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Ufficio stampa UnionAlimentari
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Marco
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UNIONALIMENTARI: “A QUESTO PUNTO TASSIAMO L’INDICE DI MASSA CORPOREA”
Se il governo vuole usare la leva fiscale per incentivare un corretto stile di vita e migliorare le abitudini alimentari, perché non tassare l’indice di massa corporea elevato.
UnionAlimentari – Unione Nazionale della Piccola e Media Industria Alimentare sottolinea che la bozza del Decreto legge “Balduzzi” non tiene in considerazione né le difficoltà in cui versa il settore né l’equità di un approccio progressivo della tassa, tantomeno si può pensare con interventi analoghi di migliore le abitudini alimentari degli italiani. Semmai comporta “solo” un ulteriore aggravio dell’imposizione fiscale, in un comparto già pesantemente condizionato dalle accise. E probabilmente effetti di portata nulla sul consumo di Bevande analcoliche.
Nell’ultima bozza del decreto si legge che "è introdotto per tre anni un contributo straordinario a carico dei produttori di bevande analcoliche con zuccheri aggiunti e con edulcoranti, in ragione di 7,16 euro per ogni 100 litri immessi sul mercato, nonché a carico di produttori di superalcolici in ragione di 50 euro per ogni 100 litri immessi sul mercato". Il dicastero della Salute ci tiene a far sapere che il ricavato sarà destinato "al finanziamento dell’adeguamento dei livelli essenziali di assistenza".
Ma allora perché non tassare direttamente le persone che hanno un elevato indice di massa corporea ? Se è vero che le persone obese sono identificate dalla letteratura scientifica come quelle in cui si ha una maggiore frequenza di alcune malattie, soprattutto: Diabete, Ipertensione Arteriosa, Infarto cardiaco, Insufficienza respiratoria ed altro, se lo Stato vuole essere così “etico” da pensare che sia l’imposizione fiscale a migliorare le abitudini alimentari, lanciamo la provocazione che, al di fuori degli stati patologici, si intervenga direttamente tassando alla fonte chi supera un certo Indice di Massa Corporea. Automaticamente le persone più “grasse” contribuirebbero in maniera proporzionale ai costi sanitari che in teoria potrebbero generare. E’ del tutto evidente che siamo al paradosso.
UnionAlimentari è contraria a qualsiasi nuova tassa che incida sulle imprese agroalimentari, già eccessivamente tartassate e fortemente disincentivate ad investire nel nostro Paese. Mascherare inoltre il nuovo balzello assegnandogli uno “pseudo-valore morale” è quasi indecente. Il Presidente Renato Bonaglia, rivolge una lettera aperta al ministro Balduzzi (in allegato la lettera indirizzata al Ministro della Salute) chiarendo la posizione delle PMI agroalimentari italiane.
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29/08/2012, 13:40 |
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Marco
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UnionAlimentari CONFAPI Associazione di imprenditori che tutela e promuove gli interessi economici e sociali delle piccole e medie industrie del settore agroalimentare italiano. http://www.unionalimentari.com
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29/08/2012, 13:42 |
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Marco
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ARTICOLO 62: SERVONO PRESE DI POSIZIONE IMMEDIATE E CHIARIFICATRICI. LE PMI EVIDENZIANO FORZATURE PER PROROGARE I TERMINI DI PAGAMENTO. Siamo di fronte a una importante rivoluzione nei rapporti all’interno della filiera alimentare, grazie al D.L. 1/2012, ma alcune criticità nel testo della norma e del decreto attuativo sono già oggetto di tentativo di forzatura da parte di alcuni operatori. UnionAlimentari – Unione Nazionale della Piccola e Media Industria Alimentare ha già sottolineato nelle sedi istituzionali, ed in particolare anche con un contributo inviato ai membri del gruppo di lavoro interministeriale sull’articolo 62, la criticità dell’impostazione per cui i termini di pagamento decorrono dall’ultimo giorno del mese della data di ricevimento della fattura. Evidenziamo come il termine legato al ricevimento della fattura e decorrenza dalla fine del mese, non