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Provincia Autonoma di Trento
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Marco
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L’assessore Zanotelli assieme a Ferraro, Rossini e Zanoni sulla prima edizione sold out: “Un evento partecipato e diffuso su tutto il territorio, che ha certamente convinto”. Appuntamento al prossimo autunno Trentodoc Festival, lo show delle bollicine porta 4.000 persone nelle cantine e ai talk in città “Un evento diffuso, partecipato, davvero autentico come lo sono le bollicine di montagna trentine”. Così l’assessore provinciale all’agricoltura Giulia Zanotelli a proposito di un debutto che ha certamente convinto per il Trentodoc Festival. “È stata una prima edizione riuscita, per una manifestazione che ha reso protagoniste le case spumantistiche di tutto il Trentino. Tantissimi appassionati e non solo sono venuti a scoprire i luoghi in cui nasce questa eccellenza inimitabile. Quattromila persone, per dare un’idea, che hanno fatto tappa agli eventi nelle cantine e negli eventi in città. È stata una tre giorni che ha unito le dimensioni dell’accoglienza, della bellezza e dell’eleganza a quella magia che il Trentino sa regalare in tutto il suo territorio. Con la sua orografia particolare che in ogni distretto dà vita ad un prodotto unico e irripetibile”. Il Festival, prosegue l’assessore, “è stata anche l’occasione per dialogare con gli imprenditori e fare il punto sulle tante questioni aperte, oltre che per ribadire l’importanza di innovare e scommettere su prodotti capaci di rendere l’esperienza in Trentino ancora più distintiva e autentica guardando al mercato internazionale”.
Trentodoc Festival 2022 (Giulia Zanotelli assessore provinciale all’agricoltura foreste caccia e pesca) [ Archivio Ufficio stampa PAT] Appuntamento dunque al prossimo autunno, per la seconda edizione di un evento nato da un’idea dell’Assessorato all’agricoltura della Provincia autonoma di Trento assieme all’Istituto Trento Doc e organizzato dallo stesso istituto e da Trentino Marketing, in collaborazione con il Corriere della Sera. ““Il team si metterà subito al lavoro per una prossima edizione ricca e vincente, volta alla valorizzazione del prodotto di eccellenza Trentodoc, ambasciatore delle migliori produzioni del nostro Trentino” conclude Zanotelli.
Soddisfazione condivisa da Luciano Ferraro, direttore scientifico del Festival e vicedirettore del quotidiano di via Solferino. “Per tre giorni – afferma Ferraro – Trento è diventata la capitale del mondo del vino italiano. Il Trentodoc Festival, organizzato con il supporto del Corriere della Sera, è stato un successo oltre ogni aspettativa. Per la qualità degli incontri e delle degustazioni, per il numero dei partecipanti e per le scoperte sull’evoluzione delle bollicine di montagna. Il Metodo classico trentino ha mostrato una longevità sorprendente, non solo nelle Riserve. Sono arrivati in città appassionati da tutta Italia. Ben 37 eventi del Festival e altrettanti nelle cantine hanno reso evidente che la corsa del Trentodoc ha nell’enoturismo uno dei punti di forza. E nella qualità del vino il suo costante obiettivo”.
Anche l’amministratore delegato di Trentino Marketing Maurizio Rossini traccia un primissimo bilancio: “Una prima edizione positiva. Grandi ospiti, un pubblico bello, attento, curioso. Incontri impeccabili per qualità, profondità ed anche varietà. Una ‘macchina organizzativa’ importante, che ha saputo farsi carico delle diverse esigenze con grande professionalità ed entusiasmo. Credo abbiamo creato, tutti insieme, le condizioni per dare il via ad un lungo viaggio”.
Così Enrico Zanoni, presidente dell’istituto Trento Doc: “Siamo più che soddisfatti dei risultati di questa prima edizione del Festival Trentodoc. Ci supportano in questo l’importante affluenza a tutti gli eventi e i positivi commenti raccolti dai partecipanti e l’importante presenza di turisti venuti in città appositamente per l’evento. Come Istituto Trento Doc ci ha fatto particolarmente piacere la partecipazione alle varie degustazioni e agli eventi organizzati dalle cantine nostre associate, a dimostrazione del grande interesse verso i nostri prodotti e le diverse realtà produttive. Da sottolineare, inoltre, che questa prima edizione ha dimostrato come la collaborazione tra diversi enti impegnati, a diverso titolo, nella promozione territoriale, non possa che dare buoni frutti”.
