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Ufficio Stampa Kyoto Club
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Marco
Sez. Supporto Didattico
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Per una Sardegna all’avanguardia della transizione energetica. Un appello lanciato dalle imprese del settore, insieme a Kyoto Club e ad altre associazioni ambientaliste Le imprese delle rinnovabili e dell’efficienza, insieme a Kyoto Club e ad altre associazioni ambientaliste, lanciano un appello per una Sardegna all'avanguardia della transizione energetica. Firma anche tu! Firma anche tu! La Sardegna ha un enorme potenziale di fonti rinnovabili che potrebbe garantire il soddisfacimento del 100% della domanda elettrica entro il 2040 e la copertura dell’insieme dei consumi energetici entro il 2050. Una transizione che implica una rivisitazione innovativa non solo delle scelte energetiche, ma anche di quelle dei trasporti, dell’edilizia, dell’agricoltura e delle politiche industriali. In quest’ottica, la scelta di procedere con la metanizzazione dell’isola, ribadita anche in un apposito capitolo della SEN 2017, non solo non è coerente con lo scenario di rapida decarbonizzazione necessario dopo l’Accordo sul clima di Parigi, ma implica investimenti che potrebbero diventare inutilizzabili. Sarebbe dunque opportuno adottare una diversa strategia in grado di garantire significative ricadute occupazionali ed economiche, alternativa a scelte passate ad alto impatto ambientale. Un risultato ottenibile concentrando sull’isola le risorse necessarie all’introduzione di soluzioni innovative sui diversi fronti, dalle politiche avanzate di efficienza energetica al governo smart della domanda (Demand Response), dalla generazione rinnovabile alla gestione dei sistemi di accumulo (sia elettrici che termochimici), dalla mobilità elettrica alla chimica verde. Tale sviluppo non precluderebbe peraltro un uso mirato del gas, che potrebbe includere la produzione di biometano e lo stoccaggio del metano ottenuto per sintesi dalle rinnovabili per gestire le fluttuazioni della produzione solare ed eolica. La Sardegna, caratterizzata dall’impiego inquinante del carbone nella generazione elettrica e dall’esportazione di un terzo della sua produzione, dovrebbe immaginare un ridimensionamento dell’attuale potenza termoelettrica abbinato ad un passaggio all’alimentazione puntuale a gas entro il 2025. La Sardegna potrebbe diventare così un punto di riferimento della transizione energetica europea, proprio come l’arcipelago delle Hawaii (di dimensioni e popolazione analoga alla nostra isola) lo è per le Americhe: il cinquantesimo Stato degli Usa conta infatti di soddisfare il 100% della domanda elettrica con le rinnovabili entro il 2040, passando dall’attuale 25% al 52% già nei prossimi cinque anni. È interessante peraltro sottolineare come queste isole del Pacifico intendano evitare l’uso del metano proprio perché la realizzazione delle infrastrutture potrebbe rallentare la transizione energetica, generando un effetto lock-in dal quale risulterebbe estremamente complicato uscire. Per quanto riguarda la generazione da rinnovabili, in Sardegna si parte già da una quota elevata, pari al 46% della domanda. Peraltro, gli elettrodotti che collegano l’isola con la Corsica e con la penisola rappresentano un elemento, non disponibile nelle Hawaii, che faciliterebbe la gestione di un’elevata quota solare ed eolica. Del resto, anche il Piano Energetico dell’isola sottolinea la possibilità di sviluppare 11 distretti energetici a “energia quasi zero”. Invece di spendere soldi per tecnologie sul carbone “pulito” che guardano al passato, andrebbero sperimentate soluzioni innovative, dall’eolico flottante off-shore al Power to Gas (combinazione della CO2 con l’idrogeno ottenuto per elettrolisi da solare ed eolico al fine di ottenere metano da utilizzare come stoccaggio stagionale). L’isola, che già ospita una bioraffineria di riferimento sulla scena internazionale, potrebbe inoltre diventare anche l’alfiere italiano della mobilità elettrica. Alla luce delle opportunità offerte dalla rapidissima evoluzione tecnologica, crediamo in una Sardegna avanguardia della transizione energetica europea, in grado di attrarre i capitali necessari valorizzando risorse e competenze locali, in un percorso che la porterebbe a diventare un modello replicabile di “Smart Island”.
