13/06/2014, 7:42
RINA, Unioncamere e Coldiretti alleati per la difesa dei prodotti italiani sui mercati internazionali
Fischio d’inizio per il Mondiale dell’agroalimentare italiano
Un “Mondiale” parallelo a quello calcistico ha visto il suo ideale fischio d’inizio oggi a Roma, con il lancio di una vera e propria sfida per la valorizzazione dell'agroalimentare, eccezionale risorsa del nostro paese, e per la creazione di una serie di barriere di difesa del made in Italy nel mondo.
Organizzato dal RINA, il più grande Gruppo italiano di certificazione, in collaborazione con Unioncamere e con Coldiretti, il summit si è svolto nella sede di Unioncamere e ha portato in emersione una intera filiera di dati che, da un lato, testimoniano l’eccezionale importanza della produzione agro-alimentare italiana, dall’altro, il peso della contraffazione e della costante “violazione dell’autenticità dei prodotti italiani “ sui mercati internazionali.
L’incontro di oggi, al quale hanno partecipato il viceministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Andrea Olivero e il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, ha segnato un punto di svolta, sia per quanto riguarda le strategie di tutela dei prodotti alimentari italiani, sia per quanto concerne lo sfruttamento della rete commerciale e di promozione rappresentata dai ristoranti italiani nel mondo.
Ugo Salerno, Presidente e AD del RINA, ha tradotto in cifre e dati concreti il valore e i rischi che incombono sull’agroalimentare, ricordando come questo rappresenti il 9% del Pil italiano (14% con l’indotto), il 13% in termini di occupati e sia cresciuto del 6,5% nel periodo 2007-2013. Inoltre, il comparto esporta 367 miliardi di prodotti, contro i 27 del tessile.
Ma sul settore incombono sia rischi interni, come le agromafie, che realizzano un “fatturato” superiore ai 14 miliardi e arrivano a contaminare territori per una superficie complessiva superiore a quella dell’intero Friuli Venezia Giulia, sia i rischi esterni come le derive negative del cosiddetto Italian sounding, che arrivano a causare un danno da contraffazione che supera i 60 miliardi.
E’ quindi una vera e propria partita mondiale per l’eccellenza – come ha sottolineato il vice ministro Olivero – quella che l’Italia deve giocare. I 264 prodotti italiani dotati di Dop e Igp, più di quelli certificati della Francia, segnano una strada da percorrere sino in fondo. Tra questi, il progetto “Ospitalità Italiana” per certificare i ristoranti davvero italiani nel mondo, è un’altra mission strategica.
La crescita della contraffazione e dell’imitazione dei prodotti italiani – ha affermato Oliviero – associa prodotti scadenti al nome Italia, ma allo stesso tempo conferma che l’Italian sounding rappresenta una enorme opportunità per il nostro paese.
Il presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello ha annunciato in anteprima i risultati di un'indagine condotta dal sistema camerale a livello internazionale dalla quale è emerso che una delle principali motivazioni per venire in Italia è la "tavola" italiana.
Eccezionale veicolo di valorizzazione territoriale, l’agroalimentare – ha sottolineato Dardanello – deve anche ripartire da Expo2015 per costruire un nuovo futuro di crescita e sviluppo. Nel rimarcare come l’alleanza con il RINA in Agroqualità, Dardanello ha anche ricordato i successi del progetto Ospitalita' italiana.
Abbiamo immaginato - ha dichiarato Dardanello - che nel mondo esistessero almeno 100.000 ristoranti con targa italiana, ma molti con un’immagine distorta. Il percorso avviato da Unioncamere in quattro anni ha prodotto già risultati significativi: in 58 paesi del mondo oltre mille ristoranti italiani possono vantare una certificazione che riguarda l’offerta di ristorazione e sopratutto la qualità dei prodotti italiani impiegati.
Il meeting di Roma ha visto anche la provocazione di Coldiretti che ha esposto – come sottolineato dal vice presidente, Gennaro Masiello, un esempio di prodotti finti italiani che saturano gli scaffali della grande distribuzione nelle città brasiliane. Coldiretti ha sostenuto la necessità del coraggio della denuncia e di raccontare le cose per come stanno andando, sfruttando tutte le occasioni di vetrina internazionale come il Mondiale di calcio.
"E' indispensabile pensare all'industria, all'agroalimentare, all'export, al turismo e alla cultura italiana come un unico sistema coordinato per rilanciare il paese" ha dichiarato il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta.
Risultati che possono essere raggiunti premendo sull’acceleratore della certificazione e di una affermazione delle istanze del made in Italy sui tavoli internazionali che dominano la certificazione dei prodotti alimentari nel mondo.
13/06/2014, 7:44
RINA Group
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