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UNCAI- Unione Naz. Contoterzisti Agromeccanici e Industriali
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Marco
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S.O.S. gasolio agricolo extra anche in Umbria e Lazio
L’invito di Uncai a seguire l’esempio di Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna e Toscana
Non solo al Nord Italia, estendere le quote di gasolio agricolo anche alle campagne del Centro-Sud, in particolare dell’Umbria, del Lazio e dell’Appennino Centrale, dove pure è stato dichiarato lo stato di emergenza. Uncai lancia l’appello affinché si segua il più possibile le Regioni Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna e Toscana che hanno deciso di fornire a contoterzisti e agricoltori volumi supplementari di gasolio agricolo a prezzo agevolato vista la stagione agraria senza precedenti.
“In queste settimane le irrigazioni di soccorso eseguite dalle imprese agromeccaniche e agricole hanno determinato consumi straordinari di carburante ed ora sono necessarie assegnazioni ulteriori per proseguire questa difficilissima stagione agraria. Ringraziamo quindi le Regioni e gli assessori all’agricoltura che hanno agito immediatamente riconoscendo un’oggettiva difficoltà. Ma anche aziende dell’Umbria di Viterbo e di Rieti ci segnalano disponibilità di gasolio in esaurimento”, afferma il presidente di Uncai Aproniano Tassinari che prosegue: “In campagna il 2022 sarà ricordato a lungo per il prezzo del gasolio più che raddoppiato rispetto all’anno precedente, per i prezzi di produzione aumentati a dismisura, per le temperature ampiamente fuori dalla media, per la siccità persistente, per le rese colturali in netto calo e per le numerose imprese che a fine anno non ce l’avranno fatta a salvare il proprio reddito. Per quello che si può fare, si corra ai ripari, perché la sostenibilità economica di molte aziende del settore è già compromessa”.
Uncai invita tuttavia alla massima attenzione nelle assegnazioni di carburante agevolato che devono sempre essere fatte nel rispetto delle regole e degli effettivi consumi: “Le normative sono limpide, le procedure informatiche ne sono la trasposizione elettronica; occorre rispettarle, riconoscendo alle aziende agricole solo il carburante agricolo necessario per le lavorazioni conto proprio mentre alle imprese agromeccaniche per tutto il resto”, conclude Tassinari.
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27/07/2022, 16:24 |
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Marco
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Agire contro il consumo di suolo
Tassinari: “La terra si è ridotta a merce, priva di storia, di tradizione e degli altri significati che le appartengono, soprattutto ambientali. L’approvazione della legge contro il consumo del suolo diventi l’ultimo gesto grandioso di questo Parlamento e del Governo”
Il 26 luglio è stato presentato il Rapporto “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici”, edizione 2022, redatto del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (isprambiente.gov.it/it). L’Italia non è messa bene. Si trova tutta lì, dove stazionano i predatori del suolo. Non è una novità. Ma nel 2021 la situazione è diventata fuori controllo con una media di 19 ettari di suolo naturale o seminaturale persi al giorno, il valore più alto negli ultimi dieci anni, e quasi 70 km2 di nuove coperture artificiali. Il cemento ricopre ormai 21.500 km2 di suolo nazionale, dei quali 5.400, un territorio grande quanto la Liguria, riguardano i soli edifici che rappresentano il 25% dell’intero suolo consumato.
“La terra si è ridotta a merce, priva di storia, tradizione e degli altri significati che le appartengono, soprattutto ambientali”, è il commento amaro del presidente dell’Unione Contoterzisti - UNCAI, Aproniano Tassinari .
“Dopo la diffusione della notizia, associazioni ambientaliste e agricole hanno giustamente alzato la voce. Ma la politica ha speso pochissimo fiato. Ma si sa, il silenzio è d’oro. Evita polemiche. Garantisce tranquillità e un po’ di quattrini di oneri di urbanizzazione. A parole, tutti Greta Thunberg, ma neve al sole al momento dell’azione, al momento di approvare la legge contro il consumo di suolo, pronta dal 2013, ma incagliata in un sistema politico vischioso che sacrifica il passato e il futuro a un presente infinito e globale”.
