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Ufficio Stampa Kyoto Club
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Comunicato stampa
Roma, 12 dicembre 2018
Clima, necessaria accelerazione della transizione climatica in Italia e in Europa. Ma serve una forte mobilitazione dal basso
Oggi, a tre anni dalla COP21, Kyoto Club ha organizzato un convegno per fare il punto sullo stato dell’arte dell’Accordo di Parigi. Secondo l’Associazione, per avviare una decarbonizzazione della propria economia, l’Italia e i Paesi Ue dovranno puntare a un ambizioso Piano Clima ed Energia, il documento che delinea come raggiungere i target “verdi” al 2030 e che dovrà pervenire alla Commissione Ue entro la fine del 2018.
Dodici anni. È il tempo che abbiamo a disposizione per invertire la rotta e avviare quel processo di transizione ecologica che permetterebbe all’umanità di evitare l’innalzamento delle temperature terrestri oltre il limite dei 1,5-2 °C stabilito dall’Accordo di Parigi. È il monito lanciato lo scorso ottobre dall’IPCC, il panel di esperti dell’ONU che studia le cause e gli effetti del cambiamento climatico.
Sul tema oggi, 12 dicembre, Kyoto Club ha organizzato il convegno “Accordo di Parigi: quali prospettive di fronte all’aggravamento della crisi climatica” per indagare le strategie e la tabella di marcia per contenere il riscaldamento globale e salvare il Pianeta alla luce dell’evidente aumento delle conseguenze legate alla crisi climatica, testimoniata dall’aggravamento dei disastri naturali, ormai sempre più frequenti.
“L'Anniversario dell'Accordo di Parigi cade in un momento delicato caratterizzato da un livello record di CO2, pari a 37 miliardi di tonnellate annue, e da un indebolimento del fronte dei paesi in prima fila nelle politiche di riduzione – è il commento di Gianni Silvestrini, Direttore scientifico di Kyoto Club - Il rapido calo dei prezzi delle tecnologie "dirompenti", dalle rinnovabili alla mobilità elettrica, facilitano indubbiamente il percorso di riduzione, ma per accelerare il processo di decarbonizzazione occorrono politiche chiare, radicali, lungimiranti alimentate da un movimento di cittadini. L'Europa che si appresta ad alzare al 50-55% il target di riduzione delle emissioni al 2030 rispetto al 1990 può tornare a svolgere il ruolo di apripista che ha avuto in passato. Ma è indispensabile una forte mobilitazione dal basso, che in alcuni paesi sta già partendo.
E occorre impegnarsi affinché la conversione ecologica dell'economia europea divenga un elemento centrale del dibattito in vista delle elezioni del prossimo anno”.
Nel frattempo, da Katowice in Polonia, dove si sta tenendo la 24ma Conferenza delle parti sul clima delle Nazioni Unite (COP 24) arriva l’ennesimo grido d’allarme. A lanciarlo è il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guiterres, secondo cui quella climatica è una questione “di vita e di morte”. L’appello arriva in un momento non casuale, in cui, le principali organizzazioni internazionali che si occupano di energia e ambiente – dalla World Metereological Organization (WMO), alla International Energy Agency (IEA) – avvertono che dopo tre anni di stallo, nel 2017 le emissioni sono tornate a salire, e saliranno anche nel 2018.
“La COP24 non sarà una tappa fondamentale nella lotta ai cambiamenti climatici – dichiara Francesco Ferrante, Vicepresidente di Kyoto Club - Lo sappiamo già prima che finisca: un po’ perché la sede è la peggiore possibile (la Polonia del carbone), ma soprattutto perché è lo stesso ordine del giorno della Conferenza che si limita sostanzialmente alla definizione delle linee guida sulla base delle quali dovranno essere rivisti entro il 2020 gli obiettivi nazionali di riduzione delle emissioni della CO2: ma il nulla di fatto è una brutta notizia. Infatti, non abbiamo tempo da perdere: le emissioni aumentano e l’obiettivo di contenimento dell’aumento della temperatura globale si allontana. E proprio questo avviene in un momento in cui l’innovazione tecnologica ci metterebbe a disposizione quegli strumenti necessari per affrontare la crisi climatica. Paradosso intollerabile.”