Tra i primi firmatari dell’appello: Francesco Ferrante, Kyoto Club Agostino Re Rebaudengo, Asja Gianni Silvestrini, QualEnergia Gianluigi Angelantoni, Anest GB Zorzoli, Coordinamento FREE Maria Grazia Midulla, WWF Italia Giuseppe Onufrio, Greenpeace Edoardo Zanchini, Legambiente
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19/09/2017, 15:40 |
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Marco
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Ai lavori parteciperanno: Laura Boldrini, Presidente della Camera dei Deputati, Gian Luca Galletti, Ministro dell'Ambiente, Ermete Realacci, Presidente VIII Commissione Ambiente e Territorio della Camera, Catia Bastioli, Presidente di Kyoto Club, Gianluigi Angelantoni, Vicepresidente di Kyoto Club, Francesco Ferrante, Vicepresidente di Kyoto Club, Gianni Silvestrini, Direttore Scientifico di Kyoto Club, Gianni Girotto, Capogruppo M5S nella X Commissione Industria, Commercio, Turismo, Energia del Senato della Repubblica, Giuseppe Onufrio, Direttore esecutivo di Greenpeace Italia, Edoardo Zanchini, Vicepresidente di Legambiente, Lorenzo Radice, Responsabile funzione sostenibilità, Ferovie dello Stato Italiane. È stato invitato ad intervenire anche l'ambasciatore di Francia in Italia Christian Masset.
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10/10/2017, 17:50 |
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Marco
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Eventi Kyoto Club Rho - Fiera Milano - MCE 2018 14 marzo 2018 h 10 Lo scorso dicembre il Ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda e il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, hanno firmato il decreto di costituzione del Fondo nazionale per l’efficienza energetica. Un provvedimento che favorisce il finanziamento di interventi di efficienza energetica realizzati dalle imprese e dalla Pubblica Amministrazione su edifici, impianti di teleriscaldamento e processi produttivi. A questo proposito Kyoto Club organizza "Il Fondo nazionale per l'efficienza energetica: un'opportunità per le aziende e la Pubblica Amministrazione"; una mattinata di riflessione sul tema per approfondire le tematiche legate all'istituzione del Fondo di efficienza energetica, tra le quali: le nuove opportunità per le imprese e la pubblica amministrazione, il sistema di garanzie e finanziamenti ed il rapporto tra il Fondo di efficienza energetica e la Strategia energetica Nazionale. L'evento, che si inserisce all'interno della kermesse Mostra Convegno Expocomfort (MCE 2018), si terrà mercoledì 14 marzo alle ore 10 presso Fiera Milano Rho - Sala Aries - Centro Congressi Stella Polare. Per registrazioni e informazioni Enrico Marcon: e.marcon@kyotoclub.orgL'ingresso alla manifestazione fieristica è gratuito per chi si iscrive al convegno.
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23/02/2018, 15:05 |
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Marco
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Transizione energetica, il ruolo e le buone pratiche delle imprese Oggi, 21 maggio, Kyoto Club ha organizzato il convegno “Imprese innovative all’avanguardia della transizione energetica e dell’economia circolare”. Una mattinata per riflettere sul ruolo delle imprese nei processi di decarbonizzazione, approfondirne le potenzialità e presentare alcune eccellenze italiane.
Nel nostro Paese ci sono molte aziende che rappresentano importanti modelli di innovazione in diversi settori – da quello energetico alla produzione, dall’efficienza e digitalizzazione alla chimica verde, dalla gestione dei servizi pubblici locali sino alla distribuzione – e che, sempre di più, giocano un ruolo attivo nei processi di decarbonizzazione e di transizione energetica, mostrando una spiccata sensibilità per l’economia circolare, l’efficienza energetica e la green economy.
Di questo si è parlato oggi, 21 maggio, durante il convegno organizzato da Kyoto Club “Imprese innovative all’avanguardia della transizione energetica e dell’economia circolare” al quale hanno partecipato esponenti di importante aziende del nostro Paese che hanno presentato buone pratiche che vanno nella direzione di una nuova economia più sostenibile, rispettosa dell’ambiente e dei territori.
