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Ufficio Stampa Kyoto Club 
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Palermo, 11 gennaio 2023

#GreenHeroes, inaugurato il parco di comunità di San Giuseppe Jato
Oggi nel Comune commissariato per mafia è nato il primo parco urbano, su terreni confiscati alla mafia, realizzato con il contributo dei GreenHeroes, imprese virtuose raccontate da Kyoto Club e Alessandro Gassmann.

A San Giuseppe Jato, in provincia di Palermo, è stato inaugurato oggi il primo parco urbano del paese. Nasce su terreni confiscati alla criminalità organizzata ed è stato intitolato al piccolo Giuseppe Di Matteo, rapito e ucciso dalla mafia nel 1996, a soli 14 anni, nel giorno dell'anniversario del suo barbaro omicidio.

Il progetto, fortemente voluto e coordinato dalle commissarie dell’amministrazione comunale Esther Mammano, Federica Nicolosi e Susanna Conte, ha previsto la riqualificazione dell’area sequestrata grazie a fondi del Ministero dell’interno, nonché l’arricchimento naturalistico del terreno con 260 piante (alberi e arbusti di diverse specie, tutte tipiche della zona, a tutela della biodiversità), messe a dimora grazie alle donazioni e all’impegno di un gruppo di imprese, facenti parte della rete dei #GreenHeroes.

Si tratta di 20 realtà (Alisea, Andriani, Arte Agricola, AzzeroCO2, Banca Etica, Bikesquare, Consorzio CIC, ÈNostra, Cooperativa Felici da matti, Gees Recylcing, Le GreenHouse, Lucart, Negozio Leggero, Officina Naturae, Palm, Piante Faro, Power Cruise Control, Studio Fieschi, Sumus Italia, Teon), tra gli imprenditori e le imprenditrici selezionati per la loro capacità di fare economia e dare lavoro puntando su responsabilità sociale, difesa e valorizzazione dell’ambiente, da Kyoto Club, e raccontati settimana dopo settimana, dalle pagine del Venerdì di Repubblica, dall’attore Alessandro Gassmann.

La realizzazione del parco urbano è stata affidata ad AzzeroCO2, che si è avvalsa del supporto operativo della cooperativa sociale palermitana Placido Rizzotto, appartenente al circuito Libera Terra. La medesima cooperativa si occuperà della manutenzione dell’area per i prossimi due anni, in modo da garantire il massimo grado di attecchimento delle piante, prendendosene cura nella fase più delicata in tal senso.

"Siamo davvero fieri di vedere realizzato un progetto così bello e importante, nel quale valori estremamente alti e simbolici come legalità e protezione del territorio e dell'eco-sistema, si manifestano in un modo così concreto e tangibile come l'allestimento di un parco urbano, che sarà quotidianamente a disposizione della comunità locale, migliorandone la qualità della vita. È stato il frutto di un potente gioco di squadra, tra amministrazione, imprese, realtà locali, nel pieno spirito della rete dei #GreenHeroes e dell'agenda ONU per lo sviluppo sostenibile" ha dichiarato la co-ideatrice del progetto #Greenheroes Annalisa Corrado.

“Greenheroes vuol dire dimostrare che si può fare economia e dare lavoro puntando sulla sostenibilità ambientale e sociale, significa produrre futuro andando oltre le logiche del mero profitto costruendo sinergie per partorire idee innovative a sostegno della giustizia climatica e ambientale – ha commentato il Vicepresidente di Kyoto Club Francesco Ferrante. La vera transizione non potrà che essere giusta e socialmente desiderabile, come diceva Alexander Langer, ossia quando gli aspetti economici e sociali si salderanno con quelli ambientali. I #GreenHeroes sono l'esempio perfetto di come tutto questo sia possibile”.

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11/01/2023, 17:00
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ZET – Zero Emission Track: per una decarbonizzazione del settore del trasporto merci su strada
Per raggiungere l’obiettivo del taglio del 55% delle emissioni climalteranti al 2030 e della neutralità climatica al 2050 si passa anche attraverso la decarbonizzazione del settore del trasporto merci su strada. In Italia, nel 2019 le emissioni di gas serra dai trasporti sono state pari a 105,5 mln di tonnellate di CO2, equivalenti al 25,2% delle emissioni totali. Su questo fronte è impegnato il Gruppo di Lavoro italiano del progetto ZET – Zero Emission Track, composto da aziende, associazioni di categoria, università, associazioni ambientaliste, esperti.