Un settore particolarmente sensibile quando si parla di decarbonizzazione è quello dei trasporti. Dopo le proteste in Francia, il tema ha acquisito particolare centralità anche in Italia, dove è stato approvato un emendamento alla Commissione Bilancio che introduce un sistema di bonus per le auto a basse emissioni di C02 ed un malus per quelle ad elevate emissioni di gas serra, che ha il grosso limite di non incentivare la rottamazione delle auto più vecchie.
“I Trasporti - con il loro 24% di emissioni di gas serra non ETS in Italia - hanno un peso decisivo per la lotta ai cambiamenti climatici e servono azioni molto decise per la decarbonizzazione che la strategia UE ha fissato a – 33% al 2030 ed emissioni zero al 2050 – afferma Anna Donati, responsabile del Gruppo di lavoro “Mobilità sostenibile” di Kyoto Club - Ma se vogliamo davvero raggiungere questo obiettivo dobbiamo da subito cominciare ridurre i veicoli privati circolanti, puntare sulla crescita del trasporti collettivi e su ferro, sulla mobilità ciclistica e la pedonalità, far crescere la sharing mobility e puntare su veicoli pubblici e privati elettrici. La missione di Kyoto Club è ridurre i gas serra, migliorare la qualità dell’aria nelle nostre città e ottenere zero morti sulle nostre strade.”
Per migliorare l’impegno sul clima e attenersi agli obiettivi dell’Accordo di Parigi, gli organi comunitari, con l’appoggio di alcuni Paesi membri – tra cui il nostro – hanno fissato il target al 2030 del 32% del consumo di energia finale coperto con energie rinnovabili. La strategia e gli strumenti per raggiungere tale obiettivo, dovranno essere declinati e delineati nel Piano nazionale "Clima ed energia", che dovrà essere messo a punto dai Paesi membri Ue, Italia compresa, entro la fine del 2018 e su cui si pronuncerà, con una valutazione, la Commissione europea in base a quanto questo sia coerente con gli obiettivi al 2030 e lo stesso Accordo di Parigi.
“I miglioramenti introdotti nel decreto rinnovabili sono stati quantitativamente marginali, siamo troppo distanti dalle quantità necessarie a una prospettiva di decarbonizzazione. E, soprattutto, senza una visione chiara, spiega Giuseppe Onufrio, Direttore Greenpeace Italia. Infatti, se la linea del Governo è quella del sottosegretario Crippa, che dichiara che l'Italia debba adottare per il 2030 un obiettivo al ribasso rispetto all'Europa - sottolinea Onufrio - siamo in piena continuità con i governi precedenti. E, comunque, non in
linea né con l'Accordo di Parigi né tantomeno con l'allarme IPCC sulla necessità di non superare 1,5°C di riscaldamento globale.”
“Il nostro Paese ha tutte le carte in regole per vincere la sfida del clima. Contando la presenza di oltre 400mila imprese e 3mila occupati nel settore delle rinnovabili e dell’efficienza energetica, l’Italia è il primo paese nel mondo nella diffusione dell’efficienza e, in particolare, dei sistemi energetici smart. Possiamo fare molto, ma serve, insieme all’industrializzazione e alla mobilitazione dal basso anche una politica del clima ambiziosa”. Il messaggio inviato dal Vicepresidente di Kyoto Club Gianluigi Angelantoni.
“Alexander Langer diceva che la conversione ecologica sarebbe stata possibile solo se socialmente desiderabile”. A dirlo è il Presidente di Fondazione Symbola, Ermete Realacci, secondo cui “Allo stesso modo la battaglia del clima sarà vincente solo se è l’occasione per costruire un’economia più forte proprio perché più a misura d’uomo. L’Italia ha tutte le condizioni per essere in prima fila in questa sfida”.
