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UNCAI- Unione Naz. Contoterzisti Agromeccanici e Industriali
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Marco
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Farm to fork, ma dove sono i contoterzisti? La tanto attesa strategia Farm to fork (dal campo alla tavola), che fa parte del Green deal europeo, punta alla sostenibilità economica e ambientale contrastando i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità e gli sprechi alimentari. Gli strumenti per raggiungere tali obiettivi però non convincono. Tassinari: "Si tenga conto della necessità di un maxi incentivo per l'agromeccanica".
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28/05/2020, 11:59 |
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Marco
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UN COMMISSARIO ALLA RECOVERY FARM Tassinari: “Abbiamo bisogno di una personalità di alto profilo, proveniente dal mondo agricolo per non disperdere in tanti rivoli i fondi extra che potrebbero arrivare dall’Europa”
ROMA, 29 maggio 2020 – UNCAI saluta con favore la proposta di un Recovery Instrument da 750 miliardi presentata da Ursula von der Leyen al Parlamento europeo. Se il progetto passerà il vaglio del Consiglio europeo, l'Italia disporrà di 82 miliardi a fondo perduto e 90 a titolo di prestiti. In particolare, il bilancio agricolo 2021-2027 verrebbe rafforzato da 15 miliardi, destinati a realizzare gli obiettivi posti dalle strategie Farm to fork e biodiversità.
Per evitare che il tali fondi siano dilapidati nell’assistenzialismo o ridistribuzioni a pioggia, senza alcuna logica, UNCAI propone di nominare un Commissario alla Recovery Farm. “Pensiamo a una personalità di alto profilo, senza tinte politiche, con competenze in economia agraria e in grado di canalizzare 15 miliardi senza ingerenze o ricerca di facile consenso”, afferma il presidente dell'Unione Nazionale Contoterzisti - UNCAI Aproniano Tassinari che aggiunge che “il commissario dovrebbe essere la sintesi tra mondo produttivo, imprenditoriale, accademico e della ricerca e quindi nominato e ricercato tra questi”.
È innegabile come la politica, a tutti i livelli, non goda della stabilità necessaria ad approntare i piani strutturali e infrastrutturali di cui ha bisogno oggi l'agricoltura italiana per confermarsi quale punto di riferimento solido per il Paese, in caso di crisi sanitarie, sociali ed economiche. “Senza una strategia si rischia di disperdere un'occasione storica in mille rivoli che non portano né efficienza né lavoro”.
Tutto quello che arriva dall'Europa è frutto delle nostre tasse e prima o poi torna all’Europa sotto forma di nuove tasse su consumi e produzioni. “Per essere preparati, occorre puntare il gettone da 15 miliardi su riforme strutturali, che non potranno scordarsi della pericolosità e inefficienza delle macchine agricole oggi in circolazione, così come della necessità di maggiore professionalità e responsabilità in agricoltura. Per una visione chiara e condivisa del futuro dell'agricoltura italiana, occorre un Commissario alla Recovery Farm forte di anni di lavoro sul campo e di una autorevolezza che gli permetta di superare l’immobilismo della burocrazia italiana, di dribblare le correnti dei tanti maestri del pensiero unico e soprattutto di mediare tra le istanze di sviluppo tecnologico e l’essenziale tutela del risparmio, delle persone e delle comunità”.
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29/05/2020, 15:31 |
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Marco
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logo-per-mail.jpg Meno trattori vecchi, più servizi conto terzi
Il Presidente di Uncai Aproniano Tassinari: “In agricoltura, anche per costruire la fiducia nelle tecnologie digitali, occorre incentivare i servizi agromeccanici professionali con un Albo nazionale di categoria”
ROMA, 4 giugno 2020 – Incentivare la rottamazione dei trattori con un bonus servizi agromeccanici oppure con uno sgravio fiscale sugli stessi per i coltivatori diretti e istituire un Albo nazionale degli agromeccanici: sono queste le richieste avanzate dall’Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici e Industriali - UNCAI al Presidente della Commissione agricoltura della Camera Filippo Gallinella. “L'Albo nazionale degli agromeccanici - sottolinea il presidente di UNCAI Aproniano Tassinari - sarebbe un indirizzo di buon senso se si intendesse portare chiarezza, responsabilità e professionalità in agricoltura, puntando nello stesso tempo a una semplificazione e accelerazione dei processi amministrativi e aziendali”.
