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UNCAI- Unione Naz. Contoterzisti Agromeccanici e Industriali 
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L’ingegneria agricola piace ai Contoterzisti

Tassinari: “L’agricoltura si sta innovando e così devono fare anche i saperi. Con il Corso di Laurea Magistrale in Agricultural Engineering del Politecnico di Milano si pongono le basi di una società che chiede di lavorare sempre la terra in scienza e coscienza attraverso professionisti”


ROMA, 9 aprile 2021 – “L’agricoltura ha bisogno di nuove conoscenze e competenze per vincere le sfide dell’innovazione e della sostenibilità. Serve una professionalità 4.0 non solo in campo, ma anche dove si progettano e si realizzano tecnologie realmente utili all’agricoltura e alla filiera agroalimentare, perché pensate e proposte prima di tutto dagli stessi agricoltori e contoterzisti. Apprendiamo quindi con grande piacere che il Politecnico di Milano ha attivato la Laurea Magistrale in Agricultural Engineering, tra le poche al mondo del suo genere”.

Con queste parole il presidente di Uncai, Aproniano Tassinari, accoglie la notizia che già a partire dall’anno accademico 2021/2022 partirà nel Polo Territoriale di Cremona, in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore, un corso di laurea magistrale che combina saperi agronomici e ingegneristici, fisiologia vegetale, microbiologia e zootecnia ad analisi, informatica e automatica per formare ingegneri in grado di ragionare con gli agronomi, gli agricoltori e i contoterzisti, al fine di applicare in modo responsabile ed efficiente le nuove tecnologie dell’Internet delle cose ai processi produttivi. “Uncai ha sempre partecipato agli workshop dell’Osservatorio Smart AgriFood, composto dai ricercatori del Politecnico di Milano e della Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Brescia. Già lì sono messi uno di fronte all’altro ingegneri, informatici, contoterzisti, agricoltori e agronomi. Per intenderci occorre la mediazione dei ricercatori dell’Osservatorio. La mediazione va sempre a buon fine perché tra di loro c’è chi si è pagato gli studi di ingegneria guidando la mietitrebbia d’estate e chi, prima di laurearsi al Politecnico, ha studiato agraria per seguire in parallelo l’azienda di famiglia. Il corso di laurea magistrale risponderà in modo strutturale a questa necessità che mondi diversi dialoghino e si comprendano”, osserva Tassinari che conclude “in questi anni di collaborazione con l'Osservatorio, i contoterzisti sono cresciuti notevolmente, riuscendo a stare al passo con un mondo agricolo che sta anticipando il futuro. I primi mezzi senza guidatore saranno, infatti, i trattori, non le automobili. E con l’ingegnerizzazione dell’agricoltura si conferma la necessità, che tante volte Uncai ha portato all’attenzione dei decisori politici, di immettere nuove professionalità nel settore che sappiano lavorare in scienza e coscienza la terra, tenendo conto di tutte le variabili in gioco, dall’ottimizzazione produttiva e qualitativa alla riduzione dei costi aziendali, dalla minimizzazione degli impatti ambientali con sementi, fertilizzanti, agrofarmaci fino al taglio dell’uso di acqua e del consumo di carburanti”.

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09/04/2021, 15:23
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Appello di Uncai al Presidente Gallinella
Tassinari: “Manca nella proposta di legge ‘Disposizioni per la semplificazione in agricoltura’ quel passo verso e in favore degli agromeccanici. Scriviamolo insieme"


ROMA, 16 aprile 2021 – Uncai chiede al Presidente della Commissione agricoltura alla Camera, l’onorevole Filippo Gallinella, più attenzione ai contoterzisti nel nuovo testo della proposta di legge “Disposizioni per la semplificazione in agricoltura”. “Gli agromeccanici sono sicuramente una componente dell’agricoltura italiana - sottolinea il presidente di Uncai Aproniano Tassinari -. Non crediamo di chiedere troppo se, dopo quasi vent’anni durante i quali nulla è stato fatto per la categoria, si rimette mano alle norme che ne regolano lo svolgimento dell’attività, dando voce, prima di tutto, alle 10.000 aziende artigiane rappresentate soprattutto da Uncai, che svolgono principalmente, se non in forma esclusiva, l’attività agromeccanica”.

