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UNCAI- Unione Naz. Contoterzisti Agromeccanici e Industriali
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Marco
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L’Unione dei Contoterzisti Campani
I Contoterzisti di Benevento e di Napoli si aggiungono a quelli UNCAI di Avellino e di Salerno per costituire poi il primo e unico polo regionale di agromeccanici
Benevento, 8 febbraio ‘22 – Tre nuove realtà uniranno, per la prima volta, i contoterzisti della Campania. Ieri, alla sede di Confagricoltura Benevento, si è riunito un gruppo di terzisti intenzionati a costituire due nuove associazioni, a Napoli e nella stessa Benevento. Parallelamente, ed è la terza novità, tutte le associazioni di agromeccanici campane (Contoterzisti Piana del Sele, Contoterzisti Irpina e le nascenti Contoterzisti Benevento e Contoterzisti Napoli, tutte aderenti a livello nazionale all’Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici e Industriali - Uncai) sono pronte a dare il via alla prima Federazione di imprese agromeccaniche campane. Registi dell’operazione sono Uncai e Confagricoltura.
Per Uncai erano presenti all’incontro il presidente Aproniano Tassinari, il coordinatore Fabrizio Canesi e il direttore tecnico Roberto Scozzoli; mente per Confagricoltura sono intervenuti Donato Rossi, delegato per le politiche agromeccaniche della Giunta Nazionale, Luca Ginestrini, direttore organizzativo, Fabrizio Marzano, presidente Confagricoltura Campania, Antonio Casazza, presidente Confagricoltura Benevento e Paolo di Palma, direttore di Confagricoltura Campania.
Il contoterzismo vale in Campania 450 milioni di euro l’anno, il 13% del valore del comparto primario campano. In provincia di Benevento, dove l’agricoltura rivestire un ruolo di primo piano nell’economia locale, contribuendo al valore aggiunto per il 5,23%, circa 2,5 punti percentuali in più rispetto alla media regionale, i contoterzisti sono al fianco degli agricoltori nella coltivazione di cereali, vite, ulivo e tabacco su 108.000 ettari di SAU. Nella provincia di Napoli, su una superficie di oltre 46.000 ettari, collaborano invece alle produzioni di frutticole, orticole e fiori e piante ornamentali.
Proprio la centralità dei contoterzisti nel garantire sostenibilità e sviluppo al comparto agricolo campano ha promosso l’intenzione di avviare un percorso comune di presenza territoriale a supporto della categoria. “Le associazioni Contoterzisti Benevento e Contoterzisti Napoli dovranno rappresentare un punto di riferimento tecnico, fiscale e sindacale per tutti le imprese agromeccaniche delle due provincie”, ha auspicato a più riprese il Presidente Uncai, Aproniano Tassinari, “vi è, poi, la necessità di presentare il comparto agromeccanico in tutte le sedi regionali per la qualità e professionalità dei suoi interventi al servizio di un’agricoltura responsabile e moderna. Da qui la volontà di costituire, in tempi brevissimi, anche una confederazione regionale con Avellino e Salerno”.