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10/10/2022, 12:05 |
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Marco
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Puzzone di Moena vince l’Italian cheese award. Zanotelli: “Scommettiamo su innovazione e rispetto della tradizione” Il Puzzone di Moena è un prestigioso rappresentante dell’ampio ventaglio di prodotti Dop che il Trentino offre ai consumatori. Un’eccellenza dalle caratteristiche inconfondibili, per la quale l’assessore provinciale all’agricoltura, Giulia Zanotelli saluta con soddisfazione la vittoria del primo premio agli Italian cheese awards 2022 nella categoria ‘Pasta molle’. “Valorizzare e certificare i prodotti della nostra tradizione consente una maggiore riconoscibilità dell’offerta, la cui qualità viene giustamente percepita dal mercato - sono le parole dell’assessore Zanotelli -. Il nostro impegno è quello di continuare ad accompagnare i nostri agricoltori in un percorso di formazione ed attraverso strumenti finanziari ad hoc (dagli aiuti concreti alla gestione del rischio), affinché i territori di montagna mantengano la propria vitalità. Un plauso va dunque alle aziende zootecniche e al Caseificio di Predazzo e Moena, che garantiscono un prezioso contributo per elevare i livelli di innovazione e sostenibilità dei processi e dei prodotti, guardando alla tradizione. L’Italian cheese conferma e riconosce giustamente questo impegno”.
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21/10/2022, 8:45 |
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Marco
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A Basilea nei giorni scorsi la premiazione del miglior prodotto innovativo per la diffusione del biocontrollo Premiata la trappola vibrazionale sviluppata da FEM contro la cimice asiatica Il prestigioso premio Bernard Blum Award per le migliori innovazioni del 2022 nel settore del biocontrollo, è andato quest’anno alla “Shindo Trap”, la “trappola vibrazionale” contro la cimice asiatica, prodotta dalla compagnia CBC-Europe e sviluppata nell’ambito di una ricerca condotta dalla Fondazione Mach.
Il premio è stato conferito nei giorni scorsi, a Basilea (Svizzera), durante il Meeting Annuale delle Industrie del Biocontrollo, a cui hanno partecipato oltre 1550 aziende del settore provenienti da tutto il mondo. "Si tratta di un prestigioso riconoscimento su scala internazionale - spiega il dirigente del Centro Ricerca e Innovazione, prof. Mario Pezzotti - che conferma ulteriormente il ruolo preminente di FEM nel campo della biotremologia applicata per il biocontrollo delle specie dannose alle colture agrarie". La trappola, che ha vinto nella categoria “miglior prodotto innovativo per la diffusione del biocontrollo”, è stata sviluppata dal gruppo di ricerca coordinato da Valerio Mazzoni, responsabile della piattaforma di Biotremologia. Il tema del meeting 2022 era la riduzione della dipendenza dei pesticidi chimici in agricoltura a vantaggio di soluzioni alternative, una tematica che vede la Fondazione Mach fortemente impegnata con una linea di ricerca che include anche la disciplina nota come “biotremologia”, per la quale FEM può vantare uno tra i migliori laboratori in Europa.
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21/11/2022, 17:47 |
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Seminario scientifico e cerimonia di premiazione delle cantine vincitrici con 82 vini in gara Venerdì 2 dicembre premiazione 2^ Rassegna nazionale dei vini PIWI Venerdì 2 dicembre, a partire dalle ore 9, presso l'aula magna della Fondazione Edmund Mach, sono in programma in presenza e in diretta streaming sul canale youtube FEM il seminario scientifico e la cerimonia di premiazione della seconda rassegna nazionale dei vini ottenuti da varietà resistenti alle malattie fungine che ha visto partecipare 82 vini provenienti da tutta Italia. L’evento prevede i saluti iniziali delle autorità, con il presidente FEM, Mirco Maria Franco Cattani, il presidente di CIVIT, Enrico Giovannini, e il presidente di PIWI international, Alexander Morandel. Moderato dal professor Mario Pezzotti, dirigente del Centro Ricerca e Innovazione, il seminario prevede gli interventi di autorevoli ricercatori tedeschi e francesi che illustreranno i progetti di introduzione delle loro denominazioni, vale a dire il prof Ulrich Fischler del Weincampus di Neustadt, la prof. Geraldine Uriel del Comitato interprofessionale del vino di Champagne; seguirà l'intervento del dott. Gabriele Di Gaspero dell'Istituto di Genomica Applicata di Udine sul miglioramento genetico per le resistenze della vite. In conclusione, saranno presentati alcuni dati della rassegna e si terrà la premiazione delle cantine vincitrici a cui seguirà un tavolo di assaggi dei vini partecipanti.
