul piatto 400 milioni per la meccanizzazione in agricoltura: “La ratio della misura è rendere le filiere più resistenti agli scossoni sociali ed economici della globalizzazione, e questo si ottiene con macchine molto impegnative dal punto di vista gestionale e per questo di appannaggio di agromeccanici e imprese agricole strutturate. Spesso si tratta di macchine specializzate, in grado di avere una ricaduta economica positiva su un ampio territorio, un bene per tutto il Paese”.

Non solo Pnrr, occorre anche attivare in tutte le regioni la misura dello sviluppo rurale SRD14 - Investimenti produttivi non agricoli in aree rurali, dedicandola, come in Veneto, agli agromeccanici. “La misura del complemento per lo sviluppo rurale sostiene gli investimenti per attività artigianali finalizzate all’erogazione di servizi all’agricoltura (artigiani agromeccanici/contoterzisti, codice Ateco 01.61) indirizzati al miglioramento dell’efficienza tecnica e ambientale delle operazioni svolte a favore degli agricoltori. Si tratta di una proposta da sempre made in UNCAI, semplice, che ha bisogno però di fondi certi per partire e permetterle di rendere l’agricoltura italiana più remunerativa e sostenibile”, prosegue il presidente Tassinari. Che conclude: “Gli agromeccanici sono lo strumento più efficace ed efficiente per dare sostanza al progetto europeo e nazionale di sovranità alimentare, riducendo la dipendenza dall’estero e garantendo un giusto prezzo degli alimenti per produttori e consumatori”.

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01/02/2023, 19:27
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Progetto Lazio, convergenza tra ministro e Uncai

Il consigliere Uncai e presidente di Contoterzisti Umbria Sergio Bambagiotti a palazzo Della Valle di Roma per la presentazione ai vertici laziali di Confagricoltura del candidato del centrodestra in Regione Francesco Rocca

ROMA – Progetti da portare a termine e non ideologia. Più fiducia a chi fa impresa e meno burocrazia quando palesemente inutile. Italianità e salubrità dei prodotti dell’agricoltura. Educare all’innovazione, per seminare la consapevolezza del salto di qualità che tutto il settore può compiere grazie alle nuove tecnologie: “C’è piena convergenza tra il ministro e Uncai sui progetti per la Regione Lazio, è come se avessi parlato io”, così il consigliere Uncai e presidente dei Contoterzisti Umbria Sergio Bambagiotti commenta quanto detto dal ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida in occasione della presentazione ai vertici laziali di Confagricoltura, avvenuta ieri a Palazzo Della Valle di Roma, del candidato del centrodestra Francesco Rocca alla presidenza di Regione Lazio.

“Uncai era presente all’incontro perché negli ultimi mesi l’Unione Nazionale è cresciuta notevolmente in tutta la regione, con l’aggregazione dei contoterzisti di Latina, Rieti, Viterbo e nella stessa Roma; una crescita in linea con la progressiva centralità che l’agromeccanica professionale sta assumendo in ogni ambito agricolo, dai seminativi, ai frutteti, all'essiccazione ai frantoi oleari”, spiega Sergio Bambagiotti.

Anni fa il limite strutturale dell’agricoltura italiana, ossia la sua grande frammentarietà, emergeva regolarmente nel confronto con i principali paesi europei dove la dimensione media aziendale è superiore ai nostri 11 ettari, attestandosi mediamente sui 16 ettari (ma in Francia la dimensione media è di 69 ettari, in Germania di 63 e in Spagna di 26 ettari). “Oggi quel limite è diventata la nostra forza, con una proprietà saldamente in mano a famiglie italiane e l’ascesa di una categoria, quella dei contoterzisti agromeccanici, che permette di fatto di superare la frammentarietà, agendo come se le proprietà fossero di vaste dimensioni, con benefici economici, sociali e ambientali”, aggiunge Bambagiotti per il quale occorre quindi dare atto ai contoterzisti di essere uno degli elementi portanti dell’innovazione competitiva in agricoltura, muovendosi anche fra di loro in termini di concorrenza: “Per questo motivo gli agromeccanici godono giustamente di incentivi fiscali che a nostro avviso dovrebbero essere ampliati, soprattutto per quanto riguarda il gasolio agricolo”.