L’albo permetterebbe, infatti, di mantenere la distinzione tra agromeccanici e agricoltori, così come tra operatori e attività agromeccanici da una parte e attività agricole e operai agricoli dall'altra. “Si chiede, quindi, di ribadire e rinforzare su piano nazionale le specificità del lavoro agromeccanico, dotandolo di un albo analogo a quelli dei manutentori del verde e delle imprese boschive. Le aziende agricole potrebbero non impegnarsi più nell'acquisto di mezzi agricoli che ammortizzerebbero in 25 anni, ma chiedono di potersi fidare di chi svolgerebbe le operazioni di semina, i trattamenti e la raccolta sui propri terreni, e l'Albo degli agromeccanici, con precise regole di ingaggio, assolverebbe proprio a questo compito, ponendo anche le basi a una fiducia nel digitale oggi in gran parte assente nel settore”.
Non è possibile semplificare e accelerare i processi amministrativi se si tralasciano il ruolo strategico dei contoterzisti e la loro multifunzionalità che li fa spaziare dal settore agricolo a quello industriale, portando sul cantiere professionalità ed efficienza. “Per questo occorre anche prendere in esame l'impianto normativo dove sono citate genericamente le attività agricole, affinché si giunga a regole chiare ed eque per chiunque operi in ambito agricolo, senza sovrapposizioni o confusione di ruoli tra agricoltori che lavorano i propri terreni e chi svolge servizi agromeccanici specializzati conto terzi. La fiducia si costruisce con i lavori qualificati”.
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04/06/2020, 18:20 |
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La Pac non sta salvando la biodiversità
Nonostante specifiche misure della Politica agricola comune, i terreni agricoli diventano anno dopo anno sempre più poveri. La Corte dei conti europea segnala gli errori del passato e suggerisce cosa fare. Per UNCAI lo sbaglio principale è l'assenza di politiche che promuovano una crescita professionale del settore, attraverso il ricorso a servizi agromeccanici specializzati di contoterzisti iscritti a un albo di categoria, il modo più semplice e naturale per aumentare il livello di conoscenza per ettaro e avviare un programma di intensificazione sostenibile e di #RecoveryFarms
ROMA, 11 giugno 2020 – La Corte dei conti europea ha reso noto che la Politica agricola comune (Pac) non è stata efficace nell’invertire il declino della biodiversità che dura ormai da decenni e l'agricoltura intensiva resta la principale causa di perdita di biodiversità. Esiste però anche la via dell’intensificazione sostenibile, non abbastanza perseguita, che cerca di trarre vantaggio dai progressi della scienza e della tecnologia; inoltre esistono regole bizantine che rendono spesso vane le misure volte alla difesa del suolo e delle risorse idriche, alla conservazione della materia organica, dell'habitat e del paesaggio. La Corte ha rilevato carenze nella strategia dell'Ue sulla biodiversità fino al 2020 e nel suo coordinamento con la Pac. Inoltre, il monitoraggio operato dalla Commissione sulla spesa Pac per favorire la biodiversità è inaffidabile e la maggior parte dei finanziamenti ha scarso impatto su di essa.
“Una deficit ambientale che sarà corretto a CONDIZIONE che si imbocchi la strada della crescita professionale in agricoltura, via resa possibile dai contoterzisti agromeccanici, da un albo di categoria e da incentivi agli agricoltori a condizione che si avvalgono di servizi esterni specializzati per le lavorazioni dei terreni, come UNCAI sostiene da anni”, dichiara il presidente dell’Unione nazionale contoterzisti Aproniano Tassinari.
Questo è il solo regime possibile della Pac ai fini di un miglioramento della biodiversità sostenibile da un punto di vista economico e misurabile, ma la Commissione e gli Stati membri hanno privilegiato opzioni a basso impatto oppure dai benefici ambientali molto opinabili, in quanto non quantificabili o sovrastimate.
