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UNCAI- Unione Naz. Contoterzisti Agromeccanici e Industriali
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Marco
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Presentato l’albo degli agromeccanici emiliano-romagnoli
Sabato 4 dicembre a Fosso Ghiaia (Ravenna) è stato presentato ai contoterzisti romagnoli il neonato Albo degli agromeccanici dell’Emilia-Romagna. In centocinquanta hanno brindato (in presenza) alla scelta della Regione e dell’assessore all’agricoltura Alessio Mammi di istituire un albo di contoterzisti professionisti per un’agricoltura certificata, eseguita con mezzi sicuri e sostenibili.
Oltre ai soci di Apimai Ravenna, organizzatrice dell’assemblea con Uncai, erano presenti all’incontro numerosi terzisti anche dalle altre provincie romagnole. Sono intervenuti l’assessore all’agricoltura di Ravenna Giacomo Costantini, il direttore generale del Consorzio agrario di Ravenna Massimo Masetti, i direttori di Confagricoltura Ravenna e di Forlì-Cesena, Danilo Verlicchi e Marco Baldacci, il presidente di Coldiretti Ravenna Nicola Delmonte. “La Romagna agricola e agromeccanica ha fatto fronte comune. Ha le idee chiare sul proprio futuro e questo fa ben sperare sui passi successivi dell’albo regionale. Manca, infatti, ancora il regolamento attuativo, un passaggio fondamentale che sarà facilitato dal consenso che sta emergendo in tutta la Regione, non solo in Romagna”, ha detto il presidente di Apimai Ravenna e consigliere Uncai Roberto Tamburini. “Non solo. L’albo è diventato un obiettivo di tutte le associazioni agromeccaniche e agricole italiane, mentre in precedenza era una proposta solo di Uncai”, ha detto il presidente dell’Unione Nazionale Contoterzisti Aproniano Tassinari, accennando alla legge nazionale voluta da Uncai con il sostegno di Confagricoltura, ora in discussione alla Camera e in Senato. “Tutti insieme, non da soli si arriva all’obiettivo”, ha proseguito Luca Ginestrini della direzione organizzativa di Confagricoltura, illustrando le sfide dell’agricoltura di domani tra innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale. “In agricoltura occorre parlare la stessa lingua e non sempre accade. Quando succede, come nel caso dell’Albo degli agromeccanici, è un segnale da non lasciarsi sfuggire. E fa piacere che sia stato raccolto un po’ da tutti oggi”, ha aggiunto. Il direttore di Apimai Ravenna Roberto Scozzoli ha quindi messo in relazione l’albo dei contoterzisti alla nuova Pac degli eco-schemi. “In ogni pratica agronomica il contoterzista professionale iscritto all’albo può e deve aiutare l’agricoltore in tutti processi agricoli, sgravandolo dalla tenuta delle certificazioni agroambientali o dalla gestione delle macchine”, ha spiegato, mettendo in relazione l’albo dei contoterzisti alla nuova Pac degli eco-schemi. Il messaggio emerso durante l’incontro è stato chiaro. All’agricoltura servono collaborazioni trasversali, dal momento che gli obiettivi comuni non mancano: “La collaborazione si alimenta non tanto di prodotti o servizi, ma soprattutto di competenze complementari e stima reciproca”, ha concluso il presidente Tassinari, ringraziando la federazione dei costruttori di macchine agricole (FederUnacoma), intervenuta con Domenico Papaleo e Lorenzo Iuliano, Confagricoltura e il Consorzio agrario di Ravenna: “Non importa chi alla fine pianterà la bandierina dell’albo. Conta che l’obiettivo sia oggi di tutti e che tutti abbiano concorso al suo raggiungimento”.