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12/12/2018, 18:45 |
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Legambiente eKyoto Club su normativa dell’end of waste
“Sventato il pasticcio che si stavaconsumando in Parlamento, ora si approvi alpiù presto la norma sulle materie primeseconde per fare decollare definitivamente ilriciclaggio dei rifiuti e l’economiacircolare, evitando così la realizzazione dialtri termovalorizzatori” «Lasemplificazione del riciclo dei rifiuti urbani especiali, la normativa sul cosiddetto end ofwaste, deve essere reale ed efficace, alcontrario di quanto si stava facendo con lalegge di bilancio approvata definitivamente neigiorni scorsi con l’intervento maldestro delParlamento. Bene ha fatto il ministrodell’Ambiente Sergio Costa a stralciarequell’articolo dalla manovra economica per farlotornare dove era stato inizialmente previsto,cioè nel Decreto Semplificazioni. Il nostroaugurio è che ora non si facciano ulterioripasticci nel passaggio parlamentare complicandoil testo governativo sulle materie prime secondeche va, invece, nella direzione giusta».
Èl’appello lanciato dal presidentedi Legambiente StefanoCiafani e dal Vicepresidentedi Kyoto Club, Francesco Ferrante pertradurre finalmente in realtà la norma sull’endof waste sulle materie prime seconde, moltevolte annunciata in questi mesi dal ministrodell’ambiente Sergio Costa.
Dadiversi anni l’Italia, infatti, non riesce asemplificare le operazioni di riciclaggio deirifiuti come richiesto dall’Europa con le ultimedirettive europee sul tema. La mancataemanazione di decreti sul fine vita dei rifiutiche dovrebbe rendere più semplici, solo per faredue esempi, il riciclo dei pannolini (l’unicoimpianto al mondo per trattare i pannolini eavviarli a recupero di materia è statorealizzato in provincia di Treviso ma è fermoperché manca la norma che dovrebbe emanare ilministero dell’Ambiente) o il granulato deipneumatici fuori uso (manca da anni il decretoper riciclarli ad esempio nella produzione degliasfalti per le strade o nella realizzazione deicampi sportivi), sta creando un corto circuitoche rischia di aumentare i flussi di rifiuti chevanno in discarica o negli inceneritori. Anchela chiusura del mercato cinese all’importazionedei rifiuti dall’estero, che spesso ha fattoemergere traffici illegali, ha di fattoingolfato il mercato italiano e serve creareurgentemente il mercato interno dei prodottiriciclati che con i decreti “end of waste” sarebbe molto più rilevante nei numeri e nelleapplicazioni.
«Ciauguriamo che questa sia la volta buona perl’approvazione di una norma che faccia decollaredefinitivamente il riciclaggio dei rifiuti diprovenienza domestica o produttiva come cichiede il nuovo pacchetto di direttive europeesull’economia circolare, grazie allasemplificazione dell’iter autorizzativo – aggiungono Ciafani eFerrante –. Non c’è più tempo da perderese vogliamo evitare la realizzazione di altritermovalorizzatori come paventato dalvicepremier Matteo Salvini. Una sciagura perl’economia circolare italiana che dobbiamoevitare rendendo più economiche le politiche diprevenzione, più semplici le operazioni diriciclo, costruendo tanti nuovi impiantiindustriali per il recupero di materia, apartire da quelli per la frazione organica deirifiuti nei moderni digestori anaerobici per laproduzione di biometano, e favorendo veramente,come previsto dall’obbligatorietà per legge deicriteri ambientali minimi nelle gare pubbliched’appalto, i prodotti realizzati con materialida riciclo».
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04/01/2019, 13:49 |
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Agricoltura, proseguono con successo i seminari del progetto #CAPsizing di Kyoto Club
CAPsizing. Per la resilienza climatica è un progetto di Kyoto Club, sostenuto dalla Direzione generale “Agricoltura e sviluppo rurale” della Commissione europea, che prevede l’organizzazione di seminari nelle scuole e università italiane per diffondere e sensibilizzare gli studenti sul tema della PAC (Politica Agricola Comune). Tra le regioni già toccate: Veneto, Sicilia, Lombardia, Friuli Venezia-Giulia, Piemonte, Liguria, Molise, Lazio, Toscana e Umbria.
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18/02/2019, 16:08 |
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Venerdì per il clima: verso lo sciopero e la marcia globali del prossimo 15 marzo - Kyoto Club: Il tempo di agire è adesso.