“Ovunque operino, i contoterzisti aumentano il livello di conoscenza per ettaro, non solo quello di meccanizzazione, portando nel processo di produzione le innovazioni necessarie a produrre di più con meno, secondo il modello dell'intensificazione sostenibile, indispensabile per un concreto e solido piano di #RecoveryFarms”, conclude Tassinari.
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11/06/2020, 11:30 |
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Marco
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Un Piano Recovery Farms Italia UNCAI condivide il piano presentato dal presidente di Confagricoltura Giansanti agli Stati Generali. Tassinari: “Contoterzisti e contoterzismo possono essere la leva di una strategia Recovery Farms Italia efficace e sostenibile”
ROMA, 19 giugno 2020 – L’Unione Nazionale Contoterzisti - Uncai condivide con Confagricoltura la proposta presentata agli Stati Generali di un patto per il sistema Italia che punti a incrementare del 10% la produzione lorda vendibile dell'agricoltura e raggiungere, al pari del resto dell'Europa, la sovranità alimentare. “Una scommessa che richiede un drastico snellimento burocratico e più contoterzismo professionale, ma che può fruttare un aumento delle produzioni di 20 miliardi e delle esportazioni di 15 miliardi. Una strategia Recovery Farms Italia da costruire insieme al premier Conte, i ministri competenti, agricoltori e contoterzisti”, ha dichiarato il presidente Uncai Aproniano Tassinari che ricorda come Uncai abbia discusso e condiviso con Confagricoltura il piano per la ripartenza presentato agli Stati Generali.
L'Italia è un paese trasformatore e non possiede le caratteristiche per potersi affermare sui mercati globali come produttore, se non per alcune specialities. Tuttavia l'agricoltura genera reddito, identità e cultura, incide sul territorio e sulla vita delle persone. Per questo è indispensabile farla funzionare al meglio delle sue possibilità, preferibilmente senza sussidi, paghette o altre forme di doping. “È possibile solo potenziando e liberando le produzioni”, aggiunge Tassinari che prosegue con l'invito a riflettere sull'apporto dei contoterzisti per un’agricoltura più efficiente e autosufficiente e per realizzare la digitalizzazione dei processi produttivi necessaria alla tracciabilità e alla trasparenza dei cibi: “Se il contoterzismo è ritenuto una componente positiva della filiera e non un male necessario, come in passato, non basta dirlo. Occorre analizzare l'impianto normativo che ne regola le attività e i rapporti con il resto della filiera al fine di correggere eventuali inefficienze o storture e introdurre quelle novità che possono portare beneficio alla gestione del territorio e alla produttività”. Aspetti che Uncai sta approfondendo con gli organi istituzionali al fine di raggiungere una sintesi condivisa con tutte le forze politiche.
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19/06/2020, 16:32 |
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logo-per-mail.jpg Un errore la proroga dello split payment
Tassinari: “Sottratta liquidità immediata ai contoterzisti pur di mantenere un meccanismo inutile e barocco perché superato nella lotta all'evasione fiscale dalla fatturazione elettronica”
ROMA, 26 giugno 2020 – “Lo split payment deve scomparire, ci auguriamo che il Governo ci ripensi in fretta, anzi vogliamo credere che si sia trattata di una decisione frettolosa e non collegiale. Nella lotta all'evasione fiscale la ‘scissione dei pagamenti’ è stata superata dalla fatturazione elettronica. Oggi mantenere un meccanismo che presume l'infedeltà del contribuente ha come conseguenza la mancata liquidità dell'Iva incassata e quindi una limitazione dei diritti del contribuente”, con queste parole il presidente dell'Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici e Industriali (UNCAI) Aproniano Tassinari commenta la proroga di 3 anni, fino al 30 giugno 2023, del cosiddetto split payment, chiesta e ottenuta dal Governo Conte Bis al Consiglio dell'Unione europea.
“La proroga di 3 anni del regime in scadenza il 30 giugno prossimo va in direzione opposta rispetto alle tante parole spese per la semplificazione”, aggiunge il presidente UNCAI nel ricordare che con lo split payment la pubblica amministrazione trattiene l'Iva dei propri fornitori di beni e servizi per versarla direttamente allo Stato.