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06/12/2021, 10:12 |
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Marco
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UNCAI, corso per manager in precision farming Al via il 16 dicembre a Cremona un percorso formativo della durata di due anni per gli agromeccanici digitali di domani proposto da Fondazione ITS Agrorisorse e Unione Nazionale Contoterzisti UNCAI e Fondazione ITS Agrorisorse organizzano un corso di alta formazione in “Precision Farming Manager: Tecnico Superiore esperto in Agromeccanica per l’innovazione del sistema agroalimentare, zootecnico e agroambientale”, approvato da Regione Lombardia con Decreto n.12848/2021. “Il percorso rappresenta una vera e propria opportunità di formazione professionale, oltre che una novità per i temi affrontati. Al termine, infatti, gli studenti saranno in possesso non solo dei tradizionali attestati relativi alla sicurezza base e rischio specifico per le aziende agricole e agromeccaniche e del patentino per l’uso dei trattori e dei prodotti fitosanitari. Riceveranno anche una formazione propedeutica all’utilizzo dei droni”, spiega il vice presidente Uncai Clevio Demicheli, a capo anche della Federazione lombarda delle imprese di meccanica agricola (Flima). “Il target ideale è costituito da giovani diplomati anche senza esperienza ma interessati al settore”. Il corso, della durata di due anni e rivolto a un massimo di 25 studenti, prevede lezioni teoriche, attività didattiche, laboratori e un tirocinio in azienda di 1000 ore. Per partecipare occorre essere in possesso di diploma di istruzione secondaria superiore o diploma professionale (percorsi quadriennali di IeFPe Certificazione IFTS), essere residente o domiciliato in Lombardia e aver superato un colloquio di selezione. Data d’inizio delle lezioni il 16 dicembre. Al termine del corso in Precision Farming Manager, previo superamento dell'esame finale, sarà rilasciato un Diploma di Tecnico Superiore (V livello EQF, Quadro Europeo delle Qualificazioni, valido a livello Nazionale ed Europeo). “Lo studente sarà in grado di scegliere la tecnologia e le macchine operatrici in base al contesto di applicazione. Soprattutto saprà acquisire, interpretare e usare al meglio la mole di dati raccolti in campo attraverso le tecnologie di digital e precision farming”, conclude Demicheli. Per ulteriori informazioni, scrivere a its@agrorisorse.it, oppure chiamare ai seguenti numeri: 3482509130, oppure 0371/4662640.
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06/12/2021, 15:45 |
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Marco
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L’Unione dei Contoterzisti della Piana del Sele
La Campania agromeccanica si organizza attorno a UNCAI e Confagricoltura: dopo Avellino, anche i contoterzisti di Salerno si uniscono in associazione con Aniello Bacco Presidente
SALERNO – Presentata a Battipaglia, in provincia di Salerno, l’associazione Contoterzisti “Piana del Sele” aderente a livello nazionale a Uncai. Presidente è Aniello Bacco con Gianluca D’Onofrio vice. “Uncai si prende l’impegno di facilitare il dialogo tra i terzisti del territorio e le istituzioni regionali e di trasferire alla nuova associazione conoscenze, competenze e metodi”, ha detto il presidente di Uncai Aproniano Tassinari, in occasione della presentazione, avvenuta davanti a un centinaio di agromeccanici. “Aver fatto massa critica è il primo, importante passo che aprirà molte porte”, ha aggiunto. “Per questo passo è stato fondamentale l’intervento di Confagricoltura attraverso il componente di Giunta nazionale Rosario Rago, la regia del delegato di Giunta Donato Rossi, il direttore organizzativo Luca Ginestrini e tutto lo staff di Confagricoltura Salerno, a partire dal presidente Antonio Costantino”.
Con l’associazione Contoterzisti “Piana del Sele”, le organizzazioni campane di categoria diventano due. Oltre a quella salernitana, da un paio di anni è attiva anche Contoterzisti Avellino, presieduta da Marco Todisco e ugualmente aderente a Uncai. “Insieme, le due associazioni vedranno crescere il proprio peso politico in Regione”, ha ribadito il presidente di Uncai. “Il contoterzismo è un asse portante dell’economia agricola, non solo perché gli agromeccanici eseguono la quasi totalità delle operazioni di raccolta meccanica e acquistano i macchinari più performanti. Lo è anche perché le parole chiave che caratterizzano ogni lavorazione conto terzi sono professionalità, precisione, responsabilità, disponibilità e certificazione, elementi cardine della sostenibilità ambientale ed economica, e della nuova politica agricola comune”.
Partner della giornata, contraddistinta da un partecipato dibattito incentrato sull’assegnazione del carburante agricolo agevolato in Regione, la sinergia con gli agricoltori e Confagricoltura e l’Albo degli agromeccanici, sono stati Krone (con il concessionario Gaetano Nappo Macchine agricole e il responsabile di zona Remo Messori) e Topcon Agricolture (con il Country Manager Marco Miserocchi), entrambi protagonisti della trasformazione tecnologica in atto in agricoltura con soluzioni di precision e digital farming, finanziabili con gli sgravi industria 4.0.
