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Sciopero Globale per il Clima, Kyoto Club: il prossimo Governo non potrà ignorare la crisi climatica
Per il Direttore scientifico Gianni Silvestrini “chiunque vinca le elezioni deve considerare i giovani che sono scesi in piazza per chiedere protezione del clima”.

Trasporti pubblici gratuiti, comunità energetiche in ogni comune, stop ai jet privati, efficientamento energetico di scuole e case popolari.

Sono queste le principali rivendicazioni dei Fridays for future, i giovani ambientalisti che oggi, in occasione dello Sciopero globale per il clima, scendono in piazza in tutto il Pianeta, in un momento molto delicato per il mondo intero e per il nostro Paese.

I ragazzi e le ragazze che seguono le orme di Greta Thunberg sfileranno in 70 città italiane, al grido di “Basta chiacchiere sul clima”: sullo sfondo, oltre alla crisi energetica innescata dall’escalation del conflitto in Ucraina, c’è l’accelerazione della crisi climatica, come testimoniano gli eventi metereologici degli ultimi mesi.

“Malgrado l'accelerazione della crisi climatica, questa non è presente sui grandi media, e questo, nonostante le tragedie che si sono verificate negli ultimi mesi, dalla Marmolada alle Marche, e un'estate che ha visto valori di temperatura 2,1 °C sopra la media” afferma il Direttore scientifico di Kyoto Club, Gianni Silvestrini.
"I giovani che oggi scenderanno nelle piazze dei principali centri italiani, come in migliaia di città in giro per il mondo", precisa il Direttore, “segnalano la gravità della minaccia. Qualunque sia l’esito elettorale” ragiona Silvestrini “il nuovo governo non potrà ignorare il fatto che la crisi climatica rimane una delle principali preoccupazioni dei cittadini. Infatti, se c’è abbastanza pressione pubblica, chiunque vinca le elezioni deve considerare le persone che sono scese in piazza per chiedere protezione del clima. E, contemporaneamente, è necessario che la classe dirigente punti ad avviare una seria politica di decarbonizzazione basata sul forte rilancio delle rinnovabili, sul decollo della mobilità elettrica, sulla riqualificazione spinta degli edifici e su una industrializzazione Green del paese. Senza dimenticare”, conclude, “la messa in sicurezza di un paese estremamente esposto all'emergenza climatica”.

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23/09/2022, 10:49
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Roma, 3 ottobre 2022

Kyoto Club ha presentato le sue osservazioni al Piano di Gestione Rifiuti di Roma Capitale

Francesco Ferrante: scelta dell’inceneritore è obsoleta e anti-europea. Il Piano non risolve i problemi dell’emergenza legati al Giubileo e non promuove l’economia circolare.

Kyoto Club, partecipando alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica, ha formulato le sue osservazioni al Piano di Gestione Rifiuti di Roma Capitale.

Il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri con il Decreto del Governo del maggio scorso è stato nominato Commissario straordinario per il Giubileo del 2025. Di conseguenza – in agosto – gli uffici del Commissario hanno predisposto un Piano di Gestione dei Rifiuti di Roma Capitale su cui è stato possibile formulare osservazioni alla Città Metropolitana entro il 30 settembre.

“La nostra prima e generale critica– ha dichiarato Francesco Ferrante, Vicepresidente di Kyoto Club – è che il Piano in realtà vuole solo giustificare una scelta impiantistica già fatta dall’amministrazione, e fallisce nell’obiettivo dichiarato dal Decreto: affrontare il Giubileo con un sistema di raccolta e trattamento dei rifiuti in grado di restituire il decoro alla nostra città ed essere in grado di reggere la pressione dei visitatori previsti per l’anno giubilare”. Nel testo del Piano non si parla di interventi programmati per l’organizzazione della raccolta e di servizi da realizzare nelle aree giubilari entro il 2025. Tanto che la parola Giubileo nelle oltre 250 pagine del Piano compare una sola volta!