Il meccanismo della “scissione dei pagamenti” ha reso più complessa la gestione finanziaria delle imprese conto terzi che hanno tra i loro committenti le pubbliche amministrazioni. Oltre a essere fornitori di servizi, i contoterzisti sono a loro volta acquirenti, cioè pagano l'Iva ai propri fornitori e poi la scaricano, cioè la ottengono indietro dal fisco: “Peccato che l'Italia sia fanalino di coda nel rimborso dei crediti Iva con una media di 63 settimane (in Europa in media sono 16 settimane) e la compensazione tra crediti e debiti Iva sia diventata più costosa perché con l'introduzione dello split payment si sono aggiunti degli oneri amministrativi. Insomma, lo Stato incassa subito e paga dopo oltre un anno, e chi ne fa le spese sono gli imprenditori”, conclude Tassinari.
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26/06/2020, 14:33 |
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Marco
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DL semplificazioni, avanti il primo
Tassinari: “Il decreto contiene poche norme che riguardano il settore agricolo e non si esprime sugli agromeccanici; si tratta tuttavia di un segnale positivo al quale dovranno seguirne molti altri per arrivare a una effettiva decolonizzazione degli spazi privati da parte del pubblico”
ROMA, 3 luglio 2020 – “Il problema dell'eccesso di burocrazia è immenso. Senza farsi pubblicità, ma con la consapevolezza e l'umiltà di rendere, né più né meno, un servizio al cittadino, procedere in fretta con il decreto semplificazioni, anche perché ne serviranno molti altri”, Uncai con il suo presidente Aproniano Tassinari invita il governo a fare questo primo passo nella direzione della sburocratizzazione e semplificazione dei rapporti dei cittadini e delle imprese con la pubblica amministrazione: “Nel corso degli anni in Italia la burocrazia è diventata la suprema forma di tecnologia. Occorre fare dietrofront, perché è evidente come nei suoi attuali eccessi non sia orientata al perseguimento di un vantaggio comune ma a tracciare mappe del dominio e della colonizzazione degli spazi privati”.
Il decreto semplificazioni contiene poche norme che riguardano direttamente o indirettamente il settore agricolo e non si esprime sul settore agromeccanico che, a causa della mancanza di riconoscimento giuridico, è consumato da impalcature normative sospettose della libera iniziativa delle persone. “Eppure ritengo che pochi cambiamenti potrebbero fare la differenza”, aggiunge Tassinari che prosegue affermando che la prima sburocratizzazione e semplificazione dovrebbero essere i pagamenti non oltre i 60 giorni, come avviene in tutta Europa ormai da diversi anni: “Il sistema finanziario e gli investimenti inizierebbero a volare, le aziende recupererebbero un 2-3% di marginalità dai propri costi e il Pil farebbe un salto del 5% in un anno. Inoltre, come in Francia, occorrerebbe fare ricorso a Testi Unici per raggruppare le leggi e armonizzare il sistema e come Uncai abbiano già sollecitato un testo unico per le attività in agricoltura. Terzo, ridurre gli adempimenti fiscali delle aziende con poche aliquote certe, eliminando le migliaia di eccezioni che ne complicano la gestione, anche nel lavoro dipendente dove le aziende sono sostituti d'imposta e i tecnicismi hanno reso incomprensibile leggere una busta paga. Infine la semplificazione del codice degli appalti con l'introduzione di un commissario della procedura (sul modello del ponte Morandi) in grado di avere i poteri e la responsabilità dell'opera e dei tempi di realizzo”.