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08/02/2022, 20:12 |
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Marco
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UNCAI A FIERAGRICOLA Dal 2 al 5 marzo a Veronafiere con “L’agromeccanico che vorrei”, palinsesto giornaliero di eventi dedicati a nuova Pac, innovazione e agroenergie UNCAI torna a Verona, in occasione di Fieragricola (2-5 marzo), con uno stand all’interno del padiglione 2 e un palinsesto giornaliero di eventi in collaborazione con Agrilinea Tv. Gli incontri saranno trasmessi in diretta streaming e si svolgeranno tutte le mattine a partire dalle 11.00 nell’ampio spazio messo a disposizione da Veronafiere. Previsti gli interventi del Sottosegretario di Stato Gian Marco Centinaio, del Presidente della Commissione agricoltura al Senato Gianpaolo Vallardi, del Presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti e del Presidente di Uncai Aproniano Tassinari. Hanno, inoltre, confermato la propria presenza Nicola Gherardi. Donato Rossi e Luca Ginestrini (Confagricoltura), Marco Miserocchi (Topcon) Ivano Valmori (Image Line), Roberto Scozzoli e Fabrizio Canesi (Uncai). Sul sito www.contoterziti.it sarà di volta in volta aggiornato l’elenco dei partecipanti al ciclo di incontri. Nel corso del primo evento, mercoledì 2 marzo, saranno illustrate le possibili ricadute in campo della futura Pac in termini di competitività e sostenibilità delle produzioni; giovedì 3 marzo sarà la volta di “L’agromeccanico che vorrei. Faccia a faccia con agricoltori - Confagricoltura - Uncai - Istituzioni”, headline di Uncai alla rassegna internazionale di agricoltura; venerdì 4 marzo spazio all’agricoltura 4.0 e 5.0, mentre sabato 5 marzo alle agroenergie. “L’agricoltura, ma non solo, è sotto assedio a causa dei costi energetici, ormai fuori controllo. Sull’altro fronte la nuova Pac chiederà molto agli agricoltori in termini di sostenibilità. Gli agromeccanici dovranno farsi trovare pronti e fornire servizi in linea con le strategie farm to fork e biodiversità”, illustra il presidente di Uncai Aproniano Tassinari. Nel corso dei quattro incontri saranno, così, messe a tema la capacità e la forza di adattamento degli agromeccanici e le soluzioni organizzative, tecniche e tecnologiche più adeguate per affrontare i cambiamenti e le crisi in corso. Saranno affrontati i temi dell’agricoltura digitale connessa, dei robot agricoli, delle nuove tecniche genomiche, delle agroenergie e, in generale, di tutto ciò che permetterebbe oggi il monitoraggio e l’ottimizzazione dell’uso delle risorse e una gestione più sostenibile dei terreni e delle colture. “La nuova Pac ci invita a ripensare i concetti di competitività e di mercato, modulandoli attraverso spesse lenti green. Per arrivare a questo obiettivo è, tuttavia, necessario un passaggio epocale con politiche mirate a preparare un sistema appropriato di competenze, procedure, strutture aziendali e infrastrutture lungo tutto lo Stivale. Saremo in grado, oppure, vista anche l’eccezionalità dei tempi, converrebbe prorogare ulteriormente l’attuale Pac, almeno fino a quando saranno realmente in campo gli strumenti che possono impedire che venga sottratta competitività e sostenibilità all’agricoltura italiana ed europea? È una grande sfida e l’errore sarebbe pensare di affidare tutto all’acquisto di una tecnologia senza aggiornare le nostre menti e le nostre imprese”, conclude Tassinari.
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18/02/2022, 14:15 |
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LA CARTA DRAGHI SULLA REVISIONE
Con il Governo in carica il numero delle leggi in attesa di decreto attuativo è sceso del 60,1%. Tassinari: “Perla prima volta c’è la forza politica per attuare la legge sulla revisione dei mezzi agricoli, dal 2015 sospesa in una bolla tra reale e irreale”
Con il Governo Draghi le le leggi nel limbo, in attesa di decreto attuativo, hanno avuto un drastico calo: dal 13 febbraio al 31 dicembre 2021 lo stock dei decreti non adottati ereditato dai precedenti Esecutivi della XVIII legislatura si è ridotto del 60,1%, passando da 679 provvedimenti da adottare a 271. Nello stesso periodo, sono stati adottati 182 provvedimenti dei 357 previsti dalle disposizioni legislative del Governo in carica. “Non siamo più il Paese dei provvedimenti attuativi in attesa, che significa norme non attuate, diritti negati, politiche di governo lasciate incomplete. I numeri dicono oggi il contrario, e le probabilità che la revisione dei mezzi agricoli diventi effettiva è ora molto alta”, afferma il presidente di Uncai Aproniano Tassinari.
Con il decreto interministeriale del 20 maggio 2015 furono fissate per la prima volta le norme per la revisione dei trattori e delle macchine agricole. Il decreto stabiliva anche le scadenze per la revisione, fissate in base alla vetustà del mezzo: scadenze sempre disattese e rinviate in mancanza di un decreto attuativo che individuasse i luoghi idonei e le modalità tecniche per la revisione. “Le macchine agricole immatricolate entro il 1983 avrebbero dovuto essere revisionate entro il 30 giugno dell’anno scorso. Da qui l’ennesima proroga all’interno del Milleproroghe che posticipa tale scadenza al 31 dicembre di quest’anno”, prosegue il presidente dell’Unione Nazionale Contoterzisti.