Il suolo italiano macina record ambientali negativi. Medaglie al disonore, che nessuno vorrebbe appese al proprio petto, ma da noi si portano con disinvoltura. “Quando il Rapporto sul consumo del suolo non è più la notizia del giorno da commentare, le lacrime e le dichiarazioni standard di sdegno finiscono, ma la musica rimane immutata e il De profundis non si trasforma in Te Deum”, prosegue Tassinari che però preferisce immaginare, almeno in questa occasione, una protesta corale e compatta: “A fine settembre avremo un nuovo Parlamento che erediterà decisioni prese, anche in extremis, dagli attuali deputati e senatori. L’approvazione della legge contro il consumo indiscriminato del suolo può diventare una di queste decisioni, l’ultimo gesto grandioso e determinato del Parlamento e del Governo Draghi”, conclude il presidente UNCAI.
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04/08/2022, 16:02 |
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Marco
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Un credito d’imposta rischioso
L’allarme di Tassinari: “Pesanti sanzioni per chi intende beneficiare del credito d’imposta del 20% per l’acquisto del carburante usato nelle attività agricole senza averne diritto”
Con una dotazione di 194,41 milioni, l’articolo 7 del Decreto legge 115/2022 (Aiuti bis) estende al terzo trimestre 2022 il credito d’imposta del 20% per l’acquisto di gasolio e benzina utilizzati nell’esercizio delle attività agricole e della pesca. Un agricoltore o un contoterzista che decide di beneficiare della misura rischia qualcosa se non ha tutte le carte in regola?
“Per crediti d’imposta indebitamente richiesti inferiori a 50 mila euro, la sanzione alla quale si va incontro varia dal 100% al 200% dell’incentivo indebitamente ottenuto; ad essa va aggiunta la restituzione della cifra scontata sulle imposte. In pratica la sanzione costa non meno del doppio di quanto si sperava di ottenere dallo Stato. Se il credito d’imposta non dovuto supera invece le 50 mila euro, si parla di illecito penale con conseguenze molto pesanti per azienda e imprenditore”, illustra il direttore di Uncai Fabrizio Canesi.
“Basta fare due conti per capire come il silenzio della politica alle martellanti richieste di chiarimento sia poco rispettoso. Un imprenditore agromeccanico può arrivare ad acquistare in un anno gasolio verde agricolo per 800 mila euro. Un contoterzista di medie dimensioni spende non meno di 500 mila euro. Possibile che non si ritengano meritevoli di chiarimento?”, chiede il presidente di Uncai Aproniano Tassinari. “Raccogliamo le perplessità e i dubbi di associazioni agromeccaniche di tutta Italia, anche tra quelle non aderenti a Uncai. Ma soprattutto raccogliamo tanta amarezza”.
Dopo cinque mesi ancora non si sa se le imprese agromeccaniche possono fruire del credito d’imposta. Ma questo non è il solo punto oscuro. Tra le criticità della misura, c’è anche una dimenticanza, se tale è, ossia la sua estensione al terzo trimestre del 2022 saltando a piè pari il secondo. Ricordiamo, infatti, che l’articolo 18 del Dl21/2022 aveva istituito il credito d’imposta per il primo trimestre del 2022, mentre il successivo Dl 50/2022 (art.3) lo aveva esteso al secondo trimestre solo per gli acquisti a favore delle imprese della pesca. “Aprile, maggio e giugno sono mesi caratterizzati da pesanti lavorazioni in campo, escluderli dal provvedimento non ha un razionale”, commenta ancora il direttore Canesi che aggiunge come ci sia anche una criticità di natura fiscale: “Così come è scritto l’incentivo concorre alla formazione della base imponibile delle imposte sui redditi ed è da utilizzare in compensazione entro la fine del 2022. Inoltre prevede la non concorrenza del contributo alla formazione del reddito d’impresa. “Ciò fa ritenere che i titolari di reddito agrario non possano beneficiarne”.
Resta, infine, da chiarire se l’aiuto compete sul solo costo del carburante agricolo ad accisa agevolata ovvero anche dei carburanti non agevolati. “Un nodo che si può ancora sciogliere in favore dei soli carburanti agevolati e agli aventi diritto, al fine di armonizzare il credito d’imposta con le regole vigenti sui carburanti usato in agricoltura (D.M. 14-12-2001 n. 454)”, conclude il presidente Tassinari.