Oggi le potenzialità offerte dalle tecnologie digitali impongono di scaricare sui campi quanta più professionalità possibile. “Per questo ci auguriamo che il ministro riprenda in mano il disegno di legge di albo degli agromeccanici presentato la scorsa legislatura con il Senatore Gianpaolo Vallardi: uno strumento che permetterà all’Italia agricola di lavorare, produrre e guadagnare con la solidità aziendale delle grandi aziende anche se piccole e nel rispetto dei territori e della sovranità alimentare”, aggiunge Donato Rossi, delegato di giunta nazionale Confagricoltura per il settore agromeccanico.

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07/02/2023, 17:48
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Presentata UNCAI Latina

Primo incontro della nuova realtà associativa che riunisce una quarantina di imprese agromeccaniche dell’Agro Pontino

LATINA, 8 febbraio – Si è svolto in mattinata, presso la sede di Marchegiani – Pontina Trattori, il primo incontro di UNCAI Latina, l’associazione costituitasi lo scorso mese di settembre che riunisce una quarantina di imprese agromeccaniche attive in quasi tutto l’Agro Pontino, nella zona di Sabaudia, Terracina, Aprilia, Cisterna, Pontinia, fino al mare. A tenere a battesimo la nuova realtà associativa l’assessore all’agricoltura di Regione Lazio Enrica Onorati che si è impegnata a trasferire alla direzione agricoltura le richieste dei contoterzisti laziali, a partire dalla necessità di dare risalto e valore alla professionalità agromeccanica attraverso un albo regionale.

Ha presentato la nuova associazione il presidente di Uncai Latina Claudio Mirabella, evidenziando i vantaggi di farne parte: “Ci si associa per iniziare un percorso comune di crescita professionale, condividere linee di intervento, conoscenze e opportunità. Per fare incontri di aggiornamento e di formazione come quello di oggi, sugli aspetti tecnici, fiscali e normativi che ci riguardano. E, in collaborante in sinergia con Confagricoltura Latina, ricevere assistenza agricola e agromeccanica. Alla fine, vi do la mia parola, si lavorerà meglio, con maggiori soddisfazioni e garanzie”.

La collaborazione tra imprese agricole e agromeccaniche per raggiungere gli obiettivi della nuova Pac e per dimostrare, dati alla mano, di produrre di più, meglio e a minor impatto ambientale sono stati, invece, i temi toccati dal presidente di Confagricoltura Latina Luigi Niccolini, intervenuto per illustrare la sinergia tra Uncai e Confagricoltura sul territorio. Il delegato di Giunta nazionale Confagricoltura Donato Rossi ha quindi dato risalto all’imprenditorialità scritta nel dna dell’agricoltura di Latina: “Si tratta di un territorio che ha ben chiaro cosa comporta essere sostenibili, confermandosi anno dopo anno ai primi posti in Italia per prodotto lordo vendibile. La collaborazione con i contoterzisti e Uncai si colloca nel solco della volontà di Confagricoltura di essere sempre al servizio dello sviluppo imprenditoriale delle aziende agricole”.

Prima di affrontare gli aspetti operativi legati allo sviluppo della nuova associazione con il coordinatore nazionale di Uncai Fabrizio Canesi, il direttore tecnico Roberto Scozzoli e il direttore di Confagricoltura Latina Mauro D’Arcangeli, il presidente Uncai Aproniano Tassinari ha voluto evidenziare il ruolo dei contoterzisti quale antidoto alla frammentazione dell’agricoltura italiana: “Gli agromeccanici anticipano le necessità dell’agricoltura. Hanno fatto sì che le ridotte dimensioni di gran parte delle aziende agricole non costituissero più un problema; sono una risposta pratica e conveniente al dilemma della gestione a costi variabili dell’agricoltura, soprattutto nei periodi di crisi come questo, che ha visto scomparire in un anno 3300 aziende agricole. Ma occorre uno strumento come un albo che ne certifichi la qualità e la professionalità degli interventi e tracci il prodotto lungo tutta la filiera. Gli agromeccanici sono l’avanguardia di un sistema che porterà vantaggi, risultati e collaborazioni, e siamo grati all’assessora Onorati per farsi portavoce nel Lazio delle richieste della categoria”.