Il Piano, inoltre, dimentica l’obiettivo dichiarato di “autosufficienza” ed evidenzia che anche lo smaltimento per tutto il 2025 è lasciato ad accordi con impianti italiani ed esteri (come allo stato attuale delle cose).

La seconda critica, continua Ferrante, consiste “nell’impatto negativo che la scelta di puntare tutto sull’inceneritore causerebbe sul fronte della crisi climatica in atto, dimostrato peraltro da chiare linee comunitarie”. Come abbiamo già avuto modo di dire lo scorso aprile, l’incenerimento dei rifiuti (con o senza recupero energetico, ed anche nella sua variante linguistica in uso a livello nazionale – termovalorizzatori – ma a assolutamente non codificata a nella architettura regolamentare dell’Unione Europea) è esclusa dagli impianti finanziabili con i fondi PNRR in quanto non rispettoso del principio Do No Significant Harm (DNSH), che rimarca in maniera esplicita l’esclusione dell’opzione inceneritori dal novero delle soluzioni che fanno parte dell’economia circolare. Tanto più che il Parlamento europeo ha votato a favore della proposta di estendere dal 1 gennaio 2026 anche agli inceneritori il sistema ETS, i cui costi (oggi circa 100 euro/tonnellata) non sono invece previsti nel Piano. Dal gennaio 2026, secondo la proposta approvata, le aziende che inceneriscono i rifiuti urbani dovranno acquistare sul mercato le quote di CO2/prezzo di carbonio ETS (tariffa) corrispondenti alle emissioni dell’impianto per ogni tonnellata di CO2 fossile che emettono. Da ciò ne conseguirà un ulteriore aggravio del quadro economico connesso alla realizzazione e alla gestione di nuovi inceneritori, favorendo piuttosto il riciclo e il recupero di materia in un’ottica di economia circolare.

“Il Piano è, inoltre incongruente, – spiega Ferrante – rispetto allo stesso Codice dell’ambiente. Il testo non è chiaro sugli obiettivi di recupero di materia da aggiungere, non cita studi che prevedano scenari alternativi, non prevede il ricorso a tecnologie più innovative e meno impattanti. Inoltre, ci sono evidenti errori di metodo e di sostanza nella Life Cicle Analisys (LCA) su cui si basa: ad esempio, appare errato citare le “emissioni evitate da discarica”, come se le stesse andassero considerate in riferimento alla situazione attuale e non come sarebbe corretto relativamente alle best available technologies. Dalle nostre analisi risulta evidente che l’analisi ambientale portata a motivazione dell’incenerimento va riscritta completamente per valutare le alternative di trattamento.”

Il nostro auspicio è che il Commissario /Sindaco voglia adesso – proprio grazie all’occasione che gli concede la procedura di Valutazione Ambientale Strategica – fermarsi a prendere in seria considerazioni le osservazioni critiche che gli arriveranno sul Piano per aggiornarlo, renderlo più moderno ed “europeo” e presentare ai cittadini romani una riorganizzazione del servizio che da subito restituisca il decoro alla Capitale, possa rapidamente portare i numeri della raccolta differenziata a percentuali in linea con le migliori esperienze italiane (Milano ad esempio) e preveda gli impianti davvero necessari e moderni per un trattamento dei rifiuti che privilegi sempre il recupero di materia.

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03/10/2022, 19:20
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Le emissioni di carbonio incorporate (Embodied Carbon Emissions) contribuiscono al 10-20% dell’impronta di carbonio totale degli edifici in UE.
Il settore delle costruzioni rappresenta oggi la principale fonte di consumo energetico, pari al 40% di tutta l’energia consumata. I tre quarti di questa energia, infatti, provengono dall’uso diretto di combustibili fossili, causando il 36% delle emissioni di gas serra dell’intero comparto.

Alle emissioni di carbonio, con un focus specifico al comparto edile italiano, Kyoto Club organizza il convegno nell’ambito del progetto Emissioni di carbonio incorporate nel settore delle costruzioni (Lower Embodied Carbon Emissions) in programma a Roma nell’ambito dell’evento fieristico Zero Emission 2022 il 13 ottobre.