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12/08/2022, 13:36 |
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Marco
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Gasolio agricolo, in Campania così non va!
Nuovo appello dei Contoterzisti campani all’Assessore Caputo: sbloccare il sistema informatico regionale che impedisce la riassegnazione a loro del carburante agevolato
Assegnare il carburante agricolo alle aziende agromeccaniche in base a quanto fatturato l’anno precedente e non alle mere intenzioni delle aziende agricole. Semplificazione del portale UMARGCA per le richieste e le rendicontazioni. Questo chiedono le associazioni agromeccaniche delle province campane, messe in difficoltà dall’impossibilità di rendicontare i lavori svolti alle aziende agricole già assegnatarie del carburante agevolato in prossimità dell’inizio della vendemmia, della raccolta degli ortaggi, delle arature e delle semine autunnali. “Il Regolamento è chiaro e il quantitativo di gasolio che spetta agli agromeccanici non deve dipendere dalle intenzioni espresse a inizio anno da un’azienda agricola di eseguire determinate lavorazioni in conto proprio o in conto terzi. Tali intenzioni, di fatto, impediscono molto spesso ai contoterzisti di vedersi riconosciuto e consegnato il gasolio ad accise ridotte che gli spetta”, afferma il presidente dei Contoterzisti Campani Marco Todisco.
Informato delle problematiche di rendicontazione del gasolio in Campania, nella riunione di fine giugno, l’assessore all’agricoltura Nicola Caputo, per il tramite della dirigente del settore, aveva previsto a breve un tavolo tecnico con le associazioni di categoria, ma ad oggi, nonostante i solleciti, nulla è stato fatto e i pochi mesi rimasti alla fine dell’anno, preoccupano non poco i terzisti. “L’urgenza di carburante, determinata anche dai mesi di siccità, rende necessario stringere i tempi e affrontare subito la questione”, prosegue il presidente Todisco che sottolinea come occorra sbloccare al più presto una situazione sul punto di diventare paradossale: “I contoterzisti rischiano di dover restituire il carburante agricolo agevolato già utilizzato oppure di non vedersi consegnato il gasolio che gli serve per le lavorazioni concordate con i propri clienti se questi ultimi, a inizio anno, avevano dichiarato alla Regione che intendevano lavorare quegli stessi terreni per conto proprio. Nove volte su dieci le aziende agricole cambiano idea e chiamano un contoterzista, ma il sistema informatico che gestisce le assegnazioni di carburante no, e le riassegnazioni di gasolio si bloccano. L’azienda agricola si ritrova con del gasolio che non può utilizzare mentre l’agromeccanico rimane a secco. Molto più pratico e sicuro sarebbe far dipendere le assegnazioni dalle fatture emesse. Nessun contoterzista, infatti, lavora gratis e la fattura certifica quanto eseguito. Ma ripeto sono necessarie adesso assegnazioni ulteriori per proseguire questa difficilissima stagione agraria”. Il 2022 sarà ricordato a lungo per il prezzo del gasolio più che raddoppiato rispetto all’anno precedente (+108%), per i prezzi di produzione aumentati a dismisura, per le temperature fuori dalla media, per le rese colturali in calo e per le numerose imprese che a fine anno non ce l’avranno fatta a salvare il proprio reddito. “Le colture hanno sofferto relativamente, ci saranno cali di produzione ma la qualità tutto sommato sarà buona, ma per arrivare a un risultato che salva i settori, sono stati necessari notevoli investimenti, che potrebbero essere vanificati se proprio ora venisse a mancare il gasolio agricolo. Ci auguriamo che la Regione e l’assessore Nicola Caputo riconosca il prima possibile queste difficoltà oggettive ed intervenga sulla questione”, conclude il Presidente Todisco.
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31/08/2022, 20:42 |
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Marco
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Credito d’imposta carburante, contoterzisti quasi fuori
Fonti Uncai interne al Mipaaf escludono i contoterzisti dal credito d’imposta del 20% per l’acquisto di carburante per le attività agricole
Secondo fonti interne al ministero delle politiche agricole e forestali interpellate da Uncai, i contoterzisti non hanno diritto al credito di imposta del 20% per l’acquisto di gasolio e benzina utilizzati nell’esercizio delle attività agricole. Sempre in base alle informazioni in nostro possesso, il motivo di tale decisione è l’assenza della copertura finanziaria necessaria a includerli nel provvedimento. Resta il mistero su come siano stati calcolati gli importi messi a disposizione dei soli agricoltori (124.184.071 milioni di euro nel decreto Ucraina e 194,41 milioni nel decreto Auti-bis), perché tali cifre non sono rapportabili ai consumi del carburante agricolo agevolato utilizzato solo dalle aziende agricole in Italia.