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08/02/2023, 19:20
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Uniti contro le fake news in agricoltura

L’appello lanciato nel corso dell’assemblea dei Contoterzisti Apima Uncai di Cremona


CREMONA, 17 febbraio – “Siamo la spina dorsale dell’agricoltura, tiriamola fuori!”. L’appello è stato lanciato in mattinata, al Palace Hotel di Cremona, nel corso dell’assemblea generale dei contoterzisti Apima-Uncai. L’invito è a unire le forze, agricoltori, contoterzisti, politici e sindacati, per combattere le fake news che restituiscono un’immagine menzognera dell’agricoltura italiana, dall’impatto degli allevamenti e dei fitofarmaci sull’ambiente a proposte definite “indegne” dal presidente di Apima Cremona Clevio Demicheli quali il sistema di etichettatura a semaforo degli alimenti (Nutriscore), basato su algoritmi e un’intelligenza artificiale acerbo, e il cibo artificiale. “Il settore è messo sotto accusa, occorre combattere l’ignoranza e la malafede”, ha detto il presidente di Uncai Aproniano Tassinari al termine dell’incontro, organizzato con il contributo di Zerbi macchine agricole e Michelin, che ha confermato il consiglio direttivo dell’Associazione degli agromeccanici di Cremona.

Presenti all’incontro anche il sindaco di Cremona Gianluca Galimberti, pronto ad avviare con l’associazione di contoterzisti progetti di corretta informazione ed educazione alimentare in collaboratore con l’Università Cattolica e il Politecnico perché “ci sono pericolose fregnacce che si possono smontare solo con gli strumenti dell’intelligenza e della ricerca”, ha detto.

Sulla stessa linea il Consigliere di Regione Lombardia Marcello Ventura: “Chiederò di far parte della Commissione agricoltura della Regione per lavorare in difesa della filiera agroalimentare e per portare avanti le vostre istanze, ma anche per costruire insieme percorsi Its di istruzione tecnica superiore in ambito agroalimentare e di meccanica agricola”.

È della partita anche Coldiretti, con il presidente lombardo Paolo Voltini, che invita all’unione nella richiesta di un assessore all’agricoltura di Cremona: “La partita va giocata, perché avremo meno aziende agricole rispetto ad altre province, ma per numero di ettari e per peso delle fileire Cremona è prima in Lombardia”. Coesione necessaria anche per modificare la nuova Politica agricola comune che porterà, con le sue eccessive ambizioni green, “alla demolizione nel 2024 di molte aziende agricole”.

Tra i temi trattati, si è discusso anche di Pac, in particolare degli irragionevoli contributi europei per chi mette i terreni a gelo (set-aside ecologico) e della riduzione dei fitofarmaci con l’abbandono coatto di molecole essenziali alla produzione senza che ancora vi siano alternative valide. “Di fronte a tali attacchi all’agricoltura occorre lavorare insieme, con la corretta informazione, e avvicinando il cittadino alla campagna”, ha detto il vicepresidente di Libera agricoltori cremonesi, Amedeo Ardigò.

Dopo il video saluto del Presidente della Commissione agricoltura alla Camera, l’on. Mirco Carloni, che ha dato appuntamento a Roma ai vertici Uncai, Mino Grossi, di Uila-Uil ha invitato le filiere agroalimentari a una maggiore integrazione, “con al centro meccanizzazione e innovazione”, ricordando come in passato la stessa agromeccanica sia stata fatta oggetto di fake news: “Dati alla mano oltre a incrementare produttività ed efficienza, permette di avere prodotti di qualità maggiore rispetto alle operazioni manuali”, ha detto.

“L’Italia agricola sta per essere sacrificata dall’Europa”, ha chiosato il presidente Uncai Tassinari, “sentire agricoltori che intendono rinunciare ai contributi della Pac perché le condizioni da rispettare sono insensate è un segnale molto preoccupante, in una situazione già compromessa che ha visto scomparire nel 2022 3300 aziende agricole a causa della siccità e dell’inflazione”. Clevio Demicheli, concludendo il suo discorso, ha così sottolineato che “abbiamo interessi convergenti per questo è fondamentale procedere insieme sui grandi temi connessi allo sviluppo dell’agricoltura italiana per far crescere insieme, in termini dimensionali, economici e finanziari, sia le aziende agricole che quelle agromeccaniche”.