"Alla vigilia dei 20 anni di Kyoto Club, che celebreremo nel 2019, l'impegno per l'innovazione per la sostenibilità che caratterizza le attività dell'Associazione è più che mai attuale – sostiene Catia Bastioli, Presidente di Kyoto Club e Terna e Ad di Novamont – La crisi climatica in atto può essere superata solo grazie alla ricerca e all'innovazione applicata ai territori, con una decisa transizione verso la bioeconomia e l'economia circolare. E' una grande opportunità per il "sistema Italia" che è già all'avanguardia nei settori rappresentati dalle aziende che hanno partecipato al convegno di questa mattina. Non c'è però tempo da perdere: sia per i rischi legati ai cambiamenti climatici e alla erosione delle risorse naturali, sia per giocare la partita della competitività da protagonisti”.
"Tutti noi amministratori abbiamo notato una crescita esponenziale di sensibilità da parte dei cittadini per i temi ambientali. Le politiche tese a migliorare la qualità dell'ambiente sono oggi ben accette anzi, spesso richieste espressamente da una fetta sempre più numerosa della popolazione – Sono le parole di Marco Granelli, Assessore alla Mobilità e all’Ambiente del Comune di Milano - Sono certo che anche il mondo dell'impresa abbia le stesse giuste sollecitazioni. Questo ci aiuta ad adottare provvedimenti come il vincolo recentemente adottato a Milano, dal 1 ottobre 20123 saranno vietate le caldaie a gasolio. L'obiettivo è raggiungibile per tutti grazie anche a 30 milioni di euro mettiamo a disposizione attraverso bandi a favore dei condomìni che si metteranno in regola".
“Anci Lombardia è onorata di ospitare nella sua sede un'iniziativa così importante, rivolta a quel cambiamento nelle metodologie economiche e politiche che sole possono determinare una rivoluzione degli stili di vita, volta alla salvaguardia del nostro pianeta, così compromesso da un'antropizzazione irresponsabile. Aria, acqua, terra sono risorse da utilizzare con responsabilità e parsimonia; sono beni preziosi che non possediamo. Sono affidati al genere umano e li dobbiamo preservare al meglio per le generazioni che verranno. I Comuni di Anci sono in prima fila nell' azione sinergica, volta al raggiungimento degli obiettivi di Kyoto, perché consapevoli attori del benessere attuale e futuro dei loro Cittadini”. Lo dice il Vicepresidente di Anci Lombardia, Sergio Zanetti.
“Un’economia più sostenibile e a misura d’uomo è più forte e competitiva. Per andare in questa direzione occorre incrociare innovazione e qualità con valori e coesione sociale, ricerca e tecnologia con design e bellezza, industria 4.0 e antichi saperi. La green economy è la frontiera più avanzata e un formidabile fattore di competitività. Come ci dice il rapporto GreenItaly, in Italia – afferma Ermete Realacci, Presidente della Fondazione Symbola - le imprese che hanno scommesso sulla green economy esportano di più, innovano di più, aumentano l’occupazione. Le nostre aziende green sono 355mila, ossia il 27,1% del totale (quota che sale a 33,8% nell’industria manifatturiera); e sempre all’economia verde nel 2017 si devono 320.000 green jobs, pari a circa il 40% del totale dei nuovi posti di lavoro”.