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13/12/2021, 14:30 |
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Marco
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Uncai a fianco dei risicoltori Con la riduzione dei contributi, la Pac rischia di condizionare il futuro della risaia con gravi ripercussioni su ambiente e sicurezza ambientale. E le aziende risicole chiuderebbero
VERCELLI, 14 dicembre - Anche il mondo agromeccanico scende in campo a fianco dei risicoltori, allarmati per i tagli agli aiuti previsti dalla futura Pac. “Una politica agricola comune che rischia di pregiudicare seriamente le prospettive di sviluppo della filiera risicola italiana, ridimensionandola anziché favorirne lo sviluppo”, ha rimarcato il presidente dell’Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici e Industriali Aproniano Tassinari intervenuto a un incontro sul tema organizzato ieri da Confagricoltura Vercelli e Biella e Confagricoltura Biella e VCO nel teatro Civico di Vercelli con Benedetto Coppo (Presidente di Confagricoltura Vercelli e Biella), Giovanni Chiò (Presidente di Confagricoltura Novara e VCO), Paolo Carrà (Presidente Ente Nazionale Risi), Roberto Magnaghi (Direttore Ente Nazionale Risi) e Luca Brondelli di Brondello (Componente della giunta nazionale di Confagricoltura).
Con 900 mila tonnellate annue di riso lavorato, l’Italia è leader in Europa, la cui produzione è di circa 1,6 milioni di tonnellate. Il consumo comunitario del cereale cresce di anno in anno, raggiungendo i 2,5 milioni di tonnellate. Nonostante questo, l’Europa mette a rischio il settore, anziché promuoverlo. “Con la diminuzione dei contributi da una parte e le difficoltà dall’altra nell’osservare le regole previste dai cosiddetti eco-schemi, la nuova Pac costringe le aziende in un esercizio di equilibrio pressoché impossibile”, ha aggiunto il presidente di Contoterzisti Uncai Vercelli e Alessandria Beppe Delsignore. “Gli scenari prospettati sono foschi. I pagamenti diretti agli agricoltori assorbiranno anche quelli previsti per il greening, di cui ha usufruito il comparto riso sino a oggi. Ci sarà un ricalcolo al ribasso dei contributi a ettaro che passeranno da 750 a 225 o addirittura 150 euro. Una riduzione che sarebbe devastante per i bilanci aziendali, tutte le aziende risicole chiuderebbero. Anche la tenuta idrogeologica dei territori ne risentirebbe”. La risaia è una grande cassaforte, un serbatoio immenso che, per la sua natura di materasso filtrante con tempi di ricarica e di rilascio molto lenti, permette di utilizzare al meglio l’acqua di fiumi, laghi, fontanili e risorgive e preservare i territori da eventi meteo estremi. Coltivare riso è sinonimo di biodiversità e salvaguardia ambientale, significa anche coltivare cultura, basta ricordare che i primi progetti di canali irrigatori per la risaia si trovano nei Codici di Leonardo. “Ridurre le risaie è paradossale, considerando i principi che ispirano il green deal”. Ha detto ancora Delsignore.
Anche la “strategia” farm to fork (dal produttore al consumatore) viene sconfessata: “Se il riso scompare dall’Italia, scompare dall’Europa, dove viene coltivato con tecniche e garanzie agro ambientali e una sicurezza alimentare assenti nei paesi extra Ue”, ha affermato ancora il presidente Tassinari che ha aggiunto come “la produzione di un riso dalla qualità certificata richieda la stretta collaborazione tra agricoltori e contoterzisti che nei territori risicoli italiani, in Piemonte e in Lombardia, si traduce nell’accordo tra Uncai e Confagricoltura”. Le strategie agroambientali della futura Pac richiedono tecnologie e servizi agromeccanici innovativi, dalla mappatura di coltivazioni e terreni ai sistemi di supporto alle decisioni, che i terzisti mettono già a disposizione del 74% dei risicoltori italiani, coprendo il 60% dei terreni a riso. Da qui il sostegno di Uncai alla proposta di un eco-schema con un premio a ettaro che incentivi la creazione di un sistema agro-ambientale per le coltivazioni sommerse: “Perché l’andamento dei consumi, la sicurezza alimentare del riso italiano ed europeo e l’esigenza di tutelare il territorio dal punto di vista ambientale dovrebbero far suggerire di aumentare e non ridurre le superfici a riso”, ha concluso Tassinari.