Considerato che il 90% delle attività di raccolta e il 60% delle altre lavorazioni viene svolto dai contoterzisti, vien da sé che i maggiori consumatori di carburante agricolo sono i contoterzisti.
“Viene da pensare che non sia stata minimamente presa in considerazione la normativa relativa al carburante agricolo agevolato e alla sua corretta assegnazione, un vero e proprio schiaffo legislativo che Uncai si augura sempre possa essere sanato”, commenta il presidente di Uncai Aproniano Tassinari. In questo senso L’Unione Nazionale Contoterzisti ha inviato alle commissioni finanza e tesoro e bilancio del Senato uno specifico emendamento all’articolo 7 del decreto Aiuti-bis, quello che estende il credito d'imposta al terzo trimestre del 2022.
“Al momento – aggiunge il presidente Uncai – invitiamo nuovamente tutti i contoterzisti e tutte le associazioni alla massima prudenza, nella speranza che la situazione possa mutare in meglio per la categoria. Se un contoterzista decidesse di avvalersi del credito d’imposta senza averne diritto rischia, infatti, moltissimo. Se gli va bene dovrà pagare solo una sanzione pari al doppio di quanto indebitamente ottenuto, se gli va male si ritroverà un illecito penale sulle spalle”.
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01/09/2022, 16:34 |
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Marco
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PREZZO GASOLIO AGRICOLO
Serve un tetto sotto l’euro al litro
L’appello di Uncai alle istituzioni e all’Antitrust: “Fermare subito le meschine speculazioni in atto”
Un comitato d’affari specula sull’energia, sul prezzo dei combustibili e miseramente anche sulla guerra in Ucraina. L’Antitrust batta un colpo. Uncai è pronta ad azioni Un comitato d’affari specula sull’energia, sul prezzo dei combustibili e miseramente anche sulla guerra in Ucraina. L’Antitrust batta un colpo. Uncai è pronta ad azioni decise contro gli insensati rincari del carburante. “Il costo del petrolio al barile si attesta sugli 80 euro al barile. Due anni fa questo stesso valore si traduceva in un prezzo del gasolio agricolo agevolato inferiore all’euro al litro, anziché gli attuali 1,35-1,40 euro. I silenzi della politica la rende complice di una evidente speculazione, finalizzata a ripianare qualche bilancio privato e pubblico e non alla fine del conflitto e dell’occupazione in Ucraina”, afferma il presidente di Uncai Aproniano Tassinari.
Parlare di preoccupazione del mondo agricolo è riduttivo. La situazione è gravissima e il settore agromeccanico si dice pronto a dichiarare lo stato di agitazione. L’ignavia della politica agricola, capace solo di interventi spot contraddistinti da incompetenza, se non malafede, ha fatto precipitare la situazione. Il prezzo raggiunto dal gasolio agricolo consiglia molte aziende agricole a non raccogliere, per esempio, il mais e la soia. Il primo perché presenta livelli troppo alti di micotossine, la seconda perché i titoli proteici sono molto bassi. A rischio anche la vendemmia e la raccolta di ortaggi. Per ragioni di convenienza economica gli agricoltori sono liberi di non raccogliere e lasciare il prodotto in campo; tuttavia il contoterzista ha già anticipato tutte le spese, in attesa di essere pagato a fine anno, quando l’agricoltore piazza il prodotto. “Quest’anno però il prodotto non c'è, ma ci sono le rate, altissime, di trince e trebbie sulle spalle dei contoterzisti e le decine di migliaia di euro per il carburante e per i permessi di circolazione già spesi”, prosegue il presidente Uncai facendosi portavoce di contoterzisti di tutta Italia. “La risposta della politica dovrebbe essere subito un tetto massimo del gasolio agricolo sotto l’euro al litro”.