“Dopo essere stata la prima utilities a vedere la transizione energetica come un’opportunità, oggi Enel ha incluso anche il tema Economia circolare tra i suoi drivers strategici – ha sottolineato Luca Meini, Head of Environmental Strategies di Enel Group - L’Economia circolare, che nella sua concezione è fortemente sinergica con la visione Open Power del Gruppo, ha consentito di coniugare competitività, innovazione e sostenibilità in ulteriori ambiti di business: dal Progetto Futur-e, la rigenerazione dei siti di 23 centrali in ottica di economia circolare al di fuori, al lancio di Enel X, Divisione che mette assieme tutte le attività innovative del Gruppo non legate alla commodity, a numerosi ulteriori progetti in tutte le Divisioni. Per questo il convegno di oggi rappresenta un’interessante opportunità per approfondire le complementarietà tra Transizione Energetica e Economia circolare e come questo si traduca in concrete opportunità di business”. “Se dovessimo individuare oggi una sola parola che identifichi la trasformazione più dirompente del mondo tecnologico e dei modelli produttivi, questa sarebbe certamente “connettività”. Per Schneider Electric, multinazionale specialista nella gestione dell’energia e nell’automazione, il cambiamento in atto costituisce un’opportunità e una responsabilità – dichiara Laura Bruni, Direttore Affari Istituzionali Schneider Electric - Portare sul mercato nuovi modelli che utilizzino l’Internet delle Cose per ridurre i consumi energetici e aumentare l’efficienza operativa, è quanto Schneider Electric ha fatto realizzando EcoStruxure, un’ architettura aperta, nativamente predisposta all’IoT, con soluzioni su misura per gestire e controllare da uno smartphone case, edifici, città, processi industriali, infrastrutture. Chi ha il ruolo e le competenze per agire in questo scenario ha anche il dovere di fare in modo che il “nuovo mondo dell’energia” favorisca il progresso collettivo. La digital trasformation può e deve essere leva di sviluppo sostenibile, per coniugare competitività delle imprese, riduzione dei consumi energetici e delle emissioni climalteranti, benessere e qualità della vita dei cittadini". “Oggi un'azienda innovativa e pronta a cogliere le sfide del mercato, non può pensare al proprio modello di business senza integrare la sostenibilità nel piano industriale – è quanto afferma Alessandro Russo, Presidente e Amministratore delegato di Gruppo CAP - Per chi, come noi, si occupa di gestire l’acqua pubblica, rispondendo a una delle esigenze primarie dei cittadini, la sfida non è più solo quella di garantire l’efficienza del servizio, ma anche di farlo impegnandosi a far fronte ai cambiamenti climatici, investendo in nuove tecnologie per lo sviluppo sostenibile del territorio. Solo così possiamo dare vita a un modello di governance innovativo e condiviso, pronto a rispondere con tempestività ed efficienza alle sfide sempre più impegnative che questi cambiamenti ci porteranno nel prossimo futuro”.
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21/05/2018, 18:13 |
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Marco
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Economia circolare, al via l'edizione 2018 del Premio di eccellenza di Fondazione Cogeme e Kyoto Club In partenza la seconda edizione del Premio "Verso un'Economia circolare" rivolto a Enti locali e mondo produttivo. Candidature aperte fino al 28 settembre 2018. La tua azienda o il Comune per cui lavori stanno portando avanti progetti di riuso e/o riciclo? Fondazione Cogeme Onlus, con il contributo di Fondazione Cariplo e la collaborazione di Kyoto Club lancia la seconda edizione del Premio di Eccellenza “Verso un’Economia circolare”. Obiettivo del Premio è porre l’attenzione sul riciclo e il riuso dei materiali, sullo scambio di risorse e la condivisione dei processi produttivi e di gestione per migliorare la qualità degli interventi. I destinatari del premio sono: Enti locali, Aziende, Università e centri di ricerca che, nel biennio 2016-2018, abbiano realizzato, avviato, o anche solo approvato ed autorizzato, interventi di diminuzione dei rifiuti e di uso efficiente dei materiali di scarto, favorendo percorsi verso sistemi eco-industriali che limitino al massimo i sottoprodotti non utilizzati, il loro smaltimento e la conseguente dispersione nell’ambiente. I promotori assegneranno un premio per le seguenti categorie: Comuni categoria 1: comuni fino a 30.000 abitanti categoria 2: comuni oltre 30.000 abitanti Aziende categoria 1: fatturato fino a 100 milioni categoria 2: fatturato oltre i 100 milioni Le domande di partecipazione al premio dovranno essere inviate entro venerdì 28 settembre 2018 a Enrico Marcon (Kyoto Club) - e.marcon@kyotoclub.org. Consulta la scheda di partecipazione (pdf) da inviare sottoscritta insieme alla scheda riepilogativa di descrizione del progetto con cui si partecipa al premio. Ai vincitori si riconoscerà un premio consistente in una targa e una bicicletta a pedalata assistita (una per ogni vincitore/per categoria). Fondazione Cogeme e Kyoto Club diffonderanno la notizia di assegnazione del premio “Verso un’Economia circolare” attraverso i mezzi d’informazione e sui propri siti web e altri canali di comunicazione. I partner del progetto “Verso un’economia circolare”: Kyoto Club, Fondazione Nymphe Castello di Padernello, Provincia di Brescia, Università degli Studi di Brescia, Università Cattolica del Sacro Cuore e Rete CAUTO. Il Premio è patrocinato da Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare, ANCI, Associazione Borghi Autentici d’Italia (BAI), Alleanza per il Clima Onlus, Coordinamento Agende 21 Locali Italiane. La Stampa Tuttogreen è media partner.