Il Progetto ZET Italia – Zero Emission Truck, promosso dalla European Climate Foundation, punta a elaborare una strategia pubblica per trasporti merci a zero emissioni al 2050. A questo scopo è stato formato un Gruppo di Lavoro ZET Italia – Zero Emission Truck, che ha presentato a dicembre 2021, il Summary Report con le “Conclusioni e raccomandazioni per l’Italia”. Proposte basate sui principali risultati del Rapporto Tecnico, elaborato di Cambridge Econometrics e Politecnico di Milano, dal titolo “Potential Options and Technology Pathways for Delivering Zero-Carbon Freight in Italy”.

Il Gruppo di Lavoro italiano di ZET, coordinato da Kyoto Club, è rappresentato da una squadra composta da ABB, Cambridge Econometrics, Confartigianato Imprese, Confartigianato Trasporti, SCANIA, Kyoto Club, MOTUS-E, Politecnico di Milano, Tesla, Transport & Environment Italia, UPS Italia.

Il Gruppo ha discusso costantemente in questi anni le problematiche tecniche, economiche ed ambientali collegate allo sviluppo di veicoli merci verso zero emissioni al 2050, elaborando 8 raccomandazioni necessarie per l’Italia.

Grazie al progetto Zero Emission Truck per l’Italia è stato costituito una piattaforma europea, che coinvolge sei Paesi Europei sullo stesso tema.
Scopri la piattaforma europea che include quelle create in sei paesi in UE: Italia Polonia Germania Francia Regno Unito I membri di ogni piattaforma sono rappresentanti da produttori di camion, associazioni di settore, società di logistica, operatori di rete, ecc.

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10/02/2023, 18:08
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Kyoto Club e Daikin Italia: gli eurodeputati italiani appoggino la revisione della Direttiva EPBD

La Direttiva europea sulla prestazione energetica in edilizia (EPBD – Energy Performance of Building Directive), che intende fornire uno strumento utile all’edilizia sostenibile ed efficiente, ha ottenuto un primo sì dal Parlamento Europeo lo scorso 9 febbraio – nello specifico dalla Commissione per l'industria, la ricerca e l'energia (ITRE).

L’EPBD pone obiettivi in termini di sostenibilità ed indipendenza dalle fonti energetiche fossili: per il loro conseguimento si propone il bando dei combustibili fossili dal 2035 (o, al più tardi, dal 2040), dare un taglio alle emissioni, creare i presupposti per nuovi edifici a emissioni zero dal 2028, fare sì che gli edifici residenziali possano passare a classi energetiche più elevate di quelle in cui sono oggi, riducendo al minimo quelli in classe G. Sono questi dei passi fondamentali per giungere ad un'Europa sicura e prospera, che affronti la crisi del costo della vita e del riscaldamento per i cittadini europei e che raggiunga i suoi obiettivi climatici ed energetici. Kyoto Club e Daikin Air Conditioning Italy S.p.A accolgono con favore il lavoro che il Parlamento sta svolgendo per guidare la decarbonizzazione del settore degli edifici e auspicano che la posizione della Commissione ITRE sia confermata dall’Aula in occasione del voto in plenaria del 13-16 marzo.

Adottando la proposta di direttiva ci sarebbero considerevoli vantaggi per il nostro paese; innanzitutto diventeremmo meno dipendenti dai combustibili fossili, per lo più acquistati e importati da paesi dal fragile equilibrio politico-sociale (in Italia si consumano oltre 32 miliardi di m3 di gas per riscaldare le nostre abitazioni). Ci sarebbe poi un innegabile vantaggio per le imprese italiane del settore della climatizzazione: con un piano ben definito e di lungo termine, esse potranno investire con maggior fiducia in Ricerca, sviluppo e produzione di prodotti e dispositivi meno inquinanti e più efficienti, mantenendo così quella posizione di eccellenza a loro riconosciuta a livello mondiale. Non vanno infine dimenticate le famiglie: per quelle di oggi, arriverebbe un importante aiuto contro il caro bollette ed al contempo vedrebbero valorizzarsi il proprio patrimonio immobiliare (la casa è sempre più il principale bene di rifugio degli italiani); le famiglie di domani si alleggerirebbero invece di una parte dei tanti debiti ambientali che la nostra e le passate generazioni hanno accumulato.