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28/11/2022, 22:30 |
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Martedì 6 dicembre dalle 9 alle 13 presso il Palazzo Ricerca e Conoscenza FEM Vite e clima: quali scenari futuri? Il 6 dicembre la presentazione di un Living LAB alla FEM A causa dei mutamenti climatici come cambierà la coltivazione della vite in area montana? Si estenderanno i vigneti in aree più fresche? L’introduzione di varietà diverse da quelle attualmente coltivate in Trentino è una risposta conveniente? Quali sono gli scenari probabili per le varietà autoctone? Sono domande a cui il comparto vitienologico trentino cercherà di dare risposta martedì 6 dicembre, dalle 9 alle 13, presso la Sala Conferenze del Palazzo Ricerca e Conoscenza, con un incontro dal titolo “Scenari climatici per la viticoltura trentina: progettare le strategie di azione per un territorio montano”. L’evento è organizzato dalla Fondazione Edmund Mach nell'ambito del progetto europeo “Mediterranean Climate Vine and Wine Ecosystem” (MEDCLIV), co-finanziato da EIT Climate KIC e rivolto all’ecosistema viti-vinicolo dell’Europa mediterranea, includendo l’intero areale nazionale. Il clima cambia e continuerà la sua evoluzione verso condizioni ambientali sempre più lontane da quelle in cui il modo attuale di coltivare è nato e si è sviluppato. Nel caso della vite da vino, il legame con il territorio ed il suo clima, così fortemente connesso con il profilo del prodotto finale e con il suo mercato, è messo in discussione, in particolare per lo scenario futuro. Da qui la spinta ad intraprendere nuove azioni per l’industria vinicola, dall’uso del territorio, alla pratica in campo, alla tecnica enologica, all’immagine sul mercato. L’evento del 6 dicembre in FEM sarà un laboratorio di proposizione di istanze e ricerca di soluzioni dal confronto delle diverse parti interessate al problema: aziende, ricerca, pubblica amministrazione, associazioni; l’argomento di questo “appuntamento zero” per un Living Lab in formazione sarà orientato alle problematiche della coltivazione della vite e della produzione di vino in ambiente alpino e montano, e specificamente rivolto alla realtà trentina. La mattinata sarà strutturata in due parti. La prima, introduttiva, dedicata a mettere a fuoco la risposta della viticoltura trentina al quesito “dove coltivare”, in considerazione delle implicazioni generate dal cambiamento climatico in atto e nei suoi attesi sviluppi. In una seconda parte, in forma di dialogo interattivo con il pubblico, i partecipanti definiranno all’interno del gruppo gli aspetti da approfondire di maggior interesse, impostando un percorso condiviso mirato ad affrontare le questioni emerse. L’incontro del 6 dicembre conclude un percorso che, nei giorni scorsi, aveva portato FEM a Milano Fiera presso SIMEI 2022, il Salone Internazionale Macchine per l'Enologia e Imbottigliamento; il progetto MEDCLIV si è presentato con l'incontro "Costruire la rete collaborativa per il cambiamento climatico nella filiera vitivinicola italiana": un confronto attivo sulle sfide del cambiamento climatico alla filiera vitivinicola nazionale.
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30/11/2022, 22:18 |
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Marco
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I tecnici del Triveneto: "Le corrette misure di prevenzione contro la flavescenza non sempre sono state praticate con tempestività ed accuratezza" Uve sane e di qualità, produzione in crescita in Trentino. Flavescenza in aumento nel Triveneto Le prospettive della vendemmia e la gestione della flavescenza dorata nel Triveneto sono i temi centrali della 15^ giornata tecnica della vite e del vino organizzata dalla Fondazione Mach che si è svolta oggi presso l'aula magna. Le prospettive della vendemmia e la gestione della flavescenza dorata nel Triveneto sono i temi centrali della 15^ giornata tecnica della vite e del vino organizzata dalla Fondazione Mach che si è svolta oggi presso l'aula magna.
Luciano Groff e Mario Malacarne del Centro Trasferimento tecnologico di FEM hanno presentato il quadro dell’annata viticola ed enologica del 2022 in Trentino che, nonostante un andamento climatico estremo, è risultata più che soddisfacente per la quantità prodotta (+13% rispetto al 2021, +8% rispetto alla media dell’ultimo decennio) e ottima per la qualità.