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05/10/2022, 15:39
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Emissioni edifici: serve una normativa adeguata per il risparmio e la selezione dei materiali da costruzione

Kyoto Club e Legambiente: confidiamo che il prossimo Governo, il nuovo Parlamento e gli Enti locali si adoperino per ridurre le emissioni incorporate di carbonio.

Gli edifici sono, in tutta Europa, la principale fonte di consumo energetico, pari al 40% di tutta l’energia consumata. I tre quarti di questa energia provengono dall’uso diretto di combustibili fossili, causando il 36% sul totale delle emissioni di gas serra dell’intero comparto. Una parte significativa dell’impronta di carbonio totale degli edifici dell’UE è dovuta alle emissioni incorporate, legate ai materiali e ai processi di costruzione durante l’intero ciclo di vita dell’edificio. Il tema delle embodied carbon emissions è stato il focus del convegno organizzato da Kyoto Club e Legambiente e tenutosi oggi, giovedì 13 ottobre, a Fiera di Roma in occasione della kermesse “Zero Emission Mediterranean 2022”.

“In tutta l’Unione europea, gli edifici rappresentano il 40% di tutta l’energia consumata, mentre le emissioni “incorporate” contribuiscono tra il 10% e il 20% dell’impronta di carbonio totale. Ma entro il 2050 il settore delle costruzioni dovrà essere climaticamente neutrale: come Kyoto Club e Legambiente vorremmo arrivare ad aumentare la presa di coscienza sul tema e spingere non solo il futuro Governo o il prossimo Parlamento, ma anche gli Enti locali, ad approvare una normativa adeguata volta al risparmio e alla selezione dei materiali da costruzione al fine di rendere gli edifici più sostenibili e favorire la circolarità nel comparto edile” sostiene il Vicepresidente di Kyoto Club, Francesco Ferrante.

“Nel puzzle delle azioni di contrasto alla febbre del pianeta, dove ogni tassello rappresenta uno dei fattori climalteranti, c’è la necessità di alzare con forza l’attenzione sulle emissioni incorporate, per un settore complesso come quello dell’edilizia, che genera un contributo pesante all’impronta di carbonio complessiva - dichiara Roberto Scacchi Presidente di Legambiente Lazio -. Oggi questa necessità deve essere interpretata dalle istituzioni e dalle amministrazioni territoriali a tutti i livelli, nel garantire l’attuazione di politiche concrete che indirizzino la capacità di scelta dei materiali e la riduzione dei consumi, alla base di una trasformazione ecologica degli edifici stessi e del comparto edile”


"La decarbonizzazione è la chiave con cui guardare alla riqualificazione dei quartieri di Roma, per progettare la città tenendo in considerazione gli obiettivi di mitigazione del consumo energetico, attraverso interventi mirati su ciò che già c'è, con l'efficientamento energetico, e sulle nuove costruzioni, con materiali che ci permettono di contenere le emissioni. Siamo molto interessati ai risultati di questo confronto organizzato da Kyoto Club e Legambiente, che ringrazio per aver voluto declinare il tema delle emissioni riguardo all'edilizia". Così Sabrina Alfonsi, Assessora all'Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti di Roma Capitale.

Proposte Legambiente Kyoto Club

In questo contesto, Legambiente e Kyoto Club rilanciano una serie di proposte per accelerare questo processo di decarbonizzazione del settore edile ed in particolare nel comparto delle emissioni incorporate. Tra le azioni di intraprendere: la revisione della Direttiva sulle prestazioni energetiche degli edifici – EPBD (Energy Performance of Buildings Directive) – dovrebbe includere in maniera armonica una metodologia per l’introduzione dell’approccio WLA (Whole Life Cycle) nell’edilizia; l’introduzione, nell’ambito dell’EPDB, di valori-soglia ottenuti da un’analisi dell’intero ciclo di vita, legati alle emissioni climalteranti nell’edilizia – la Commissione europea dovrebbe essere in grado di definire tali valori di soglia senza dover passare per una nuova revisione completa della direttiva; la revisione del Regolamento sui prodotti da costruzione – CPR (Construction Products Regulation) – che dovrebbe arrivare a contenere norme specifiche sulle emissioni incorporate e comprendere l’indicazione dei valori di emissioni incorporate nei prodotti da costruzione con etichetta CE, già rispondenti a standard omologati nel CPR (come acciaio, cemento, vetro, legno e isolanti, tutti materiali con elevate emissioni). Infine, l’Italia, seguendo un percorso che altri Stati Membri hanno già iniziato, dovrebbe dotarsi di una normativa adeguata sulle emissioni di carbonio incorporate.