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17/02/2023, 21:20
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Il senatore Ancorotti incontra Apima-Uncai

L’industriale cremasco e membro della commissione Agricoltura al Senato disponibile a prendere in esame le richieste dei contoterzisti per incrementare qualità dei prodotti, produttività ed efficienza



CREMONA, 20 febbraio – “Ringrazio il presidente Clevio Demicheli e il direttore Fabrizio Canesi per il proficuo incontro di questa mattina. Apima Cremona, con i suoi oltre 70 anni di storia, rappresenta una eccellenza del nostro territorio che non avevo ancora incontrato”, le parole sono del senatore di Fratelli d’Italia Renato Ancorotti, membro della Commissione Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare.

L’incontro, nato dalla necessità di Uncai di dare seguito a diverse iniziative legate al mondo agromeccanico avviate nel corso della scorsa legislatura e per dare impulso a soluzioni nuovo per le imprese conto terzi, è avvenuto in mattinata a Crema, negli uffici dell’Ancorotti Cosmetics SpA. “Abbiamo a cuore il comune interesse nel sostenere e promuovere l’intera filiera agricola in cui i contoterzisti giocano il ruolo di partner fondamentale a fianco delle imprese agricole nell’incrementare qualità dei prodotti, produttività ed efficienza. Sarà un onore collaborare con Apima Cremona e con Uncai nell’ambito della mia attività presso la commissione Agricoltura del Senato”.

I contoterzisti rappresentano un tassello fondamentale per il settore agricolo. Ad essi sono affidati il 60% delle lavorazioni agricole, che salgono al 90% nel caso della raccolta dei cereali e dei foraggi. “L’esternalizzazione dei servizi agromeccanici è un trend che ha avuto un'accelerata negli ultimi anni insieme alla necessità di adottare tecnologie di precisioni e digitali in grado di garantire e misurare il ridotto impatto dell’agricoltura sull’ambiente. Una scalata del contoterzismo che però necessita di un profilo professionale più riconoscibile”, ha detto il presidente di Apima Cremona e vicepresidente di Uncai Clevio Demicheli. “All’incontro abbiamo portato alcune proposte e idee. Il senatore si è riservato di analizzarne la fattibilità per poi rincontraci. L’impressione è stata molto positiva, e contiamo di poter dare ai contoterzisti buone notizie", ha invece detto il direttore di Apima Cremona e coordinatore Uncai Fabrizio Canesi.

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20/02/2023, 17:28
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Contoterzisti vercellesi a Fiera in Campo

Appuntamento allo stand degli agromeccanici per un viaggio tra passato e futuro dove trovare la via d’uscita dalle secche della risicoltura italiana ed europea


VERCELLI, 23 febbraio – Torna, da venerdì 24 a domenica 26 febbraio, dopo tre anni di stop per la pandemia, Fiera in Campo, la principale rassegna europea dedicata al riso, organizzata, a Caresanablot, dai giovani di Confagricoltura Vercelli. Protagonisti anche i Contoterzisti Uncai di Vercelli che, con il presidente Beppe Delsignore, sono tra gli storici ideatori della manifestazione, quando ancora era itinerante e lambiva le più importanti e caratteristiche tenute agricole locali.

“Da Fiera in Campo vorremmo partisse una ventata di ottimismo e di proposte per levarci dalle secche dove, in pochi mesi, si è ritrovata la risicoltura italiana”, spiega il presidente dei Contoterzisti vercellesi. Sono secche reali a causa della siccità e bacini che presentano già ora livelli estremamente bassi; ma si tratta anche di secche (o seccature) internazionali con la perdita dello scudo protettivo rappresentato dalle tariffe doganali. “Il riso europeo è prima di tutto italiano e piemontese, eppure non è più tutelato dalle importazioni selvagge a dazio zero da Cambogia e Myanmar”, spiega Delsignore.