L’evento, moderato dal dirigente del Centro Trasferimento Tecnologico, Claudio Ioriatti, è stato un importante momento di condivisione dei dati dell’attività di monitoraggio svolta dai servizi fitosanitari sui diversi territori e un aggiornamento sulle sperimentazioni portate avanti dalla Fondazione Mach e dalle Università di Verona e Udine. Il quadro della situazione attuale della flavescenza dorata nel Triveneto è stato descritto, con i dati dei monitoraggi del 2022 e l’andamento storico, dai responsabili dei servizi fitosanitari, Lorenza Tessari per la Provincia autonoma di Trento, e Stefano Endrizzi per la Provincia autonoma di Bolzano, Sergio Carraro per il Veneto e Pierbruno Mutton per il Friuli Venezia Giulia. Dalle relazioni è emerso, in generale, che in questi ultimi anni la malattia è aumentata sia come diffusione che come incidenza, con casi gravi, evidenziati soprattutto laddove le corrette misure di prevenzione (estirpazione delle piante sintomatiche ed i trattamenti insetticidi) non sempre sono state praticate con tempestività ed accuratezza. In tutti i territori le misure adottate si basano da una parte sull’estirpo tempestivo delle viti sintomatiche alla prima comparsa dei sintomi e dall’altro su un’ancora più attenta gestione della lotta al vettore. Per quest’ultimo aspetto la relazione di Alberto Gelmetti e Daniel Bondesan si è concentrata, dopo un report generale sulla situazione fitosanitaria del vigneto Trentino nel 2022, sull’importanza di una corretta distribuzione degli insetticidi portando dei risultati sperimentali condotti in FEM sulla bagnatura e sulla modalità di trattamento con atomizzatore su pergola. Dal Veneto sono stati, inoltre, presentati i risultati delle prove di confronto tra diversi insetticidi per il controllo dell’insetto vettore della flavescenza dorata, condotte da Nicola Mori e collaboratori, mentre dal Friuli Venezia Giulia, con l’intervento di Francesco Pavan, è stata sottolineata l'importanza di considerare la malattia come un problema territoriale nell’impostare le strategie di lotta contro S. titanus.
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15/12/2022, 17:19 |
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Marco
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Ieri presso FEM, e in diretta sul canale youtube, il punto sulla annata olivicola 2022 3^ Giornata olivicola, focus su produzione e prospettive in Trentino, Nord Italia e Slovenia Operatori e tecnici del comparto olivicolo del nord Italia e della Slovenia hanno partecipato alla Fondazione Edmund Mach alla terza giornata tecnica olivicola per fare il punto sui problemi che l’olivicoltura presenta in queste regioni produttive e sulle prospettive per il 2023. L'evento, giunto alla sua terza edizione, è organizzato dalla Fondazione Edmund Mach in collaborazione con l’Università degli studi di Verona, l'Agenzia Regionale per lo Sviluppo Rurale del Friuli Venezia Giulia e l'Istituto Agrario e Forestale di Nova Gorica in Slovenia. Introdotto dai saluti del direttore generale FEM, Mario Del Grosso Destreri e moderato da Lanfranco Conte, presidente della Società Italiana per lo Studio delle Sostanze Grasse, l'incontro ha presentato un resoconto della stagione produttiva 2022, con un focus sull’andamento dei principali fitofagi e patogeni, sulla necessità di ridurre e ottimizzare gli interventi fitosanitari, sulle corrette pratiche agronomiche, cercando di fornire risposte territoriali e precise agli olivicoltori.
Presso la FEM la 3^ Giornata olivicola [ FEM] Dati sulla produzione di olive e olio in Italia e in Trentino Il 2022, nel centro-nord Italia, si conferma un’annata che ha visto un aumento della produzione di olio rispetto al 2021, all'opposto nel sud Italia si è verificato un netto calo della produzione. La produzione nazionale complessiva di olio nel 2022 ha visto una riduzione del 37% circa, attestandosi sulle 208.000 tonnellate. In Trentino la produzione di olive è stata elevata e si attesta sulle 2.975 tonnellate; anche la produzione di olio è stata cospicua con 456 tonnellate e una resa media del 15,3%, più elevata rispetto al 2020 (12,7%). Per il comparto olivicolo provinciale è stata un'annata caratterizzata da una prolungata siccità nei primi mesi dell’anno e da un’estate molto calda e asciutta, che però non ha compromesso la produzione in quanto quasi tutta l’area olivicola è dotata di una moderna e capillare rete di distribuzione dell’acqua irrigua. Fortunatamente il gran caldo ha frenato lo sviluppo della mosca olearia che in primavera era iniziato in modo molto aggressivo. Un’attenta strategia di gestione dell’insetto ha permesso poi di contenere, senza particolari problemi, questa avversità che ha trovato il suo massimo sviluppo proprio nel periodo della raccolta.