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13/10/2022, 18:07
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Cerimonia di apertura del progetto “F-Faircap” di Kyoto Club

Kyoto Club giovedì 3 novembre presenta il progetto F-Faircap (Future Farmers Awareness-raising and Information for a Resilient CAP) con il supporto della Direzione Generale “Agricoltura e Sviluppo Rurale” della Commissione EU. L’evento pubblico si terrà a Roma presso la sede della Rappresentanza della Commissione europea in Italia, in via IV Novembre, e sarà trasmesso anche in diretta streaming.

Sensibilizzare i giovani agricoltori, gli studenti e la società civile sulla Politica Agricola Comune della Commissione europea, agricoltura sostenibile, suolo e cambiamenti climatici: questo l’obiettivo del progetto annuale F-Faircap di Kyoto Club con cui verrà offerto un percorso informativo e formativo sui temi che ruotano intorno alla Politica Agricola Comune e alla transizione verso un settore agroalimentare a zero emissioni.

F-Faircap, lanciato il 1 agosto di quest’anno, sarà attivo su tutto il territorio nazionale fino al 31 luglio 2023, offrirà a cittadini, studenti, agricoltori e non, un approfondimento al contributo della PAC nel sostenere la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici.

I temi del progetto: economia circolare nel settore agroalimentare; energie rinnovabili e agricoltura; tutela del suolo e biodiversità; sostegno alle comunità rurali.
Tra le attività previste 20 webinar tematici sulla PAC, sostenibilità ambientale, resilienza climatica e agricoltura sostenibile; 20 seminari nelle scuole e Facoltà di Agraria in cui si affronteranno le opportunità offerte dalla nuova programmazione della PAC; concorso e premio su iniziative di economia circolare legate al settore agroalimentare.

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31/10/2022, 21:00
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Zero Emission Truck e la Road Map di elettrificazione del trasporto merci

Evento organizzato da Kyoto Club e Motus-E presso la fiera Ecomondo-Key Energy (Rimini, 8-11 novembre 2022).

Kyoto Club presenta i risultati del Progetto Zero Emissioni truck sui percorsi di decarbonizzazione del trasporto merci su gomma insieme a Motus-E che presenta i risultati della road map al 2030 per l'elettrificazione del trasporto merci leggero e pesante su gomma realizzato insieme ai soci dell'Associazione. L'obiettivo della Roadmap è di individuare una penetrazione di elettrificazione del trasporto merci, per ciascun segmento di mercato e tipologia di applicazioni, considerando le misure a supporto e le infrastrutture di ricarica necessarie. Il dialogo con i Comuni, ANCI ed i distributori di energia è una leva indispensabile per la realizzazione di tali scenari.

Appuntamento mercoledì 9 novembre 2022 alle ore 11:30 presso la Agora Energy della Fiera di Rimini. L’evento si inserisce all’interno della kermesse Ecomondo / Key Energy, che si tiene dall’8 all’11 novembre 2022 presso Rimini Expo Centre.

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02/11/2022, 22:12
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#GreenHeroes, gli eroi verdi “regalano” un parco di comunità ai palermitani
Il 10 novembre a Ecomondo i #GreenHeroes di Alessandro Gassmann e del Kyoto Club presentano il nuovo progetto di sostenibilità sociale per il Paese di San Giuseppe Jato, il primo parco urbano del territorio comunale su terreni confiscati alla mafia.