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18/07/2018, 12:33 |
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Marco
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Cambiamenti climatici, l’innovazione del settore agricolo è un’azione fondamentale per ridurre le emissioni inquinanti e contribuire alla sostenibilità ambientale. oggi, 25 settembre 2018, Kyoto Club ha presentato "CAPsizing. Per la resilienza climatica", un progetto formativo e informativo per sensibilizzare i cittadini sul funzionamento della Politica Agricola Comune (PAC) dell’Ue e sui suoi contributi allo sviluppo rurale, all'espansione dell’agricoltura biologica e alla lotta contro i cambiamenti climatici.
Come funziona la PAC, come vengono gestiti i fondi, in che misura contribuisce all’espansione del biologico, nella promozione per il miglioramento della sostenibilità ambientale, nella lotta contro i cambiamenti climatici e nella diffusione di più sane abitudini alimentari.
Queste le domande a cui vuole rispondere “CAPsizing – Per la resilienza climatica” il nuovo progetto di formazione e informazione promosso da Kyoto Club con il contributo dalla Direzione Generale "Agricoltura e sviluppo rurale" della Commissione UE, presentato oggi, a Roma presso la Rappresentanza italiana della Commissione Europea.
Webinar di approfondimento, formazione nelle scuole e nelle università, eventi di promozione per la digitalizzazione in agricoltura. Sono questi gli strumenti attraverso cui Kyoto Club punta a sensibilizzare i cittadini - e in particolar modo i giovani agricoltori – sulle potenzialità della PAC, favorirne il livello di conoscenza e stimolare un dibattito incentrato sui possibili miglioramenti da apportare e su come si possa costruire un’agricoltura europea sempre più amica del clima e dell’ambiente.
Tutto questo in un momento cruciale per la riforma del settore e per la programmazione economica del periodo 2021-2027, attualmente in discussione a Bruxelles e Strasburgo. Secondo la proposta della Commissione, il bilancio della PAC del nuovo periodo ammonta a circa 365 miliardi di euro, il 40% del quale è destinato all’azione climatica. Al nostro Paese spetterebbero circa 32 miliardi di euro. “È della settimana scorsa la notizia che dopo tre anni di stabilità, le emissioni di gas di serra sono tornate a crescere arrivando al record storico e davvero preoccupante di 32 giga tonnellate – dichiara il Vicepresidente di Kyoto Club, Francesco Ferrante – Sembra che in barba alle raccomandazioni della comunità scientifica internazionale e agli stessi Accordi di Parigi, i governi di tutto il mondo non comprendano l’urgenza di cambiare modello sviluppo per fermare il cambiamento climatico. Eppure le innovazioni tecnologiche che abbiamo a disposizione potrebbero aiutare molto. Anche in agricoltura. Un settore chiave non solo perché, contribuendo in maniera non irrilevante alle emissioni, deve essere coinvolto nella diffusione di pratiche agricole che le riducano, ma perché può svolgere anche un ruolo attivo e indispensabile nell’assorbimento di carbonio.”