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03/07/2020, 13:53 |
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Marco
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Censimento falsato senza i contoterzisti Tassinari: “Ancora una volta i contoterzisti agromeccanici sono stati esclusi dal censimento dell’agricoltura, nonostante le indicazione comunitarie”
ROMA, 17 luglio 2020 – L'articolo 2 del Regolamento (UE) 2018/1091 del Parlamento Europeo e del Consiglio afferma che i censimenti dell’agricoltura devono interessare le “unità tecnico-economiche” che svolgano attività agricole ai sensi del regolamento (CE) n. 1893/2006. Tra le attività che devono essere indagate dagli istituti di statistica non vi sono solo quelle tipiche delle aziende agricole e zootecniche (gruppi A.01.1, A.01.2, A.01.3, A.01.4, A.01.5), ma anche quelle di “mantenimento dei terreni agricoli in buone condizioni agronomiche e ambientali” (gruppo A.01.6). Appartengono a tale gruppo “le attività di supporto alla produzione vegetale” svolte dai contoterzisti agromeccanici.
Alla .luce di ciò, l’Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici e Industriali - UNCAI chiede all'Istituto Nazionale di Statistica, al ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia e al ministro delle Politiche agricole e forestali Teresa Bellanova di attivarsi in tal senso e inserire nel Piano generale del 7° Censimento dell'Agricoltura anche le imprese agromeccaniche.
“Leggendo le linee guida del settimo censimento dell’agricoltura, apprendiamo che il questionario da compilare comprenderà informazioni relative alle attività connesse, ossia le attività agromeccaniche svolte dalle aziende agricole in modo accessorio e non prevalente, escludendo chi fa del contoterzismo agromeccanico l'attività prevalente se non esclusiva”, il commento del presidente UNCAI Aproniano Tassinari.
“Un censimento senza agromeccanici non restituirà mai una fotografia veritiera dell’agricoltura italiana, che trova in loro dei professionisti in grado di risolvere numerosi problemi economici, organizzativi e agronomici degli agricoltori. Inoltre i contoterzisti scaricano in campo le ultime tecnologie disponibili sul mercato, pur non avendo accesso a finanziamenti pubblici (se non in parte in Lombardia, grazie all’Albo dei contoterzisti), hanno diritto al gasolio agricolo agevolato, cosa non da poco ai fini statistici, innalzano i livelli di sicurezza sul lavoro e di sicurezza agro-ambientale, sottostando a controlli più stringenti rispetto alle aziende agricole, tengono alta la social reputation del settore. Il tutto con una fiscalità che li penalizza rispetto alle aziende agricole. Studiare, analizzare e divulgare le caratteristiche delle attività agromeccaniche professionali favorirebbe la crescita di tutto il comparto. Perché non farlo?”, conclude Tassinari.
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17/07/2020, 17:37 |
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Marco
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Non ostacolare la semplificazione in agricoltura L'appello del presidente UNCAI Tassinari all’On. Gallinella: “L'assenza di una fotografia veritiera del sistema agricolo italiano che misuri l’apporto dei contoterzisti ostacola anche il più lodevole tentativo di semplificazione”
ROMA, 24 luglio 2020 – “Per i contoterzisti agromeccanici è una singolare proposta di legge quella sulla semplificazione dei settori dell'agricoltura e della pesca”. Il presidente UNCAI Aproniano Tassinari commenta così il lento esame alla Camera della proposta di legge Gallinella. “D'altra parte la commissione bilancio deputata a redigere la relazione tecnica sulle coperture di bilancio si troverà nell'imbarazzo di dover quantificare il carburante agricolo agevolato alla luce della volontà di concederlo anche alle imprese agricole unite in rete (art. 23 della proposta di legge). Le Regioni non brillano per trasparenza quando si tratta di assegnare il carburante agricolo. Analoghe difficoltà per gli appalti agli imprenditori agricoli e ai coltivatori diretti nei piccoli comuni senza che tali lavori siano considerati prestazioni di servizi a fini fiscali (art. 25). Sono solo due esempi, ma potremmo aggiungere altre difficoltà di definire le coperture della legge scorrendo a uno a uno tutti gli articoli, se prima non viene misurato l'apporto economico dei servizi conto terzi in agricoltura”.
L'assenza di una fotografia veritiera del sistema agricolo italiano che misuri l’apporto dei contoterzisti (Istat non li ha mai inseriti nei suoi censimenti e non ha intenzione di farlo neppure nel prossimo del 2021) ostacola anche il più lodevole tentativo di semplificazione.