In Italia oltre il 95% delle operazioni di raccolta meccanizzata viene svolta dai contoterzisti. Sono soprattutto di loro pertinenza anche le operazioni di interramento dei reflui, anziché di spargimento, le semine localizzate, le minime lavorazioni dell’agricoltura conservativa e i trattamenti fitosanitari di precisione. “Inoltre i contoterzisti favoriscono la sicurezza dei lavoratori e promuovono la diffusione dell’innovazione sostenibile e dell’efficienza energetica nel settore agricolo”, prosegue il presidente di Uncai.

“Oggi siedono in Parlamento numerosi deputati e senatori realmente e concretamente interessati alle sorti dell’agricoltura italiana. Abbiamo visto fare scelte importanti per il settore soprattutto in questo lunghissimi mesi di pandemia. Manca però sempre quel passo verso e in favore degli agromeccanici e di progetti di investimenti che avranno una ricaduta sicura in campo. Uncai ha un’agenda che sta condividendo con le istituzioni e con gli stessi agricoltori, in particolare con Confagricoltura. I temi principali sono l’esercizio e la disciplina dell’attività di agromeccanico e il rinnovo sostenibile delle macchine agricole, un mercato oggi trainato solo dai contoterzisti: si tratta di argomenti che le “Disposizioni per la semplificazione in agricoltura” articola per altre categorie attive nel settore e non per gli agromeccanici. Ci auguriamo che il testo arrivi in porto entro la fine della legislatura, integrato con la valorizzazione e la certificazione delle imprese agromeccaniche professionali”, conclude Aproniano Tassinari.

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16/04/2021, 17:18
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Revisione mezzi agricoli: calendario in scadenza
Tassinari: “La revisione sta uscendo dai radar della politica. Occorre cambiare paradigma con un calendario sostenibile economicamente”

ROMA, 26 APR 21 – Sono giorni decisivi per capire le sorti della revisione dei mezzi agricoli. Ad oggi i trattori e le macchine operatrici immatricolati prima del 1984 dovrebbero andare a revisione entro il 30 giugno di quest’anno, ma la pandemia ha congelato tutto. I corsi dell’Inail per avere sul territorio officine in grado di svolgere la revisione si sono fermati per riorganizzarsi online. Di conseguenza le officine autorizzate sono pochissime. Impossibile, invece, fermare agricoltori e contoterzisti a stagione agricola avviata. Non c’è riuscito covid19, figuriamoci la revisione.

Ministero dei trasporti e Inail stanno lavorando a due ipotesi differenti. Il primo punta ad apportare delle modifiche al decreto interministeriale del 20 maggio 2015 relativo alla revisione periodica delle macchine agricole e operatrici, spostando la sua entrata in vigore al 1/1/’23. Contestualmente vorrebbe rivedere il calendario delle scadenze. Se così fosse, la revisione partirebbe nel ‘25 o nel ‘26. Invece, l’Inail propone di modificare solo il calendario (l’allegato 1 del decreto del 2015), posticipando al massimo al 2023 le prime revisioni, senza mettere in discussione l’entrata in vigore del decreto interministeriale.