I Contoterzisti Uncai Vercellesi saranno presenti con un stand da stropicciarsi gli occhi, con una diserbatrice, uno spandiconcime, una seminatrice, una livellatrice e un trattore d’epoca, a fianco macchine d’avanguardia e futuristiche che svolgono gli stessi compiti di diserbo, concimazione, semina ecc. “In 128 metri proponiamo un viaggio tra passato e futuro, per suggerire che la risposta alla crisi attuale della risicoltura è nella gestione della rete idrica, nelle buone pratiche che spesso ci arrivano dal passato e nell’innovazione tecnologica”, prosegue il presidente Delsignore, orgoglioso di portare in fiera alcuni attrezzi agricoli rarissimi ed estremamente preziosi, memorabilia di alcune aziende locali, quali una seminatrice e spandiconcime McCormick degli anni 50 composta da una cassetta in legno.

“Il riso italiano è in uno stato di emergenza, occorre agire con opere idrauliche e investimenti mirati che coinvolgano anche i contoterzisti, attraverso la creazione di un Albo regionale di categoria, come Uncai da sempre propone. Il nostro suggerimento è già stato raccolto da Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto. Chiudere il cerchio e realizzarlo anche in Piemonte significherebbe dare ai giovani un modello di agricoltura innovativa, fatta di tecnologia e competenze avanzate, ciò che occorre anche alla nostra risicoltura”.

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23/02/2023, 12:48
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Contoterzisti di Lodi-Milano in assemblea

Servizi tempestivi alle aziende agricole e apertura alle soluzioni dell’agricoltura digitale per crescere in professionalità e consapevolezza del proprio ruolo di agromeccanici

L’agricoltura e l’agricoltore crescono accanto al contoterzista, ma il contoterzista, oltre a offrire servizi tempestivi, deve aprirsi alle soluzioni digitali, crescendo in professionalità e consapevolezza del suo ruolo a supporto delle aziende agricole. Questo, in sunto, il messaggio che giunge dall’assemblea delle imprese agromeccaniche di Milano, Lodi, Como e Varese dove sono intervenuti, oltre al presidente Apima (Associazione provinciale imprese di meccanizzazione agricola) , Giuliano Oldani, e al presidente Uncai, Aproniano Tassinari, Giovanni Bargigia, nuovo presidente dei contoterzisti Uncai Pavia, il presidente di Confagricoltura Milano e Lodi Francesco Pacchiarini e il presidente di Coldiretti Milano Lodi Alessandro Rota, da pochi giorni anche presidente di ANBI Lombardia, l’Associazione che rappresenta i dodici consorzi lombardi di bonifica e di irrigazione. Partner dell’evento Syneco, Terre Padane con New Holland, Pioneer con Corteva, Michelin e l’app dei contoterzisti, CtSmat24.

“Per migliorare, ho capito che devo curare meglio la gestione della mia azienda”, ha esordito Giuliano Oldani, ricordando ai circa cento soci presenti in sala come l’associazione offra un servizio di gestione da remoto dei dati digitali raccolti dagli agromeccanici attraverso macchine e attrezzature 4.0: “Per tenere traccia di tutti i lavori che svolgiamo per i nostri clienti, gli ettari lavorati, le ore impiegate, non possiamo andare avanti con i rapportini che i nostri operatori ci fanno per telefono oppure l’agenda lasciata sul trattore, né tanto meno con i colpi che ci diamo alla testa quando non riusciamo a ricordare quello che abbiamo fatto. Ci vengono in soccorso soluzioni digitali, come Ct Smart24, che rendono più semplice, sicuro e immediato tutto questo. I costi e i rischi di gestione si riducono mentre aumentano la produzione e le performance in ufficio”.

“A frenare questo processo di digitalizzazione concorrono, tuttavia, la non totale copertura internet delle aree rurali, anche in Lombardia, e la realtà agricola composta spesso da aziende che vedono le soluzioni digitali come un lusso non necessario, perché hanno pochi dipendenti”, è intervenuto Alessandro Rota che, nelle vesti di presidente di Anbi Lombardia, ha anche sottolineato la necessità di “chiudere subito i rubinetti dei grandi laghi lombardi e di rivedere le regole dell’erogazione del deflusso minimo vitale perché la falda si è abbassata, i canali drenano più acqua ed esiste anche un deflusso minimo territoriale delle nostre aziende che va considerato”. Il tema dell’acqua e dei sistemi irrigui è stato subito raccolto dal presidente di Confagricoltura Milano-Lodi Francesco Pacchiarini che ha invitato “a fare quadrato tra associazioni agricole e agromeccaniche nell’affrontare temi come i silos d’acqua necessari al Nord Italia, una Pac molto penalizzante per le aziende zootecniche e i rapporti con l’industria di trasformazione. Insieme possiamo diventare una parte più attiva dello sviluppo economico della filiera agricola”, ha detto.