“Di fronte all'inerzia dei governi, l'ondata di giovani che reclamano un futuro non devastato da catastrofi climatiche impone una riflessione a tutti i livelli”, ha dichiarato il Direttore scientifico di Kyoto Club, Gianni Silvestrini, “auspichiamo che anche in Italia il movimento si allarghi, come sta avvenendo con sorprendente successo in altri Paesi”.
il Direttore esecutivo Sergio Andreis ha aggiunto: “Con l'aggravarsi della crisi climatica, la continua messa in guardia del mondo scientifico che lascia tutti e tutte senza alibi, i timidi e insufficienti sostegni alle soluzioni dell'economia verde e circolare da parte dei Governi – con gli enormi sussidi per le fonti energetiche fossili, i venerdì per il clima verso lo sciopero e la marcia in programma in tutto il mondo per il prossimo 15 marzo sono un grande segnale di speranza. Guardiamo con ammirazione a Greta Thunberg e a tutti ragazzi e le ragazze che anche in Italia stanno organizzandosi per far sentire la propria voce, mettiamo a disposizione le nostre competenze e li sosteniamo con convinzione: come ci ricordano loro e come insiste a ricordarci l'IPCC: il tempo di agire è adesso”.
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22/02/2019, 20:55 |
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I primi 20 anni e i prossimi impegni per un'economia amica del clima Lunedì 25 marzo, Kyoto Club organizza a Venezia, un convegno per celebrare i primi vent'anni di attività. Sull'onda dell'entusiasmo seguito alla ratifica del Protocollo di Kyoto, nel febbraio del 1999, a Venezia, nasceva Kyoto Club. L'associazione, fondata con il contributo di Legambiente e Confindustria Venezia, è costituita da imprese, enti, organizzazioni e amministrazioni locali, impegnati nel raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas-serra assunti con il Protocollo di Kyoto, con le decisioni a livello UE e con l'Accordo di Parigi del dicembre 2015. Per tracciare un bilancio complessivo dei primi vent'anni di attività di Kyoto Club, e delineare i prossimi passi per un'economia amica del clima, lunedì 25 marzo l'Associazione organizza a Venezia un convegno di approfondimento e riflessione sulle tematiche della sostenibilità ambientale e la giustizia climatica. All'evento intereverranno i protagonisti della storia passata e attuale di Kyoto Club, esponenti delle amministrazioni locali e delle imprese del territorio veneto. L'iniziativa si svolge con il patrocinio del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Appuntamento alle ore 14,00 a Palazzo Labia (Campo San Geremia - Cannaregio, 275). Per partecipare mandare gentilmente una mail a Giacomo Pellini: g.pellini@kyotoclub.org – entro e non oltre le ore 13:00 di lunedì 18 marzo 2019.
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11/03/2019, 17:38 |
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I primi 20 anni e i prossimi impegni per un'economia amica del clima Lunedì 25 marzo, Kyoto Club organizza a Venezia un convegno per celebrare i primi vent'anni di attività. Sull'onda dell'entusiasmo seguito alla ratifica del Protocollo di Kyoto, nel febbraio del 1999, a Venezia, nasceva Kyoto Club. L'associazione, fondata con il contributo di Legambiente e Confindustria Venezia, è costituita da imprese, enti, organizzazioni e amministrazioni locali, impegnati nel raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas-serra assunti con il Protocollo di Kyoto, con le decisioni a livello UE e con l'Accordo di Parigi del dicembre 2015. Per tracciare un bilancio complessivo dei primi vent'anni di attività di Kyoto Club, e delineare i prossimi passi per un'economia amica del clima, lunedì 25 marzo l'Associazione organizza a Venezia un convegno di approfondimento e riflessione sulle tematiche della sostenibilità ambientale e la giustizia climatica. All'evento intereverranno i protagonisti della storia passata e attuale di Kyoto Club, esponenti delle amministrazioni locali e delle imprese del territorio veneto. L'iniziativa si svolge con il patrocinio del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Appuntamento alle ore 14,00 a Palazzo Labia (Campo San Geremia - Cannaregio, 275). Per partecipare mandare gentilmente una mail a Giacomo Pellini: g.pellini@kyotoclub.org – entro e non oltre le ore 17,00 di mercoledì 20 marzo 2019.