“La revisione rischia di scomparire dai radar della politica, superata dalle proposte, anche nel Def, di finanziamenti per la modernizzazione del parco macchine agricole o di rottamazione del vecchio”, il commento del presidente dell’Unione Contoterzisti Aproniano Tassinari. “Brindiamo al rilancio della meccanizzazione agricola e a una domanda trainata dagli sgravi fiscali della 4.0. Ma, secondo una stima di Unacma, l’Unione dei commercianti di macchine agricole, a queste condizioni occorreranno 65 anni per mandare in soffitta il milione e 700mila trattori italiani con più di 30 anni e mettere in sicurezza il parco macchine Italia. La situazione è resa ancora più incerta dalla carenza di materie prime, rilevata solo pochi giorni da FederUnacoma, la Federazione dei Costruttori, che allunga i tempi di produzione dei trattori e quindi di consegna del nuovo. Visto lo scenario, è preferibile una strategia che parta dalla considerazione che ogni macchina è destinata, prima o poi, a invecchiare e che gli incessanti sviluppi dell’agricoltura digitale, uniti agli obiettivi di sostenibilità green sempre più ambiziosi, accelerano anche in agricoltura l’obsolescenza tecnologica. Per questi motivi Uncai propone di capovolgere il paradigma delle revisioni, con un calendario che parta non dai numerosissimi mezzi immatricolati prima del 1984, ma dai veicoli nuovi. Partire dai trattori più vetusti significherebbe avere a che fare con 500 mila revisioni all’anno nei primi quattro anni, una galassia di officine autorizzate e una programmazione complicata. Meglio sarebbe, quindi, partire dal numero più ragionevole dei nuovi trattori (7-8mila all’anno) che dovrebbero sottoporsi a revisione entro il quinto anno dalla prima immatricolazione, e smaltire il vecchio con molta più pazienza, valutando insieme alle associazioni agricole strategie e metodologie per non penalizzare i mezzi agricoli ancora in grado di dare risultati economici all’agricoltura, sebbene datati. In questo modo la revisione diventerebbe sostenibile anche economicamente e potrebbe concretamente diventare il pilastro di un agricoltura più sicura, professionale ed europea”, conclude Tassinari.

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26/04/2021, 17:04
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Una robusta leva agromeccanica per il Pnrr agricolo
Uncai propone 5 punti da portare in evidenza nel seguito del cammino del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza


Roma, 10 maggio ‘21 – Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, le misure che riguardano il mondo dell’agricoltura sono comprese all’interno della Componente 1 (Economia Circolare e Agricoltura Sostenibile) della seconda Missione (Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica). Questa si pone come obiettivi generali: rendere il sistema italiano sostenibile nel lungo termine garantendone la competitività; rendere l’Italia resiliente ai cambiamenti climatici rafforzando le infrastrutture e la capacità previsionale di fenomeni naturali e dei loro impatti; sviluppare una leadership internazionale industriale e tecnologica nelle principali filiere della transizione ecologica; assicurare una transizione inclusiva ed equa, massimizzando i livelli occupazionali e contribuendo alla riduzione del divario tra le Regioni; aumentare consapevolezza e cultura su sfide e tematiche ambientali e di sostenibilità.

Al fine di contribuire a ciascuno di questi obiettivi, Uncai propone 5 punti da portare in evidenza nel seguito del cammino del Pnrr: (1) l’approvazione della legge di istituzione dell’Albo degli agromeccanici, quale elemento qualificante di attività agromeccaniche svolte in modo professionale e, quindi, con una responsabilità sociale e ambientale diverse rispetto a quelle di un’azienda agricola; (2) la conferma della revisione periodica dei mezzi agricoli quale unico strumento efficace per ridurre drasticamente gli infortuni sul lavoro e quale tassello fondamentale per dare all’agricoltura quella professionalità di cui spesso è carente; (3) migliorare il sistema di tracciatura e verifica delle attività connesse su tutto il territorio nazionale; (4) la reintroduzione della meccanica agraria tra gli insegnamenti degli istituti di agraria, al fine di rendere evidente lo stretto legame tra agroecologia e l’impiego adeguato delle odierne tecnologie agricole; (5) la creazione, anche in termini di risorse dedicate, di distretti agromeccanici, pensati per non disperdere i capitali che il Pnrr riserva al rinnovamento dei mezzi agricoli che, se spesi male, rischiano di creare diseconomie.

Per arrivare a un nuovo e migliore equilibrio fra natura, sistemi alimentari, biodiversità e circolarità delle risorse, occorre una robusta leva agromeccanica. La lacuna strutturale che, da tempo, ostacola tale obiettivo è la poca centralità riconosciuta all’imprenditore agromeccanico, un “artigiano della terra” al quale si affida la totalità degli agricoltori italiani; un “artigiano della terra” è votato all’innovazione e allo sviluppo di una filiera agroalimentare sostenibile: migliora le prestazioni ambientali, la sostenibilità e la competitività delle aziende agricole ovunque siano chiamati a intervenire, dalla semina al raccolto.

