Crisi olio: -40% alla produzione Non è più tempo di analisi, occorrono misure concrete.
La campagna olivicola è in pieno svolgimento, e i dati confermano che - nonostante la produzione non abbia ancora raggiunto il migliore potenziale produttivo - i prezzi registrano un ribasso del 40%, creando seri problemi agli olivicoltori.
Attualmente il prezzo alla produzione dell’olio al chilo si aggira intorno ai 3.20€, rispetto ai 5€ dello scorso anno. La produzione italiana è stimata complessivamente, a livello nazionale, intorno alle 320.000 tonnellate di olio. “Non è più il tempo delle analisi, la situazione del comparto olivicolo la conosciamo tutti - sottolinea Granieri, presidente di Unaprol - chiediamo quindi alle Istituzioni, all’IOC (International Olive Council) e all'Unione Europea, di attivarsi in modo celere e concreto con misure radicali, per risolvere una situazione che sta diventando sempre più critica”.
Si, ma quali? “Occorre incidere in modo decisivo sul mercato - ricorda Granieri - e ancora una volta la risposta è nella giusta valorizzazione della qualità, abbassando, negli standard internazionali regolamentati a livello europeo, come ad esempio la percentuale di acidità per l’olio extra vergine. La soglia attuale consente infatti all’olio vergine di essere etichettato come ‘olio extra vergine di oliva’ creando un enorme danno ai produttori di qualità e, naturalmente, una grande confusione nei consumatori”. E’ la proposta che Unaprol sta presentando all’IOC (International Olive Council): modificare i parametri chimici dell’olio Extravergine di oliva, attraverso l’abbassamento del relativo livello di acidità, dall’attuale tetto dello 0,8% al tetto massimo dello 0,5%. Ciò creerebbe un meccanismo virtuoso nel mercato, che da un lato, finalmente, premierebbe i produttori di qualità e dall’altro i consumatori, che potranno essere informati in modo corretto e scegliere così in modo consapevole tra olio vergine e olio extra vergine di oliva. “Occorre affrontare questa crisi in modo strategico - prosegue Granieri - con una battaglia a livello internazionale, che deve però essere condotta a fianco di chi, nel nostro Paese, ha la storia, la credibilità e le mani pulite per rappresentare il comparto”.
OLIO: UNAPROL, STOP A EXTRAVERGINE “ALLARGATO” Granieri: stringere maglie su criteri qualità con acidità sotto lo 0,4%
Bisogna stringere le maglie dei criteri di qualità garantendo la definizione di “extravergine” solo agli oli di oliva migliori con un tasso di acidità sotto lo 0,4% dimezzandolo rispetto allo 0,8% attuale. E’ quanto chiede Unaprol (il consorzio nazionale degli olivicoltori) in occasione del tavolo di confronto con il ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova sul problema del crollo dei prezzi causato dai prodotti spagnoli e tunisini che stanno invadendo il mercato con quotazioni poco sopra i 2 euro al chilo che stanno trascinando al ribasso gli oli di alta qualità italiani con una caduta delle quotazioni del 30% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Gli oli di oliva non sono tutti uguali e la definizione di extravergine deve tornare a essere riservata solo a quelli migliori con acidità massima fra lo 0,3% e lo 0,4 % - spiega Granieri presidente di Unaprol – bisogna intervenire sull’International Olive Council (OIV) perché con gli standard internazionali che permettono di etichettare come extravergine quello con acidità fino allo 0,8% c’è poca chiarezza sulle caratteristiche dell’olio di oliva e si favoriscono speculazioni e inganni. Basta con queste maglie troppo larghe che – afferma Granieri - includono produzioni intensive come quelle spagnole che da sole rappresentano più di un terzo delle oltre 3 milioni di tonnellate spremute a livello mondiale.