I #GreenHeroes sono ormai oltre 130 imprenditori e imprenditrici selezionati dal Kyoto Club e dall’attore Alessandro Gassmann che hanno saputo fare economia e dare lavoro puntando su responsabilità sociale, difesa e valorizzazione dell’ambiente nell’ambito dell’economia circolare e della transizione ecologica.

Giovedì 10 novembre a Rimini, durante fiera Ecomondo, i #GreenHeroes con Francesco Ferrante e Annalisa Corrado del Kyoto Club racconteranno il loro supporto al progetto del Parco di San Giuseppe Jato, un parco urbano - il primo nel paese in provincia di Palermo – intitolato al piccolo Giuseppe Di Matteo, giovanissima vittima della criminalità organizzata.

Il Parco, che nasce dalla volontà delle tre attuali commissarie dell’amministrazione comunale Esther Mammano, Federica Nicolosi e Susanna Conte vedrà la luce entro poche settimane grazie al contributo di 18 heroes: Alisea, Andriani, Arte Agricola, AzzeroCO2, Bikesquare, Consorzio CIC, ÈNostra, Cooperativa Felici da matti, Gees Recylcing, LeGreenhouse, Lucart, Negozio Leggero, Officina Naturae, Palm, Piante Faro, Power Cruise Control, Studio Fieschi, Sumus Italia, Teon. Verrà poi inaugurato l’11 gennaio 2023 a compimento dei 27 anni dalla morte del giovane Di Matteo a cui è dedicato.

"Il progetto #GreenHeroes - commenta Annalisa Corrado, che ne è co-ideatrice con Alessandro Gassmann - non è solo il racconto di realtà virtuose dell'economia generativa del nostro Paese. Si tratta di un gruppo di aziende che vogliono mettersi in gioco oltre alle logiche del mero profitto. Producono valore aggiunto e futuro, creano sinergie dalle quali nascono idee innovative e fanno squadra per ridurre il loro impatto ambientale, a volte anche per annullarlo completamente o rendersi a impatto "positivo", restituendo più di quanto consumano. L'iniziativa del parco Di Matteo a San Giuseppe Jato è solo una delle espressioni dell'impegno dei nostri eroi verdi, le imprenditrici e gli imprenditori che mettono il benessere del nostro Pianeta, dei lavoratori e delle persone al primo posto. Il semplice gesto di rinaturalizzare un'area come questa, attraverso la piantumazione di 260 tra arbusti e alberi, ridarà respiro a una comunità che ha dovuto fare i conti con la presenza della criminalità organizzata e che, fino a oggi, non aveva un polmone verde all'interno del proprio territorio. Interventi come questo hanno un senso sia ambientale che sociale, oramai non possiamo più fare sostenibilità con una visione miope, la vera transizione avverrà quando gli aspetti economici e sociali faranno da lente di ingrandimento a quelli ambientali. I #GreenHeroes sono l'esempio perfetto di come tutto questo sia possibile".

L’appuntamento è per giovedì 10 novembre alle ore 15 nello stand Lucart (hall B3 stand 015).

Intervengono in compagnia dei Green Heroes:

Annalisa Corrado, ideatrice del progetto Green Heroes

Francesco Ferrante, vicepresidente del Kyoto Club

Roberto Bragalone, coautore del libro “Io e i #GreenHeroes” di Alessandro Gassmann.

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07/11/2022, 19:11
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Politica Agricola Comune (PAC), Kyoto Club lancia un ciclo di webinar gratuiti
Il primo di un ciclo di 20 webinar gratuiti rivolti a studenti, giovani agricoltori, aziende agricole, ricercatori, professionisti del settore, sarà trasmesso mercoledì 16 novembre. Temi dei seminari online saranno: PAC (Politica Agricola Comune), resilienza in agricoltura, bioeconomia e protezione del suolo. Scopri come partecipare.
I webinar si inseriscono all'interno del progetto "F-Faircap" promosso da Kyoto Club con il contributo della Direzione Generale "Agricoltura e sviluppo rurale" della Commissione europea.