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10/05/2021, 16:17
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Sagome limite macchine agricole: appello UNCAI al MIT
Da rivedere i limiti di lunghezza dell’accoppiata trattore e rimorchio/ carrello porta attrezzi fissati nell’art. 104 del Codice della strada

Roma, 12 maggio ‘21 – L’Unione Nazionale dei Contoterzisti Agromeccanici e Industriali – UNCAI chiede al Ministero dei trasporti di modificare il limite di lunghezza dei convogli agricoli, fissato nell’articolo 104 del Codice della strada in 16,50 metri (compresi eventuali attacchi). Un limite, a detta dell’Unione, anacronistico per chi intende produrre di più con meno, e che dovrebbe pertanto essere portato almeno a 19 metri.

I mezzi e gli attrezzi agricoli più performanti, insieme ad alcune lavorazioni del terreno, portano a superare sistematicamente questo limite. Un contoterzista che desiderasse arricchire la propria offerta di servizi con la minima lavorazione e per questo acquistasse un attrezzo combinato del costruttore leader in questo genere di operazioni colturali, molto probabilmente scoprirebbe di essere fuori legge. Infatti, per preparare il terreno in un unico passaggio, come chiede la minima lavorazione, occorre un trattore abbastanza veloce e potente, sopra i 600 cv, che difficilmente misurerà meno di 8 metri, invece le migliori attrezzature per la minima lavorazione presenti sul mercato possono raggiunge gli 11 metri con il risultato di superare abbondantemente i 16,50 metri. Un paradosso, soprattutto perché la minima lavorazione è tra gli interventi agromeccanici più rispettosi del suolo e dell’ambiente, grazie a una minore compattazione del terreno e al dimezzamento delle emissioni di CO2. Il risultato è che il contoterzista deve organizzare i trasferimenti su strada con mezzi di appoggio e personale aggiuntivo.

Sono, invece, da tempo noti al Ministero dei trasporti le problematiche inerenti le tradizionali operazioni di trebbiatura e di trincia: anche in questi casi l’aggiunta del carrello portabarra fa superare il limite di 16,50 metri con casi estremi nei quali si potrebbero superare i 20 metri, ed anche in questo caso il contoterzista deve organizzarsi con mezzi di supporto e personale aggiuntivo per svolgere la lavorazione agromeccanica, con maggiori costi ed emissioni.

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12/05/2021, 17:57
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UNCAI e Cotesi, avanti così
Rinnovato l’accordo di collaborazione tra l’Unione Nazionale Contoterzisti e il principale player mondiale di spaghi per la fienagione ad alta densità


Roma, 19 maggio ‘21 - Supportare i contoterzisti nella scelta dei fornitori di soluzioni tecniche e tecnologiche, al fine di tracciare un percorso coerente di professionalizzazione che dovrà condurre all’istituzione di un Albo Nazionale degli agromeccanici. Con questo spirito è stato rinnovato anche per quest’anno l’accordo tra Uncai e Cotesi, player mondiale di riferimento per il cordame per fienagione. “La collaborazione è partita dalla Pianura Padana, su segnalazione di alcuni agromeccanici specializzati in balloni ad alta densità, e che, su spinta di Uncai, si sta diffondendo su tutta la penisola dopo aver trovato importanti sponde in alcuni costruttori di macchine per la fienagione attivi in Nord America”, illustra il presidente di Uncai Aproniano Tassinari.

Nel corso degli anni l’ingegnerizzazione dei processi di produzione dei materiali ha trasformato anche il settore delle corde e delle reti agricole. La portoghese Cotesi è pioniera a livello mondiale di questo genere di ricerca. Il risultato sono reti e cordame agricolo composti da polimeri sintetici e sostanze naturali dalle caratteristiche fisiche antistrappo irraggiungibili fino a pochi anni fa. Gli innovativi processi produttivi permettono, inoltre, a Cotesi di avere un’impronta ecologica decisamente green e sostenibile, dal momento che dispone di un sistema interno per reintrodurre il 100% degli scarti di produzione in nuovi prodotti. “Un’attenzione e una responsabilità sociale che Uncai condivide totalmente e in linea con la professionalità che i contoterzisti esprimono quando operano in agricoltura, dovendo integrare sempre sostenibilità e risultato economico”, prosegue il presidente Tassinari.