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18/03/2019, 16:34 |
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Invito Conferenza stampa Imprese e cambiamenti climatici: le priorità per un'economia amica del clima Lunedì 25 Marzo 2019 (ore 11 - Sala Confindustria Made in Venice) Confidustria Venezia, Via delle Industrie, 19 - Venezia Marghera Kyoto Club e Confindustria Venezia la invitano gentilmente alla conferenza stampa in oggetto e in programma lunedì 25 marzo alle ore 11. In occasione dei vent'anni di Kyoto Club sarà presentato il convegno in programma nel pomeriggio (ore 14) a Palazzo Labia (programma pdf in allegato) e saranno affrontate le priorità dal punto di vista delle imprese, per un'economia amica del clima. Alla conferenza stampa interverranno: Vincenzo Marinese, Presidente di Confindustria Venezia e Rovigo, Catia Bastioli, Presidente di Kyoto Club - CEO di Novamont e Presidente di Terna, Gianni Silvestrini, Direttore scientifico di Kyoto Club. Saranno presenti anche i Vicepresidenti dell'Associazione: Gianluigi Angelantoni, Presidente di Angelantoni Industrie e Francesco Ferrante, Vicepresidente del Coordinamento FREE. Per informazioni e per confermare la partecipazione: Giacomo Pellini - g.pellini@kyotoclub.org - tel. 06485539.
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21/03/2019, 19:05 |
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Kyoto Club: i primi 20 anni e i prossimi impegni per un'economia amica del clima Per tracciare un bilancio complessivo dei primi vent'anni di attività dell’Associazione, delineando i prossimi passi per un'economia amica del clima, oggi Kyoto Club ha organizzato a Venezia un convegno di approfondimento e riflessione sulle tematiche della sostenibilità ambientale e della giustizia climatica. Tra i relatori intervenuti all’evento, organizzato in collaborazione con Confindustria Venezia e con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, i protagonisti della storia passata e attuale di Kyoto Club, esponenti delle Amministrazioni locali e delle imprese del territorio veneto.
Sull'onda dell'entusiasmo seguito alla ratifica del Protocollo di Kyoto, nel febbraio del 1999, a Venezia, nasceva Kyoto Club.
L'associazione, fondata con il contributo di Legambiente e Confindustria Venezia, è costituita da imprese, enti, organizzazioni e amministrazioni locali, impegnati nel raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas-serra assunti con il Protocollo di Kyoto, con le decisioni a livello UE e con l'Accordo di Parigi del dicembre 2015.
“La consapevolezza dell’importanza dei cambiamenti climatici sta crescendo in modo esponenziale. Le alternative offerte dall’economia circolare e dalla bioeconomia hanno ormai dimensioni globali con effetti che, anche sul mercato del lavoro, vanno ben al di là della sola Europa”. È quanto ha spiegato Catia Bastioli, Presidente di Kyoto Club. Per Bastioli “La vera sfida che abbiamo di fronte è la transizione del nostro modello di crescita e di consumo ad alta intensità di risorse e di emissioni verso un modello di crescita e consumo efficiente, rigenerativo, basato sulla decarbonizzazione dell’economia, in un’ottica di sistema”. “Questa è la strada che consente all’economia di creare di più con meno – ha sottolineato Bastioli - e questo è quanto si augura Kyoto Club, da anni impegnata a sensibilizzare, informare e formare in favore della sostenibilità ambientale”.
"Confindustria è convinta che l’elemento di congiunzione tra le aspettative di crescita della base industriale e la necessità di tutelare le risorse ambientali non possa che essere rappresentata dall’innovazione tecnologica. Gli enormi passi avanti della ricerca scientifica nei campi delle energie rinnovabili, dell’efficienza energetica, della bioeconomia possono, infatti, consentire di affrontare le questioni ambientali in un ottica progressiva e non recessiva, superando il conflitto tra ambiente e industria che ha caratterizzato gli ultimi decenni", ha dichiarato Giulio Pedrollo, Vice Presidente per la Politica Industriale di Confindustria.