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25/09/2018, 20:59 |
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7 novembre 2018 La Logistica Merci Urbana: impatti e soluzioni per le città. Nell'ambito della kermesse riminese Ecomondo-Key Energy, mercoledì 7 novembre Kyoto Club e CNR-IIA organizzano un convegno dedicato all'impatto ambientale del trasporto merci nelle città. Rimini Mercoledì 7 novembre il gruppo di lavoro "Mobilità sostenibile" di Kyoto Club e l'Istituto sull'Inquinamento Atmosferico del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IIA) organizzano un convegno di approfondimento sul mondo della logistica e del trasporto merci. Un pomeriggio di approfondimento e riflessione sull'impatto che il settore del trasporto merci ha sull'ambiente e sulla qualità dell'aria nelle città italiane. Durante l'iniziativa, saranno presentati dati e statistiche relativi alle principali città italiane, in primis quelli contenuti all'interno del report MobilitAria di Kyoto Club e CNR-IIA; nella seconda parte verranno esposti esempi virtuosi di buone pratiche adottate in alcuni Comuni italiani che hanno permesso di abbattere le emissioni grazie all'adozione di strategie sostenibili per la distribuzione urbana efficiente del trasporto. L'evento si terrà nell'ambito della kermesse Ecomondo-Key Energy, in scena a Rimini dal 6 al 9 novembre 2018. Appuntamento alle ore 14,30 presso la Sala Mimosa 1. Per informazioni e iscrizioni si prega gentilmente di scrivere entro e non oltre il 31 ottobre a Giacomo Pellini: g.pellini@kyotoclub.org. Dopo l'iscrizione Kyoto Club provvederà a fornire gratuitamente i biglietti per la partecipazione giornaliera all'evento fieristico. Ricordiamo a tutti e tutte che anche quest'anno Kyoto club sarà presente alla fiera di rimini con un proprio stand: ci potrete trovare a Key Energy alla posizione D7 - 144.
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25/10/2018, 19:26 |
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I due webinar, rispettivamente dedicati a "La riforma della PAC del 2013: l'introduzione di misure specifiche per il pagamento diretto "verde"" e "Il contributo della PAC per la decarbonizzazione e nuove forme di economia che possono ridurre le emissioni di gas serra" saranno tenuti entrambi dal Dott. Camillo Zaccarini Bonelli, di Ismea. CAPsizing - Per la resilienza climatica è un progetto promosso da Kyoto Club e con il contributo della Direzione generale "agricoltura e sviluppo rurale" della Commissione europea. Tra gli obiettivi del progetto quello di aumentare la consapevolezza circa la PAC tra i giovani agricoltori e gli studenti delle facoltà e degli Istituti di agraria del nostro Paese.
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31/10/2018, 19:26 |
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Marco
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MobilitAria-Primo aggiornamento, Kyoto Club: nel 2017 crescono le auto e i veicoli leggeri in 14 principali città italiane. La qualità dell'aria non migliora: Torino l'area metropolitana più inquinata MobilitAria 2018 è uno studio elaborato da Kyoto Club e dall'Istituto sull'Inquinamento atmosferico del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IIA) che ha analizzato la qualità dell'aria e i provvedimenti di mobilità in 14 principali città italiane nel periodo 2006-2016. Oggi, alla fiera Key Energy, sono stati presentati i nuovi dati 2017.
Sempre più auto in circolazione. E rimangono alte le concentrazioni nelle città di sostanze inquinanti quali Pm10 e No2. È questo quello che emerge dal documento di aggiornamento del report “MobilitAria” di Kyoto Club e CNR-IIA presentato oggi, 7 novembre, a Rimini alla kermesse Key Energy.
Il report MobilitAria, presentato lo scorso febbraio A Roma, vuole essere un focus sulle politiche di mobilità e sulla qualità dell'aria nelle 14 principali città italiane nel periodo 2006-2016. Il nuovo studio estende l'analisi alle tendenze dell'anno 2017.