“Siamo lieti - commenta Antonello Collu, Responsabile Mercato Italia per Cotesi - di poter contribuire all’implementazione di servizi agromeccanici sempre più professionali. Gli spaghi ad alta densità NHD One di Cotesi sono specificatamente progettati e sviluppati per le rotopresse di ultima generazione dedicate ai contoterzisti, in particolare la New Holland Big Baler 1290 High Density e la Case IH Large Baler 436 High Density. I nostri prodotti aumentano l’autosufficienza degli agromeccanici in campo grazie ai minori tempi di fermo macchina per il cambio delle bobine. Sono più sottili, tanto che in una bobina di 14 kg è possibile avvolgere fino a 1650 metri di cavo, garantiscono la massima resistenza al nodo, un costo al metro accessibile e il 10-20% in meno di plastica per balla sul campo”.

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19/05/2021, 16:15
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Incontro UNCAI, MIT e MIPAAF
Al centro dell’incontro tra Tassinari, Canesi, Centinaio e Lucianò limiti di lunghezza dei convogli agricoli, l’usura strada e la revisione


Roma, 28 maggio ‘21 – Lunghezza massima dei convogli agricoli, indennizzo usura strada per i treni agricoli che superano le 44 tonnellate e revisione periodica: le imprese agromeccaniche chiedono di fare urgentemente chiarezza su questi argomenti. Lo scorso 26 maggio, Uncai, con il Presidente Aproniano Tassinari e il Coordinatore Fabrizio Canesi, ha incontrato in modalità web il Sottosegretario di Stato al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali Sen. Gian Marco Centinaio e il dott. Francesco Lucianò, segretario dell’On. Alessandro Morelli, viceministro alle infrastrutture e alla mobilità sostenibili, ricevendo immediato ascolto e disponibilità a intervenire in tempi brevi per risolvere in modo positivo le problematiche esposte.

“Il limite dei 16,50 metri di lunghezza stabilito dal Codice della strada può essere innalzato a 19, vista la manovrabilità oggi garantita dai carrelli porta attrezzi e dai rimorchi oggi in commercio”, ha detto il coordinatore Uncai Canesi, che ha illustrato anche il tema dell’equiparazione dei convogli agricoli eccezionali oltre le 44 tonnellate ai treni industriali che “impone agli agromeccanici il pagamento di un indennizzo usura strade di 2.600 euro, uno sproposito dal momento che, solo in alcuni periodi dell’anno, percorrono quei pochi chilometri di strade secondarie e poco battute che separano i terreni coltivati dall’azienda agricola”.

Molto delicato è il tema della revisione dei mezzi agricoli, che formalmente dovrebbe partire il 30 giugno per i trattori immatricolati prima del 1984 ma che vede impreparati un po’ tutti. Il presidente Tassinari si è speso sull’argomento con queste parole: “La revisione è importante, siamo però ancora in attesa di sapere come, dove e quando sarà realizzata e con quali costi. Non basta dire ‘facciamo la revisione’, occorre sia fatta chiarezza in una complessità composta da svariate tipologie di mezzi, dai cingolati ai gommati, dal trattore di 30 cv a quello di 200 cv, che solo per trasportarlo in una officina distante 30 km può costare 500 euro”. La commissione riunita per definire proprio questi aspetti tecnici sembra aver già espresso un documento che però è sigillato in un cassetto. “La revisione non può certo partire il 30 giugno perché nessuno è pronto, tanto meno le officine che mi auguro saranno mobili. A questo punto occorre ridefinire urgentemente le scadenze con un decreto, spostandole di un paio di anni, e soprattutto analizzare il percorso per arrivare a una revisione che non penalizzi l’utilizzatore. Ci sono diversi modi per mettere fuori gioco i trattori più vecchi e insicuri, per esempio non rendendoli più oggetto di scambio nell’acquisto di un altro mezzo e non permettendo loro di circolare per le strade. In questo modo cesserebbero di essere mezzi aziendali e sicurezza e lavoro non sarebbero più in contrapposizione. Lavoriamo per dare un senso compiuto e non meramente programmatico all’espressione ‘lavoro sicuro’”.