Per legge esiste un gasolio agricolo agevolato e su questo occorre fare i conti, al momento delle semine e dei raccolti, ma anche quando si scrivono leggi e si prendono decisioni. “Il gasolio agricolo agevolato nasce per garantire sostenibilità economica alle lavorazioni agromeccaniche. Tale necessità non scompare dimenticandosene o cercando aggiustamenti creativi come un credito d’imposta o vagheggiando motorizzazioni e combustibili green di là a venire. Lasciata a se stessa o in mano agli speculatori e ai loro complici dentro e fuori il Palazzo, l’emergenza economica andrà solo peggiorando di giorno in giorno, senza tener conto dell’esito delle elezioni e dell’insediamento, comunque tardivo, di un nuovo Governo”, conclude il presidente Tassinari.
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06/09/2022, 15:59 |
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Marco
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logo-per-mail.jpg INTERVISTA AL PRESIDENTE UNCAI APRONIANO TASSINARI
Credito d’imposta sul carburante, per fare chiarezza
Quando non c’è certezza del diritto, le controversie sono dietro l’angolo e immancabilmente scoppiano polemiche e diatribe. Così sta accadendo da mesi tra i contoterzisti, che ancora non sanno se hanno diritto al credito d’imposta del 20% per l’acquisto del carburante impiegato nelle attività agricole nel primo e terzo trimestre. C’è chi, come Uncai e la maggior parte delle associazioni provinciali di agromeccanici, invita alla massima prudenza e a ritenere che, ad oggi, sia loro sbarrato l’accesso al credito d’imposta. Poi ci sono altri che affermano esattamente il contrario.
“Lo Stato, in tutto questo, non fa una grande figura, non garantendo la libertà delle persone e l’eguaglianza dei cittadini davanti alla legge. Senza un chiarimento pieno della questione avremo dei contoterzisti sanzionati pesantemente per aver fatto ricorso al credito d’imposta, altri che ne beneficeranno perché un funzionario interpreterà la norma in modo benevolo e altri ancora che semplicemente non vi avranno fatto ricorso, consapevoli dei rischi”, illustra il presidente di Uncai Aproniano Tassinari.
Quali sono i rischi per chi ricorre allo sgravio fiscale senza averne diritto?
È importante ricordarlo. Nel caso in cui tale credito non fosse spettante si deve pagare il doppio dell’importo utilizzato e se si supera i 50.000 euro si incorre nel penale. Tutti gli imprenditori sanno cosa significa incorrere in una sanzione penale, hanno finito di lavorare.
Se il rischio è tanto grande chi sostiene che i contoterzisti hanno diritto al credito deve esserne sicuro al 100%. Perché Uncai dubita?
Sino a questo momento le comunicazioni giunte dagli uffici legislativi del ministero delle politiche agricole sostengono purtroppo l’esclusione dei contoterzisti. Chi afferma il contrario omette di sottolineare che si tratta di una propria interpretazione.
Crede davvero che sia solo un’interpretazione personale della norma e non ci siano garanzie politiche?
Temo sia così. E lo dico perché Uncai si è confrontata proprio con tutti. Per nostra fortuna i nostri contatti con le Istituzioni non si limitano a pochi politici o a un solo partito, dialoghiamo con tutti gli schieramenti, sia di centro-sinistra sia di centro-destra. Purtroppo abbiamo avuto sempre conferma che il credito d’imposta non spetta ai contoterzisti. Sottolineo purtroppo, perché siamo stati accusati di diffondere comunicati allarmistici e di creare grave danno alla categoria insinuando il dubbio. Ci è stato addirittura rinfacciato l'intento machiavellico di ergerci poi a salvatori dei contoterzisti, qualora questi, alla fine, venissero reintegrati nel beneficio.
Un ragionamento un po’ contorto.
Da anni siamo abituati a comportamenti e affermazioni di questo tipo da parte di questa persona. Si tratta di comportamenti che prescindono dagli interessi dei contoterzisti. Ma si tratta di una storia che si ripete e sulla quale non vale la pena spendere una sola parola in più. Per smontare tali illazioni basta far presente un fatto. Ad oggi, dopo cinque mesi che Uncai lo chiede, il ministero delle politiche agricole non si è ancora espresso ufficialmente in merito alla richiesta di chiarimenti e gli emendamenti chiesti da più parti affinché la norma comprendesse gli agromeccanici sono stati tutti respinti.
