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Marco
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Mercoledì 8 aprile si parla di lana e produzioni sostenibili per il tessile
FIRENZE – Spazio alle fibre naturali (lana e non solo) e spazio alle produzioni sostenibili: una strada obbligata per molti se la filiera tessile italiana vorrà mantenersi competitiva. Una sfida che si misura sulla ricerca del corretto equilibrio tra salvaguardie delle risorse, realizzazione dei giusti profitti per le aziende e garanzie di un'elevata qualità dei prodotti per il consumatore.
Se ne parlerà mercoledì 8 aprile dalle 9 alle 12.30 all'Accademia dei Georgofili sotto le logge degli Uffizi a Firenze, con la Fondazione Clima e Sostenibilità. A far gli onori di casa sarà Giampiero Maracchi, presidente dell'accademia. Poi sarà la volta dei diretti protagonisti di questa sfida, ovvero alcune tra le aziende che la via della sostenibilità e qualità l'hanno già imboccata, e delle associazioni degli agricoltori. Concluderà i lavori l'assessore all'agricoltura della Toscana, Gianni Salvadori.
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07/04/2015, 19:34 |
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Marco
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Vivaismo, domani accordo Regione-distretto per piano comune contro i parassiti
FIRENZE – Una firma e un piano per fare squadra e tenere più facilmente sotto controllo i parassiti importati e 'figli' della globalizzazione. E' l'intesa che sarà sottoscritta domani, mercoledì 8 aprile, tra la Regione, il distretto rurale vivaistico ornamentale di Pistoia e le organizzazioni professionali agricole. L'obiettivo è bloccare i nuovi parassiti prima del loro dilagare, intercettandoli per tempo. L'appuntamento è per le 15 al Centro sperimentale per il vivaismo a Pistoia in via Cilegiole 99. Parteciperà l'assessore all'agricoltura della Toscana, Gianni Salvadori.
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07/04/2015, 19:38 |
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Marco
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LA PRIMA FARINA IN TOSCANA in programma giovedi 23 aprile alle ore 15,00 presso Palazzo Strozzi Sacrati, - sala Pegaso, piazza Duomo, 10 a Firenze.
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20/04/2015, 16:25 |
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Marco
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Expo, scoperta in Toscana la farina più antica del mondo. Giovedì la presentazione
FIRENZE – E' la farina più antica che si conosca, è stata prodotta 30 mila anni fa, proprio in Toscana, e serviva per l'alimentazione dell'Homo Sapiens. Che cos'è, come si lavorava, come è stata scoperta, in quale luogo della Toscana, e l'importanza dei vegetali nell'alimentazione umana, dalla preistoria ai giorni nostri: saranno questi i temi di un pomeriggio di lavoro che si terrà in palazzo Strozzi Sacrati (sala Pegaso) giovedì 23 aprile a partire dalle 15. L'evento, inserito nella cornice di Expo 2015, è organizzato dalla Regione Toscana in collaborazione con l'Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, la Soprintendenza Archeologica della Toscana, l'Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Saranno presenti i rappresentanti di tutti i partner dell'iniziativa, che porteranno i saluti. Le autrici della scoperta, Biancamaria Aranguren della Soprintendenza Arcehologica e Anna Revedin dell'Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, racconteranno, rispettivamente, come è avvenuta e come preparavano gli alimenti gli uomini del Paleolitico. Giuseppe Rotilio, dell'Università Roma 2, spiegherà l'importanza dell'apporto vegetale nell'alimentazione dalla preistoria ad oggi. I lavori saranno conclusi dall'assessore regionale all'agricoltura che ha anche la delega per Expo 2015.