L'alternanza sotto la lente di FEM In questi ultimi anni si sono manifestate delle alternanze molto importanti, con picchi di elevate e basse produzioni, non conosciute in passato. La FEM sta studiando questo fenomeno per capire le cause e per poterle contrastare con delle pratiche agronomiche adeguate. Dai primi dati ottenuti dalla sperimentazione di campo si evidenzia come la potatura gioca sicuramente un ruolo importante nel garantire degli accrescimenti annui in grado di garantire la produzione l’anno successivo (Stefano Pedò – FEM).
Contro la mosca olearia risulta efficace la cattura massale Nell’Alto Garda trentino la mosca olearia ha trovato le condizioni climatiche ideali e rappresenta uno degli insetti più temuti dall’olivicoltore in quanto sviluppandosi all’interno delle olive può determinare ingenti danni alla produzione e riduzione della qualità dell’olio. Si è osservato che gli evidenti cambiamenti climatici degli ultimi anni, con l’aumento della frequenza di inverni miti e poco piovosi, favoriscono lo svernamento di popolazioni elevate della mosca dell’olivo. Per questo motivo può risultare strategico attuare una cattura massale della mosca olearia su vaste superfici. Infatti, gli olivicoltori seguendo le indicazioni tecniche di FEM, con l'adozione di questi dispositivi su ampie superfici dal 2020, come prima esperienza in Italia, confermano che la strategia della cattura massale deve essere adottata già dai mesi primaverili (Michele Morten – FEM).
Contro le tignole rodiscorza asportazione e distruzione dei rami colpiti Il tema delle tignole rodiscorza che ha interessato tutto il nord d’Italia è stato illustrato dall’Università di Verona. La presenza di tali specie è conosciuta da tempo ma solo recentemente (2018) ne è stata osservata l’associazione con l’olivo. Le larve di questi lepidotteri hanno la capacità di nutrirsi del legno vivo creando delle ferite che possono portare al disseccamento con seguente morte di intere branche o rami. La lotta si basa attualmente sull’asportazione e distruzione dei rami colpiti. Data la difficoltà di individuare i danni causati dalla larva e l’inefficacia del controllo chimico, sono in fase di sperimentazione l’utilizzo di sistemi di Attract and kill (Federico Marangoni, Nicola Mori – Università di Verona).
Occhio di pavone, dai danni alla difesa L'occhio di pavone (Cicloconio) è la più importante malattia fungina dell’olivo. I danni che può manifestare si evidenziano con la caduta precoce delle foglie infette che porta a una riduzione della funzione vegetativa della pianta, con conseguente riduzione della differenziazione delle gemme a fiore e calo della produzione dell’anno successivo. La caduta delle foglie può compromettere non solo il raccolto dell'anno con un danno che può arrivare anche alla perdita dell’80% della produzione, ma anche, in caso di gravi infestazioni su varietà sensibili (ad esempio la Bianchera), la completa defogliazione che può pregiudicare la vita stessa della pianta. Al fine del contenimento di questa patologia è importante considerare la scelta del terreno d’impianto, la scelta varietale, i corretti sesti di impianto, la gestione della chioma (potature, concimazioni) e la corretta modalità di distribuzione dei prodotti fitosanitari (Gianluca Gori, ERSA - Agenzia Regionale per lo Sviluppo Rurale del Friuli Venezia Giulia - Marko Devetak - Istituto Agrario e Forestale di Nova Gorica).