“La proposta di legge dell'onorevole Filippo Gallinella contiene diverse importanti semplificazioni in tema di lavoro, concessione dei mutui o sostegno ad alcune filiere. Molto positivo soprattutto l'inserimento, nell'articolo 38, degli agromeccanici tra i destinatari dei 15 milioni annui per finanziare la rottamazione dei trattori. Ma i contoterzisti non dovrebbero essere presenti in una importante legge sulle semplificazioni in agricoltura solo perché principali acquirenti di trattori, determinando da soli il 30 per cento del fatturato dei rivenditori, ma per la sicurezza sul lavoro e per la capacità di programmare interventi rispettosi del suolo, dell'aria e delle acque attraverso un parco macchine costantemente rinnovato e soprattutto impiegato in modo professionale, in tutte le componenti hardware e software”, prosegue Tassinari che conclude con il rammarico della riscrittura dell’articolo 8 originariamente dedicato alle imprese agromeccaniche: “come era stato pensato non poteva andare bene a tutti, perché in Italia ci sono 8000 imprese che svolgono attività agromeccanica non in modo accessorio e neppure prevalente ma esclusivo. Ma quell’articolo poteva essere riscritto meglio insieme, mantenendo l'intento di semplificare l’agricoltura italiana”.
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24/07/2020, 15:17 |
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Marco
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Calo immatricolazioni trattori: puntare su chi fa impresa
Il presidente dei Contoterzisti UNCAI Aproniano Tassinari: “Gli sviluppi hardware e digitali della meccanizzazione agricola incidono su qualità e quantità degli investimenti più del lockdown, e cresce la domanda di utilizzatori professionali e responsabili dei mezzi”
ROMA, 31 luglio 2020 – Dopo lo shock del lockdown imposto dalla pandemia, l'Italia sta tornando lentamente a una nuova normalità, fatta di mascherine sotto il mento o appese al braccio. “I dati economici segnano timidi miglioramenti che potrebbero far ripartire gli investimenti in macchine e tecnologie”. Il presidente UNCAI Aproniano Tassinari, analizzando la brusca frenata delle immatricolazioni di nuovi mezzi agricoli che si è verificata in Italia nei primi sei mesi dell'anno (-18% le trattrici, -10,2% le mietitrebbiatrici, -11,5% le trattrici con pianale di carico, -22,6% i rimorchi, dati FederUnacoma), parla di una nuova consapevolezza che si sta diffondendo tra gli utilizzatori finali: “Come è ovvio, il calo è congiunturale e dovuto alla crisi sanitaria, ma non deve essere sottovalutata la diffusione di un diverso rapporto delle le aziende agricole e agromeccaniche più strutturate con la meccanizzazione agricola”, afferma Tassinari che prosegue: “Rispetto al recente passato, aumentano le prestazioni e le potenze. Inoltre oggi uno stesso macchinario agricolo è in grado di svolgere egregiamente più operazioni. Questo riduce il numero di mezzi indispensabili per la buona gestione di una azienda agricola o per fornire un ventaglio completo di servizi agromeccanici conto terzi”.
Se le statistiche di vendita tenessero conto delle prestazioni e della multifunzionalità dei mezzi agricoli di oggi, il calo delle vendite diventerebbe un indice meno negativo di quanto si è soliti ritenere. Occorre però un uso adeguato di macchinari che integrano sempre più efficacemente componenti hardware e digitali: “Le potenzialità produttive dei moderni trattori, attrezzature e mezzi di raccolta richiedono l’approccio professionale alla meccanizzazione agraria dei contoterzisti, categoria forte nella catena del valore, ma non riconosciuta né da un Albo nazionale né dall’Istat. E serve un ripensamento radicale delle agevolazioni, delle semplificazioni e dei finanziamenti pubblici, messi a disposizione di agricoltori e industria alimentare ma non dei contoterzisti, nonostante discenda da loro l’efficienza dell’agricoltura italiana, la sicurezza e tracciabilità del lavoro in agricoltura e la conservazione della risorsa ambiente; nonostante i contoterzisti siano professionisti che fanno impresa e sia buona norma sostenere, prima di tutto, proprio chi fa impresa”, conclude Tassinari.
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31/07/2020, 17:55 |
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