Obiettivo del progetto annuale di Kyoto Club è aiutare i giovani agricoltori e le future generazioni di agricoltori, che ora sono gli studenti degli Istituti che partecipano al progetto, di approfondire i temi relativi alla Politica Agricola Comune della Commissione europea, ai cambiamenti climatici e resilienza in ambito agricolo, nonché la protezione del suolo.
Economia circolare nel settore agroalimentare, energie rinnovabili e agricoltura,
tutela del suolo e biodiversità, sostegno alle comunità rurali: questi alcuni dei temi che saranno approfonditi dagli esperti del settore che interverranno ai webinar organizzati da Kyoto Club.

I destinatari dei seminari online saranno anche coinvolti in approfondimenti utili a imparare a sapersi orientare tra le varie misure e opportunità di finanziamento destinate al settore agricolo.

I webinar saranno tenuti da agronomi, ricercatori, tecnici e membri del team di Kyoto Club. Partiranno mercoledì 16 novembre 2022 con una prima parte dal titolo "La PAC e la decarbonizzazione del settore agro-alimentare".

Il primo webinar “Il cambiamento climatico nella PAC e gli obiettivi UE al 2030 e al 2050”, a cura di Sergio Andreis, Direttore di Kyoto Club, sarà trasmesso mercoledì 16 novembre (ore 10).

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14/11/2022, 22:03
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COP27 in Egitto. Accordo sui danni climatici, ma limitata l'ambizione nel taglio delle emissioni


Un commento di Gianni Silvestrini, Direttore scientifico di Kyoto Club, sulla conclusione della COP27.

Giudicare i risultati di una Conferenza delle Parti sul clima, come l’ultima COP tenutasi in Egitto, è sempre un’operazione delicata. Da un lato infatti c’è la consapevolezza dell’assoluta urgenza del taglio delle emissioni, sottolineata dal segretario generale delle Nazioni Unite «Siamo su un’autostrada per l’inferno climatico con il piede sull’acceleratore».

D’altra parte si deve riconoscere che, con qualche eccezione, le COP hanno consentito nel tempo di fare progressivi passi in avanti. Per esempio, sul fronte degli impegni dei vari paesi, la Iea ha calcolato che, se questi fossero rispettati (cosa tutt’altro che scontata) l’incremento della temperatura sarebbe stato di 2,1 °C prima della COP26, di 1,8 °C con gli impegni di Glasgow lo scorso anno, COP26, e di 1,7 °C con gli innalzamenti degli obiettivi presentati quest’anno in Egitto (come hanno fatto l’Indonesia e l’Australia).

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20/11/2022, 18:39
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Transizione energetica. 10 proposte per decarbonizzare la Legge di Bilancio 2023

Kyoto Club avanza 10 proposte al Governo Meloni e al Parlamento su rinnovabili, efficienza energetica, economia circolare e mobilità sostenibile per liberare l’Italia dalle energie fossili.

Tra gli interventi da mettere in campo: una nuova Strategia Energetica Nazionale (Sen), la revisione del Piano Nazionale Energia e Clima (Pniec), la stabilizzazione e la decarbonizzazione del Superbonus, i decreti attuattivi delle Comunità Energetiche e una legge per la tutela dal consumo di suolo.

Il conflitto in Ucraina ha aggravato una crisi sui prezzi dell’energia che era già partita dopo la fine del lockdown dovuto alla pandemia. Nel frattempo, nel corso del 2022 molti Governi, compreso quello italiano, hanno stipulato nuovi contratti per comprare gas naturale e riaprire le centrali a carbone. Ma poco spazio viene dato alle politiche di efficienza energetica, allo sviluppo delle rinnovabili, alla mobilità elettrica e sostenibile. Ma come ha sottolineato l’Agenzia internazionale dell’energia, i prezzi alti dell’energia rendono le rinnovabili non solo più competitive, ma fanno in modo che la transizione green possa diventare una straordinaria opportunità di investimenti e occupazione. Serve quindi accelerare al più preso la transizione ecologica ed energetica del nostro Paese.