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28/05/2021, 22:36
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Aproniano Tassinari confermato alla guida di UNCAI
Preparare la categoria ai cambiamenti in atto nel mondo e in agricoltura, l’impegno per il futuro del Presidente

Roma, 3 giugno ‘21 – Lunedì 31 maggio il rinnovato Consiglio Uncai ha confermato all’unanimità per la terza volta Aproniano Tassinari quale suo Presidente. “È regola di Uncai che in Consiglio siedano solo Contoterzisti. L’ideale sarebbe che anche il Presidente fosse un Contoterzista. Aproniano Tassinari non lo è, ma in virtù di qualità non comuni e della provenienza dal mondo agromeccanico, ci onoriamo di poter essere rappresentati da lui anche nei prossimi quattro anni”, hanno sottolineato i membri del Consiglio dopo la nomina, avvenuta lo scorso 31 maggio.
Capacità di ascolto e sintesi; determinazione e un progetto forte e chiaro per i contoterzisti, quello di elevarne professionalità e autorevolezza facendone partner irrinunciabili per le aziende agricole. Quella di Aproniano Tassinari è una storia professionale entusiasmante, iniziata, poco più che ventenne, in Lamborghini Trattori, con il fondatore Ferruccio a fargli da mentore. Si è quindi messo in proprio fondando a Ferrara la Agrifull trattori. Quando questa fu assorbita dalla Fiat, iniziò la sua avvenuta in Cnh. Nel 1991, con lo scioglimento di Federconsorzi, su mandato di Cesare Romiti gira l’Italia agricola insieme con Riccardo Ruggeri, ex amministratore delegato di New Holland, creando dal nulla la nuova rete vendita New Holland. Gran parte dei concessionari italiani di mezzi agricoli devono molto ad Aproniano Tassinari che raggiunge la vice presidenza di New Holland Italia. Emerito dell’Accademia Nazionale di Agricoltura è stato successivamente membro della Giunta nazionale di Confindustria e ha guidato Unacoma (l’Associazione Costruttori Macchine Agricole), Cema (il Comitato Europeo Costruttori Macchine Agricole), Eima (l’Esposizione Internazionale di Macchine per l'Agricoltura) e Unima (l’Unione Nazionale Imprese Meccanizzazione Agricola), fino alla scelta di fondare Uncai, perché il suo progetto di porre fine alle decennali incomprensioni con le associazioni agricole non era ritenuto da tutti perseguibile, tanto meno quello di stringere un patto con Confagricoltura.

Con queste parole il Presidente Tassinari ha rilanciato il suo impegno per il futuro: “È in atto un radicale cambiamento in agricoltura e nel mondo, spinto dall’Internet delle cose e da una nuova socialità. Occorre esserne consapevoli e prepararsi. Nei prossimi anni il mio impegno in Uncai sarà quello di consolidare la spinta al cambiamento in tutta la categoria, attraverso la formazione e il confronto aperto e costruttivo con tutte le associazioni per garantire ai cittadini lavorazioni agromeccaniche e prodotti agricoli trasparenti e connessi con la domanda sempre più urgente di sostenibilità”.

Il Consiglio nazionale Uncai è composto da Clevio DEMICHELI (Cremona), confermato anche nel ruolo di Vicepresidente Uncai, Roberto TAMBURINI (Ravenna), Sergio BAMBAGIOTTI (Umbria), Damiano MERLIN (Padova), Giuliano CHIOETTO (Pavia), Giuliano OLDANI (Milano, Lodi, Como, Varese), Massimo SILVESTRO (Cuneo) e Beppe DELSIGNORE (Vercelli). Confermati i Revisori Fabrizio CANESI (Presidente), Francesco LA GAMBA e Roberto SCOZZOLI.