Non vanno inoltre dimenticate le ricadute indirette. Secondo quanto riportato dalla Lettera di imprese e investitori sulla Direttiva europea sull’efficienza energetica degli edifici di European Alliance to Save Energy (EU-ASE) affrontare il problema dell'inefficienza del patrimonio edilizio dell'UE può anche essere uno stimolo positivo alla crescita: per ogni milione di euro investito nella ristrutturazione energetica degli edifici, vengono creati in media 18 posti di lavoro locali e a lungo termine. Recenti modelli economici dimostrano inoltre che il rinnovamento del parco edilizio europeo con misure di efficienza energetica come l'isolamento termico, l'allacciamento a efficienti sistemi di teleriscaldamento e raffreddamento efficienti e l'elettrificazione della fornitura di riscaldamento con pompe di calore contribuirà a creare 1,2 milioni di posti di lavoro netti in più e un aumento del PIL dell'1% entro il 2050.

“Con questo articolo vogliamo dare una modesta risposta alla dilagante disinformazione che vediamo quotidianamente su programmi, giornali, riviste e social media”, dichiara Antonio Bongiorno, Marketing General Manager di Daikin Air Conditioning Italy S.p.A., azienda italiana parte del gruppo Daikin, da oltre venti anni operante sul nostro territorio; “Ad esempio si dice che l’elettrificazione dei consumi per il riscaldamento tramite pompe di calore consegnerebbe questo business ai produttori extra-europei, quando in realtà l’industria delle pompe di calore e delle altre tecnologie rinnovabili può ormai definirsi a pieno diritto europea, con stabilimenti e centri di ricerca e sviluppo diffusi nei principali paesi dell’Unione che operano per realizzare prodotti destinati ad essere commercializzati in tutto il mondo; l’Italia in questo senso è una figura di eccellenza, con aziende che già realizzano (o che sono in procinto di convertire la loro produzione) pompe di calore, ibridi, pannelli solari, fotovoltaici etc. Si dice poi che ci sarebbero 9 milioni di edifici non conformi e che per renderli tali si dovrebbero spendere decine di migliaia di euro solo per alzare di una classe la loro efficienza energetica; ma non si considerano tutte le possibili esclusioni e deroghe che la direttiva lascerà agli Stati Membri, né tanto meno il fatto che ci sono tante situazioni per le quali basterebbe sostituire il vecchio generatore di calore con uno di ultima generazione (pompa di calore o ibrido) per ottenere due salti di classe, con spese decisamente più contenute; spese che, con il supporto di un meccanismo di incentivazione rivisto e corretto, verrebbero ripagate in pochissimo tempo. La revisione della Direttiva ci offre quindi una grande opportunità per raggiungere quegli obiettivi di decarbonizzazione ed indipendenza dai combustibili fossili, che porterebbero molteplici vantaggi al nostro paese; e questo è il momento di coglierla, senza ulteriori tentennamenti!”, conclude Bongiorno.

“Il settore edilizio è responsabile del 40% del consumo totale dell’energia e del 36% delle emissioni a effetto serra nell’UE. Nel 2020, circa 36 milioni di europei non sono stati in grado di mantenere le loro case al caldo a causa di redditi bassi, spese energetiche elevate e scarsa efficienza degli impianti e degli edifici. Numeri che potrebbero aumentare sensibilmente a causa della crisi energetica in atto. È necessario che l’Unione europea predisponga una legislazione chiave nell’ambito del Pacchetto Fit For 55 per decarbonizzare il settore, migliorare le prestazioni del costruito favorendone la trasformazione digitale e abbattere la povertà energetica. Accogliamo con favore l’approvazione, da parte della Commissione per l'industria, la ricerca e l'energia (ITRE) del Parlamento europeo, dell’ambiziosa revisione della direttiva EPBD, che, se approvata, avrà delle ricadute positive anche sul sistema economico e produttivo italiano e contribuirà a centrare gli obblighi nazionali ed europei di riduzione delle emissioni climalteranti. Esortiamo pertanto l'Aula, e in particolare gli eurodeputati italiani, ad assumere una posizione saggia e a dare il proprio voto favorevole in occasione della sessione plenaria prevista per i prossimi 13-16 marzo”. Lo dichiara il Direttore di Kyoto Club, Sergio Andreis.