I numeri mostrano come il quadro sia finalmente cambiato. I Governi Conte 1 e Conte 2 avevano smaltito il 18% dei decreti attuativi attesi. Prima ancora il Governo Gentiloni (2016-2018) ne aveva smaltiti il 17,3%, con Renzi (2014-2016) erano stati il 29% mentre con Letta (2013-2014) il 12,9%. Nonostante una produzione legislativa particolarmente corposa e sostenuta, dovuta alla necessità di far fronte alla crisi sanitaria ed economica e di avviare il PNRR e le conseguenti accresciute dimensioni dei compiti attuativi, complessivamente il Governo in carica ha invertito la rotta e smaltito (adottati e superati per abrogazione delle norme primarie) 728 provvedimenti attuativi previsti dalle disposizioni legislative approvate nelle XVII e XVIII Legislature (il 51%), con una media mensile di circa 70 provvedimenti, 36 dei quali del Ministero delle politiche agricole e 86 del Ministero delle infrastrutture e mobilità sostenibili (ex trasporti), quelli maggiormente coinvolti dall’iter attuativo (dati tratti dai report dell'Ufficio per il programma di governo della presidenza del Consiglio dei ministri). “I primi 10 mesi del governo Draghi hanno fatto crollare il numero delle leggi italiane ‘solo in teoria’, sospese in una bolla tra reale e irreale, un aspetto critico per la certezza del diritto in Italia. Tutto fa ritenere che oggi ci sia la forza politica necessaria a emanare il decreto attuativo della revisione dei mezzi agricoli che sappiamo essere pronto e chiuso in un cassetto da tempo”, conclude il Presidente Tassinari.
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22/02/2022, 18:57 |
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Marco
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logo-per-mail.jpg “L’AGROMECCANICO CHE VORREI”
A Fieragricola Verona faccia a faccia tra agricoltori e contoterzisti per una visione comune sul futuro dell’agricoltura
VERONA - Gli agricoltori chiedono ai contoterzisti di fare massa critica, per rendere le tecnologie agromeccaniche e agrodigitali più accessibili a tutte le aziende agricole, piccole e grandi che siano. Ma soprattutto chiedono professionisti in agricoltura. Uncai ha animato la seconda giornata di Fieragricola Verona con l’evento “L’agromeccanico che vorrei” realizzato in collaborazione con Agrilinea tv, Argo Tractors (Landini, McCormick e Valpadana), Cotesi, Krone, Timac Agro e Topcon, partner di Uncai. Un faccia a faccia tra agromeccanici e agricoltori con il presidente di Uncai Aproniano Tassinari, parte del Consiglio direttivo (il Vice Clevio Demicheli, i consiglieri Roberto Tamburini, Giuliano Oldani e Sergio Bambagiotti, il direttore tecnico Roberto Scozzoli e il coordinatore Fabrizio Canesi), il rappresentante di Giunta Nazionale di Confagricoltura Nicola Gherardi, il delegato di Giunta per le politiche agromeccaniche Donato Rossi e il direttore organizzativo Luca Ginestrini. Sono inoltre intervenuti i video il Presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti e il presidente della Commissione agricoltura al Senato, il senatore Gianpaolo Vallardi.
“Sulla carta siamo oltre un milione di agricoltori. Se però andiamo a guardare quanti fatturano, scendiamo a 300mila. Questo significa che oggi ci sono 700 mila percettori di contributi Pac che non fanno agricoltura. Di quei 300mila c'è in numero importante che fa un fatturato fino a 10mila euro. Occorre lavorare per lo sviluppo di questa minoranza che fa fatturato ma che garantisce, o che comunque dovrà garantire, a tutti l’autosufficienza alimentare”, ha detto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti. In questa nuova dimensione, fatta di produzione di beni agricoli, ma anche di agroenergie e carbon farming, “occorre guardare a un’agricoltura per professionisti con grandi partnership con i contoterzisti Uncai”.