al ricevimento della merce o al semplice ricevimento fattura, sia un elemento critico, soprattutto perché molti operatori possono far leva su di esso con fini commerciali. In particolare alludiamo a richieste, spesso verbali, di fatturare esclusivamente a fine mese (non dopo l’ultima consegna del mese) piuttosto che di inviare la fattura solo tramite raccomandata e comunque di spedirla il mese successivo. Insomma, le più disparate forme e richieste per allungare i termini di ricevimento della fattura e raggirare la ratio della norma. Trasformando i pagamenti da 30 e 60 giorni a termini assai più lunghi. Serve che il Ministero faccia chiarezza quanto prima in merito. Perché inviare le fatture in ritardo significa concedere un “bonus” che può diventare un elemento distorsivo della concorrenza. In verità dovrebbe essere uguale per tutti la modalità di gestione, così da evitare che chi ha più mezzi finanziari possa “derogare” in modo, apparentemente legittimo, alla rigorosità dei termini, o peggio che vi sia il rischio concreto che i piccoli produttori siano nuovamente discriminati. Quindi, chi vuole applicare la norma, senza aggirarla o cercare “cavilli”, non risulti più competitivo sul mercato. UnionAlimentari sollecita una presa di posizione chiara ed un intervento delle Autorità per evitare che si crei discriminazione tra gli operatori su fattori non competitivi. Esistono infatti attori virtuosi, che si sono già adoperati per seguire alla lettera lo spirito dell’art. 62, e costoro rischiano, come al solito, di essere beffati da chi, all’italiana, concede in modo a suo dire legittimo, migliori condizioni mettendoli di fatto fuori gioco. Ufficio stampa UnionAlimentari ufficiostampa@unionalimentari.com
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13/11/2012, 18:40 |
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UNIONALIMENTARI: “BENE I CONTROLLI A TAPPETO PER LE PRESENZA DI EQUINO, MA EVITIAMO GENERALIZZAZIONI INUTILI E DANNOSE PER LE NOSTRE IMPRESE”
L’etichetta deve tutelare a pieno i consumatori ed i controlli è giusto siano intensificati. Dannoso tuttavia colpevolizzare l’intero settore fatto di migliaia e migliaia di Aziende totalmente incolpevoli ed oggi in ginocchio.
UnionAlimentari – Unione Nazionale della Piccola e Media Industria Alimentare sottolinea come spesso possano essere colpevolizzate e danneggiate enormemente Aziende che operano con quotidiana diligenza e buona fede.
Le PMI alimentari basano inevitabilmente la propria attività sulla qualità dei prodotti e dei processi, a partire dalle materie prime e conseguentemente sulla selezione dei fornitori. Non fa notizia il fatto che migliaia di controlli abbiano dato esiti di assenza di carne equina, la campagna mediatica in atto per colpa di qualche operatore disonesto, se ne verrà provata la colpa, che a sua volta ha frodato consumatori ed altre imprese consegnando prodotti con un ingrediente non dichiarato, sta mettendo in ginocchio un intero settore con migliaia di Aziende e decine di migliaia di addetti coinvolti.
Talune dichiarazioni riportate a mezzo stampa, in cui si sostiene l’assenza di controlli nella filiera, riteniamo dovrebbero essere meglio ponderate, in quanto ogni impresa alimentare adotta un proprio piano di autocontrollo sanitario a cui si aggiungono i controlli effettuati dalle autorità pubbliche, controlli su prodotti e processi che nel settore delle carni in particolare sono molto rigorosi e codificati, soprattutto in Italia. Ben venga quindi l’ulteriore innalzamento qualitativo dei controlli, ma attenzione a non demonizzare un settore dove gli operatori, soprattutto i piccoli e medi, si difendono principalmente con la qualità che producono, e che stanno pagando oggi un prezzo assurdo insieme a tutte le loro maestranze.
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15/03/2013, 16:03 |
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UNIONALIMENTARI: "ARTICOLO 62, DICHIARAZIONI DEL MISE CREANO SOLO CONFUSIONE AGLI OPERATORI, SCORRETTO METTERE IN DUBBIO LA VALIDITÁ DELLA NORMA"
Sconcertanti le dichiarazioni dell'ufficio legislativo del MISE, soprattutto per chi ha seguito l'iter della norma, fortunatamente interviene a fare chiarezza il capo dell'ufficio legislativo del MIPAAF.