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Appello di Uncai: rifinanziare la “Nuova Sabatini”

Il Decreto direttoriale 1 giugno 2021 ha disposto la chiusura, dallo scorso 2 giugno, dello sportello per la presentazione delle domande di accesso ai contributi della “Nuova Sabatini”. Tassinari: “Oggi più che mai non deve essere sottratto alcuno strumento a disposizione per fare impresa”


Roma, 9 giugno ‘21 – “Il 2 giugno, mentre in cielo sfrecciavano le frecce tricolori, ha chiuso i battenti lo sportello per la presentazione delle domande di accesso ai contributi della Nuova Sabatini. Le risorse sono esaurite”, non nasconde la delusione il presidente di UNCAI Aproniano Tassinari per quella che potrebbe essere solo una “svista” della politica, ma che rappresenta un duro colpo per le micro, piccole e medie imprese che da quasi dieci anni hanno trovato nell’incentivo – introdotto con il decreto legge 69/2013 e successivamente modificato a più riprese – uno strumento efficace per fare impresa, rimborsando una parte del finanziamento per l’acquisto di beni strumentali.

La misura, che negli anni è stata più volte modificata e rivista, era stata rifinanziata con l’ultima legge di bilancio. In quel contesto aveva subito un’ulteriore modifica, volta a semplificare l’accesso ai contributi da parte delle imprese, stabilendo l’erogazione del beneficio in un’unica rata (e non più cinque come avveniva in precedenza) anche per i finanziamenti di importo superiore ai 200.000 euro.

“Le semplificazioni apportate nell’ultima legge di bilancio sembravano indicare la volontà di stabilizzare la misura. Con il nuovo anno, però, nessuno si è curato di rifinanziare ulteriormente la Nuova Sabatini, nonostante gli alert lanciati da più parti e con largo anticipo. Adesso chi aveva presentato domanda prima del 2 giugno si ritrova in una sorta di limbo, nell’attesa di un rifinanziamento. Mentre chi ha aspettato a presentare domanda è spiazzato. Ma il rammarico più grande è un altro, ossia che venga meno uno strumento a disposizione per fare impresa proprio in queste settimane cruciali per la ripartenza. La chiusura dello sportello crea un ulteriore ostacolo ai programmi di investimento delle imprese di cui, ora più che mai, c’è un serio bisogno”, prosegue Tassinari che conclude con l’invito “al governo a rifinanziare una misura necessaria per mantenere la spinta innovativa e aumentare la competitività delle imprese agromeccaniche italiane”.

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IL 17 GIUGNO CONVEGNO DI CONFAGRICOLTURA E UNCAI
Le aziende agromeccaniche tra presente e futuro
Sicurezza e sostenibilità in agricoltura, albo dei contoterzisti professionisti, formazione 4.0 per le aziende agromeccaniche, innovazione e strumenti per gli investimenti i temi che si approfondiranno


Roma, 11 giugno ‘21 – Il contoterzismo professionale in agricoltura e le sinergie tra le imprese agricole e quelle agromeccaniche saranno al centro del convegno “Le aziende agromeccaniche tra presente e futuro” che si terrà giovedì 17 giugno alle 10, in diretta sul canale YouTube diConfagricoltura.

L’evento organizzato da Confagricoltura e UNCAI, Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici, è l’occasione per rafforzare l’accordo di collaborazione tra le due Organizzazioni e per analizzare le possibilità di cooperazione tra i due settori, nell’ottica di sviluppare un’agricoltura sempre più innovativa e competitiva. L’importanza di un’attività agricola realizzata con mezzi sicuri e sostenibili, la costituzione di un albo dei contoterzisti professionisti, la formazione 4.0 per le aziende agromeccaniche, l’innovazione, gli strumenti per gli investimenti e l’accesso al credito: questi i temi che si approfondiranno.

Ad aprire i lavori sarà il direttore generale di Confagricoltura Francesco Postorino, dopo il quale seguiranno, tra gli altri, il presidente di UNCAI Aproniano Tassinari, il delegato di Giunta di Confagricoltura alle Politiche Agromeccaniche Donato Rossi, il presidente di Enapra, Ente di Formazione di Confagricoltura, Luca Brondelli di Brondello, il Brand President di New Holland Agriculture Carlo Lambro. Per Uncai interverranno, oltre al presidente, il vice Clevio Demicheli, il coordinatore Fabrizio Canesi, il direttore tecnico Roberto Scozzoli, il presidente di Contoterzisti Umbria Sergio Bambagiotti e quello di Milano, Lodi, Como, Varese Giuliano Oldani. È stato invitato all’evento il Sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Francesco Battistoni.

Le conclusioni sono affidate al presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti.

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11/06/2021, 18:46
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