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21/04/2015, 15:20 |
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Marco
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SAVE THE DATE - EXPO 2015 - 2 MAGGIO - INAUGURAZIONE FUORI EXPO
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21/04/2015, 16:33 |
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Marco
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Expo, scoperta in Toscana la farina più antica del mondo: risale a 30 mila anni fa
FIRENZE – E' la farina più antica del mondo ed è stata scoperta in Toscana. La scoperta, che rivoluziona le conoscenze sugli uomini del Paleolitico e sulla loro alimentazione, è stata presentata questo pomeriggio a Firenze, durante un evento, intitolato "La prima farina in Toscana- Alle origini dell'alimentazione" , volto ad approfondire il tema dell'evoluzione dell'alimentazione, che si è tenuto a Palazzo Strozzi Sacrati e inserito nella cornice di Expo 2015. E' una storia di 30 mila anni fa e nasce nella zona di Bilancino, dove, sulle rive della Sieve, una gruppo di homo sapiens ebbe un suo insediamento temporaneo. Passarono i millenni e negli anni 1995-1996, prima che la zona finisse sotto le acque dell'invaso di Bilancino, un gruppo di ricerca archeologica guidato da Biancamaria Aranguren della Soprintendenza Archeologica della Toscana in collaborazione con Anna Revedin dell'Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, effettua la scoperta.
A Bilancino l'insediamento di un gruppo di homo sapiens: avevano pietre a forma di macina
Nel luogo che ospitava l'abitato di quegli uomini e donne del Paleolitico, frequentato una sola volta e sigillato dal limo della Sieve, si trovarono delle pietre che, all'occhio esperto delle archeologhe, avevano tutta l'aria di essere una antica macina e un pestello. Nella mente delle studiose si accende una lampadina: si decide di non lavarle e analizzarle al microscopio elettronico e al carbonio 14, metodo che viene applicato anche ai carboni del focolare ritrovato sul posto. E l'analisi rivela la scoperta: sulle pietre ci sono tracce di amido, il carbonio 14 permette la datazione a 30 mila anni fa.
"Una scoperta che rivoluziona le conoscenze sull'alimentazione umana – sottolineano Aranguren e Revedin – perchè finora era opinione corrente che le popolazioni nomadi di cacciatori-raccoglitori del Paleolitico superiore fossero essenzialmente carnivore. Il rinvenimento a Bilancino di un macina e di un macinello-pestello datati al C14 a 30 mila anni fa e la presenza su di questi di granuli di amido, rappresentano la più antica testimonianza diretta non solo dell'uso alimentare delle piante ma soprattutto di una vera e propria "ricetta" per la preparazione di un cibo di origine vegetale". Ma di cosa erano quei granuli di amido? Grazie alle analisi, condotte fra il 2005 e il 2007 dal Dipartimento di Biologia Vegetale dell'Università di Firenze, sono stati identificati in particolare amidi di varie piante ma soprattutto di Typha (Tifa), detta anche stiancia o mazza sorda.
Dalla Tifa, una pianta palustre, si ricavavano gallette o farinate ad alto valore nutritivo
La Tifa è una pianta palustre molto comune, dalle sue foglie si ricavavano fino a pochi anni fa fibre per l'intreccio di corde, stuoie e "sporte" ecc., mentre i rizomi erano utilizzati a scopo alimentare in molti paesi extra-europei.
Dopo la scoperta il gruppo archeologico ha voluto sperimentare la preparazione di un cibo fatto con farina di tifa, raccogliendo i rizomi, seccandoli, macinandoli ed infine preparando e cuocendo delle "gallette" di tifa su di un focolare ricostruito come quello scoperto negli scavi di Bilancino, che sono risultate di gusto gradevole.
"Le implicazioni di questa scoperta sono – ribadiscono Aranguren e Revedin - sotto molti aspetti rivoluzionarie: per la prima volta l'uomo aveva a disposizione un prodotto elaborato facilmente conservabile e trasportabile, ad alto contenuto energetico perché ricco di carboidrati complessi, che permetteva maggiore autonomia soprattutto in momenti critici dal punto di vista climatico e ambientale".