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10/03/2023, 13:58
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Partecipa al Concorso per le scuole “F-Faircap per la bioeconomia circolare” - scadenza prorogata al 28 aprile

Kyoto Club, nell’ambito del progetto F-Faircap (Future Farmers Awareness-raising and Information for a Resilient CAP) con il supporto della Direzione Generale “Agricoltura e Sviluppo Rurale” della Commissione EU, lancia un concorso rivolto alle scuole medie superiori di tutta Italia. Si può aderire presentando un progetto di bioeconomia circolare legata al settore agroalimentare. La scadenza è stata prorogata al 28 Aprile.

Il concorso mira alla divulgazione e comunicazione scientifica sui temi dell’agricoltura biologica, bioeconomia, economia circolare, cambiamenti climatici e a stimolare gli studenti degli Istituti coinvolti ad elaborare proposte per migliorare il settore agricolo e alimentare a favore di uno sviluppo verso un’economia circolare.

Destinatarie del concorso sono le scuole medie superiori.

I partecipanti sono invitati a proporre un elaborato relativo a:

un progetto già in corso e/o già avviato dall’istituto di appartenenza della classe partecipante;
un’iniziativa dedicata al tema e organizzata dall’istituto;
un’idea progettuale da avviare all’interno del contesto scolastico
un’idea progettuale potenzialmente applicabile nell’ambito del settore agroalimentare e/o riferita a qualsiasi fase del ciclo di vita (LCA) di un prodotto
una buona pratica per migliorare i processi del settore agroalimentare e favorire l’economia circolare, amica del clima.
Tra i partecipanti al Concorso “F-Faircap per la bioeconomia circolare”, la Commissione tecnica di Valutazione selezionerà cinque scuole.

I classificati saranno così suddivisi: 1° classificato; 4 menzioni speciali.

Il premio consiste in una visita di studio alla Tenuta Presidenziale di Castelporziano a Roma in data giovedì 25 maggio, dove ricercatori agronomi impiegati presso la Tenuta illustreranno i metodi utilizzati con particolare attenzione per i temi riguardanti l’economia circolare, bioeconomia, agricoltura 4.0, agricoltura biologica e tutela dei suoli.

Gli interessati potranno candidarsi entro il 28 Aprile 2023, inviando la propria candidatura a Kyoto Club compilando il modulo (PDF compilabile) all’indirizzo e-mail: f-faircap@kyotoclub.org.

Bando di Concorso “F-Faircap per la bioeconomia circolare” (PDF)

Per maggiori informazioni: f-faircap@kyotoclub.org

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10/03/2023, 15:54
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Report IPCC 2023, Kyoto Club: dimezzare entro il 2030 le emissioni di CO2

Secondo il Direttore scientifico Gianni Silvestrini, il tempo per contenere l’aumento delle temperature entro 1,5 gradi è davvero poco.