Nei soli primi otto mesi dell’anno – denuncia Unaprol – c’è stato un balzo del 45% nell’arrivo in Italia di olio iberico per un quantitativo di oltre 298 milioni di chili spesso mescolati con quelli nazionali per acquisire, con immagini in etichetta e marchi storici, una parvenza di italianità da sfruttare sui mercati. La Spagna – evidenzia Unaprol – si conferma nel 2019 il primo importatore in Italia con il 76% del totale dell’olio straniero che arriva nella Penisola, seguita da Grecia, Tunisia e Portogallo. Il risultato è – rileva Unaprol – un’invasione sugli scaffali dei supermercati di prodotti di scarsa qualità a prezzi stracciati proprio nel momento in cui sta arrivando l’olio nuovo nazionale. Quest’anno la produzione italiana dovrebbe superare le 321mila tonnellate con un incremento di quasi l’84% rispetto alla scorsa stagione, con i record della Puglia e della Calabria che fanno registrare balzi del 165% e del 188% in confronto al 2018, spiega la Coldiretti su stime Unaprol/Ismea
In attesa che vengano strette le maglie larghe della legislazione per non cadere nella trappola del mercato per approfittare dell’ottima annata Made in Italy, il consiglio è quello di guardare con più attenzione le etichette – spiega Unaprol – e acquistare extravergini a denominazione di origine Dop e Igp, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di acquistare direttamente dai produttori nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica. Un olio extravergine di oliva (EVO) di qualità – conclude Unaprol – deve essere profumato all’esame olfattivo deve ricordare l’erba tagliata, sentori vegetali e all’esame gustativo deve presentarsi con sentori di amaro e piccante, gli oli di bassa qualità invece puzzano di aceto o di rancido e all’esame gustativo sono grassi e untuosi. Riconoscere gli oli EVO di qualità significa acquistare oli ricchi di sostanze polifenoliche antiossidanti fondamentali per la salute.
Nicola Di Noia è il nuovo Direttore Generale di UNAPROL
Roma, 3 febbraio 2020 – Nicola Di Noia è da oggi il nuovo Direttore Generale di UNAPROL - Consorzio Olivicolo Italiano. L’incarico è stato conferito all’unanimità da parte del Consiglio di Amministrazione su proposta del Presidente David Granieri in considerazione delle sue rilevanti competenze nel settore olivicolo.
Nato a Taranto nel 1973, Dottore Forestale laureato presso la Facoltà di Agraria di Bari, Nicola Di Noia ha maturato la propria esperienza presso la Confederazione Nazionale Coldiretti in qualità di responsabile nazionale del settore olio di oliva e come Direttore del Centro di Assistenza Agricola Coldiretti. Assaggiatore professionista di olio e Capo Panel COI, Di Noia è impegnato da anni nella diffusione della cultura dell’olio extravergine di qualità e delle olive da tavola, è inoltre membro del gruppo di lavoro "Olio d'oliva e olive da tavola" del Copa-Cogeca di Bruxelles e partecipa al Comitato consultivo per l'olio d'oliva e delle Olive da Tavola del Consiglio Oleicolo Internazionale di Madrid.
“La nomina alla guida di UNAPROL di un professionista del settore quale il dott. Di Noia – spiega il Presidente Granieri - ha per noi un preciso valore strategico. L’Associazione, che rappresenta ad oggi gli interessi di 160 mila imprese olivicole con oltre 250 mila ettari impegnati in produzioni di alta qualità, intende proseguire ed intensificare infatti la propria battaglia per la valorizzazione e la salvaguardia dell’olio extravergine di oliva italiano e per il suo continuo miglioramento qualitativo.
A questo fine stiamo lavorando su fronti multipli: diffondere fra i consumatori una vera cultura dell’olio aiutandoli ad orientarsi sul mercato, battersi in sede COI ed UE per rendere più restrittivi i parametri qualitativi dell’olio extravergine, abbassando in particolare a 0,4% la soglia dell’acidità per far emergere come extravergine solo l’olio migliore, promuovere la coesione territoriale della filiera olivicola e rafforzarla commercialmente tramite la rete delle nostre Organizzazioni di Produttori. Tutto ciò al fine di perseguire senza sosta una crescita del comparto olivicolo italiano che si fondi sulla sostenibilità, la qualità e la competitività. Buon lavoro Direttore, sono certo che con te potremo affrontare e vincere queste ed altre sfide.”
UNAPROL: pegno rotativo per il comparto olivicolo italiano
Roma, 02 luglio 2020. UNAPROL - Consorzio Olivicolo Italiano chiede al Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali che venga esteso al settore olivicolo il modello di garanzia creditizia del “pegno rotativo” attualmente consentito solo in pochi settori, come quello dei prosciutti ed il lattiero-caseario.
Il pegno rotativo si distingue da quello ordinario, poiché in esso si dà la possibilità di sostituire i beni originariamente oggetto del pegno con altri beni senza dover di volta in volta rinnovarne la costituzione, donde l’attributo “rotativo”. In pratica, se applicato al settore olivicolo, le imprese potrebbero negoziare con gli istituti di credito prestiti garantiti dal proprio olio, senza cederne la proprietà ed eventualmente sostituendo il prodotto sottoposto a pegno, senza necessità di ulteriori adempimenti burocratici.
La misura, prevista anche dal Decreto Cura Italia, ma solo per prodotti a denominazione di origine, rappresenterebbe se applicata agli oli DOP, IGP e 100% italiano tracciato un’utile ed importante innovazione a vantaggio delle oltre 800mila imprese olivicole che in Italia danno forza ad un comparto strategico.