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14/12/2021, 18:12 |
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Marco
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Operativo l’Albo degli agromeccanici dell’Emilia-Romagna
Approvato il Regolamento attuativo dell’Albo delle imprese agromeccaniche emiliano-romagnole. Tassinari: “Riconosciuto il sistema delle imprese che svolgono le lavorazioni agromeccaniche in modo professionale e non occasionale”
Con delibera 2211 del 20 dicembre 2021, la Giunta di Regione Emilia-Romagna ha approvato il Regolamento attuativo dell’Albo delle imprese agromeccaniche emiliano-romagnole, varato lo scorso 21 ottobre (art. 4 legge regionale n. 14. “Misure urgenti a sostegno del sistema economico”).
Il Regolamento individua specifici requisiti e condizioni che i contoterzisti devono possedere al fine dell’iscrizione all’Albo. L’obiettivo è quello di offrire alle aziende agricole e alla comunità garanzie in termini di qualità ed ecosostenibilità dei servizi offerti.
“Siamo grati all’assessore Alessio Mammi, al suo staff e alla Giunta presieduta da Stefano Bonaccini per aver accolto le indicazioni di Uncai nella loro totalità e riconosciuto, attraverso il Regolamento appena approvato, il sistema delle imprese emiliano-romagnole che svolgono le lavorazioni agromeccaniche in modo professionale e non occasionale. Parliamo di oltre un migliaio di imprenditori della regione che ora potranno essere valorizzati per il livello dei servizi offerti all’agricoltura e all’ambiente”, commenta Aproniano Tassinari, presidente di UNCAI - Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici e Industriali.
Il passo successivo, concordato con la Regione, saranno bandi riservati agli iscritti all’Albo per l’acquisto di macchinari in grado di apportare, su larga scala, benefici agro ambientali: “Per esempio macchinari per l’interramento dei reflui, come è stato realizzato in Lombardia su suggerimento di Uncai”, aggiunge il presidente di Uncai.
Tra i requisiti per presentare domanda, di particolare rilievo è l’obbligo di formazione: “In questo modo l’Albo emiliano-romagnolo è consistente con la proposta di legge nazionale depositata da Uncai con il Presidente della Commissione agricoltura al Senato, il Senatore Gianpaolo Vallardi”, aggiunge il presidente Tassinari: “Questo ci permetterà di progettare con la Regione importanti percorsi di crescita sia per i dipendenti sia per gli imprenditori”.
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29/12/2021, 16:01 |
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Marco
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Pac ‘23-’27 e mercati
Lunedì 10 gennaio, a partire dalle 16.00, convegno in diretta streaming organizzato da Apimai Ravenna e Uncai con Tassinari, Frascarelli, Cagnolati, Mammi
Lunedì 10 gennaio palazzo Rasponi di Ravenna ospiterà il convegno “Nuova Pac 2023-2027 e mercato agricolo”, organizzato da Uncai e Apimai Ravenna e trasmesso in diretta a partire dalle ore 16 sui canali web di Agrilinea tv. Interverranno Andrea Cagnolati (Grain Services), Angelo Frascarelli (presidente Ismea e docente di Politica Agroalimentare all’Università degli studi di Perugia), Marco Miserocchi (Topcon Agriculture) e Mario Danieli (Argo Tractors). Il convegno proseguirà con un dibattito a più voci con l’assessore all’Agricoltura dell’Emilia-Romagna Alessio Mammi, il sindaco di Ravenna Michele De Pascale, l’assessore all'Agricoltura di Ravenna Giacomo Costantini, il presidente Uncai Aproniano Tassinari, il presidente Apimai Ravenna Roberto Tamburini, il presidente del Consorzio Apimai Servizi Roberto Fantoni, il presidente di Assosementi Giuseppe Carli, il presidente di Conserve Italia Maurizio Gardini, il presidente di Aife Gian Luca Bagnara, il direttore del Consorzio Agrario di Ravenna Massimo Masetti e il direttore Qualità di Orogel Surgelati Silver Giorgini.
“Per promuovere l’orientamento al mercato delle aziende e, nello stesso tempo, tutelarle dai rischi della volatilità dei prezzi e degli shock economici, la prossima Pac favorirà processi di ammodernamento, anche gestionale. Le nuove tecnologie risulteranno strategiche. Da qui la proposta di un convegno che metta in luce gli intrecci tra Pac, mercati agricoli e agricoltura 4.0”, osserva il direttore di Uncai e di Apimai Ravenna Roberto Scozzoli.