Scoperta rivoluzionaria: in Toscana si lavorava la farina prima del Neolitico
"La scoperta – aggiungono - dimostra inoltre che l'abilità tecnica necessaria per la produzione di farina e quindi per preparare un cibo, gallette o una farinata, era già acquisita in Toscana molto prima della nascita dell'agricoltura nel Neolitico, legata ai cereali, che si sviluppò in Medioriente". Le ricerche interdisciplinari, che hanno coinvolto numerosi specialisti come geologi, sedimentologi, petrografi, botanici, specialisti in tecnologia litica, informatici, hanno permesso di delineare la storia di Bilancino: si tratta di un accampamento stagionale di 30.000 anni fa che veniva frequentato nel periodo estivo per la raccolta e la lavorazione delle erbe palustri. E' stato anche possibile ricostruire l'organizzazione interna dell'insediamento, identificando focolari, capanne, spazi adibiti alle attività quotidiane (preparazione del cibo, lavorazione delle pelli) e ad attività specifiche (lavorazione delle piante palustri, produzione di strumenti in pietra) e infine spazi dedicati all'accumulo di rifiuti."
E dopo Bilancino nuove conferme: trovate altre "macine" in Europa. L'ultima in Puglia
Dalla scoperta di Bilancino è nato un progetto di ricerca dell'Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria coordinato da Anna Revedin, con il contributo dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
Principale obiettivo del progetto "Le risorse vegetali nel Paleolitico" è stata di verificare se le tecniche di macinazione di vegetali documentate a Bilancino fossero un patrimonio comune dell'umanità di 30000 anni fa. "Di solito queste pietre, poco appariscenti – spiega Revedin- vengono raccolte ed esaminate rapidamente alla ricerca di tracce di incisioni, spesso anche lavate con il risultato di una perdita quasi completa della possibilità di trovare microresidui.
La ricerca ha dato ottimi risultati: sono stati trovati e analizzati altri strumenti per la macinazione, provenienti dai più importanti siti europei della stessa epoca di Bilancino: Pavlov e Dolni Vestonice nella Repubblica Ceca, Kostenki nella pianura del Don in Russia, area famosa per aver restituito le veneri preistoriche, capolavori d'arte intagliati nell' avorio delle zanne dei mammuth lanosi. Infine il ritrovamento più di recente e appena pubblicato su una rivista internazionale è quello nella Grotta Paglicci in Puglia".
I quattro nuovi insediamenti paleolitici analizzati (i più importanti di questa epoca) ricoprono una vasta area geografica dall'Italia meridionale, alla Cecoslovacchia e fino alla Russia. "Questa tecnologia per la produzione di farina – continua Revedin- sembra quindi indipendente dai climi e dagli ambienti diversi nei quali vivevano i primi sapiens europei. In base allo studio dei granuli di amido ritrovati su queste pietre si è visto che veniva sfruttata una grande varietà di vegetali per la produzione della farina utilizzando differenti porzioni delle varie specie (radici, rizomi, grani e semi). Le farine ottenute probabilmente erano un po' diverse da quelle che si ricavano oggigiorno dai cereali: erano ricche di fibre e carboidrati complessi, ma prive di glutine. A lavorarle erano le donne, mentre gli uomini si dedicavano alla caccia.
Cambia così lo scenario delle conoscenze sull'economia e la vita di 30.000 anni fa. Molte sono le implicazioni di questa scoperta. Dalla possibilità di conservare e trasportare un alimento altamente energetico, alla elaborazione di "ricette", necessarie per rendere digeribili i carboidrati attraverso vari tipi di cottura- conclude - fino a ricostruire una complessa gestione delle risorse del territorio".
Nuova luce sull'alimentazione umana: l'antenata della dieta mediterranea
La scoperta getta dunque nuova luce dal punto di vista della nutrizione umana, il focus dell'incontro odierno, coerente con il tema di Expo "Nutrire il pianeta, energia per la vita": si apprende infatti che l'uomo del Paleolitico aveva nella sua dieta carboidrati complessi, sotto forma di farina, ma senza glutine. I nostri antenati, già 30 mila anni fa, si nutrivano di carne magra, frutta, verdura, semi e appunto, carboidrati senza glutine. L'aspetto legato all'alimentazione, che anticipa di migliaia di anni l'uso dei carboidrati, che oggi sono la base della dieta mediterranea, è stato illustrato da Giuseppe Rotilio, professore di Biochimica della nutrizione all'Università di Roma Tor Vergata.