UnionAlimentari - Unione Nazionale della Piccola e Media Industria Alimentare aderente a CONFAPI, non può che condividere la posizione in diritto, espressa dall'ufficio legislativo del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, con la nota diffusa ieri, in risposta alle dichiarazioni fatte il 27 marzo 2013 dell'ufficio legislativo del Ministero dello Sviluppo Economico. Tutti i passaggi che hanno accompagnato l'entrata in vigore dell'articolo 62 sono sempre stati fatti con la consapevolezza della normativa comunitaria in corso di recepimento ed in piena coerenza con essa.
"Certe dichiarazioni andrebbero meglio ponderate, soprattutto quando provengono da dicasteri autorevoli - prosegue il Presidente UnionAlimentari, Renato Bonaglia - le dichiarazioni del MISE sembrano un pesce d'aprile di cattivo gusto, che confondono solo gli operatori del settore alimentare in un periodo in cui di certo i problemi per le imprese non mancano".
La posizione delle PMI alimentari è sempre stata chiara, pur nelle difficoltà iniziali e nella necessaria riorganizzazione amministrativa che ha richiesto l'applicazione di questa norma. Ribadiamo che le disposizioni contenute nell'articolo 62 hanno avuto un bilancio positivo confermato anche dalla distribuzione, apportando maggiore trasparenza ed efficienza in tutta la filiera, ed in particolar modo riequilibrando i rapporti contrattuali tra gli operatori.
Tuttavia, a distanza di mesi, restano ancora evidenti alcune necessità di chiarimento su determinati aspetti tecnici, in particolare rispetto alle operazioni export, alle possibili semplificazioni per determinati canali distributivi e ai problemi di richiesta di invio posticipato delle fatture con creazione di possibile distorsione competitiva. Ci auguriamo si possa giungere urgentemente ad una posizione chiara ed unanime nell'interesse delle imprese, degli operatori e del Paese.
Roma, 3 aprile 2013
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03/04/2013, 14:31 |
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UNIONALIMENTARI: "NUOVI VERTICI PER L'ASSOCIAZIONE CHE RAPPRESENTA LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE ALIMENTARI" Eletti a Roma, gli organi sociali, Stefano Marotta, imprenditore partenopeo, è il nuovo Presidente UnionAlimentari. UnionAlimentari - L'Unione Nazionale delle piccola e media Industria Alimentare presieduta per 8 anni dall'ing. Renato Bonaglia, al termine del suo secondo mandato, ha eletto mercoledì, 10 aprile 2013, il nuovo Presidente Nazionale, il dr. Stefano Marotta, già vicepresidente UnionAlimentari nella giunta Bonaglia. In seguito, il Consiglio Generale UnionAlimentari, su proposta del Presidente ha approvato le seguenti nomine a Vice-presidente, eletti quindi membri della Giunta di Presidenza, i signori: Gianguido Bernardoni, Silvio Cola, Claudio Cosanni, Renato Bonaglia, Giorgio Zubani. Il sig. Giorgio Zubani è stato anche riconfermato nel ruolo di Tesoriere dell'associazione. Il Presidente Stefano Marotta al termine del consiglio precisa: "Ritengo innanzitutto doveroso ringraziare il Presidente Bonaglia per l'impegno che ha profuso alla guida della nostra Unione in questi anni, ma anche tutti i Vice Presidenti che si sono prodigati nel corso del suo mandato. Il gruppo di giunta che abbiano nominato oggi non vuole costituire un nucleo ristretto ed in merito avremo senz'altro modo, nei mesi che seguiranno, necessari per l'avvicendamento ed il passaggio delle consegne, di coinvolgere altri imprenditori capaci e lungimiranti che fanno parte del nostro sistema associativo. Il ruolo di rappresentanza - prosegue Marotta - a cui siamo chiamati in questo momento storico ed economico ci pone di fronte a sfide sempre più impegnative per l'industria manifatturiera, e l'obiettivo su cui molte delle nostre realtà dovranno concentrarsi è sicuramente il mercato estero che offre grandi opportunità di crescita, avviare quindi una vera e propria stagione di internazionalizzazione per le nostre imprese associate. Senza dimenticare che il prossimo Governo dovrà compiere scelte forti anche con il supporto del mondo imprenditoriale, essendo a nostro parere indispensabile individuare alcuni settori che garantiscono competitività sul mercato globale, per lo sviluppo economico del nostro paese, e l'industria alimentare è senza alcun dubbio uno di questi. Il ruolo della nostra struttura e dei singoli imprenditori che ne fanno parte deve essere quello di costruire una rete reale in modo che lo scambio di informazioni possa contribuire alla crescita di tutti. Chiaramente il nostro impegno sarà, nel segno della continuità con quanto abbiamo già fatto, anche verso il rapporto con gli attori della filiera - GDO e Agricoltori in primis - al dialogo costante e costruttivo con le istituzioni nazionali e comunitarie, al contratto collettivo per i lavoratori ed all'applicazione delle norme cogenti e volontarie in campo alimentare. Ringrazio il Consiglio Generale per questa fiducia in un momento particolarmente travagliato e di difficoltà per tutta l'economia, ma sono certo che non sarò solo e che faremo del nostro meglio a tutela delle nostre imprese, dei nostri collaboratori e delle loro famiglie" .