Per questo Kyoto Club avanza 10 proposte da approvare durante la XIX legislatura per affrontare in modo strutturale la crisi energetica e climatica.

In particolare l’Associazione, chiede in primis di rivedere al più presto la Strategia energetica Nazionale (Sen), rimasta ferma a cinque anni fa; di aggiornare il Pniec (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima), valutando l’obiettivo di aumentare la produzione di energia da rinnovabili al 2030 dal 37% al 55%; di intensificare l’azione contro i rischi idrogeologici e le politiche di adattamento emanando finalmente un nuovo Piano Nazionale per l’Adattamento ai Cambiamenti Climatici (Pnacc) ancora fermo al 2018; di puntare all’obiettivo rifiuti zero; di supportare lo sviluppo della bioeconomia circolare; di sbloccare le autorizzazioni sulle rinnovabili e aggiornare il decreto Fer2 del precedente Governo; di eliminare tutti i benefici fiscali per le caldaie a gas e gli altri impianti a combustibili fossili; di stabilizzare e decarbonizzare il Superbonus; di adottare una legge per fermare il consumo di suolo; di approvare i decreti attuativi delle Comunità Energetiche Rinnovabili; di supportare la trasformazione digitale e sostenibile; di investire nelle piste ciclabili e nei servizi per i ciclisti circa 3,2 miliardi di euro in 7 anni, pari a 500 milioni all’anno; di cancellare, progressivamente, i Sussidi Ambientalmente Dannosi (SAD).

Nel frattempo, ha avuto luogo in Egitto, a Sharm el-Sheikh, la 27ma Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP27), dove, tuttavia, la necessità di accelerare drasticamente la corsa di rinnovabili, efficienza ed elettrificazione, economia circolare e contemporaneamente ridurre l’impiego di combustibili fossili non ha trovato una spinta sufficiente, anche per la resistenza dei paesi produttori di gas, petrolio e carbone.

Il cambiamento climatico sta peggiorando, con impatti sempre più drammatici – ultimi in ordine di tempo, i tremendi fatti di Casamicciola. Tra record di caldo, acquazzoni intensi, grandinate, trombe d’aria e alluvioni, l’impatto del cambiamento climatico è sotto gli occhi di tutti e i dati sull’accelerazione di questi fenomeni sono sempre più preoccupanti. «Siamo su un’autostrada per l’inferno climatico col piede sull’acceleratore» ha dichiarato in occasione dell’apertura della COP27 il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres.

“L'accelerazione della crisi climatica è drammatica, come documentato dai dati più recenti presentati dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale alla COP27 di Sharm el-Sheikh e come dimostrano il prolungamento delle temperature estive fino ad autunno inoltrato e i recenti fatti delle Marche e di Ischia. Non occorrono scienziati per rendersi conto che c’è bisogno di un cambiamento radicale. L’ostacolo maggiore rimane di tipo culturale: costruire insieme un modello diverso attraverso la bioeconomia circolare, le energie rinnovabili, un’agricoltura a emissioni zero, la mobilità sostenibile e l'efficienza energetica con una forte azione di informazione e sensibilizzazione, è possibile. La parte privata dell’economia, come diciamo sempre, gioca un ruolo fondamentale, ma altrettanto centrale è il compito del pubblico e della politica. Ecco perché è importante coordinarsi per arrivare, insieme, quanto prima a risultati tangibili: per questo auspichiamo che la politica sia capace di lungimiranza e predisponga una Legge di Bilancio 2023 improntata alla de-carbonizzazione del nostro sistema economico, sostenendone il rafforzamento a livello di Unione europea. E proponiamo, con il “Decalogo per il clima” che presentiamo oggi, che la legislatura che si è appena aperta sia contrassegnata dalla collaborazione tra le forze di maggioranza e quelle di opposizione per accelerare la transizione ecologica del nostro Paese - una soluzione win – win, che fa bene all’economia, all’ambiente, all’occupazione e contribuisce a una migliore qualità della vita di tutte e tutti noi”. Lo dichiara la CEO di Novamont Presidente di Kyoto Club, Catia Bastioli.

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