In linea con la risposta degli agricoltori a “L’agromeccanico che vorrei” Uncai ha proposto un Albo nazionale degli agromeccanici, simile a quelli già attivi in Lombardia ed Emilia-Romagna. “Le parole chiave dell’albo sono sicurezza sul lavoro e alimentare, tracciabilità in campo dei prodotti, formazione e professionismo”, ha detto il presidente Uncai Aproniano Tassinari. “Un salto di qualità, quello verso il professionismo e l’albo, che permetterà ai contoterzisti di fare massa critica nell’offerta di servizi agro-meccanici e agro-digitali”, ha aggiunto il Consigliere Uncai Giuliano Oldani. La strada digitale deve però essere tracciata dagli agricoltori: “Confagricoltura attraverso la piattaforma HubFarm ha l’ambizioso progetto di accompagnare e aggregare gli agricoltori nella transizione tecnologica, digitale ed ecologica”, ha così detto Luca Ginestrini, coinvolgendo gli agromeccanici nel progetto che dovrà portare alla riduzione degli input chimici e all’effettiva tracciabilità dei prodotti agricoli con l’uso efficiente dei big data dell’agricoltura digitale. Un progetto accompagnato da un impegno costante sul fronte della formazione “con l’insegnamento dell’agromeccanica 4.0 negli istituti di agraria, nei corsi post diploma e direttamente nelle aziende agromeccaniche con tecnici messi a disposizione da Uncai”, ha detto il direttore tecnico Uncai Roberto Scozzoli. “L’agricoltura ha necessità di assistenza tecnica e lavorazioni sostenibili”, ha proseguito il delegato di Giunta Nazionale di Confagricoltura Donato Rossi: “Con l’albo, il contoterzista diventa una sorta di certificatore”. Sulla stessa linea il Senatore Gianpaolo Vallardi, primo firmatario della proposta di legge dell’albo degli agromeccanici: “Formazione, conoscenza e regole fisse possono dare dignità al settore agromeccanico, dove si trova ancora troppa improvvisazione; ma soprattutto la riforma del settore serve a dare all’agricoltore la certezza di prestazioni sicure, in un momento in cui servono professionisti in grado di usare gli input chimici in modo coscienzioso, fare biologico e usare al meglio le tecnologie a disposizione”, ha detto in collegamento.
In attesa che la proposta di legge nazionale faccia il suo iter, Uncai prosegue nella costituzione dal basso di albi regionali: “Il percorso condiviso con le Regioni Lombardia ed Emilia-Romagna non solo ha prodotto i primi due albi regionali d’Italia. Oggi gli agromeccanici lombardi sono i soli destinatari di un bando da 5 milioni che finanzia l’acquisto di macchinari per l’uso sostenibile dei reflui zootecnici; Regione Emilia-Romagna a breve dovrebbe approvare un analogo finanziamento mirato ad aziende agromeccaniche qualificate. La strada è tracciata, e conduce al riconoscimento delle aziende che lavorano in agricoltura in modo professionale e responsabile”, ha concluso il coordinatore Uncai Fabrizio Canesi.
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04/03/2022, 17:47 |
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Marco
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logo-per-mail.jpg Caro gasolio e imprese agromeccaniche
Uncai scrive al Presidente del Consiglio Mario Draghi e ai Ministri Stefano Patuanelli, Roberto Cingolani, Enrico Giovannini, Daniele Franco e Giancarlo Giorgetti
In una lettera inviata al Presidente Mario Draghi e ai Ministri Stefano Patuanelli, Roberto Cingolani, Enrico Giovannini, Daniele Franco e Giancarlo Giorgetti l’Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici e Industriali - UNCAI chiede la riduzione delle accise fisse che gravano sul carburante. In particolare, per il comparto agricolo, chiede l’azzeramento di quelle che ancora appesantiscono il cosiddetto “gasolio agevolato” e la riduzione al 4% dell’Iva, “perché in agricoltura il gasolio è un bene di prima necessità, senza il quale non avremmo farina, pane e pasta”, spiega il Presidente UNCAI Aproniano Tassinari. Inoltre, l’Unione dei Contoterzisti propone un “bonus lavorazioni agromeccaniche” allineato con le tabelle “ettaro coltura” per compensare l’impennata dei costi energetici in un settore vitale per il Paese.
“La pandemia e il conflitto in Ucraina hanno reso incerte le catene di approvvigionamento, la situazione è critica per tutto il comparto agroalimentare, a partire dal settore agromeccanico; da qui la richiesta del provvedimento d’urgenza”, prosegue il Presidente UNCAI. “I contoterzisti agromeccanici sono impegnati in tutte le lavorazioni in campo, dalla semina al raccolto al trasferimento su gomma dei prodotti. Anticipano ogni costo variabile, compreso quello per il gasolio. Se un anno fa per ritirare a inizio anno 100mila litri di gasolio agricolo un’impresa agromeccanica spendeva 65mila euro, oggi per lo stesso quantitativo occorrono quasi 130mila euro. Si tratta di imprese di media grandezza, che potrebbero non riuscire a reggere un’esposizione finanziaria di tale misura fino a dicembre, quando fatturerà le lavorazioni ai clienti.”