Come si è mossa Uncai in tutto questo tempo?
Non è rimasta ferma. In un primo momento, e con molta superficialità, abbiamo anche noi ritenuto che i contoterzisti rientrassero nel provvedimento. Il buon senso lo vorrebbe. Ma poi occorre leggere tutte le carte, fare una seria valutazione della copertura finanziaria messa a disposizione e, se c’è qualche anomalia, non fare come lo struzzo che finge di non vedere, infilando la testa in un buco. L’esclusione degli agromeccanici è assurda, ma era diventata molto probabile. Così abbiamo avanzato degli emendamenti, anche al decreto Aiuti-bis, tutti documentati e protocollati. Grazie alle insistenze di Uncai la questione è finalmente stata posta all’attenzione del Consiglio dei ministri e riceverà una risposta dai banchi del Parlamento. Se sarà confermata l’esclusione degli agromeccanici, abbiamo ricevuto garanzie che qualcosa arriverà anche per loro.
Non saranno solo promesse elettorali?
Mi auguro di no. Siamo anche stati accusati di tirare in ballo “fantomatiche fonti”. Le nostre fonti sono di due tipi, tecniche e politiche. Quelle tecniche sono rappresentate dagli uffici legislativi di Commissioni e Ministeri, quelle politiche naturalmente da senatori e onorevoli molto attivi e preparati nel settore agricolo. Soprattutto disponibili. Le due fonti non sono interscambiabili e neppure sovrapponibili.
Qualche nome?
Non si può, come ricordava, c'è una campagna elettorale in corso e Uncai non tira la volata a nessuno.Ci lega però alle nostre fonti una solida stima reciproca che proseguirà anche dopo il 25 settembre, comunque vada. In ogni caso, come dicevo, si tratta di esponenti di poli diversi che, per di più, hanno chiesto con urgenza un chiarimento anche all’Agenzia delle entrate
Ho capito bene, il Parlamento chiederà all’Agenzia chiarimenti su quanto ha deliberato?
Occorre avere pazienza e comprensione. È sempre stato difficile per gli agromeccanici farsi notare dalla gente, figuriamoci dal Legislatore. Per loro non vale la battuta del regista Nanni Moretti: “Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente ?” Sui contoterzisti opererà sempre con rigore il famoso rasoio di Occam. In fondo per l’opinione pubblica l’agricoltura sarà sempre fatta solo di agricoltori come le squadre di calcio di attaccanti. Gli agromeccanici sono come i portieri, raramente passano alla storia per le grandi parate. Sono i goal e i numeri degli attaccanti che riempiono gli stadi.
Uncai spesso parla anche per i contoterzisti di altre sigle, è corretto?
L'Unione Nazionale Contoterzisti non è così piccola come alcuni vanno ancora dicendo. Grazie a Confagricoltura siamo cresciuti e siamo maggioritari non più nella sola Lombardia, ma anche nel Centro-Sud. Inoltre siamo forti in Piemonte, Veneto e in Romagna. Per noi è normale intrecciare rapporti con tutte le associazioni provinciali, anche quelle che non aderiscono a noi. Questo perché in Uncai i contoterzisti sono invitati a confrontarsi fra loro. Sono colleghi, sono sulla stessa barca e conviene a tutti remare nella stessa direzione, senza badare troppo alle diverse sigle sindacali. È da questo dialogo aperto di tutti con tutti che sono sorti i dubbi sul credito d’imposta, non certo dalla libera interpretazione di un funzionario. Non ha idea di quante associazioni provinciali di agromeccanici predicano massima prudenza!
Uncai così non rischia però un’invasione di campo?
Ormai Uncai è l’unica organizzazione che tutela veramente gli interessi degli agromeccanici. Ci stiamo adoperando per poter ottenere il parere favorevole sul credito d’imposta, ritenendo che anche le aziende agromeccaniche debbono essere trattate al pari di tutte le aziende agricole. Sarà quindi solo nel momento in cui ci sarà una risposta ufficiale scritta che si potranno dare le esatte indicazioni alle aziende agromeccaniche. Crediamo sia così il modo corretto di lavorare, non certo con la fantasia, mettendo a rischio le imprese!