Mettere a disposizione di tutte le imprese che producono olio italiano il meccanismo del pegno rotativo - spiega il Presidente David Granieri – significa dotare olivicoltori e frantoiani di un valido strumento di strumento di liquidità e di facilitare un migliore controllo del mercato da parte della filiera produttiva, contribuendo anche a riequilibrare eventuali fluttuazioni produttive mediante l’immissione scaglionata del prodotto sul mercato.
Oggi più che mai è essenziale adottare tutti gli strumenti possibili per supportare le imprese nel superamento delle difficoltà dovute alla crisi sanitaria ed offrire loro la serenità necessaria a concentrare tutti gli sforzi nel miglioramento qualitativo delle produzioni e nell’attività commerciale”.
UNAPROL: David Granieri riconfermato presidente dall’assemblea dei soci riunita a Roma
Roma, 02 luglio 2020 - Questa mattina a Roma l'assemblea dei soci ha rieletto all'unanimità David Granieri alla presidenza di UNAPROL - Consorzio Olivicolo Italiano. Nel corso dell’assemblea è stato rinnovato anche il consiglio di amministrazione del Consorzio.
Granieri, classe 1978, imprenditore agricolo, ricopre la carica di presidente di Unaprol dal 2014 ed è attualmente vice presidente nazionale e presidente della Federazione Regionale Lazio di Coldiretti. UNAPROL riunisce oggi 56 organizzazioni di produttori attive in tutte le regioni olivicole italiane e rappresenta oltre il 60% del settore nel Paese. Le imprese coinvolte nelle sue attività sono oltre 270 mila, per un totale di oltre 300 mila ettari in produzione di oli extra vergine di oliva ed olive da tavola di qualità. Da sempre impegnato in numerosi progetti realizzati con il sostegno dell’Unione Europea, il Consorzio opera inoltre per il miglioramento ambientale dei sistemi di coltivazione e produzione, per il miglioramento della qualità dell’olio EVO e per la diffusione della cultura dell’olio e delle olive da tavola.
“Ringrazio di cuore tutti i soci di UNAPROL per la riconfermata fiducia. – dichiara Granieri – Oggi più che mai abbiamo di fronte a noi un grandissimo lavoro da fare per rilanciare l’olivicoltura italiana. Stimiamo che l’emergenza coronavirus abbia provocato al settore perdite per 2 miliardi di euro a causa della chiusura forzata e della difficile ripartenza di bar, ristoranti e agriturismi, degli ostacoli alle esportazioni e dell’azzeramento delle presenze turistiche. Al tempo stesso i prezzi pagati ai produttori sono crollati del 44%, i valori più bassi mai registrati dal 2014 e questo a causa dalla presenza sul mercato mondiale di abbondanti scorte di olio spagnolo delle campagne precedenti, spesso spacciato come italiano a causa della mancanza di trasparenza sul prodotto in commercio. Il risultato? Gravissimi danni economici e d’immagine per i produttori italiani.
Abbiamo richiesto l’attivazione di strumenti innovativi a favore del comparto olivicolo e siamo a fianco di Coldiretti con un pacchetto di misure straordinarie a sostegno delle imprese agricole e dei frantoi che operano in filiera corta, quelle oggi maggiormente a rischio, con lo sblocco immediato delle risorse già stanziate per l’ammodernamento della filiera olivicola. Ma la liquidità non basta. Occorrono meccanismi di flessibilità, sostegno massiccio alle esportazioni ed un piano straordinario di comunicazione sull'olio che è da sempre un simbolo trainante di tutto l’agroalimentare Made in Italy. Gli oli di oliva non sono tutti uguali, fra le sfide che ci attendono c’è quella di insegnare ai consumatori a riconoscere e scegliere la qualità e supportare sempre le imprese che la perseguono.
Pretenderemo una revisione della classificazione degli oli che preveda maglie più strette e garantisca la definizione di “extra vergine” solo agli oli di oliva di qualità: non possiamo competere su un mercato falsato, anche se questo dovesse comportare per il nostro Paese scelte durissime, come l’uscita dal COI. Fondamentale sarà il nostro rapporto diretto con i consumatori, anche al fine di diffondere e promuovere la cultura dell’olio in collaborazione con Evoo School Italia: la giusta percezione della qualità diventa mercato. Potenzieremo e daremo più strumenti operativi alle tante strutture territoriali associate e lavoreremo per influenzare positivamente i mercati a favore delle imprese olivicole italiane, mediante la richiesta di adottare meccanismi come il pegno rotativo ed il potenziamento degli stoccaggi.”