Senza l’intervento richiesto, si assisterà a un effetto a cascata sul costo dei servizi conto terzi e soprattutto dei beni alimentari. “Come si possono ricalibrare le tariffe delle lavorazioni agromeccaniche rendendole proporzionali all’aumentare del costo di gasolio, ma anche mangimi, urea e fertilizzanti? Di quanto dovremmo aumentare il costo di una semina o di una raccolta? Del 40%? Del 50%? Ancora di più? Come è facile capire non è possibile spingere troppo sui prezzi. Se però non si trova una soluzione, e in fretta, si smetterà di produrre. Un paradosso, visti e sentiti gli inviti a produrre di più, a guadagnarsi, addirittura, la sovranità alimentare!”, prosegue Tassinari.
UNCAI è consapevole della necessità di ridurre i costi energetici e migliorare le performance economiche e ambientali a lungo termine; i contoterzisti sostengono l’approccio agro ecologico e una transizione ecologica che abbia come importante traguardo quello di disinvestire dai carburanti fossili. “Da almeno un anno, tuttavia, la priorità è far rendere sostenibili i costi del gasolio agricolo, in assenza di alternative reali. Non agire immediatamente significa rinunciare a fare qualcosa di concreto e salutare per l’Italia e gli italiani; significa rinunciare a cura e vaccino per puntare tutto sull’immunità di gregge! A un certo punto diventa una strada senza ritorno, dove fare un calcolo di costi e benefici è retorica accademica”. Oggi il gasolio è il solo combustibile che permette di mantenere (e si spera di incrementare) i 12,8 milioni di ettari di Sau italiana. “L’agricoltura, con i contoterzisti e gli agricoltori, trasforma in cibo l’energia potenziale insita nel suolo e in un seme. Non lo fa il vento, non lo fa il sole, non l’acqua e neppure ciò che che finisce in un biodigestore, ma agricoltori e contoterzisti con i loro macchinari azionati ancora dal gasolio. E l’orizzonte temporale, la stagionalità dell’agricoltura, non permettono di prendere tempo”, conclude Tassinari nella lettera.
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09/03/2022, 16:38 |
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CARO GASOLIO: UNCAI CHIEDE INCONTRO URGENTISSIMO
I media hanno compreso come il caro gasolio in agricoltura incida prima tra gli agromeccanici. Tassinari “Troviamo insieme una soluzione, Governo, agricoltori e agromeccanici”
Grande risalto sui media nazionali alle difficoltà degli agromeccanici a far fronte al caro gasolio e, in particolare, alla proposta avanzata da Uncai di azzerare e accise del carburante agricolo agevolato e portare l’Iva dal 10 al 4% perché il gasolio, in agricoltura è bene di prima necessità, senza il quale non avremmo farina, pane e pasta. “L’attenzione di tg e testate nazionali anche per chi svolge conto terzi le lavorazioni meccaniche nei campi ci fa sperare che la nostra lettera al Presidente Draghi riceva l’attenzione che crediamo meriti”, afferma il Presidente UNCAI Aproniano Tassinari che però aggiunge come anche la proposta Uncai di un bonus agromeccanici sia un elemento chiave per attenuare le conseguenze del caro carburanti, almeno in agricoltura. “Serve a garantire agli agromeccanici i costi di produzione che stanno anticipando. Tra i nostri associati è fortissimo il timore che a fine anno, quando fattureranno le lavorazioni eseguite per conto degli agricoltori, non tutti saranno in grado di sostenere gli attuali aumenti”. Insomma il bonus quale garanzia per agromeccanici e agricoltori. “UNCAI chiede quindi un incontro urgentissimo con Governo e Ministeri per affrontare insieme agli agricoltori le conseguenze del caro energia nel comparto”.