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12/04/2013, 14:56 |
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Marco
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tavola rotonda organizzata da UNAS-UnionAlimentari in occasione di TuttoFOOD, dal titolo "SURGELATO: UN MERCATO SENZA CONFINI - Grande sicurezza, grandi opportunità!".
IL GIORNO: 20 Maggio 2013
ALLE ORE: 15.00
PRESSO: Fieramilano (Rho, Milano), in concomitanza con TuttoFOOD - PAD. 9 Sala EPSILON 9
A partire da alcuni spunti tratti dal libro promosso da UNAS-UnionAlimentari: "Surgelato? Sicuro!", iniziativa editoriale a sostengo del settore del surgelato, illustrati da Roberto Martinelli, Direttore di Ristorazione & Catering, si svilupperanno gli interventi, che saranno moderati da Leonardo Bindi, Direttore di Surgelati Magazine. In particolare interverranno:
Roberto Lovato - ICE-Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane - Dirigente Ufficio Agroalimentare e Vini
Giuseppe Durazzo - Avvocato, esperto in diritto dell'alimentazione selezionato DG SANCO commissione UE
Paolo Veronesi - Società Italiana Brevetti - Avvocato esperto in proprietà intellettuale ed industriale
Gloria Tenuta - Presidente GIAS S.p.A.
Alfio Schiatti - Direttore Marketing e Vendite Fresystem S.p.A.
Enrica Bacchini - Direttore Ricerca & Sviluppo Surgital S.p.A..
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10/05/2013, 14:51 |
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Marco
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UNIONALIMENTARI-CONFAPI e FAI-CISL - FLAI-CGIL - UILA-UIL COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO SOTTOSCRITTO L'ACCORDO DI RINNOVO DEL CCNL DEI LAVORATORI DELLE PICCOLE E MEDIE INDUSTRIE ALIMENTARI ITALIANE Confronto positivo tra UnionAlimentari e le associazioni di categoria per il rinnovo del CCNL Nella serata di ieri, giovedì 28 Novembre 2013, si è tenuto, presso gli uffici della Confapi -Confederazione Italiana della Piccola e Media Industria Privata, l'incontro conclusivo che ha portato alla sigla dell'accordo di rinnovo per l'adeguamento del CCNL di categoria, per il triennio 2013-2016 del CCNL per i lavoratori dipendenti della piccola e media industria alimentare, scaduto il 30/04/2013, tra UnionAlimentari-CONFAPI e le organizzazioni sindacali di categoria, FAI-CISL, FLAI-CGIL, UILA-UIL. L'incontro si è svolto in un clima di confronto positivo, salvaguardando entrambe le parti e riuscendo a trovare un accordo che soddisfacesse tutti, riconoscendo l'importate responsabilità determinata dalla congiuntura economica e dal bisogno di proposte attive e concrete e di sostegno alla ripresa, concordato di sottoscrivere un rinnovo che possa essere funzionale a migliorare sia la qualità della vita dei lavoratori sia gli aspetti organizzativi delle aziende rappresentate. Il CCNL delle PMI alimentari, era già concepito in linea con le richieste delle Piccole e Medie Imprese e dei lavoratori delle stesse, e capace di rispondere in modo adeguato alle esigenze del mondo industriale. Ieri, le parti, partendo da questi presupposti fondanti da sempre la nostra contrattazione, hanno voluto rilanciare in modo ancora più evidente alcuni istituti già presenti. Hanno posto le basi, tramite l'avvio dell'Osservatorio Nazionale di Settore, di un percorso che le vedrà impegnate nei prossimi anni nel rinnovamento, quasi sartoriale, del CCNL, plasmandolo sempre più a misura delle esigenze delle nuove Piccole e Medie Imprese e dei loro lavoratori. Fra gli aspetti salienti, oltre ad un incremento pari a 126 euro (sul parametro medio) nell'arco dei 38 mesi di vigenza, è stato adeguato alle novità normative il tempo determinato e l'apprendistato, per quest'ultimo istituto, proprio riconoscendo