Marco
Sez. Supporto Didattico
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G7: COLDIRETTI, ARRIVA L’OLIO NUOVO MA PRODUZIONE A PICCO (-32%) PER LA SICCITA’ Al via la raccolta delle olive in Sicilia in anticipo di 15/20 giorni, qualità ottima ma è allarme speculazioni
La siccità fa crollare la produzione dell’olio d’oliva italiano con un calo atteso di circa il 32%. a causa della mancanza di pioggia e del caldo record che al Sud hanno colpito le maggiori regioni produttrici come la Puglia e la Sicilia. A lanciare l’allarme sono Coldiretti, Unaprol e Ismea, che hanno presentato al G7 dell’Agricoltura a Siracusa le stime 2024 per l’Uliveto Italia, in occasione del via alla raccolta scattata proprio in Sicilia con un anticipo di 15/20 giorni, principalmente a causa del caldo record che ha accelerato la maturazione, portando di fatto a fine settembre il primo olio nuovo sulle tavole degli italiani. Presenti all’incontro David Granieri, vicepresidente nazionale di Coldiretti e presidente Unaprol, Maria Chiara Zaganelli, direttore generale di Ismea, e Nicola Di Noia, direttore di Unaprol.
La produzione di olio d’oliva dovrebbe attestarsi quest’anno intorno ai 224 milioni di chili, una quantità che fa scendere l’Italia al quinto posto nella classifica dei principali Paesi produttori, secondo Coldiretti, Unaprol e Ismea. A pesare sulla campagna è soprattutto il dato pugliese dove si stima un raccolto praticamente dimezzato rispetto allo scorso anno.
Nella regione, che da sola rappresenta circa un terzo degli uliveti nazionali, la fioritura e l'allegagione si sono mostrate abbastanza ridotte quest'anno, con le piante andate in stress idrico a causa delle poche piogge estive e delle alte temperature. Situazione analoga in Calabria e Sicilia dove si stimano perdite che al momento, comunque, sembrano più contenute rispetto a quelle della Puglia.
In Calabria, altra forte regione produttrice, la prolungata assenza di precipitazioni ha accentuato lo stress idrico delle piante, al quale si è aggiunta una caduta precoce delle olive, soprattutto nei frutteti più giovani o meno vigorosi. In Sicilia la fioritura e l'allegagione sono state buone ma una parte della produzione si è persa per il fenomeno della cascola dei frutticini nel mese di giugno e parte di luglio. La siccità di agosto ha ridotto ulteriormente le aspettative, anche se i primi dati sulle rese in olio sembrano piuttosto buoni secondo Coldiretti, Unaprol e Ismea.
Al crollo della produzione al Sud si contrappone l’aumento record fatto registrare nelle regioni del Nord, con un +75%, e del Centro (+70%) rispetto a un 2023 molto deficitario.
Buone notizie arrivano anche sul fronte della qualità che si annuncia ottima, grazie all’impegno delle circa 400 mila aziende agricole nazionali nel garantire un prodotto dagli standard elevatissimi, regalando all’Italia la leadership in Europa per il maggior numero di olio extravergine a denominazione in Europa (43 Dop e 4 Igp) con un patrimonio di 250 milioni di piante e 533 varietà di olive, il più vasto tesoro di biodiversità del mondo, sulla base dell’analisi Coldiretti.
“Non è un caso che lo scorso anno l’olio extravergine d’oliva 100% Made in Italy italiano sia stato l’unico a crescere nei consumi dimostrando come i consumatori italiani abbiano premiato la qualità di un prodotto dalle caratteristiche organolettiche immediatamente percepibili - sottolinea David Granieri, vicepresidente nazionale di Coldiretti e presidente di Unaprol, l’associazione dei produttori olivicoli -. Un risultato che evidenzia come il nostro Evo non debba essere considerato più una commodity legata alla logica del prezzo, ma un vero e proprio alimento, che peraltro innumerevoli studi indicano come prezioso elisir di lunga vita, oltre che caposaldo della Dieta Mediterranea. Da qui la necessità di tenere alta la guardia contro ogni tentativo di speculazione che possono trovare terreno fertile nella scarsità di prodotto a livello mondiale, nell’inevitabile incremento delle quotazioni e nella riduzione del differenziale di prezzo tra l’olio extravergine italiano e quello dei principali paesi produttori”.