Gli agromeccanici lavorano per conto degli agricoltori oltre il 50% dei 12,8 milioni di ettari di Sau italiana, la percentuale tocca il 70% nel caso dei seminativi e punte oltre il 90% nella sola raccolta del grano, del mais o delle barbabietole, dove occorre mettere in campo mietitrebbiatrici e scavabietole estremamente costose. Percentuali prossime al 100% si registrano, invece, nell’operazione, importantissima dal punto di vista ambientale, di interramento dei liquami. Si sta, inoltre, sempre più diffondendo la raccolta meccanizzata conto terzi nei vigneti e negli uliveti. Le tariffe agromeccaniche sono commisurate alle tabelle ettaro-coltura emanate dal Ministero delle politiche agricole, dove sono stabiliti i quantitativi minimi di carburante necessari per ciascun intervento. “I dati e le misurazioni in possesso del Ministero possono permettere di quantificare un equo bonus lavorazioni agromeccaniche per i lavori eseguiti, e mettere così al sicuro il lavoro e le aziende”, sostiene Aproniano Tassinari che conclude affermando che “con tale provvedimento possiamo finalmente capovolgere anche il paradigma bugiardo di un’agricoltura che inquina sempre, e operare una rivoluzione concettuale e culturale nel Paese dove l’agricoltura è meritevole di bonus e non di favori, come invece fanno credere espressioni come ‘gasolio agevolato’ o ‘sussidi ambientalmente dannosi’”.
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11/03/2022, 13:58 |
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CARO GASOLIO AGRICOLO: IL PROBLEMA DELLE TARIFFE
Dall’assemblea dei contoterzisti Apima di Cremona il tema dei costi lievitati delle lavorazioni agromeccaniche e la volontà di affrontare il problema in accordo con gli agricoltori
Al centro della discussione “lui”, il gasolio, e la rimodulazione del tariffario delle lavorazioni agromeccaniche, alla luce dell’impennata dei costi, tenendo però fede al patto con gli agricoltori. Gli imprenditori agromeccanici di Cremona, guidati dal presidente Clevio Demicheli, si sono dati appuntamento al Palace Hotel cittadino per l’annuale assemblea Apima, “svolta in forma privata per gli aspetti tecnici sviscerati, come gli investimenti, le assicurazioni, la consulenza digitale alle aziende e, appunto, il gasolio”, ha introdotto il direttore Fabrizio Canesi.
“Forse dovremmo considerare nei listini solo il costo orario dell’operatore e l’usura del mezzo, e segnare il giorno della lavorazione per calcolare il prezzo del gasolio di quel giorno, quando si fatturerà a fine anno”, ha ipotizzato il presidente Demicheli, consapevole però che la sostenibilità economica dell’agricoltura oggi può arrivare solo dalle decisioni politiche del Governo Draghi “Come Unione Nazionali contoterzisti abbiamo chiesto l’eliminazione delle accise che ancora gravano sul gasolio agricolo, l’abbassamento dell’Iva al 4% e un bonus lavorazioni agromeccaniche che copra i costi fuori controllo del carburante, ed evitare che si riversino sul prodotto finale, il cibo”.
Per fare il pieno di un trattore di grossa cilindrata oggi servono 600-700 euro con aumenti del 60-70% rispetto agli anni scorsi. I contoterzisti hanno stimato che, per ogni 10 centesimi di aumento del gasolio, la tariffa oraria dovrebbe aumentare di 1 euro e 20 centesimi per le lavorazioni leggere, di 3 euro per quelle medie e addirittura di 11 euro per quelle pesanti. “Aumenti che difficilmente potranno essere riversati sull’azienda agricola. Tanto più gli alti valori raggiunti dai cereali nelle borse merci internazionali significano ben poco per quelle aziende che destinano quel cereale non al mercato ma alla stalla”.
Il caro gasolio ha generato un vivace dibattito tra i soci Apima. C’è stato chi ha proposto di fermare i trattori e portarli in piazza e urlare “noi siamo i contoterzisti”, e c’è chi ha detto che in alcuni distributori non viene neppure più consegnato il gasolio, indizio che gli attuali aumenti sono il frutto di speculazione, insieme al fatto che da una settimana il prezzo del greggio al barile scende, ma cresce alla pompa. Bocciata dai contoterzisti anche l’ipotesi di trasformare in gasolio agricolo agevolato in un credito di imposta: “Se ora anticipiamo il costo del gasolio necessario per far fronte alle lavorazioni dei primi mesi dell’anno, con il credito di imposta dovremmo anticipare la somma per tutta l’annata agraria, per recuperarla in un arco temporale troppo lungo”. E poi ancora: “Gli agricoltori chiedono sempre più specializzazione e investimenti a noi contoterzisti, gli aumenti di gasolio, ricambi, gomme, fertilizzanti, urea non possono mettere in discussione la collaborazione sempre più stretta tra agricoltori e agromeccanici”.