Per quanto riguarda la mobilità urbana, i ricercatori di Kyoto Club e CNR-IIA hanno delineato alcune tendenze:
Tra il 2016 e il 2017 è salito il numero delle auto circolanti in tutte le 14 città prese in considerazione, con in testa Firenze (+3,6%) e Torino (+2,9%). Il parco auto è composto perlopiù da veicoli Euro4 ed Euro5 nel Nord Italia – con alcune punte di Euro6 in alcune città - mentre nel sud Italia sono prevalenti le vetture Euro3 ed Euro4, molto più inquinanti. La categoria di alimentazione prevalente è la benzina/diesel in tutte le 14 città metropolitane. Il GPL è molto scarso, e sfiora punte del 10% in alcune città (come Torino e Bologna) ma anche valori minimi (Cagliari 3%, Palermo e Milano 5%, Roma 7%). L’alimentazione elettrica ed ibrida invece è praticamente inesistente con quote del 1,3% (Milano e Bologna) e dello 0,1-0,3% in tutte le città metropolitane del Sud Italia. Nell'ultimo anno sono aumentati anche i motocicli in circolazione, sopratutto a Napoli (+3,5%), mentre Genova si conferma la città con più motociclette (247/1000 abitanti). In espansione anche l'uso dei veicoli commerciali leggeri: sul podio Firenze (+5,1%), seguita da Bari e Catania (+3,1%). Il gasolio è di gran lunga la categoria di alimentazione predominante. Altra cattiva notizia è che la qualità dell'aria delle 14 metropoli non ha registrato significativi miglioramenti. Per quanto riguarda il diossido di azoto (NO2) si registra nel 2017 un aumento a Torino, Firenze, Napoli, Venezia, Catania. Maglia nera per il capoluogo piemontese, dove si rilevano le maggiori concentrazioni medie (54 μg/m3).
C'è poi il particolato PM10; secondo il report, Torino, Milano, Bari Bologna, Venezia, Catania hanno riportato un incremento delle concertazioni medie del PM10 rispetto all’anno precedente. Per il 2017 in nessuna città considerata vi sono concentrazioni medie per la città superiori al limite normativo del particolato, ad esclusione diTorino (43 µ/m3), mentre Milano registra una media di 40 µ/m3.
Per migliorare la qualità della vita e rendere più vivibili e meno inquinate le nostre città, Kyoto Club e CNR-IIA avanzano nuove proposte: tra queste, aggiornare il Piano Generale dei Trasporti e della Logistica, accelerare con l'approvazione dei Piani Urbani della Mobilità Sostenibile (PUMS), predisporre di servizi di logistica urbana sostenibile delle merci efficienti a basso impatto, promuovere l'uso dei veicoli elettrici sia nel privato che nel trasporto pubblico, rinnovare e digitalizzare la mobilità.
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07/11/2018, 19:35 |
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Emendamento “bonus-malus” auto: buono ma la proposta va migliorata. L’Italia deve unirsi al fronte dei paesi progressisti introducendo un sistema di tassazione che favorisca gli acquisti dei veicoli a zero e basse emissioni. Gli ambientalisti chiedono di essere ascoltati dal Governo.
Transport & Environment, Legambiente, Kyoto Club, WWF Italia, Cittadini per l’Aria accolgono positivamente l’emendamento al disegno di legge di Bilancio, approvato dalla Commissione Bilancio della Camera lo scorso martedì, che introduce dal 1 gennaio 2019, un nuovo sistema fiscale che lega la tassa d’acquisto dei nuovi veicoli al valore specifico delle emissioni di CO2.
L’urgenza climatica, in discussione in questo momento a Katowice in Polonia, non lascia spazio ad esitazioni: tutti i paesi devono mettere in atto misure adeguate per intraprendere la strada della decarbonizzazione dell’economia il prima possibile.
Il settore trasporti, driver principale delle emissioni di CO2 in Italia ed in Europa, con emissioni che continuano a crescere, è un settore chiave nella lotta al cambiamento climatico ed è cruciale per permettere all’Italia e all’Europa di centrare gli impegni climatici presi in seno all’accordo di Parigi.
La nuova strategia di decarbonizzazione al 2050 pubblicata dalla Commissione Europea la settimana scorsa richiede che l’ultima auto endotermica sia venduta al più tardi al 2035, in quanto al 2050 l’80% del parco veicolare europeo dovrà essere a zero emissioni.