Tra l’altro Unaprol e Coldiretti portano avanti una politica di contrasto alle frodi, sempre più crescenti per la scarsità di prodotto, proponendo in tutti i tavoli istituzionali, nazionali ed internazionali, la proposta del restringimento dei parametri relativi al livello di acidità dell’olio Evo, da 0,8% a 0,5%. Importante in tale ottica l’arrivo del nuovo decreto, fortemente voluto da Coldiretti e Unaprol e in fase di pubblicazione, sulle modalità di registrazione delle olive acquistate dai commercianti di olive, con specifiche funzionalità previste sul Sian, che assicurerà maggiore trasparenza e tracciabilità. Necessario anche rafforzare la disciplina sui condimenti, che dovrebbero avere l’indicazione dettagliata in etichetta della percentuale di olio extravergine d’oliva presente in miscele che utilizzano prevalentemente oli raffinati e devono essere nettamente separati sugli scaffali dall’olio Evo, per non ingenerare confusione nei consumatori e consentire manovre ingannevoli.
Ma l’impegno della filiera olivicola italiana con Unaprol e Coldiretti guarda anche ai cambiamenti climatici chiedendo di accelerare sulla realizzazione del piano di invasi con pompaggi e cambiare passo per una gestione della risorsa idrica programmata, senza la quale anche l’olivicoltura italiana non può più garantire una produzione costante e di qualità per gli effetti sempre più violenti dei cambiamenti climatici.
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Marco
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Unaprol plaude all’emanazione del Decreto MASAF: un passo avanti decisivo per la trasparenza e la lotta alle frodi nell’olio d’oliva
Roma, [9 ottobre 2023] – David Granieri, Presidente di Unaprol, esprime grande soddisfazione per l’emanazione del Decreto MASAF n. 226 del 18 settembre 2024 che attua l’articolo 9 della Legge 206/2023, introducendo nuove e importanti disposizioni per la registrazione delle consegne di olive da olio ai frantoi oleari.
“Si tratta di una novità normativa fondamentale per la tutela della qualità e dell’origine dell’olio d’oliva italiano”, ha dichiarato Granieri. “Unaprol ha sempre sostenuto la necessità di strumenti efficaci per contrastare le crescenti frodi nel settore, causate anche dalla scarsità di prodotto in alcune annate. La registrazione obbligatoria delle consegne, entro 6 ore dall’acquisto, nel Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN) rappresenta un passo avanti decisivo verso una maggiore trasparenza e tracciabilità della filiera olivicola”.
Granieri plaude a tale iniziativa del Masaf che da piena attuazione all’emendamento all’articolo 9 della Legge 206/2023, promosso attivamente da Unaprol proprio allo scopo di migliorare la qualità e tutelare le produzioni nazionali. “La trasparenza e la tracciabilità sono per noi principi fondamentali. Il sistema SIAN rappresenta uno strumento indispensabile per tutelare le nostre eccellenze e l’origine dell’olio extra vergine di oliva italiano e auspichiamo che tale strumento possa essere adottato ed esteso a livello europeo”.
Il Presidente di Unaprol ha sottolineato l’importanza di attivare una cabina di regia per organizzare i controlli sugli operatori obbligati a rispettare le nuove disposizioni del Registro Telematico. “È fondamentale assicurare un’efficace applicazione delle nuove norme e sanzionare eventuali violazioni. Solo così potremo garantire ai consumatori un prodotto di qualità e tutelare il lavoro degli olivicoltori italiani”.
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