le peculiarità delle figure professionali equipollenti a quelle dell'artigianato presenti anche nel mondo industriale delle Piccole e Medie Imprese, l'Osservatorio verificherà l'opportunità di definire una durata maggiore. Infine, la condivisione dei principi generali, riportati nelle Linee guida per la Contrattazione di II° livello, favorirà e semplificherà la contrattazione aziendale e territoriale così da poter valorizzare le peculiarità di ogni piccola e media impresa in modo anche da consentire l'applicazione delle particolari agevolazioni contributive e fiscali previste dalla normativa di legge anche a vantaggio dei lavoratori. Roma, 29 novembre 2013 CONFAPI Confederazione Italiana della Piccola e Media Industria Privata Via della Colonna Antonina, 52 -00186 ROMA Tel. +39 06 690151 - Fax +39 06 6791488 mail@confapi.org - www.confapi.org UNIONALIMENTARI Unione Nazionale della Piccola e Media Industria Alimentare Via della Colonna Antonina, 52 -00186 ROMA Tel. +39 06 5121752 - Fax +39 06 5122497 info@unionalimentari.com - www.unionalimentari.com FAI - CISL Via Tevere, 20 - 00198 Roma Tel. 06/845691 - Fax 06/8840652 www.fai.cisl.it FLAI - CGIL Via L. Serra, 31 - 00153 Roma Tel. 06/585611 - Fax 06/233238563 www.flai.it UILA - UIL Via Savoia, 80 - 00198 Roma Tel. 06/85301610 - Fax 06/85303253 www.uila.eu
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29/11/2013, 22:08 |
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ETICHETTATURA DEGLI ALIMENTI: COME CAMBIARE LE INFORMAZIONI IN ETICHETTA -66 giorni all'entrata in vigore del nuovo regolamento comunitario Verona, il 22 ottobre 2014 A partire dal 13 dicembre 2014, entra in vigore il regolamento UE 1169/2011, da tale data tutti gli incarti utilizzati in produzione devo essere conformi al nuovo regolamento. Il seminario ha l'obiettivo di fornire l'esatto approccio nella redazione delle etichette dei prodotti alimentari per gli operaratori del settore alimentare.Saranno affrontate le novità introdotte dal Reg. UE 1169/2011 sull'etichettatura rispetto al D.lgs. del 27 gennaio 1992, n. 109 anche alla luce di recenti chiarimenti della Commissione.
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08/10/2014, 7:11 |
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Marco
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Ecco la lettera aperta inviata dal presidente UnionAlimentari-Confapi, Stefano Marotta, alla trasmissione Report, in seguito all'ultima puntata andata in onda su Rai 3.
Alla cortese attenzione del dr. Bernardo Iovene Lettera aperta
Oggetto: LE PRODUZIONI SIMBOLO DEL NOSTRO PAESE ED IL RUOLO DI UN SISTEMA PAESE NELLA TUTELA E PROMOZIONE DELLE STESSE
Gentile Dottore,
come presidente UnionAlimentari-Confapi – Unione Nazionale della Piccola e Media Industria Alimentare – pur rappresentando il settore industriale della trasformazione e non la categoria dei ristoratori e pizzaioli sento il dovere di scriverle prendendo spunto dall'ultimo suo servizio andato in onda nel corso dalla trasmissione REPORT, dedicata alla nostra amata PIZZA, e focalizzato a Napoli, la città dove la pizza ha fatto la sua comparsa nei primi decenni del ‘700. Questo perché ritengo opportuno considerare la Pizza uno dei simboli del cibo italiano.
La puntata ritengo sia stata interessante, ha posto in pochi minuti l'attenzione su questioni fondamentali legate al cibo, alla salute, agli aspetti nutrizionali, alla scelta ed alla qualità delle materie prime, al messaggio ed alla comunicazione nei confronti del consumatore, al ruolo degli "organismi” di tutela (se ve ne fosse), alla formazione degli attuali e dei futuri "professionisti” dell'alimentazione.
Tutti temi che avrebbero senza dubbio richiesto anche ben più ampi approfondimenti.