“Abbiamo toccato il fondo o anneghiamo o ci diamo una spinta per risalire”, ha concluso il presidente dell’Unione Nazionale Contoterzisti Aproniano Tassinari. “È il momento del colpo di reni, perché di aiuti non ne stanno arrivando. Dobbiamo darci da fare tutti insieme per salvare questa nostra agricoltura. Se poi abbiamo qualcuno che fa i buchi nella barca, lo buttiamo fuori, tappiamo i buchi e non facciamo salire più nessuno”.
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15/03/2022, 18:52 |
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UNIONE TREBBIATORI CUNEO, SILVESTRO CONFERMATO
L’Assemblea dei contoterzisti di Cuneo riparte con il suo Presidente e la volontà di dare una risposta condivisa al caro gasolio
FOSSANO (Cuneo) - “Dal 1945 l’Unione Trebbiatori è la casa degli agromeccanici di Cuneo, ed è importante constatare come il tessuto associativo non si sia affatto disunito negli ultimi due anni, tanto difficili per tutti. Oggi però si deve ripartire con decisione nel modo che ci contraddistingue, concreti e giusti nel rispondere in modo puntuale alle esigenze degli agromeccanici della nostra provincia, offrendo servizi e indicazioni rispondenti ai reali bisogni del settore”. Lo ha detto Massimo Silvestro, riconfermato alla presidenza dell’Unione Trebbiatori Cuneo, durante l’Assemblea che si è svolta a Fossano giovedì 17 marzo. “Oggi assistiamo al rincaro fuori scala dei mezzi agricoli e del gasolio. La nostra categoria è la prima ad essere coinvolta e danneggiata da questi aumenti perché acquistiamo gasolio e macchinari al posto delle aziende agricole. La situazione è drammatica, e limitarci a riconoscerla non porta a nulla, occorre confrontarci tra noi e decidere insieme quali strategie adottare”, ha proseguito Silvestro.
Intervenuto all’Assemblea, il presidente Uncai Aproniano Tassinari ha detto: “Dal dopoguerra non abbiamo mai vissuto momenti così difficili. Dove c’è aggregazione c’è però conoscenza. Occorre quindi incontrarsi, capire le problematiche di ciascuna parte per arrivare a una voce univoca e a uno spirito di coesione. Dalla nuova Pac alle tecnologie digitali, l’agricoltura cambia per inseguire un consumatore che chiede professionisti in campo. Questo ci deve dare qualche garanzia perché l’agricoltore dovrà sempre essere affiancato da agromeccanici orientati verso futuro e innovazione”.
L’incontro è proseguito con il presidente dell’associazione Confartigianato di Cuneo Luca Crosetto e con i rappresentanti della Polizia Stradale, il Vice Ispettore Nicola Mattio e l’Assistente Capo Pier Andrea Allasia, che hanno ricordato ai terzisti le più importanti norme di circolazione dei mezzi agricoli e alcune caratteristiche di trattrici e rimorchi con omologazione europea.
Infine, dopo gli interventi degli sponsor della giornata Capello - Attrezzature e tecnologie per la raccolta dei cereali, Daziano Lubrificanti, l’ufficialità della conferma di Massimo Silvestri alla guida dell’Unione Trebbiatori Cuneo e del Vicepresidente Fabrizio Gastinelli. Già programmate riunioni tematiche sui vari comparti del settore, in primis caro carburante, insieme a tutto il Comitato esecutivo.
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18/03/2022, 18:37 |
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Marco
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logo-per-mail.jpg APIMA MI-LO-CO-VA, OLDANI CONFERMATO
L’Assemblea dei contoterzisti di Milano, Lodi, Como e Varese riparte con il suo Presidente e un consiglio sempre più giovane . Oldani: “Con i contoterzisti garantire all’Europa e agli agricoltori l’intensificazione sostenibile”
LODI, 25 marzo 2022 – “L’ingresso nel consiglio d’amministrazione di due giovani contoterzisti, Paolo Pinciroli e Dario Biffi, e la conferma di un altro giovane, Davide Spagliardi, mi rende particolarmente contento, più della mia riconferma”. Così Giuliano Oldani, al terzo mandato alla guida dell’Associazione Provinciale Imprese di Meccanizzazione Agricola (Apima) di Milano, Lodi, Como e Varese. “Il mio impegno a favore dell’innovazione aziendale e sindacale prosegue”.