UNAPROL: TURISMO DELL’OLIO PREZIOSA OPPORTUNITÀ DI VALORIZZAZIONE
Roma, 10 agosto 2020 - La legge di bilancio 2020, pubblicata alla fine dello scorso dicembre, ha esteso all’oleoturismo, o turismo dell’olio, le disposizioni già adottate nel 2017 a favore del turismo del vino, rimandando la disciplina puntuale della materia alla prossima approvazione di un apposito decreto attuativo.
Con il termine oleoturismo – come indicato nella norma - si intendono tutte le attività di conoscenza dell'olio d'oliva espletate nel luogo di produzione, le visite nei luoghi di coltura, di produzione o di esposizione degli strumenti utili alla coltivazione dell'ulivo, la degustazione e la commercializzazione delle produzioni aziendali dell’olio d’oliva, anche in abbinamento ad alimenti, le iniziative a carattere didattico e ricreativo nell'ambito dei luoghi di coltivazione e produzione.
Si tratta di un importante strumento, che consentirà ai produttori olivicoli di godere – come già fanno i colleghi del comparto vitivinicolo – di nuove opportunità di crescita e potrà offrire un giusto riconoscimento al ruolo fondamentale dell’olio nell’universo in espansione del turismo enogastronomico.
“L’Italia dell’olio – commenta il Presidente di UNAPROL David Granieri - è un mosaico ineguagliabile di paesaggi olivicoli, di storia, di cultura, di gusti, di biodiversità. Dagli oliveti secolari della Puglia fino ai terrazzamenti della Liguria, è l’olivo nel suo eterno rapporto con gli uomini ed i territori, il filo conduttore degli stupefacenti scenari che accompagnano chi percorre il nostro Paese: non a caso l’Italia vanta il maggior numero di oli DOP e IGP, espressioni certificate di tipicità e competenze profondamente radicate nei territori d’origine e per questo uniche ed inimitabili. Questo patrimonio va valorizzato e fatto conoscere, come già sanno bene le tante nostre aziende olivicole e frantoi che da anni accolgono turisti di tutto il mondo che, attratti dal prodotto, scoprono poi in prima persona interi territori con le loro risorse turistiche, culturali e gastronomiche e ne diventano entusiasti ambasciatori. Per questo motivo abbiamo accolto con favore ed interesse l’intervento legislativo volto a regolamentare il settore e continueremo a promuovere con convinzione il turismo dell’olio, sostenendo l’adozione di standard e requisiti di qualità che ne garantiscano l’identità ed al tempo stesso l’integrazione nel più ampio quadro del turismo enogastronomico, formidabile strumento per la valorizzazione del miglior made in Italy.”
UNAPROL: CON IL VIA ALLA RACCOLTA SI APRE UNA STAGIONE NUOVA PER L’OLIO ITALIANO
L’arrivo dell’olio novello ha quest’anno un significato importante per il settore olivicolo italiano ma può anche rappresentare un momento di svolta per la crescita di una nuova sensibilità da parte dei cittadini consumatori verso l’alta qualità dell’extravergine Made in Italy.
E’ quanto ha dichiarato il presidente dell’Unaprol David Granieri in occasione dell’inizio ufficiale della campagna olivicola italiana 2020-2021 in Sicilia, a Chiaramonte Gulfi (RG), con la prima molitura di olive presso il Frantoio Cutrera, dove Coldiretti, Unaprol e Ismea hanno presentato i dati previsionali della campagna olivicola 2020/21.
“Centinaia di migliaia di persone lavorano per portare sulle nostre tavole un prodotto che possiede, oltre a quello economico, un immenso valore salutistico, sensoriale e culturale: simbolo del Made in Italy e della Dieta Mediterranea – ha sottolineato Granieri -. Questo patrimonio, queste persone, vanno tutelati ed incentivati: i prezzi di olive e olio italiani pagati dal mercato sono al di sotto dei loro costi di produzione e questo fardello grava in modo inaccettabile sulle spalle di olivicoltori e frantoiani.
Gli oli di oliva - ha aggiunto il Presidente David Granieri - non sono tutti uguali e il mercato deve tenerne conto: la scelta dei produttori, come in questo avvio di campagna 20/21, di anticipare la raccolta in base alle specifiche condizioni pedoclimatiche vuol dire anteporre la qualità del prodotto alla sua quantità e prediligere dunque la redditività per ettaro alla resa per quintale.
Per questo ci battiamo da tempo per una revisione della classificazione che preveda maglie più strette e garantisca la definizione di “extra vergine” solo a quelli davvero di qualità: non possiamo competere su un mercato distorto.