L'evento "La prima farina in Toscana" è stato organizzato dalla Regione Toscana in collaborazione con l'Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, la più prestigiosa istituzione del nostro Paese in questo campo, l'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, la Soprintendenza Archeologica della Toscana. La Regione aveva contribuito agli scavi archeologici mentre l'Ente Cassa di Risparmio di Firenze ha sostenuto le fasi ulteriori della ricerca dell'IIPP. Questi temi saranno anche oggetto di una mostra che si terrà a settembre nella sede dell'Ente Cassa, in via Bufalini a Firenze, e che rientra fra le iniziative della Toscana sui temi di Expo. Le conclusioni della giornata sono state effettuate dall'assessore regionale all'agricoltura che ha anche la delega per il coordinamento delle iniziative della Toscana per Expo 2015.
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23/04/2015, 17:51 |
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Marco
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LA TOSCANA FUORI EXPO - Milano, 2 maggio 2015
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29/04/2015, 15:09 |
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Marco
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Toscana a Milano anche con il Fuori Expo. Inaugurazione il 2 maggio con il piatto del buon vivere
FIRENZE – Toscana protagonista a Milano in occasione di Expo 2015 con due location di grande attrazione. La prima, all'interno del padiglione Italia, nella sede di Expo, dove sarà tappa obbligata il giorno dell'inaugurazione, il 1 maggio, e dove resterà ad affascinare i visitatori fino al 28 maggio. Ma la Toscana avrà anche un "fuori Expo" nella prestigiosa cornice dei Chiostri dell'Umanitaria, nel centro di Milano, a pochi passi dal Duomo, (accesso in via Daverio 7), dove per 6 mesi, a partire dal 1 maggio e fino al 31 ottobre, tutta la regione sarà protagonista con un caleidoscopio di eventi. Ci saranno infatti oltre 30 appuntamenti tra eventi promozionali, incontri B2B, mostre, convegni, conferenze, show cooking e wine bar. Il tutto nell'ambito di un progetto integrato di valorizzazione e promozione delle eccellenze toscane che unisce spazi espositivi e contenuti culturali, turistici, scientifici, economici, dove saranno presenti enti pubblici e privati, associazioni di categoria, imprese singole e associate, università e poli scientifici, che offriranno a tutti i visitatori la straordinaria opportunità di immergersi nel "Buon vivere" toscano. L'inaugurazione ufficiale del "Fuori Expo" è prevista per il 2 maggio alle ore 12. Nell'occasione la Regione sarà presente con il suo presidente e l'assessore all'agricoltura, ci saranno i vertici di Toscana Promozione, dell'Anci Toscana, di PromoFirenze e della Camera di Commercio. Il momento clou dell'inaugurazione sarà quello dello show cooking che vedrà all'opera 4 chef stellati come Marco Stabile, Filippo Saporito, Cristiano Tomei, Gaetano Trovato, che per la Toscana ad Expo si sono "inventati" il "piatto del buon vivere Toscano". Una ricetta originale che presenta, in un mix inedito e originale, alcuni dei più tipici ingredienti della cucina toscana: pappardelle con polvere di cavolo nero, all'essenza di bistecca, con olio, briciole di pane toscano e gocce di vino su una fonduta leggera di fagioli. Il piatto del Buon Vivere Toscano, è un omaggio alle radici ed al territorio in un mix di tradizione ed evoluzione, che risponde anche ai tre parametri del "Protocollo di Milano approvato per Expo 2015, che prescrivono di promuovere stili di vita sani e combattere l'obesità, promuovere l'agricoltura sostenibile, ridurre lo spreco di cibo, utilizzando anche prodotti di recupero. L'ingresso al Fuori Expo della Toscana in via Daverio 7 a Milano non richiede accrediti per i giornalisti.