Con riferimento al Report di Sintesi (SYR6) dell’IPCC, il Panel intergovernativo sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite che riunisce oltre tremila università che monitorano l’evoluzione climatica in tutto il mondo, pubblicato e presentato oggi a Ginevra – https://www.ipcc.ch/2023/03/18/live-str ... s-report/- Gianni Silvestrini, Direttore scientifico di Kyoto Club ha dichiarato:
“L’IPCC ribadisce che le emissioni climalteranti devono essere ridotte del 43% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2019, per avere buone possibilità di limitare l'aumento della temperatura a 1,5°C. Nello specifico gli scienziati sostengono che dobbiamo tagliare della metà le emissioni di CO2: l'anno scorso, tuttavia, queste sono aumentate di poco meno dell'1%, secondo l'Agenzia internazionale dell'energia. Il rapporto dovrebbe essere la base da cui partire in occasione del prossimo vertice delle Nazioni Unite sul clima, Cop28, che sarà ospitato dagli Emirati Arabi Uniti a Dubai dal 30 novembre. Lì verranno valutati i progressi delle Nazioni nella riduzione delle emissioni di gas serra dall'Accordo di Parigi sul clima del 2015. È certo che i Paesi che aderiscono all'Accordo sono ben lontani dai loro obiettivi: i governi dovrebbero agire velocemente, rinunciare ai combustibili fossili attraverso investimenti in energie rinnovabili e altre tecnologie a basse emissioni di carbonio, aumentare l'efficienza energetica, ripensare l'agricoltura e ripristinare foreste e paesaggi naturali degradati. Questo è effettivamente l'ultimo rapporto dell'IPCC prima del 2030, mentre è ancora possibile solo di poco rimanere entro la soglia dei 1,5°C”.

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20/03/2023, 18:52
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Direttiva case verdi, Kyoto Club: Governo e Parlamento la sostengano e intervengano per la riduzione delle emissioni di carbonio incorporate.

Secondo l’Associazione la Direttiva, se approvata potrebbe essere un volano per gli investimenti in edilizia.

Oggi, mercoledì 22 marzo, Kyoto Club ed EDERA hanno organizzato a Rimini fiera, in occasione della kermesse Key Energy, l’evento EPBD: la riqualificazione su larga scala come via per una giusta transizione energetica.

In Europa gli edifici consumano il 40% dell'energia e circa il 75% di essi non è efficiente in termini energetici. Solo in Italia i consumi del settore residenziale, con il 30% del totale, risultano superiori ai consumi dei trasporti (28%) e a quelli dell’industria (23%). Questi numeri sono alla base della revisione della direttiva europea EPBD sulla performance energetica degli edifici, che mira a ridurre drasticamente l’impatto del settore edilizio sull’ambiente e sul consumo di energia, definendo uno standard comune tra i diversi paesi e fissando obiettivi minimi di performance da raggiungere nei prossimi anni.Il convegno si è tenuto nell’ambito di Emissioni incorporate di carbonio negli edifici, progetto di Kyoto Club e Legambiente che ha l’obiettivo di informare e sensibilizzare sul tema delle emissioni di carbonio incorporate del settore edile italiano. Gli edifici sono, in tutta Europa, la principale fonte di consumo energetico, pari al 40% di tutta l’energia consumata. I tre quarti di questa energia, infatti, provengono dall’uso diretto di combustibili fossili, causando il 36% delle emissioni di gas serra dell’intero comparto. Le emissioni dei materiali di costruzione contribuiscono al 10-20% dell’impronta di carbonio totale degli edifici dell’UE. L’attuale scenario si è dimostrato strutturalmente inadeguato per attivare una trasformazione degli edifici in Europa per raggiungere una decarbonizzazione che sia in linea con l’obiettivo di -1,5 °C.Affrontare le carenze strutturali del settore edile, dato il suo contributo sostanziale a emissioni di gas serra e consumo di energia, è un trampolino di lancio verso il raggiungimento degli obiettivi climatici, come riconosciuto anche dal più recente Rapporto redatto dall’Intergovernmental Panel on Climate Change pubblicato lunedì scorso.

“Il testo di revisione della Direttiva sulla performance energetica degli edifici (EPBD) approvato il 14 marzo dal Parlamento europeo parla apertamente di ‘ciclo di vita degli edifici’ e introduce una metodologia che misura il contributo complessivo dell'edificio alle emissioni che determinano i cambiamenti climatici, combinando le emissioni di gas a effetto serra incorporate nei materiali da costruzione con le emissioni dirette e indirette rilasciate. Auspichiamo nella fase d'uso. che questa azione possa estendere il risparmio energetico oltre la fase di utilizzo delle case europee, incoraggiando un'ondata di innovazioni industriali di materiali a basse emissioni di carbonio e un migliore riciclaggio dei rifiuti edili. Chiediamo al Parlamento e al Governo italiani di sostenere la nuova proposta legislativa UE durante le prossime consultazioni e, come già avvenuto in Francia e in altri Paesi europei, di varare un normativa nazionale per la riduzione delle emissioni di carbonio incorporate: se definitivamente approvata, l’EPBD sarà non una ‘patrimoniale’ bensì un volano per valorizzare e modernizzare il patrimonio edilizio italiano ponendo le basi per un investimento a lungo termine per le generazioni future e l'indipendenza energetica”. È quanto dichiara Giacomo Pellini, responsabile comunicazione e ufficio stampa di Kyoto Club.