“Occorre accrescere la capacità delle aziende agricole di trarre la giusta remunerazione dalle loro produzioni, migliorando la loro posizione nella catena del valore”, aggiunge il presidente di Uncai Aproniano Tassinari. Lo strumento che ne può garantire un adeguato riconoscimento da parte del mercato e dei consumatori, con riferimento alla qualità e alla salubrità delle produzioni, ma anche alla minore pressione sulle risorse naturali e alla sostenibilità etico sociale, è il ricorso agli agromeccanici professionali e, attraverso loro, alle più moderne tecnologie di campo: “Produzioni certificate ed ecosistemiche, così come un mercato dei crediti di carbonio, cambierebbero radicalmente lo scenario delle commodities. In questo quadro appare di assoluta rilevanza il riconoscimento di un Albo nazionale degli agromeccanici, dopo quelli regionali di Lombardia e, recentemente, di Emilia-Romagna. L’albo nazionale sarebbe uno strumento concreto per promuovere il lavoro di qualità e certificato. Lo abbiamo proposto al ministero delle Politiche agricole, inviando le nostre osservazioni all’ultima bozza di Piano Strategico Nazionale. Riteniamo sia la strada più efficace ed efficiente per tenere insieme competitività ed ecologia in agricoltura”, conclude il presidente Uncai.
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05/01/2022, 22:07 |
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Marco
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Contoterzisti tra Pac ‘23-’27 e mercati
Tassinari: “Finanza, agroecologia e contoterzismo sono parte della complessità dell’agricoltura da conoscere e riconoscere”
Si è svolto ieri, lunedì 10 gennaio, a palazzo Rasponi di Ravenna il convegno “Nuova Pac 2023-2027 e mercato agricolo”, organizzato da Uncai e Apimai Ravenna con la collaborazione di Topcon Agriculture, Argo Tractors (marchi Landini, McCormick e Valpadana) e Consorzio agrario di Ravenna. Per l’impennata di contagi il pubblico ha seguito l’incontro da remoto, collegandosi ai canali di Agrilinea tv.
“Cosa seminare, quali prezzi potrebbero far segnare le commodities, come prepararsi alle richieste della Politica agricola comune ‘23-’27, meglio investire su una macchina per la conservazione della materia organica o per la fienagione? Ogni anno, con questo tradizionale incontro di inizio gennaio cerchiamo di dare degli orientamenti ad agricoltori e contoterzisti sulle strategie imprenditoriali, coinvolgendo esperti di mercati finanziari e Pac”, ha detto in apertura Roberto Scozzoli, direttore dell’associazione che riunisce le imprese agromeccaniche di Ravenna e direttore tecnico Uncai.
Ha così preso la parola Andrea Cagnolati (Grain Services): “Per gestire i violenti scossoni dei mercati delle materie prime non basta limitarsi a fare bene il proprio mestiere, l’agricoltore; occorre conoscere la finanza e come politica, geopolitica e meteo possano condizionare i prezzi”. Sono quindi comparsi grafici e previsioni su grano, mais, urea, gas marittimi, certificati verdi americani ed europei, indebitamento degli Stati e inflazione. Conclusione: “Oggi meglio le materia prime del denaro. Cereali e oleaginose supportive”.
Il presidente di Ismea e docente di Politica Agroalimentare all’Università degli studi di Perugia Angelo Frascarelli è quindi intervenuto sulla Pac: “L’Europa chiede che lo sviluppo dell’agricoltura sia guidato dalla transizione ecologica e digitale. L’Italia ha abbracciato questa visione sostenendo la zootecnia, importante per il Nord, e ulivo, leguminose e agrumi che interessano il Sud. Si creerà una nuova competitività tra colture”, ha quindi concluso affermando che “Il reddito si fa però con le rese alte, la tecnica e con un’adeguata presenza sul mercato, non con la Pac che è un supporto al reddito e remunera beni pubblici ambientali e sociali”.