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29/04/2015, 17:26 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
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L'eccellenza di Firenze protagonista a Expo e nel fuori Expo di Milano
FIRENZE – Sarà dedicata a Firenze la prima settimana del "fuori Expo" della Toscana ai Chiostri dell'Umanitaria di Milano. Il sistema delle associazioni fiorentine, coordinate dalla Camera di Commercio e PromoFirenze, con il supporto della Biennale Enogastronomica Fiorentina, portano a Milano uno spaccato delle produzioni agroalimentari che hanno contribuito a rendere la città famosa nel mondo. Degustazioni guidate, show cooking, seminari e laboratori coordinati, si alterneranno a giornate a tema. Mentre la bellezza del paesaggio sarà protagonista nella terza settimana di Maggio, quando ad entrare nei Chiostri dell'Umanitaria – sede del Fuori Expo toscano – sarà il Mugello, la terra dei Medici, che a Milano presenterà le proprie bellezze artistiche e storico-paesaggistiche e i suoi prodotti tipici, tra i quali il Marrone DOP a cui rimanda anche il legno di castagno presente nelle librerie dello stand all'interno di Expo. Ancora un appuntamento col territorio fiorentino si terrà, poi, dal 22 al 28 settembre quando il Circondario Empolese Valdelsa si presenterà al Fuori Expo come un territorio ricco di nutrimento per il corpo e per lo spirito. Una scenografia costruita su quattro tematiche: Francigena tra Firenze e Siena; Toscana Agroalimentare (filiere e prodotti tipici di qualità del Circondario); i luoghi dello spirito di Leonardo (Museo Leonardiano e casa natale del Genio, la Villa Medicea di Cerreto Guidi e le eccellenze tecnologiche e scientifiche odierne); la Toscana di Moda (che mira a valorizzare le produzioni dell'Empolese Valdelsa). Lo spazio del giardino sarà dedicato a performance e degustazioni. Dal 13 al 29 ottobre, infine, sarà la volta dei territori Reggello, Valdarno e Valdisieve che presenteranno la Rete della Solidarietà Contadina, nata con l'obiettivo di facilitare l'accesso ai piccoli luoghi e alle nicchie di prodotti di eccellenza non facilmente avvicinabili dall'utenza abituata alle offerte della Grande Distribuzione. Delle nicchie di prodotto fanno parte sostanze naturali con grande valenza nutraucetica che riunite nella Rete possono essere valorizzate e presentate al mercato internazionale. Previsti eventi promozionali, show cooking, una mostra d'arte, convegni e conferenze. Nello stand istituzionale della Toscana ad Expo invece l'esperienza emozionale su Firenze e il suo territorio sarà legata ad un percorso interattivo, con la Venere di Botticelli che nasce dai flutti del mare, la veste finemente ricamata dell'ancella, i fiori che si fondono con le grottesche del soffitto del corridoio degli Uffizi a Firenze. Un capolavoro dell'arte di ogni tempo che dal video si fa sensazione olfattiva nelle librerie interattive dello stand della Toscana all'Expo di Milano, dove il dipinto diventa un profumo, quello che idealmente Botticelli ha fermato nei mirti, nelle primule e nelle rose che decorano il manto che una delle Ore porge alla Venere. Elogio dell'eleganza e della bellezza toscana, il racconto di Firenze si snoda tra le produzioni d'eccellenza del suo territorio: dalle ceramiche liberty della storica Manifattura Chini a quelle di Montelupo, dal cotto dell'Impruneta ai pregiati tessuti delle sue manifatture, passando per l'artigianato, la gioielleria, le bellezze artistiche - tra cui spicca una delle formelle di Ghiberti per il Battistero di Firenze - e l'attenzione per lo sviluppo sostenibile, incarnata dall'Accademia dei Georgofili che, con più di 250 anni alle spalle, rappresenta la più antica istituzione al mondo nel campo della ricerca agronomica e della salvaguardia dell'ambiente. Fino ad arrivare all'innovazione e alla ricerca scientifica, l'anima moderna di questo territorio che a Expo presenta, in uno dei tavoli dell'esperienza presenti nella seconda sala dello stand regionale, un interessante esperimento sull'intelligenza delle piante. Il tutto senza dimenticare, ovviamente, la qualità agroalimentare.
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30/04/2015, 11:58 |
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Marco
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Toscana fuori Expo: dal 2 maggio al 3 novembre 2015
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04/05/2015, 19:11 |
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