L’Italia, con solo lo 0,5% di market share per immatricolazioni di auto elettriche e ibride plug-in nel 2018, resta significativamente indietro rispetto ad altri paesi europei (ad e. I Paesi Bassi sono già al 9% di share) nella transizione verso una mobilità a zero emissioni. Con il record di decessi annuali per inquinamento atmosferico, l’urgenza di intervenire sul settore trasporti è evidente.
Con la proposta di introduzione del meccanismo bonus-malus, il governo mostra un segnale importante di attenzione verso l’urgenza climatica in corso e una presa di coscienza della necessità di politiche atte a spingere il mercato verso la diffusione di veicoli a zero emissioni. Il malus è una misura efficace nell’orientare i consumatori verso l’acquisto di veicoli maggiormente efficienti.
Tuttavia l’applicazione proposta del governo nell’approccio bonus–malus andrebbe rivisitata a favore di veicoli a zero e basse emissioni.
In particolare la fascia dei 70-90gr/km prevista dall’emendamento, desta alcune preoccupazioni. Essa è destinata principalmente ad auto diesel di piccola taglia, molte delle quali ancora “sporche” con probabili ricadute negative sulla qualità dell’aria. Inoltre, poichè nei prossimi tre anni lo standard 2021 (95gr/km) guiderà il mercato verso nuovi modelli caratterizzati dal livello emissivo oggetto dell’incentivo, esiste il rischio che il budget stanziato dal governo venga completamente assorbito da questa fascia in breve tempo, non lasciando spazio all’incentivo di veicoli veramente efficienti e in grado di guidare il mercato verso la decarbonizzazione. Infine è importante assicurarsi che il bonus destinato ai veicoli elettrici sia disegnato in maniera tale da essere socialmente equo.
Veronica Aneris, delegata nazionale per l’Italia di T&E ed a nome di tutte le associazioni ambientaliste Legambiente, Kyoto Club, WWF Italia, Cittadini per l’Aria commenta:
“Accogliamo positivamente il tentativo del governo di introdurre un sistema di tassazione progressista basato sull’impatto climatico del nuovo veicolo, ma la formulazione attuale ha bisogno di essere rivisitata. Esiste infatti il rischio che a beneficiare della maggior parte del bonus siano le tecnologie già esistenti, a scapito delle nuove tecnologie realmente in grado di guidare il mercato verso la diffusione di veicoli a zero e basse emissioni. Il disegno di legge deve essere tale da mettere il parco veicolare italiano sulla giusta rotta per decarbonizzarsi”.
“Inoltre andrebbe inserito anche un bonus per la rottamazione dei veicoli esistenti, per avere come obiettivo la riduzione del parco veicolare vetusto ed obsoleto oggi in circolazione, che invece il provvedimento non contiene – ha dichiarato Anna Donati, responsabile Mobilità Kyoto Club – anche per evitare che continui a crescere il tasso di motorizzazione già molto alto con 635 auto ogni 1000 abitanti in Italia”.
Una precisa richiesta sul provvedimento è arrivata da Anna Gerometta di Cittadini per l’Aria che chiede che “il Governo metta in azione una campagna di controlli sulle emissioni delle auto in circolazione e valuti anche una imposta relativa non solo alla CO2, ma anche su NOX e RDE che confluisca in un fondo nazionale per la mobilità urbana sostenibile.”
Per Andrea Poggio, responsabile mobilità Legambiente: “E' giusto studiare un “bonus-malus” che moduli diversamente quel che già si paga oggi, senza tassazione aggiuntiva. Oggi si agevola chi inquina (ad esempio gasolio e autotrasporto con Euro3) e non si agevola la mobilità elettrica e non si premia la rottamazione delle auto più vecchie. Abbiamo proposto al governo un voucher rottamazione di mille euro spendibile in TPL, sharing e mezzi elettrici leggeri.”
Infine le associazioni ambientaliste T&E, Legambiente, Kyoto Club, WWF Italia, Cittadini per l’Aria richiedono al Vicepresidente del Consiglio Di Maio di essere ascoltate nell'ambito della consultazione annunciata dal Governo insieme a tutti gli altri soggetti interessati al provvedimento.
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10/12/2018, 16:28 |
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