Le conclusioni sono state tratte dal presidente di Uncai Aproniano Tassinari: “Finanza e agroecologia sono parte della complessità dell’agricoltura. Occorre tenerne conto per essere competitivi sui mercati e per restituire più ambiente alla collettività in cambio di sostegni al reddito della Pac. Accanto alla complessità derivante dalla gestione dei mercati e dall’ambiente, c’è quella della meccanizzazione agricola. I contoterzisti agromeccanici sono l’esercito dedicato a tale complessità, al servizio di un’agricoltura che deve saper usare la tecnologia. Per questo è scorretto sostenere che il contoterzismo possa essere esercitato da chiunque. Il contoterzista è la punta avanzata e ordinata di un’agricoltura che vuole più rese, più rispetto dell’ambiente, più lavoro sicuro e più competitività. Occorre così riconoscere la complessità dell’agricoltura in ogni suo aspetto. Se la Pac guarda all’ambiente e i mercati agli imprenditori agricoli, ci vuole un Albo degli agromeccanici che guardi ai veri contoterzisti, non ad improvvisati Brancaleone”.
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11/01/2022, 19:23 |
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Marco
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Albo agromeccanici Emilia-Romagna: domande al via
Le imprese agromeccaniche emiliano-romagnole possono presentare domanda di iscrizione al loro Albo, istituito al fine di valorizzare il sistema e promuovere la qualificazione della professionalità
Bologna, 21 gen ‘22 - Da oggi le imprese agromeccaniche emiliano-romagnole possono iscriversi all’Albo regionale di categoria, regolamentato con delibera della Giunta di Regione Emilia Romagna lo scorso 20 dicembre. La domanda di iscrizione, assoggettata all’imposta di bollo, deve essere presentata tramite l’applicativo regionale Uma (Utenti Motori Agricoli). “Le associazioni regionali aderenti a Uncai si sono già messe a disposizione dei loro associati per preparare la domanda. Cercheremo di essere rapidi, come rapida è stata la Regione nel rendere operativo l’Albo”, commenta il presidente dell’Unione Nazionale Contoterzisti Aproniano Tassinari. “Dobbiamo però, innanzitutto, ringraziare l’assessore Alessio Mammi e la Direzione generale agricoltura di Regione Emilia-Romagna per la capacità di ascolto e di azione dimostrata e per aver abbracciato subito il progetto di Albo avanzato da Uncai”.
Per iscriversi all’Albo le aziende agromeccaniche emiliano-romagnole devono possedere alcuni requisiti che ne demarcano la professionalità e il loro orientamento al cliente. Innanzitutto l’iscrizione alla Camera di Commercio per l’attività agromeccanica (codice Ateco 1.61), l’iscrizione all’Anagrafe delle aziende agricole e all’Uma (Utenti Motori Agricoli), il possesso di una o più polizze assicurative oltre a quelle obbligatoriamente previste dalla normativa, un’esperienza pregressa nell’esercizio di attività agromeccanica e, in caso di dipendenti o collaboratori, assunzione in applicazione del CCNL di categoria e formazione obbligatoria. Qualora l’impresa svolga diverse attività produttive, quella agromeccanica deve essere praticata in regime di attività d’impresa per un volume d’affari non inferiore a 50 mila euro, ridotto a 25 mila euro se la sede dell’impresa ricade in zona svantaggiata.
“Attraverso l’Albo, la Regione potrà destinare agli agromeccanici fondi per l’acquisto dei mezzi dell’agricoltura sostenibile. Si tratta, infatti, di macchine e strumentazioni costose che, per rendere dal punto di vista agro ambientale senza generare diseconomie, devono essere affidate a contoterzisti professionali. Inoltre l’Albo permetterà forme di sostegno alle aziende agricole che si avvalgono di servizi conto terzi certificati, eseguiti con strumenti tecnologici innovativi”, conclude il presidente di Uncai.
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21/01/2022, 17:11 |
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L’anno dei Contoterzisti
Cresce il valore del contoterzismo professionale e crescono le superfici lavorate. Parallelamente diminuisce la tendenza a infortuni nei campi e il rischio di impresa per gli agricoltori, grandi e piccoli. Tassinari “Segnali importanti per il riconoscimento della professionalità dei contoterzisti attraverso un Albo”
Le attività agricole per conto terzi dal 2010 al 2020 sono aumentate del 47% passando da 2.408,1 a 3.193,6 milioni di euro: valori estremamente significativi per le attività di supporto e secondarie dell’agricoltura. Si tratta di un trend che prosegue da anni e che solo la pandemia ha fermato, ma di pochissimo, dal momento che tra il 2019 e il 2020 si è verificata una contrazione dello 0,5%, dovuta soprattutto alla scontistica seguita al crollo dei costi energetici del 2020, situazione però ribaltata nel ‘21 e ‘22 con i rincari record.