Tuttavia, pur senza voler criticare il giornalismo d'inchiesta, mi chiedo in realtà quale sia il messaggio che in fondo in tutti noi rimane alla fine del servizio, se non l'allarmismo sugli effetti negativi sulla salute, tutt'altro che nuovi, degli idrocarburi prodotti dalla combustione delle sostanze organiche, collegati esclusivamente ad un prodotto simbolo del nostro paese.
Di fronte a temi così delicati, l'approccio scientifico, non crede che dovrebbe essere ben altro?
Inoltre, ritengo si finisca troppo facilmente nel confondere la cottura a legna come procedimento tradizionale e quelle che sono violazioni delle norme igienico sanitarie o meglio dei basilari principi d'igiene, quale ad esempio la necessità di pulire i forni. Tutti aspetti che non dovremmo collegare alla pizza napoletana o milanese che sia, ma alla mancanza di professionalità da parte di alcuni, che rischia di inficiare il buon lavoro dei tanti, ma soprattutto infangare il buon nome e l'immagine dei nostri prodotti.
Lo stesso approccio giornalistico lo abbiamo visto sul CAFFE', altro prodotto simbolo dell'italianità, senza dimenticare la PASTA che da sempre è sotto i riflettori a causa dell'impiego di grano di ottima qualità, ma colpevole di essere in parte d'importazione. L'olio italiano infine, è un altro prodotto che da sempre è perseguitato dal sospetto di non essere nazionale e spesso le inchieste giornalistiche valorizzato le attività illecite, poste in essere da alcune soggetti, tralasciando invece, di porre in evidenza la vera ricchezza e la varietà produttiva nazionale e le difficoltà competitive da parte degli onesti.
Pasta, pizza, caffè, olio, tutti prodotti che, non solo in termini di materie prime, ma di capacità di trasformazione delle stesse, rappresentano l'eccellenza del Made in Italy, su cui tanto si fatica nella tutela all'estero. Abbiamo l'Italian Sounding e ed il falso Made in Italy, che danneggiano le nostre imprese, i nostri lavoratori, le nostre esportazioni, il nostro paese. Noi invece di valorizzare e spiegare le eccellenze produttive del nostro paese, preferiamo valorizzare sempre quel che abbiamo di negativo, alimentando continuamente un clima di dubbio e sospetto.
I programmi d'inchiesta sono importanti, non me ne voglia, perché serve comunque qualcuno che approfondisca, segnali le irregolarità, informarmi e formi indirettamente i consumatori e gli operatori coinvolti, ma siamo convinti che certe impostazioni non corrano il rischio di scadere in un allarmismo da strapazzo, privo di vere notizie, che dimentica la capacità fondamentale che contraddistingue il consumatore normalmente avveduto, la capacità di scelta?
Siamo convinti che ciò che rimane di questa esaltazione della negatività, del pejus, dei singoli non echeggi all'estero unicamente come negatività delle nostre produzioni nazionali e sia poi un utile alibi per denigrare il vantaggio competitivo che, in termini di storia e immagine percepita, ci consente con grandi fatiche di lottare sui mercati internazionali?
Siamo convinti che la capacità del mercato di autoregolarsi non esista e che servano per forza certificazioni e controlli e nuova burocrazia per garantire un prodotto di qualità, quindi che il consumatore da solo non sia in grado di riconoscere e scegliere la qualità ed al contempo le autorità sanitarie non già sufficienti a svolgere la propria attività se fosse fatta in modo collaborativo (quando ne hanno la competenza) e non solo repressivo?
Tra pochi mesi, all'EXPO2015 il grande tema sarà l'alimentazione, l'Italia sarà al centro dell'attenzione internazionale anche per le sue capacità di produrre e trasformare il cibo in nutrimenti di qualità. Ci si aspetta che l'Italia sia il paese dove si indichi il futuro dell'alimentazione per i prossimi decenni, così come fa già da secoli. Visti i tempi che corrono forse sarebbe necessaria una maggiore coesione nazionale e senso di responsabilità da parte di tutti ed evitare di trasformare un problema di ordine sanitario locale in un allarmismo nazionale e forse internazionale su un prodotto simbolo dell'italianità.
Lascio a lei le mie provocazioni
con sincera stima. Stefano Marotta Il Presidente Napoli, 8 ottobre '14
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09/10/2014, 17:09 |
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