“Il Protocollo di Kyoto del 1997 è stato uno strumento che ha coinvolto tutti i paesi industrializzati, con l’eccezione degli Usa, avviando politiche climatiche che hanno portato, tra l’altro, al decollo delle rinnovabili nel mondo”. – ha sottolineato il Direttore scientifico di Kyoto Club, Gianni Silvestrini. “Con l’accordo di Parigi del 2015, sottoscritto da tutti i paesi del pianeta (con un successivo passo indietro del governo Usa, ma con il coinvolgimento di molte città e Stati nordamericani) - ha continuato Silvestrini - si avvia un processo di decarbonizzazione su scala planetaria. In questo contesto, l’Europa si è posta obbiettivi sfidanti al 2030 in vista del raggiungimento di una ambiziosa neutralità carbonica entro il 2050”.
“Il valore aggiunto della sostenibilità dei prodotti e dei processi aziendali è una leva dell’innovazione che si sta facendo strada nelle nostre imprese – ha dichiarato il Presidente di Confindustria Venezia Rovigo Vincenzo Marinese –. Venezia dimostra di essere all’avanguardia sotto questo profilo. Pensiamo ad Eni, primo esempio al mondo di trasformazione di una raffineria convenzionale in bioraffineria, alla virtuosa esperienza degli imprenditori che parteciperanno al convegno di oggi. È anche in quest’ottica che vogliamo attirare nel nostro territorio attività e capitali. A questo fine, ci stiamo spendendo per la creazione di una Zona Economica Speciale nell’area metropolitana di Venezia e Rovigo, nella quale vogliamo attirare investitori di pregio”.
Durante il convegno si è parlato di imprese e sostenibilità, in particolare di innovazione tecnologica, efficienza energetica, economia circolare con uno sguardo sulle buone pratiche presenti sul nostro territorio.
I protagonisti? Hydrogenpark, Gruppo Veritas, Alilaguna, Regalgrid.
I relatori hanno fatto il punto sulla posizione delle imprese e sulle future azioni da intraprendere in tema di cambiamenti climatici. Sono intervenuti, nella seconda parte del convegno, anche i passati presidente di Kyoto Club: Massimo Orlandi, CEO Veos group - Presidente Kyoto Club 2005/2009, Massimo Colomban, AU Quaternario Investimenti-Presidente Kyoto Club 1999/2003 ed Ermete Realacci, Presidente Fondazione Symbola-Vicepresidente Kyoto Club 1999/2009.
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25/03/2019, 19:57 |
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Dall’Alleanza Mobilità Dolce: al via la seconda edizione della Giornata Nazionale delle Ferrovie delle Meraviglie
I prossimi 4 e 5 maggio sarà di nuovo protagonista il treno turistico ma non solo, con tante escursioni, camminate, pedalate nei borghi, natura e territori del Belpaese. Scopri il programma!
La seconda Giornata Nazionale delle Ferrovie delle Meraviglie, edizione 2019, si svolge sabato 4 e domenica 5 maggio, dove antiche ferrovie e vecchi tracciati saranno valorizzati con treni storici, ferrovie turistiche o come greenways su cui camminare e pedalare. Anche quest’anno l’Alleanza Mobilità Dolce si avvale della collaborazione e del patrocinio di Fondazione FS, la società di FS che cura il patrimonio storico e realizza treni turistici sui “binari senza tempo”.
Tanti gli eventi che si svolgeranno il 4 e 5 maggio 2019: protagonista sarà sempre il treno turistico e non solo! Sono previste, infatti, escursioni, camminate, pedalate nei borghi, nella natura e nei territori del Belpaese.
“L’obiettivo delle due giornate è far sbocciare davvero la mobilità dolce nel nostro paese – ha dichiarato Anna Donati, portavoce della Alleanza per la Mobilità Dolce e coordinatrice del GdL “Mobilità sostenibile” di Kyoto Club – dando piena attuazione alle norme e piani previsti per le ferrovie turistiche, la mobilità ciclistica e la crescita di sentieri e cammini, che ancora stentano a decollare”.