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22/03/2023, 18:39
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Rapporto MobilitAria 2023: la classifica del Deficit di Mobilità Sostenibile delle 14 grandi città italiane. Urgente agire su sicurezza e città 30km. Accelerare la transizione nei trasporti contro la crisi climatica
Il Rapporto è stato presentato oggi da Kyoto Club e Cnr-IIA presso la sede centrale del Cnr a Roma e trasmesso in diretta streaming sul canale YouTube dell'Associazione.

Nel 2022, un anno ancora di transizione post biennio 2020-2021 di fase acuta della pandemia da Covid-19, si è registrata una risalita della mobilità urbana. Il trasporto pubblico stenta a riprendersi dalla drastica riduzione dei passeggeri, in seguito alle limitazioni sanitarie. L’auto è rimasta la protagonista degli spostamenti urbani, non raggiungendo i livelli 2019 influenzati da lavoro agile e smart working. Allo stesso modo, per la mobilità attiva a piedi e in bicicletta è ancora da verificare la sua crescita nei prossimi anni.

Ai necessari obiettivi di riduzione dei gas inquinanti, della congestione, dell’incidentalità e della mortalità stradale si aggiungono gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030 che vanno perseguiti con urgenza, verso le città a zero emissioni al 2050.

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24/05/2023, 12:51
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Il prossimo 31 maggio, dalle 14:00 alle 16:00, allo Spazio Europa, a Roma, in Via Quattro Novembre 14, si svolgerà il convegno Revisioni del PNRR e PNIEC: opportunità e proposte.

Kyoto Club è un’Associazione senza scopo di lucro attualmente composta da oltre 170 aziende, associazioni di aziende, Enti Locali e istituzioni di ricerca impegnate dal 1999 a informare, formare e condividere proposte per far fronte alle cause dei cambiamenti climatici e favorire l’attuazione dell’Accordo di Parigi e del Green Deal europeo. Le revisioni in corso di PNRR e del PNIEC offrono grandi occasioni per un deciso salto di qualità verso un’Italia a emissioni zero, in tutti i settori dell’economia e del nostro sistema-Paese.

All’evento è stato invitato il Ministro Pichetto Fratin e parteciperanno: Catia Bastioli, Ceo di Novamont; Gianni Silvestrini, Direttore scientifico di Kyoto Club; Laura Bruni, Direttore Affari Istituzionali e Relazioni Esterne Schneider Electric Italia; Anna Donati, Presidente e AD di Roma Servizi per la Mobilità; Gianluigi Angelantoni, AD Angelantoni Industrie e Vicepresidente di Confindustria Umbria; Alberto Luigi Gusmeroli, Presidente della Commissione Attività produttive della Camera; Andrea Casu, Commissione Trasporti della Camera; Enrico Cappelletti, Commissione Attività produttive della Camera, Massimiliano De Toma, Responsabile energia e sostenibilità del Gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia della Camera; Francesco Zaffini, Presidente della Commissione Affari sociali, sanità, lavoro del Senato della Repubblica.

Con la presente siete cordialmente invitati a partecipare. Alle 13:00 sarà servito un pranzo leggero al quale sarete benvenuti.

Se intendete partecipare vi chiediamo la cortesia di informarci – entro martedì 30 maggio alle 14:00 - con una mail a Francesco Di Cera: f.dicera@kyotoclub.org

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26/05/2023, 21:14
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La piattaforma delle associazioni (Legambiente, FIAB, Salvaiciclisti, Kyoto Club, Amodo, Clean Cities Campaign, ASviS, Fondazione Michele Scarponi): “Ringraziamo i parlamentari che hanno voluto presentare la proposta alla Camera dei deputati. Urgente una legge quadro nazionale per azzerare le vittime della strada e recuperare il ritardo nella mobilità delle città italiane”.
Sicurezza stradale in Italia, il problema è la velocità e in città