La diffusione della cultura e delle tecnologie digitali va, quindi, di pari passo con quella del legame tra agricoltori e contoterzisti. Un legame che spesso si tramanda di generazione in generazione. Ne ha parlato il presidente Uncai Aproniano Tassinari che ha posto l’attenzione sul senso e il valore di questo rapporto: “Tutti chiedono all’agricoltura di cambiare qualcosa. C’è anche chi vorrebbe abolire le parole “agromeccanico” e “contoterzista” per usare sempre e solo la parola “agricoltori”, senza sapere che cancellare le parole era il compito di Syme, il funzionario del Ministero della Verità nel romanzo di Orwell 1984. Gli agromeccanici svolgono un’attività importante a fianco e a supporto dell’agricoltore, dimenticarsene significa prestare il fianco a chi, cancellando pezzi di realtà, confonde il legislatore che vorrebbe sostenere la categoria ma non trova più le parole per farlo. I fatti mostrano altro, mostrano sempre più aziende agricole che si rivolgono con profitto ai contoterzisti, e contoterzisti che mettono a disposizione competenze e tecnologie sempre più professionalizzanti e distintive. A Milano e Lodi questo avviene, e credo sia la strada da imboccare con Uncai ovunque in Italia”.

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27/02/2023, 21:00
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Demicheli confermato presidente Apima Cremona

La nomina all’unanimità. Vicepresidenti Moggi e Remagni Buoli


CREMONA, 2 marzo – Clevio Demicheli è stato confermato alla guida dei contoterzisti Apima di Cremona. Da anni garanzia di vigile rappresentanza politica e sindacale per la categoria, guiderà l’associazione provinciale delle imprese di meccanizzazione agricola per i prossimi tre anni, affiancato dai due vice presidenti, Rossano Remagni Buoli e Francesco Moggi. Demicheli, un passato anche da sindaco di Solarolo Rainerio, non nasconde la sua preoccupazione per le sorti del settore agricolo, ma ricorda prima di tutto a se stesso che “amministrare significa servire, prendersi cura dei problemi, vuol dire occuparsi del bene collettivo di tutti i soci”. E quindi mai cedere.

I problemi, o le sfide, che l’agricoltura deve affrontare sono presto detti: “Quasi tre anni di pandemia hanno insegnato poco ai nostri politici, soprattutto europei”. L’agricoltura, all’inizio messa sugli altari, è tornata nell’ombra, anzi, se ne parla senza cognizione di causa. “Si chiede agli agricoltori di produrre di più, ma, nei fatti, per una sensibilità ambientalista, che non è intelligenza, l’Europa paga chi tiene a riposo, al gelo i terreni; sostiene il reddito solo di chi riduce drasticamente gli agrofarmaci. Per legge vorrebbe addirittura che questi fossero chiamati sempre e solo pesticidi e suggerisce pratiche colturali alternative al loro uso, peccato siano costose e forniscano soluzioni parziali. Per cosa poi? Il cibo è già salubre, quindi ho il sospetto che l’obiettivo sia solo farci produrre di meno, quando l’incremento delle produzioni è la sola arma in nostro possesso contro l’inflazione”.

L’inizio della guerra in Ucraina non ha facilitato la ripresa per le sue ripercussioni: “Prima di tutto ci sono i gravissimi problemi umanitari. Il contesto di guerra ha anche portato a galla la dipendenza energetica dell’Italia dalle forniture del gas russo con le ripercussioni economiche che tutti conosciamo. I contoterzisti, paradossalmente, sono stati i più penalizzati nel mondo agricolo perché sono stati a lungo esclusi dai crediti d’imposta sul carburante, nonostante le lavorazioni agromeccaniche più importanti siano sulle loro spalle. Solo dopo mesi di trattative con il Governo Draghi e ora con il Governo Meloni siamo riusciti, attraverso la nostra associazione nazionale di contoterzisti, Uncai, a rientrare tra i beneficiari dello sgravio fiscale. Ma è stata dura”.