Si parte dal Piemonte con i treni organizzati da Fondazione FS e Regione Piemonte, in collaborazione con AMODO, con il treno Le Ferrovie delle Meraviglie con due proposte: il Treno storico del Rondò - Asti Nizza Monferrato Canelli Castagnole Asti (4 maggio) e il treno storico verso Neive (4 e 5 maggio). Il 4 e 5 maggio a Neive, splendido Borgo Arancione del Touring Club Italiano, sono previste visite, mostre e degustazioni organizzate dall’Amministrazione comunale e dal Touring Club Italiano.
Il 5 maggio in Treno della Festa della Barbera a Castagnole delle Lanze per la 41° sagra del Barbera “di cortile in cortile” con piatti tipici del territorio e produttori vinicoli locali.
In Lombardia per il 5 maggio, Treno BLU in partenza da Milano con il Lario Express verso Como e Lecco, organizzati dalla Fondazione FS e Regione Lombardia, in collaborazione con l’associazione Ferrovie Turistiche Italiane.
Treni turistici anche sulla Transiberiana d’Italia organizzati dall’Associazione Le Rotaie, socia FIFTM, in collaborazione con Fondazione FS, alla scoperta del Molise Autentico. Il 5 maggio (e tutte le domeniche del mese di maggio) treni per Sulmona Carovilli ed escursioni guidate per Capracotta, Pescolanciano, Riserva Mab Montedimezzo, Pietrabbondante. E poi altri treni storici il 5 maggio di Fondazione FS con il Pietrarsa Express ed il treno turistico in Sicilia da Catania a Palazzolo Acreide Siracusa.
Un’autentica novità viene proposta dalla Associazione InLocoMotivi, in collaborazione con le scuole: si tratta dei treni didattici lungo la linea irpina Avellino Rocchetta San Antonio. Si parte il 3 maggio, col primo treno da Avellino a Morra de Sanctis, a seguire l’8, l’11, il 22 e il 24 maggio. Lo scopo è dare opportunità agli studenti non solo di conoscere il patrimonio, ma di sperimentare proposte di valorizzazione e promozione del paesaggio e del treno storico.
Confermate anche il 5 maggio le visite alla Rimessa Locomotive di Primolano a cura della Associazione Società Veneta Ferrovie; la visita al Museo Storico di Nucetto, dell’alta Val Tanaro e della linea ferrovia Ceva Ormea. Ancora la camminata sui binari per la linea ferroviaria Santhià Arona, organizzata dall’Associazione Ferrovia Torino Svizzera, aderente Amodo, con partenza da Comignano ed arrivo alla Galleria di Gattico. Due eventi anche in Sardegna il 4 e 5 maggio: l’Associazione Ferrovie Ridotte Sarde organizza la visita guidata presso Pozzo Baccarini - Funtana Crobetta - Gonnesa (SU) al sito archeologico minerario, sul percorso della ferrovia che ha fatto nascere lo “scartamento ridotto italiano”. Organizzato per il 5 maggio da Sardegna Sport & Natura, escursione con ritrovo alla Vecchia Stazione località Vigne SS128bis Ozieri Pattada.
E poi tante altre escursioni, camminate, pedalate per il 4 e 5 maggio. In Campania si tiene il 5 maggio la Randonneè Reale promossa da ARI e CSAIN, una ciclopedalata di 95 km tra i siti UNESCO della Reggia di Caserta, l'Acquedotto Carolino, il Complesso di San Leucio. E con il Touring Club Italiano potrete andare a cavallo il 4 maggio alle pendici del Vesuvio.
Davvero tante le camminate a partire dalla XI Giornata/mese dei Cammini Francigeni organizzata dalla Rete dei Cammini che prende avvio il 5 maggio. Escursioni di Federtrek il 4 maggio a Castelnuovo di Farfa per l’Appenino da Rivivere, mentre il 5 maggio FIE e l’associazione Blue e Green di Roma, propone un sentiero Archeotrek a Cittàducale “sulle tracce di Vespasiano”.
Walden viaggi a piedi, associata AITR, propone un cammino di cinque giorni dal 30 aprile al 5 maggio sul Sentiero degli Dei, l’antica via etrusco-romana che unisce Bologna a Firenze. Proposto dal Comune di Gropello Cairoli, in collaborazione con Legambiente Terre d’Acqua, AEVF e Pro Loco, dal 1 al 5 maggio, escursioni, eventi e musica sulle Note della Via Francigena, per valorizzare l’antico cammino europeo dei pellegrini. Il 5 maggio alla scoperta della Pista dei Veneti, con la tappa Monteforte-Soave, organizzata da AIAPP per camminare tra i vigneti e paesaggi agrari di Soave.