Insieme a Coldiretti e Fondazione Evoo School abbiamo lanciato inoltre un grande progetto di diffusione e promozione della cultura dell’olio presso i consumatori, i tecnici e le imprese, convinti che la giusta percezione della qualità del prodotto possa trasformarsi in mercato.
Di questi temi e di molti altri, come l’oleoturismo, gli strumenti finanziari per le imprese agricole, le misure anticovid nei frantoi, parleremo diffusamente anche la prossima settimana durante Evoo Trends il primo evento fieristico digitale interamente dedicato alla filiera olivicolo–olearia che abbiamo organizzato insieme a Fiera di Roma”.
Evootrends è l’expoforum internazionale virtuale dedicato alla filiera olivicolo-olearia organizzato da Fiera di Roma, Unaprol, Fondazione Evoo School Italia e Coldiretti Lazio. La manifestazione si svolgerà online nelle giornate del 24-25-26 settembre 2020 e prevede convegni, seminari formativi ed incontri di approfondimento su temi di interesse del settore olivicolo-oleario.
Tutti gli eventi sono gratuiti e sono previsti approfondimenti specifici dedicati a frantoiani, olivicoltori, confezionatori, vivaisti, ma anche webinar dedicati a studenti e consumatori. Programma completo su: https://www.evootrends.it/programma
EVOO TRENDS: la filiera dell’olio a raccolta per un grande evento digitale
Dal 24 al 26 settembre UNAPROL, Coldiretti Lazio e Fiera Roma organizzano un inedito appuntamento dedicato alla filiera e alla cultura dell’olio extravergine d’oliva, anteprima virtuale della manifestazione Evoo Expo Roma
Re indiscusso della Dieta Mediterranea, elisir di gusto e salute, simbolo di un comparto di eccellenza e dell’eccellenza del made in Italy nel mondo, l’olio extravergine di oliva e la sua filiera produttiva sono i protagonisti assoluti di EVOO TRENDS, evento digitale in calendario il 24-25-26 settembre.
L’appuntamento, organizzato da Fiera Roma e UNAPROL, in collaborazione con Fondazione Evoo School e Coldiretti Lazio e con il contributo di Regione Lazio, Camera di Commercio di Roma e Unioncamere Lazio, è la celebrazione di un comparto che attraverso numerose e specializzate figure professionali lavora alacremente per produrre l’olio extravergine d’oliva, vero oro verde per l’Italia e il mondo. Anteprima dell’expoforum Evoo Expo Roma, vera e propria manifestazione fieristica fisica in programma a Fiera Roma nel 2022, è un inedito evento virtuale aperto a tutti, organizzato per coinvolgere l’intera filiera olivicolo-olearia in un simposio innovativo e di grande fruibilità, dedicato alla cultura dell’olio a 360 gradi. È una tre giorni digitale ad accesso completamente gratuito, il cui obiettivo è fare la conoscenza con questo prodotto così centrale per la nostra tradizione e tutto il lavoro che ha alle spalle per arrivare alle nostre tavole.
Il Bacino Mediterraneo detiene circa il 95% della produzione mondiale di olio extravergine di oliva, l’Italia è il maggior paese per consumi al mondo e il secondo per produzione e vanta un patrimonio di 500 cultivar differenti, 42 oli Dop, 5 Igp e 76 Presidi Slow Food. A fronte di questa grande ricchezza, gli ultimi dati dal mondo italiano dell’olio sono discreti, ma indicano una strada da percorrere ancora lunga. La produzione nazionale di olio di oliva della campagna 2019/2020 è stimata in circa 365mila tonnellate (ultimi dati Ismea), ovvero più del doppio rispetto alla scarsissima annata precedente (175mila tonnellate), ma parecchio inferiore alla produzione di oltre 400mila tonnellate del 2015/16 e 2017/18. Gli incrementi produttivi registrati in quest'ultima campagna si concentrano nelle regioni del Sud, alcune delle quali - come Puglia e Calabria - hanno più che raddoppiato i volumi della campagna scorsa, ma è stato positivo anche il trend delle regioni del Centro Italia. In calo, invece, il Nord.
Tutti i protagonisti della filiera - frantoiani, olivicoltori, confezionatori, vivaisti, ma anche studenti di istituti superiori e studenti universitari – sono coinvolti nel corso di EVOO TRENDS in momenti di informazione e formazione sulle ultime innovazioni tecniche ed agronomiche, sulle migliori esperienze nazionali e internazionali, sulle soluzioni per un futuro di successo economico e di sostenibilità ambientale. E grazie alla coesistenza di seminari, incontri, tavole rotonde con diverso taglio e grado di approfondimento, l’evento si rivolge sia a una platea di operatori specializzati, che a un pubblico generalista, perché ciascuno può fruire degli appuntamenti di proprio interesse.