Sono le città il teatro del 73% degli incidenti, che per oltre la metà dei casi vedono come cause principali l'eccesso di velocità, che sulle strade urbane è la prima in assoluto degli incidenti mortali, la mancata precedenza ai pedoni sugli attraversamenti e la guida distratta. Ed è dall’abbassamento del limite generale di velocità in città che è necessario partire per ridurre la strage stradale che in Italia ha numeri impressionanti: di media perdono la vita quasi 9 persone al giorno, senza contare i feriti gravi (500 casi giornalieri). Basti pensare che nel solo 2021 hanno perso la vita 566 ragazzi, a cui si sono aggiunti oltre 60mila feriti, attestando gli incidenti stradali come prima causa di morte in Italia tra i 15 e i 29 anni.

Città 30, i risultati delle città europee

Mentre sulle strade italiane si registra un morto ogni tre ore e un ferito ogni 2,5 minuti – il 50% delle vittime sono pedoni e ciclisti – le città europee che hanno scelto di investire sulla moderazione della velocità registrano dati rilevanti a breve termine (In Italia il 44% delle vittime lascia la vita in incidenti in città, contro una media europea del 38%). L’introduzione del limite di velocità urbano nelle metropoli del Vecchio Continente ha contribuito a ridurre gli incidenti sulle strade. La funzionalità del provvedimento diffuso trova infatti conferma in alcune esperienze già attuate e collaudate in Europa, dove sono state introdotte le città 30, da Grenoble in Francia a Graz in Austria, alla Città metropolitana di Bruxelles in Belgio, da Londra in Gran Bretagna a molte città spagnole e in Scozia. Nella capitale del Regno Unito, dopo l’approvazione dei limiti di 20 mph, le morti sulle strade si sono ridotte del 25%, mentre gli investimenti di pedoni si sono abbassati del 63%; a Bruxelles invece, dopo un anno dall’inaugurazione della “città 30 km/h”, avvenuta nel gennaio 2021, sono diminuiti del 28% gli incidenti e del 50% i morti e feriti gravi. Nella città di Edimburgo, l'attuazione del limite di velocità da 30 mph a 20 mph ha contribuito a tagliare del 40% il numero degli incidenti e del 33% il numero di feriti, aumentando anche il consenso delle persone da quando è stato introdotto il limite di velocità.

La proposta di legge

Per questo le associazioni Legambiente, FIAB, Salvaiciclisti, Kyoto Club, Amodo, Clean Cities Campaign, Asvis, Fondazione Michele Scarponi hanno promosso il disegno di legge “Norme per lo sviluppo delle Città 30 e l’aumento della sicurezza stradale nei centri abitati” redatto a cura di Andrea Colombo, esperto legale. Il testo è stato adottato da alcuni parlamentari e depositato alla Camera dei deputati come proposta di legge dai gruppi di Pd, Avs, Azione-IV prefiggendosi proprio come scopo quello di offrire una cornice quadro nazionale per le città e i centri abitati con il fine ultimo di aumentare la sicurezza stradale.

La legge firmata dai deputati Roberto Morassut (primo firmatario della Pdl), Francesca Ghirra, Giulia Pastorella, Anthony Barbagallo, Valentina Ghio, Filiberto Zaratti, Angelo Bonelli, Ouidad Bakkali, Andrea Casu e altri propone in un corpus di 18 articoli una visione organica di Città 30, non solo come abbassamento del limite di velocità, ma anche come ridisegno delle strade urbane, maggiori controlli ed educazione.

Vengono recepite tre delle norme europee più avanzate: quella spagnola, sulla riduzione diffusa della velocità a 30 km/h in tutti i centri urbani, quella inglese sulla gerarchia delle responsabilità degli utenti della strada in proporzione alla potenzialità di indurre un danno agli altri, e quella francese sulla promozione di una cultura della mobilità sostenibile negli spot tv.

Il cuore della legge è l’inversione fra regola ed eccezione nei limiti di velocità urbani rispetto al codice della strada attuale: al posto dei 50 km/h validi in generale eccetto le “zone 30”, la norma in città diventano i 30 km/h, eccetto solo gli assi classificati dai Comuni come di scorrimento veloce, con almeno due corsie per senso, mantenuti a 50 km/h.