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09/09/2022, 17:05 |
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Indagine sul Contoterzista Dall’Osservatorio Smart AgriFood quindici domande ai contoterzisti per comprenderne l’approccio all’innovazione digitale. L'invito del consigliere Uncai Giuliano Oldani a partecipare all’indagine Quest’anno l’Osservatorio Smart AgriFood (iniziativa di Politecnico di Milano e Università degli Studi di Brescia) indaga sul ruolo dei contoterzisti nell’innovazione del settore agricolo italiano. A tal fine ha realizzato un questionario a loro rivolto, disponibile al link https://bit.ly/3BcuYfT. L’obiettivo dell’indagine è comprendere l’approccio all’innovazione digitale, le opportunità e le barriere che gli imprenditori agromeccanici riscontrano. “UNCAI patrocina l’Osservatorio Smart AgriFood ormai da cinque anni, sin dal suo primo anno di attività, invitiamo quindi tutti i contoterzisti a partecipare all’indagine. La compilazione del questionario richiede meno di dieci minuti.”. L’invito arriva da Giuliano Oldani, consigliere Uncai e tra i partecipanti più assidui e propositivi ai periodici seminari organizzati dall’Osservatorio Smart AgriFood che vedono riunita una community composta da agricoltori, società di prodotti e servizi per l’agricoltura 4.0, costruttori di mezzi agricoli e contoterzisti. “È incredibile come lo scenario sia cambiato negli ultimi anni. Eppure covid, costi energetici alle stelle e la pace smarrita in Europa hanno reso ancora più urgente la rivoluzione digitale in agricoltura, anche se più complicata da attuare. Produrre di più con meno è ora una necessità economica dell’azienda prima ancora che ambientale. Ma per raggiungere questo obiettivo occorre portare in ufficio software gestionali, sistemi di monitoraggio e di controllo delle macchine, sistemi di mappatura di coltivazioni e terreni e sistemi di supporto alle decisioni”, prosegue Giuliano Oldani, che oltre ad essere consigliere Uncai presiede l’associazione dei contoterzisti Apima di Milano, Lodi, Como e Varese. Occorre, in sostanza, aumentare la superficie coltivata con pratiche 4.0 e il ricorso ad applicazioni che integrino tra di loro i diversi stadi della catena del valore. Tuttavia nella situazione economica attuale è diventato più difficile investire, nonostante gli aiuti pubblici. “Inoltre il conflitto in Ucraina ha posto il problema della cyber securuty dei big data agricoli, raccolti dalle nostre macchine attraverso strumenti a volte vulnerabili. Da qui l’importanza dell’opera di ricerca e divulgazione dell’Osservatorio Smart AgriFood, tesa soprattutto a sviluppare la cultura digitale e la fiducia nelle potenzialità delle tecnologie digitali, anche tra i contoterzisti”, conclude Oldani.
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14/09/2022, 15:51 |
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Marco
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Uncai contro gli sproloqui a credito (d’imposta)
Prosegue il lavoro dell’Unione Nazionale Contoterzisti per il credito d’imposta carburante anche in favore degli agromeccanici, noncurante del cancan generato dagli autoproclamatisi paladini della categoria
“Discorso prolisso, enfatico e inconcludente”, il presidente di Uncai Aproniano Tassinari ricorre alla definizione di “sproloquio” per definire l’ennesima uscita fine a se stessa del Cai (l’associazione di contoterzisti erede di Confai e Unima, non l’unione dei consorzi agrari, la precisazione è d’obbligo), in merito al credito d’imposta e al ruolo di “paladini” degli agromeccanici che questi ritengono di svolgere.
“Bel modo di ergersi a paladini di una categoria, mettendola nei guai dichiarando urbi et orbi che il credito d’imposta del 20% per l’acquisto del gasolio usato nelle attività agricole spetta anche a loro. Perché il punto è solo questo. Ne facciano carne da cannone, allora!”, aggiunge con una nota di ironia che, da buon Romagnolo, non si fa mancare, ma anche con la determinazione di chi sa cosa significhi essere un manager, una guida certa, perché lo dimostra da una vita.
“C’è poco da fare il tifo, noi operiamo sulle certezze e non su ipotesi o libere interpretazioni delle norme. Essere a favore dei propri associati è farli entrare in un provvedimento a testa alta, dalla porta principale, e non dalla finestra, con il rischio di essere beccati con le mani sporche di marmellata”.