Il tutto nell’ottica di accrescere la competenza dei professionisti del settore ed educare i consumatori a una scelta consapevole e di qualità, promuovendo il rilancio dell’olivicoltura nazionale.
“Crediamo fortemente nei progetti finalizzati alla diffusione della cultura dell’Olio EVO e delle Olive da Tavola - dichiara il Presidente di UNAPROL, David Granieri, presentando l’iniziativa - soprattutto quando siano fondati sul coinvolgimento e sul confronto propositivo fra tutti gli attori della Filiera olivicolo-olearia, della Ricerca, delle Istituzioni. Il progetto sviluppato con Fiera Roma esprime esattamente questo approccio virtuoso e per questo lo sosteniamo con piena convinzione”. Il Presidente di UNAPROL sottolinea come “per perseguire l’obiettivo primario del Consorzio Olivicolo Italiano, ovvero garantire la giusta remunerazione e la crescita delle aziende olivicole e dei frantoi, sia fondamentale e imprescindibile svolgere un’ampia e profonda azione culturale e formativa che coinvolga, accanto alle imprese, anche i consumatori, gli studenti e i professionisti. Per affrontare con successo un mercato sempre meno trasparente- sottolinea Granieri -, dobbiamo far comprendere e riconoscere il valore di un olio di qualità, lavorando al tempo stesso – come già stiamo facendo – per rendere più stringenti le soglie di classificazione dell’Olio Extra Vergine di Oliva al fine di offrire maggiori garanzie ai consumatori e giustificare un prezzo di acquisto più equo”.
La manifestazione, strumento ideato per raggiungere questo stesso obiettivo, è interamente virtuale e si avvale di una innovativa piattaforma digitale che consente ai partecipanti di prendere parte all’evento in modo interattivo. “Con questa nuova modalità, che abbiamo deciso di adottare per via dell’emergenza Covid, – spiega Pietro Piccinetti, Amministratore unico e Direttore generale di Fiera Roma -, ciascun partecipante potrà esplorare molteplici aree e fruire dei vantaggi della multimedialità per vivere una nuova esperienza, tutta dedicata all’incontro, all’approfondimento, alla partecipazione, alla condivisione. Questo appuntamento virtuale, che mette i protagonisti dell’importante filiera dell’olio attorno allo stesso tavolo, è la presentazione della fiera vera e propria, che nel 2022 aggregherà tutto questo mondo fisicamente in fiera. Il nostro migliore auspicio è che la manifestazione, dedicata a un simbolo potente del Made in Italy, possa segnare un punto simbolico di ripartenza del sistema Paese e della sua economia. E che questa rinascita parta proprio da Roma, vera capitale del Mediterraneo e del Food mondiale, strategico bacino d’affari al centro dei flussi economici tra il Nord e il Sud, d’Italia e d’Europa, sede non a caso di tutte le tre agenzie dell’ONU che curano il settore, l’Organizzazione per l'Alimentazione e l'Agricoltura delle Nazioni Unite (FAO), il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD) e il World Food Programme (WFP)”.
La tre giorni è caratterizzata da un ricco programma di appuntamenti, pensati per fare cultura dell’olio a tutti i livelli, spaziando dai convegni istituzionali, ai seminari formativi dedicati agli addetti ai lavori, dai momenti di approfondimento e confronto rivolti a chi è addentro al mondo dell’olio, fino ai webinar, strutturati per coinvolgere il grande pubblico, offrendo informazioni, curiosità, notizie e suggerimenti sul tema olio.
Il 24 settembre, il convegno inaugurale, "L'olivicoltura che verrà: sfide e scenari del prossimo futuro", è occasione per fare il punto sul settore con rappresentanti istituzionali e presentare in anteprima l’iniziativa Evoo Expo Roma, la fiera dedicata all’intera filiera del settore dell’olio extravergine di oliva, in calendario per il 2022. Seguirà “ ‘…olea, quae prima omnium arborum est’ L’olivo e il suo olio, fra coltura e cultura”, una tavola rotonda in cui i massimi esperti internazionali svelano tutti i segreti dell’olio, cardine del modello alimentare mediterraneo tra storia, cultura, tavola e medicina. Tra gli altri, coordinati dagli insigni studiosi della longevità in salute Giovanni Scapagnini e Eugenio Luigi Iorio, Apostolos Kyritsakis, chairman della Sezione Greca dell’Osservatorio Internazionale dello Stress Ossidativo di Salonicco, Vincenzo Pizza, Neurologo dell’Ospedale di Vallo della Lucania, afferente al progetto CIAO sulla longevità nella popolazione del Cilento e rappresentanti della Camera di Commercio Italiana a Tokyio. Sempre nella prima giornata, è previsto un momento didattico dedicato agli studenti delle Scuole Medie Superiori e un webinar per spiegare al consumatore come riconoscere un Olio Extra Vergine di Oliva di qualità.