La presenza in associazione di una nuova risorsa che si occuperà di assistenza digitale alle aziende consociate si inserisce in questa politica sindacale: “Si tratta di un esperto in digital farming, in grado di utilizzare al meglio e in profondità tutte le piattaforme IoT e garantire il rispetto dei requisiti per accedere agli sgravi fiscali Industria 4.0”, spiega Oldani che aggiunge come la consulenza digitale stia per essere implementata in tutte le associazioni di contoterzisti aderenti a Uncai.
L’obiettivo di Uncai e di Apima è allineare tutte le imprese agromeccaniche rispetto agli strumenti dell’agricoltura 4.0 che, il più delle volte, sono già presenti in azienda ma non sono usati in tutte le loro potenzialità: “L’aumento dei costi di produzione causato dall’attuale crisi internazionale congiunturale obbliga noi contoterzisti per primi a dotarci delle risorse necessarie a dare sostegno alle aziende agricole”, prosegue Giuliano Oldani.
Secondo il Crea, l’impatto medio aziendale dell’impennata dei prezzi degli input (fertilizzanti, mangimi, gasolio, sementi/piantine, fitosanitari, noleggi passivi) è di oltre 15.700 euro di aumento che sfiorano i 99.000 euro nelle aziende che allevano granivori. Sempre secondo il Crea, l’incapacità di far fronte alle spese dirette necessarie a realizzare un processo produttivo estrometterà, di fatto, dal circuito il 10% delle aziende agricole, mentre il 30% a fine anno sarà in negativo. “La pandemia prima e ora la guerra in Ucraina hanno messo in evidenza tutti i limiti della globalizzazione selvaggia”, commenta Oldani. “Con assurda facilità e in pochissimo tempo un equilibrio mondiale è stato rotto, e non sappiamo quanto tempo occorrerà per ripristinarlo. L’agricoltura sta pagando un conto salatissimo. Tocca a noi contoterzisti fare il massimo per portare in campo, attraverso le nostre tecnologie e le nostre performance, quell’intensificazione sostenibile di cui hanno disperato bisogno gli agricoltori e gli europei”, conclude Odani.
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25/03/2022, 20:06 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
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Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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AGROMECCANICI E CREDITO D’IMPOSTA GASOLIO IN AGRICOLTURA
Clevio Demicheli, presidente della Federazione Lombarda dei Contoterzisti: “La legge non è chiara. Ringrazio l’assessore all’agricoltura Fabio Rolfi per l’emendamento presentato”
MILANO – “ Il testo dell’articolo 18 del decreto Ucraina, almeno così come è stato trasmesso al Senato, pone dei dubbi sul fatto che anche le imprese agromeccaniche siano beneficiarie del credito di imposta del 20% per l’acquisto di carburato per l’esercizio dell’attività agricola. L’emendamento presentato su nostra richiesta da Regione Lombardia rappresenta quindi un modo per fare chiarezza”, ha sottolineato il presidente della Federazione Lombarda dei Contoterzisti (Flima) Clevio Demicheli, esprimendo il ringraziamento dei contoterzisti all’assessore all’agricoltura Fabio Rolfi per la disponibilità a farsi interprete in tempi rapidi delle loro perplessità.
La modifica presentata chiarisce che le imprese agromeccaniche che svolgono conto terzi l’attività agricola di lavorazione dei suoli sono le principali consumatrici di gasolio, quindi le più colpite dai rincari del carburante, e per questo sono necessariamente comprese tra i beneficiari del credito di imposta. “Il tutto a scanso degli equivoci che possono essere generati non tanto dal testo dell’articolo, quanto dalle tabelle allegate dove sono citati solo agricoltori e i veicoli da pesca, ed evitare incomprensioni, nonché costi diversi tra le lavorazioni in conto proprio o effettuate da terzi e la conseguente eccessiva rimodulazione verso l’alto delle tariffe delle seconde”, conclude Demicheli.
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31/03/2022, 19:26 |
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