Infine, una novità anche da Napoli: il 4 e 5 maggio percorsi urbani e “Trekking delle origini da Parthenope a Neapolis” lungo scale, percorsi, funicolari organizzato dall’Associazione le Scale di Napoli, aderente alla Alleanza per la mobilità Dolce, con musica, teatro, racconti e visite alla scoperta delle bellezze del capoluogo partenopeo.
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30/04/2019, 19:54 |
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PAC, grazie all’attività di Kyoto Club si è consolidata una rete di informazione e formazione Oggi, mercoledì 29 maggio, si è tenuto a Roma l'evento finale di "CAPsizing - Per la resilienza climatica", un progetto promosso da Kyoto Club. Obiettivo generale è quello di contribuire ad informare e creare fiducia nella Politica Agricola Comune (PAC) dell’Unione Europea tra i cittadini, in particolare i più giovani.
Assicurare ai cittadini europei cibo di qualità e a prezzi accessibili, sostenere i redditi degli agricoltori e produttori, creare nuovi posti di lavoro, tutelare l’ambiente e il paesaggio e mitigare il clima.
Sono queste le principali prerogative della PAC dell’Unione Europea: la politica europea per eccellenza, uno strumento fondamentale nella costruzione dell’UE, con delle regole comuni dalla Scandinavia a Malta dalla Croazia al Portogallo. Una politica ha condizionato non solo l’agricoltura, ma tutta la gestione del territorio rurale europeo e che riesce ad intercettare circa 44 milioni di posti di lavoro in tutto il Vecchio Continente e i cui fondi coprono in sostanza circa il 48% del territorio europeo.
CAPsizing – Per la resilienza climatica, è un progetto promosso da Kyoto Club che ha come obiettivo principale quello di informare e creare fiducia nella PAC tra i cittadini europei, di coinvolgere gli agricoltori del futuro nel dibattito sulla riforma del settore 2021- 2027, di aumentarne il livello di conoscenza tra gli studenti degli Istituti e delle Facoltà di Agraria, raccogliendo le loro proposte per sviluppare i temi della lotta contro i cambiamenti climatici e della diffusione di sane abitudini alimentari.
Attraverso seminari nelle scuole superiori di tutta Italia, webinar online interattivi e approfondimenti sull’innovazione e la digitalizzazione in agricoltura, Kyoto Club ha coinvolto nella sua vasta attività di sensibilizzazione agricoltori, studenti, addetti ai lavori, esponenti di importanti associazioni di categoria, ricercatori e Professori Universitari.
Un’opera che, secondo il coordinatore del gruppo di lavoro “Agricoltura e Foreste” di Kyoto Club, Roberto Calabresi, è riuscita a " creare sinergie tra diverse realtà, come associazioni, scuole, università e centri di ricerca, che hanno permesso di mettere in rete competenze diverse così da consolidare una rete di soggetti in grado di mobilitarsi per un'efficace attività di informazione su tutti i temi toccati, il funzionamento della PAC e il suo contributo all'ambiente e alla resilienza climatica. Il patrimonio che è stato creato e rafforzato con le attività di CAPsizing non sarà disperso con la fine del progetto, tutt'altro: Kyoto Club e tutte le realtà che vi hanno collaborato hanno contribuito alla nascita e al consolidamento di un vero e proprio network molto sensibile all’argomento e in grado di avanzare proposte per quella che sarà la nuova PAC 2021-2027".
Presenti all’evento anche gli esponenti di associazioni, università, e centri di ricerca che hanno collaborato attivamente al progetto, e diverse classi degli Istituti agrari che hanno preso parte ai seminari organizzati da Kyoto Club.
Il progetto CAPsizing – Per la resilienza climatica è sostenuto dalla Direzione generale “Agricoltura e sviluppo rurale” della Commissione europea, ed è patrocinato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo.
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29/05/2019, 18:22 |
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