La manifestazione prosegue, il 25 settembre, con l’appuntamento “Strumenti e strategie per il futuro dell’olivicoltura italiana: Unaprol al servizio degli olivicoltori e dei frantoiani”, un momento di presentazioni ufficiali. Si illustrano ai partecipanti la Fondazione Evoo School Italia, uno strumento creato dalla Confederazione Nazionale Coldiretti e dal Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici Laureati con il supporto operativo di Fondazione Campagna Amica e di Unaprol, per far progredire il settore olivicolo attraverso un progetto culturale che coinvolga partner nazionali ed internazionali, dal mondo dell’imprenditoria a quello della ricerca e delle istituzioni, con lo scopo di formare e qualificare i professionisti del settore, sostenere la conoscenza dell’olio extravergine d’oliva e della olivicoltura, supportare lo sviluppo della filiera. Segue un focus sulla Rete Italiana Frantoi, una realtà che nasce per creare comunicazione e confronto tra le imprese, nell’ottica di un aggiornamento costante per risultati sempre migliori. Nell’occasione è proposto anche il tema della prevenzione anti Covid-19 nel settore e quello su come rafforzare la propria identità online per contrastare la contrazione del mercato dovuta al virus.
Poi è il momento dell’oleoturismo, importante strumento di crescita per i produttori olivicoli ed i frantoi: con un convegno dedicato, si fa il punto assieme all’Associazione Nazionale Città dell’Olio,
sul vasto campo del turismo dell’olio, tra opportunità e buone pratiche, a partire dalle novità introdotte dalla Legge di bilancio 2020. Nel corso del pomeriggio, in programma anche la tavola rotonda "Il settore agroindustriale ed enogastronomico alla ripartenza. Come fare?", uno degli appuntamenti del seminario Food & Wine & Co., organizzato dal Master in Economia e Gestione della Comunicazione e dei Media dell’Università di Roma “Tor Vergata” e quest’anno alla sua nona edizione, con il titolo “Food, Wine & CO. Verso la Sostenibilità”. Dopo gli otto successi precedenti, si è scelto di confermare anche il seminario 2020, che si inserisce, in versione completamente digitale, all’interno di EVOO TRENDS, nei giorni 25 e 26 settembre.
“Quest’anno il focus di Food Wine & Co.– afferma la professoressa Simonetta Pattuglia, ideatrice e curatrice dell’evento – è proprio su quali siano gli strumenti del marketing e della comunicazione adatti a far uscire i prodotti italiani dalla loro mera funzione materiale e farli diventare marche protette e rispettate in tutto il mondo, dense di valore e di valori e portatrici di una alta visione di vita”.
Sempre venerdì, coordinati dalla Facoltà di Economia dell’Università degli Studi Roma Tor Vergata, due momenti di approfondimento dedicati a sostenibilità e PMI italiane e ai nuovi foodmakers. L’ultimo appuntamento della giornata è volto a spiegare ai consumatori perché è importante scegliere un olio EVO di qualità e come riuscire a farlo senza cadere in errore.
Per concludere, l’ultimo webinar formativo dell’evento, la mattina del 26 settembre, è incentrato sull’importanza di conoscere bene il proprio consumatore per posizionarsi meglio sul mercato. Il coordinamento è della Facoltà di Economia dell’Università degli Studi Roma Tor Vergata e di UNAPROL.
UNAPROL: 300 milioni fondo Xylella, pagamenti automatici con Agea per garantire gli olivicoltori
Roma, 23 settembre 2020 - La Regione Puglia ha siglato un importante protocollo d’intesa con Agea, mentre si appresta ad avviare tutte le misure d’attuazione del piano per la rigenerazione olivicola del suo territorio. Si tratta di uno strumento strategico che vale 300 milioni di euro, a favore di un’olivicoltura duramente colpita in questi anni dalla Xylella fastidiosa. Rapidità, trasparenza ed efficienza dei controlli dovranno essere le parole d’ordine al fine di mettere gli olivicoltori in condizione di ricominciare a produrre al più presto.