“I dati emersi dall’Annuario dell’agricoltura italiana 2020 del Crea scontano, tuttavia, un limite che lo stesso Consiglio per la ricerca in agricoltura rileva, vale a dire la mancanza di un censimento delle imprese agromeccaniche. Non è, infatti, realistico stimare le attività connesse al 2%. La stessa Istat, interpellata da Uncai, ha convenuto sulla necessità di avviare una puntuale analisi del contoterzismo in Italia”, spiega il presidente di Uncai - Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici e Industriali, Aproniano Tassinari.
Il Crea registra un importante aumento del volume di lavorazioni c/terzi svolte e delle superfici lavorate, in particolare sulle colture specializzate. Parallelamente è diminuita la tendenza a infortuni sul lavoro, grazie alla maggiore specializzazione del personale delle imprese agromeccaniche. Ma è soprattutto la possibilità che il contoterzismo offre nella riduzione, se non eliminazione, del rischio di impresa del proprietario, a rappresentare il principale elemento che fa propendere verso questa scelta. In questo contesto, il ricorso al contoterzismo ha svolto un ruolo chiave, sia di supporto, nel caso delle aziende più strutturate, che puntano a rendere più efficiente la gestione delle operazioni colturali, sia di sopravvivenza, nel caso delle micro aziende agricole che non possiedono mezzi a sufficienza.
La diffusione di un contoterzismo professionale viene interpretata dal Crea come una nota positiva per l’agricoltura. “Si tratta di un importante riconoscimento per Uncai e la sua battaglia per il riconoscimento delle imprese che svolgono lavorazioni agromeccaniche in modo professionale, ossia con un orientamento prima di tutto al cliente, distinguendole dalle aziende agricole che le svolgono come attività connessa, cioè per integrare il reddito aziendale”, prosegue Tassinari che aggiunge come su tale principio
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28/01/2022, 14:14 |
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Marco
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Sicurezza e innovazione agromeccanica
Il Piano strategico nazionale per la Pac ‘23-’27 può sostenere maggiormente la sicurezza del lavoro con le leve della formazione digitale e il riconoscimento degli agromeccanici professionali
Maggiore sicurezza nelle condizioni di lavoro. Il Piano strategico nazionale per la Pac ‘23-’27 può essere più incisivo e coraggioso nella destinazione dei fondi per sostenere la sicurezza agromeccanica. Gli strumenti individuati sono di tre tipi: investimenti per migliorare le condizioni operative degli ambienti e delle attività di lavoro, servizi di consulenza tecnica e attività di formazione. “Nelle 1500 pagine del Piano manca però totalmente la correlazione tra la nuova agricoltura digitale e interconnessa e la sicurezza in ogni sua declinazione, sul lavoro, ambientale e alimentare. Riteniamo possa essere utile integrare il Piano con una strategia sulla sicurezza che faccia leva proprio su questa correlazione, senza toccare gli equilibri raggiunti tra primo e secondo pilastro”, afferma il presidente dell’Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici UNCAI Aproniano Tassinari.
Lo sviluppo della sensoristica sulle macchine agricole, i sistemi di digitalizzazione e di localizzazione georeferenziata del territorio, il ricorso a software sempre più evoluti, l’intelligenza artificiale e la robotica sono supporti alla conduzione e gestione aziendale, che non sostituiscono il lavoratore nello svolgimento delle diverse mansioni, ma aumentano produttività, tracciabilità e sicurezza del lavoro e richiedono un minor impegno fisico. “Oggi l’implementazione di innovazione, digitalizzazione e sicurezza richiede le medesime strutture, dimostrazioni, competenze e tempi. Sicurezza e innovazione sono entrambe inutili senza una comune base formativa, per questo può risultare conveniente un approccio integrato”, prosegue il presidente UNCAI che conclude osservando come in Italia vi siano le competenze tecnico-scientifiche per portare avanti questo tipo di strategia, “ma serve a monte una forma di sostegno o riconoscimento a chi investe e fa funzionare tali tecnologie al 100%, dal campo alla tavola, vale a dire le imprese agromeccaniche professionali”.
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04/02/2022, 21:48 |
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