Ma la legge indica anche risorse, strumenti e semplificazioni per adeguare le norme sulla viabilità e sull’infrastruttura stradale alla moderazione del traffico e della velocità, al rafforzamento dei controlli, all’aumento del rispetto delle regole di comportamento sulla strada e alla diffusione di campagne di educazione, informazione e comunicazione rivolte alla cittadinanza e a tutti gli utenti.

Il commento delle associazioni

“La proposta di città30 non è solo il modo più efficace di ridurre i morti in strada, ma anche una straordinaria occasione di rigenerazione urbana, come dimostra anche la città di Bologna, il primo grande centro italiano che si è mosso concretamente in questa direzione. Per moderare la velocità è infatti necessario modificare lo spazio stradale in maniera infrastrutturale, realizzando riprogettazioni delle aree pubbliche che rendano immediatamente riconoscibile la città 30 e che cambino in maniera sostanziale l’uso della città e le abitudini di mobilità, creando un contesto urbano dove convenga vivere. – dichiarano le associazioni promotrici della campagna #Citta30subito - Le città 30, attraverso la moderazione della velocità e la condivisione di strade e spazi pubblici in modo sicuro, offrono una soluzione sistemica a diversi ordini di problemi che affliggono le nostre città, come la circolazione urbana, la crisi climatica, lo spazio pubblico e la violenza stradale. Grazie a questa pratica innovativa, sarà possibile fornire risposte alle stragi che ogni giorno si consumano nelle nostre strade attraverso la prevenzione e la rivoluzione del paradigma della mobilità urbana, come insegna da tempo l’esempio positivo delle città europee che già l’hanno introdotta, dando attuazione al Piano Nazionale Sicurezza Stradale 2030 approvato la scorsa legislatura che identifica la sicurezza stradale come un prerequisito per garantire una vita sana, promuovere il benessere e rendere le città inclusive, sicure, resilienti e sostenibili. Al contrario della proposta del Ministro Salvini, che colpisce solo gli abusi alla guida e si accanisce contro la mobilità sostenibile, le città 30 km/h possono svolgere efficacemente la funzione di colmare un imperdonabile ritardo tutto italiano che costa ogni giorno vite umane”.

Alla conferenza stampa hanno partecipato anche i partecipanti delle Associazioni promotrici, tra cui: Alessandra Bonfanti (responsabile mobilità attiva Legambiente), Francesco Ferrante (Vicepresidente Kyoto Club), Luigi Menna (FIAB), Enzina Fasano (Presidente Salvaciclisti), Marco Scarponi (Presidente Fondazione Michele Scarponi), Lugi Di Marco (AsviS), Andrea Colombo (estensore della pdl).

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27/07/2023, 14:59
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Clean Cities e Kyoto Club lanciano l’Osservatorio sulla mobilità urbana sostenibile

Comuni capoluogo di città metropolitana e altri comuni Net Zero 2030. Disponibile online l’Osservatorio sulla mobilità sostenibile nelle città italiane. L’iniziativa è coordinata da Kyoto Club e Clean Cities Campaign.

L’Osservatorio sulla mobilità urbana sostenibile monitora la situazione della mobilità nei 14 comuni capoluogo di città metropolitana e nelle nove città che partecipano alla “Missione: 100 città climaticamente neutre e intelligenti entro il 2030” della Commissione Europea.

È una risorsa a disposizione di amministratori, giornalisti e società civile.

Ogni pagina dell’Osservatorio è dedicata a una città, e contiene un riassunto del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, grafici con i principali indicatori della mobilità e aggiornamenti sui principali temi.

Racchiude varie sezioni dedicate ai temi legati alla mobilità sostenibile in città tra cui: mobilità privata, mobilità attiva, mobilità condivisa ed elettrica, trasporto pubblico, ripartizione modale, previsioni PUMS, emissioni CO2, impatto sulla salute.

L'osservatorio sulla mobilità sostenibile nelle città italiane è un'iniziativa coordinata da: Kyoto Club e Clean Cities Campaign.

Esplora la situazione delle città italiane.

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