“È necessario – precisa il Presidente di Unaprol David Granieri - semplificare i processi di domanda, di erogazione e di controllo degli aiuti, al momento esclusi dal protocollo d’intesa con Agea. Questo è tecnicamente possibile utilizzando i dati e le tecnologie già nella disponibilità dell’organismo pagatore che possono garantire la correttezza di esecuzione ed il monitoraggio, difficilmente realizzabili se non utilizzando i metodi avanzati di fotointerpretazione che le nuove tecnologie di intelligenza artificiale permettono.
È altrettanto necessario vigilare, in tutto il Paese, sulla costituzione di monopoli per la produzione e commercializzazione di varietà di olivo tolleranti/resistenti per evitare dannose speculazioni a danno agli olivicoltori e attuare tutti i controlli per assicurare la corretta messa a dimora delle piante per le quali è stato concesso il contributo e la successiva adozione di cure colturali che ne consentano l’attecchimento e lo sviluppo. Siamo contrari a qualsiasi aggregazione che si costituisca al solo scopo di realizzare i progetti collettivi, come previsto dal bando per il reimpianto degli olivi in area infetta, e ci aspettiamo controlli adeguati a tutela degli olivicoltori.
Xylella non è solo un problema pugliese, ciò che sta accadendo in Puglia - nel bene e nel male - deve farci riflettere su tutta l’olivicoltura nazionale, sulla necessità di ripensare e sviluppare un modello olivicolo italiano che possa riacquisire competitività e capacità produttiva, ma sempre tenendo a mente e valorizzando i tratti distintivi della nostra olivicoltura: diversità varietale, sostenibilità ambientale, identità paesaggistica, storica e culturale.”
UNAPROL: no al veto Assitol su impiego sanse per biogas, a rischio chiusura frantoi italiani
Roma, 25 settembre 2020 – La sospensione degli ecoincentivi destinati agli impianti per la produzione di biogas, fortemente caldeggiata da Assitol, sta causando la rescissione da parte di tali impianti dei contratti di conferimento a titolo oneroso delle sanse umide provenienti dai frantoi oleari. L’impossibilità per i frantoi di conferire le sanse umide come matrici per la produzione di biocarburante avanzato, sta facendo sì che queste, da risorsa economica, si trasformino in un costo netto, sia dal punto di vista monetario che ambientale.
UNAPROL ha già inviato a tale proposito in data 23 settembre 2020 una lettera formale per sottoporre il problema al Comitato Biocarburanti del Ministero dello Sviluppo Economico ed al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
“La possibilità di destinare le sanse umide alla produzione di energia – dichiara il Presidente David Granieri - deve essere assolutamente salvaguardata per i notevoli vantaggi che garantisce: sgravio dei costi a carico delle imprese della filiera olivicolo-olearia, netta riduzione dell’impatto ambientale, più alti livelli qualitativi dell’olio, miglioramento delle rese produttive.
La destinazione energetica garantisce infatti certezza, capillarità e continuità del ritiro della sansa umida che, se non viene allontanata nel giro di 24 ore, causa il rallentamento dell’attività dei frantoi l’aggravio dei costi, il peggioramento della qualità delle olive in giacenza e il rallentamento della raccolta in campo. Già durante la scorsa campagna 2019/2020 numerosi frantoi hanno dovuto interrompere l’attività proprio perché impossibilitati a smaltire correttamente le sanse, con la conseguenza di gravissimi danni economici: quest’anno, con la campagna di raccolta 2020/2021 già iniziata, rischiamo il blocco totale degli impianti di trasformazione.
Questo è inaccettabile per il settore olivicolo-oleario italiano che soffre già di gravi problemi di competitività nella gestione dei costi di produzione rispetto a competitor stranieri sempre più aggressivi e di difficoltà nella destinazione ottimale dei sottoprodotti. A ciò si aggiunga che la preoccupazione di Assitol, che si appella al principio del “food first” per reclamare la destinazione delle sanse ai sansifici, è del tutto priva di fondamento: in media il 67 % delle sanse prodotte in Italia sono comunque conferite ai sansifici quindi si tratta di un falso problema.
Per questo motivo abbiamo invitato le Istituzioni competenti a prendere in seria considerazione il problema: non favorire l’adozione di soluzioni virtuose dal punto di vista economico ed ambientale come la produzione di biogas dalle sanse costituisce a nostro avviso un grave errore di valutazione, che colpirebbe duramente un asset strategico dell’Agroalimentare italiano, la filiera olivicolo-olearia, che vale oltre 1,2 mld di euro nella sua fase agricola e 3 mld in quella industriale.
Come UNAPROL siamo pronti a costituirci in qualsiasi sede per tutelare la dignità della filiera olivicolo olearia italiana.”