In fondo, leggendo bene l’ultima nota del Cai, sembra essere proprio questo l’intento: “Quando si dice ‘tenere bordone’ a qualcuno con l’idea di far seguire un cancan se le cose vanno male”. Oggi il saraceno Gradasso e il francese Galopin, insieme al farlocco giudice Linch, sono i modelli comportamentali più in voga, mentre l’insalata russa (che i tedeschi chiamano Italienische salad) è lo stile più apprezzato. “Modelli che non appartengono a Uncai che preferisce di gran lunga lavorare a una soluzione sul credito d’imposta, senza perdersi in vane parole: “Solo tre giorni fa dal Mipaaf è giunta la richiesta della percentuale di gasolio agricolo agevolato ritirato ogni anno dai contoterzisti, speriamo sia un buon segnale. Noi naturalmente abbiamo subito fornito la risposta”, conclude laconico il presidente Uncai.
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16/09/2022, 15:40 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
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Credito d’imposta carburante anche per i contoterzisti
Grazie a Uncai il decreto Aiuti-ter non dimentica gli agromeccanici e gli riconosce lo sgravio fiscale del 20% per il quarto trimestre del 2022. Ora ci sono i presupposti per includerli anche nei precedenti provvedimenti
Dopo un lungo lavoro, Uncai porta finalmente nelle case dei contoterzisti il credito d’imposta del 20% sul gasolio acquisto per svolgere le consuete attività agromeccaniche. La bozza del decreto Aiuti-ter chiarisce, infatti, che anche a questi spetta lo sgravio fiscale. Si legge: “Al fine di mitigare gli effetti economici derivanti dal perdurare dell’aumento eccezionale del prezzo del gasolio e della benzina, alle imprese esercenti attività agricola e della pesca e alle imprese esercenti l’attività agromeccanica di cui al codice ATECO 1.61 è riconosciuto, a parziale compensazione dei maggiori oneri effettivamente sostenuti per l'acquisto di gasolio e benzina per la trazione dei mezzi utilizzati per l'esercizio delle predette attività, un contributo straordinario, sotto forma di credito di imposta, pari al 20 per cento della spesa sostenuta per l'acquisto del carburante effettuato nel quarto trimestre solare dell’anno 2022, comprovato mediante le relative fatture d’acquisto, al netto dell'imposta sul valore aggiunto”.
Lo sgravio fiscale spetterà ai contoterzisti sicuramente per il carburante usato nel quarto trimestre di quest’anno, periodo caratterizzato dalla preparazione dei terreni per le prime semine invernali. Ma, in generale, quanto puntualizzato nel decreto Aiuti-ter fornisce i presupposti per includere gli agromeccanici tra i beneficiari dei crediti d’imposta relativi al carburante acquistato per la trazione dei mezzi agricoli nel primo trimestre dell’anno (decreto Aiuti) e nel terzo trimestre (decreto Aiuti-bis), dove non erano stati citati: “L’obiettivo di tutti questi provvedimenti è il medesimo, ossia mitigare gli effetti del caro carburante. In particolare, il terzo trimestre è quello più importante perché si tratta dei mesi della raccolta dei cereali e della vendemmia meccanizzata, operazioni eseguite dagli agromeccanici nove volte su dieci. Insensato quindi pensare di escluderli dal credito d’imposta. La struttura del testo, inoltre, è identica”, spiega il presidente Uncai Aproniano Tassinari. “In fase di conversione del decreto Uncai farà pressioni affinché il Parlamento riconosca che i precedenti provvedimenti erano incompleti e troppo vaghi a causa dell’iter accelerato di approvazione”, prosegue il presidente Uncai che non manca di ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile il riconoscimento agli agromeccanici: “L’elenco delle persone da ringraziare è veramente lungo e comprende senatori, onorevoli, assessori di tutti gli schieramenti politici, tecnici del ministero delle politiche agricole e delle commissioni agricoltura. Un grazie a Confagricoltura che ha saputo metterci il pezzo da novanta nel momento opportuno, in fase di stesura del decreto, e quanti hanno sollevato la questione, e sono davvero tanti. Questa volta ce l’abbiamo fatta”.
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19/09/2022, 17:17 |
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