Oltre a una politica agricola comune troppo verde e la crisi economica causata dal conflitto e da logiche speculative, il presidente Demicheli evidenzia un’altra questione aperta: “Aggiungo il rischio che corre l’agricoltura di fronte alla proposta indegna ed emergente del Nutriscore, il sistema di etichetta a semaforo, e del cibo sintetico. Vi sono interessi miliardari gestiti da multinazionali. È una e guerra contro le filiere produttive nazionali”. Sembra Davide contro Golia: “Chi sta investendo ha già programmato e definito la propaganda per convincere il popolino che la risposta più responsabile ai problemi climatici e ambientali sia il cibo sintetico, siano gli insetti a tavola, sia un sistema di etichettatura che avvantaggia il cibo iper processato. La grancassa ce la mettono vegani e animalisti. Se tutto questo arrivasse dovremmo dire addio alla nostra tanto amata e invidiata cucina italiana. Finiamola con falsi miti, finiamola di demonizzare il cibo naturale con una serie infinite di bufale”.

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Un commissario manager contro la siccità

L’appello del presidente dei contoterzisti vercellesi Beppe Delsignore per la risicoltura in crisi, una storia e una grande tradizione che rischiano di scomparire per lasciare il posto a campi di soia


Quest’anno a Fiera in campo, a Carasanablot (Vercelli), i Contoterzisti vercellesi UNCAI hanno portato tre diserbatrici, uno spandiconcime, una seminatrice, una livellatrice e un trattore d’epoca. Ogni mezzo era accostato a macchine d’avanguardia e futuristiche che svolgono gli stessi compiti di diserbo, concimazione, semina ecc. Uno stand di 220 metri quadrati che ha incuriosito molti visitatori dell’esposizione dedicata alla risicoltura.

Ma c’era dell’altro. I contoterzisti vercellesi hanno recuperato e mostrato al pubblico un lungometraggio di 50 minuti che mostrava come si lavorava settant’anni fa nelle risaie. Filmati più unici che rari messi a disposizione dal dott. Antonio Finassi, accademico e pioniere della meccanizzazione in risaia in Italia ma non solo, il dott. Giuseppe Sarasso e il dott. Giovanni Saviolo. Nelle immagini in bianco e nero si vedevano le tipiche mondine al lavoro, ma anche sequenze della semina a mano del riso nell’acqua, anzi nel fango, la concimazione sempre eseguita a mano, impugnando la “cavagna”, come chiamavano il recipiente dove riponevano il concime. In un filmato si poteva vedere il trapianto del riso con i mazzetti sui carretti lanciati sul campo a distanze regolari. Poi il passaggio delle donne, le "trapiantine", che, sciolto il nodo che teneva insieme i mazzetti, piantavano le piantine a 20.30 cm l’una dall’altra nella risaia allagata. Poi la raccolta a mano con la falce, con i covoni caricati con il tridente sul carretto. La raccolta del riso finiva in cascina dove si trovava la trebbiatrice fissa che batteva la pianta separando il riso dalla paglia.

Questo piccolo mondo lento e operoso è scomparso con l’arrivo della meccanizzazione agricola, le prime mietilega che tagliavano e legavano i covoni già in campo, fino ai giorni nostri e le macchine dei contoterzisti in grado di svolgere automaticamente tutte le operazioni in campo, con la massima qualità e la minore perdita di prodotto. “Immagini che hanno incantato molti giovani. Era un mondo che andava a un’altra velocità ma poteva contare su una quantità d’acqua oggi impensabile”, racconta il presidente dei Contoterzisti Vercellesi Beppe Delsignore. Quanto resisterà ancora la coltivazione del riso in Piemonte e in Lombardia?”, gli chiediamo provocatoriamente. Per disinnescare la bomba dell’acqua che manca e che colpisce non solo il riso, ma tutta l’agricoltura italiana, il governo ha deciso di nominare un commissario straordinario e una cabina di regia tra ministeri.

“Mi auguro che il commissario sia un manager cresciuto lontano dalla frenesia dei bizantinismi e totalmente estraneo alla logica del facile consenso con finanziamenti a pioggia che posticipano ma non risolvono il problema, se mai lo aggravano”, il presidente dei Contoterzisti vercellesi è netto: “Sono stati raccolti dati e informazioni a sufficienza sul fenomeno siccità, ora si tratta di usarli in fretta concretizzandoli in azioni e investimenti. Ulteriori tavoli di confronto non servono se non a perdere tempo prezioso e trasformare in farsa un’emergenza reale. Senza segnali chiari saremo costretti a seminare soia invece del riso”.

Dato atto che le Regioni, per prima il Piemonte, si sono mosse creando i primi micro invasi per garantire riserve idriche nei momenti di bisogno, occorre accelerare con i progetti riguardanti le infrastrutture idriche: “La figura del commissario deve facilitare il coordinamento tra le istituzioni e i vari enti coinvolti nella gestione della risorsa idrica, ma soprattutto deve poter adottare un piano di interventi straordinari, fatto di buone pratiche e innovazione tecnologica, ricarica della falda, un attento monitoraggio delle richieste di nuovi attingimenti, revisione dei deflussi minimi vitali (dmv) dei laghi del nord, riducendo sin da subito gli attuali attingimenti, e ulteriori micro invasi, senza temere poi le forche caudine dei magistrati che se proprio vogliono agire lo facciano ora, per cercare chi o cosa ha ridotti alla sete le nostre terre. Lo scorso anno la produzione ha perso il 17 per cento, quest’anno la tendenza potrebbe risultare ancora più marcata. L’esempio da seguire c’è, è quello per la ricostruzione del ponte Morandi di Genova, poca burocrazia, forte operatività”.

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Silvestro alla guida dei Trebbiatori di Cuneo

Dall’Unione Trebbiatori Cuneo l’appello alla Regione Piemonte e alle associazioni agricole di aggiornare i fascicoli aziendali elettronici


“Non può esserci una corretta assegnazione del gasolio agricolo agevolato se i fascicoli aziendali degli agricoltori non sono aggiornati”. L’appello giunge dall’assemblea dei soci dell’Unione Trebbiatori Cuneo che ha confermato presidente Massimo Silvestro e vice Fabrizio Gastinelli, ed è stata realizzata con il contributo di Olimac, leader mondiale delle testate mais e girasole con stabilimento a Margarita, in provincia di Cuneo.

“Agricoltori e agromeccanici lavorano fianco a fianco tutti i giorni per raggiungere un risultato economico, ma un’azienda agricola va avanti anche se il suo fascicolo non è aggiornato, non si può invece dire lo stesso per un contoterzista che non si vedrà riconosciuto tutto il gasolio ad accisa agevolata che userà per gli interventi che l’agricoltore gli chiede e di cui ha diritto”.

La Regione sa da quanto tempo un fascicolo aziendale non viene aggiornato, ed è prima di tutto suo interesse che riporti indicazioni veritiere e puntuali per prevenire eventuali irregolarità nelle assegnazioni del carburante che emergono sempre dai controlli incrociati tra agricoltori e contoterzisti.“La Regione avvierà dei controlli”, ha detto il il direttore dell’Unione Trebbiatori Cuneo, Stefano Isoardi, “Per evitare contestazioni, i contoterzisti devono solo essere ancora più specifici e completi nel fatturare le lavorazioni svolte per gli agricoltori. In questo modo si tutelano al cento per cento. Ma il buon senso consiglierà loro sempre di non lasciare soli gli agricoltori. È quindi fondamentale che le associazioni agricole usino le chiavi di accesso dei fascicoli aziendali elettroni per correggerli”.

Presente all’incontro, il presidente Uncai Aproniano Tassinari ha ricordato come in questi anni di radicali cambiamenti nel modo di fare agricoltura, l’apporto dei servizi agromeccanici professionali ha assunto un’inedita centralità e il contoterzismo è diventato una leva di sviluppo su cui anche la politica inizia ad appoggiarsi: “È il momento giusto per portare all’attenzione dell’assessore all’agricoltura del Piemonte Marco Protopapa il tema dell’efficientamento dei servizi agromeccanici, dall’aggiornamento e correzione dei sistemi informatici regionali, alla presenza dei contoterzisti nei cosiddetti tavoli verdi”.

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10/03/2023, 17:39
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