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03/02/2023, 17:54 |
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Pubblicato il 13° Rapporto del Centro Trasferimento Tecnologico Servizi, corsi e consulenza per il mondo agricolo: tutti i numeri nel nuovo Rapporto FEM Oltre mille aziende clienti in Italia e all'estero, più di 15 mila utenti registrati alla piattaforma per la formazione e la messaggistica tecnica, oltre 450 mila mail inviate al mondo agricolo, più di 3000 partecipanti ai corsi di aggiornamento per frutticoltori, 29 mila campioni sottoposti ad analisi chimiche e microbiologiche con oltre 10 mila analisi di controllo vitienologiche, 765 microvinificazioni, 1.180 contatti per la consulenza zootecnica, 3.982 analisi pre e post raccolta, 4846 analisi di diagnosi fitopatologica, 18.930 rilievi fisiologici e nutrizionali nei vigneti. Sono alcuni dati del rapporto annuale del Centro Trasferimento Tecnologico, fresco di stampa, che raccoglie le relazioni tecnico-scientifiche curate dai tecnologi e tecnici sulle principali attività svolte nel 2021. Locandina web sul rapporto 2021 del Centro Trasferimento Tecnologico sulle attività della Fondazione Edmund Mach per il mondo agricolo [ FEM] Il numero completa l'intensa attività di comunicazione e formazione della Fondazione Edmund Mach per il mondo agricolo articolata in notiziari, avvisi tecnici, incontri e convegni, monografie, corsi in aula destinati a migliaia di utenti. Il rapporto 2021 si compone di 33 contributi. Tra i temi affrontati rientrano l'annata fitosanitaria frutticola e viticola, la gelata eccezionale del 2021, l'accreditamento del laboratorio di diagnostica fitopatologica, il punto della situazione sulla flavescenza e moria del melo, il controllo biologico della Drosophila suzukii, le attività condotte nell'ambito della praticoltura, i risultati di alcune sperimentazioni in ambito enologico, ma anche della birra e della distillazione, per arrivare agli aspetti ambientali come le api e l'ambiente, il monitoraggio dei laghi e le nuove specie rinvenute. Dal rapporto emerge che il Centro eroga servizi professionali e di laboratorio a 1.272 aziende clienti in Italia e all'estero, conta 15.160 utenti registrati alla piattaforma per la formazione e la messaggistica tecnica, con 829 avvisi tecnici inviati via mail per le varie colture per un totale di 456.898 mail inviate, 705 avvisi via sms per un totale di 256.153 sms inviati al mondo agricolo. Tra i dati significativi della formazione per adulti emergono 3.085 partecipanti ai corsi di aggiornamento per frutticoltori, 13 corsi per il rilascio dell'autorizzazione all'acquisto e uso dei prodotti fitosanitari per 433 iscritti e 2.795 partecipanti ai corsi di rinnovo in modalità “formazione a distanza”. Per quanto riguarda i dati sui servizi e le attività si segnalano anche 79 sperimentazioni del centro di saggio, 225.450 visite alle pagine del sito di agrometeorologia e 245.251 accessi all’app MeteoFEM, 21.415 accessi ai modelli previsionali, 137.013 sms di allerta gelate primaverili, 219 analisi di qualità biologica dei corsi d'acqua, 52 prelievi di campioni nelle pescicolture. Accanto a questi dati nel volume sono messi in evidenza le pubblicazioni e i riconoscimenti, i prodotti editoriali, gli eventi organizzati, le docenze e le tesi discusse, le affiliazioni a società scientifiche e accademiche, come la partecipazione ai comitati e gruppi di lavoro. La pubblicazione è visualizzabile sul sito FEM https://ctt.fmach.it/Divulgazione/Rappo ... o-CTT-2021
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06/02/2023, 18:44 |
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L’assessore Zanotelli: sostenibilità e contrasto alle fitopatie. Domande a partire dal 16 febbraio Frutteti, aiuti per 1,6 milioni di euro destinati ai rinnovi Prosegue anche per il 2023 il sostegno della Giunta provinciale al programma pluriennale di rinnovi varietali del melo. Su proposta dell’assessore provinciale all’agricoltura Giulia Zanotelli, con due diversi provvedimenti l’esecutivo ha approvato uno stanziamento del valore complessivo di 1,6 milioni di euro (1,5 milioni per le cooperative e 100mila euro destinati alle singole aziende). “In questo modo intendiamo dare continuità ai programmi di rinnovo varietale, tramite l'estirpo di frutteti con più di 10 anni e il successivo impianto con nuove varietà più resistenti. Favoriamo dunque lo sviluppo di una frutticoltura sempre più sostenibile e il contrasto delle fitopatie” spiega Zanotelli. In capo alle aziende che richiedono il contributo, è previsto il requisito di regolarità rispetto all'estirpo di piante che presentino sintomi derivanti da organismi nocivi.
Gli aiuti provinciali puntano dunque a sostenere i piani di ristrutturazione degli impianti frutticoli di mele, sia per le cooperative e per gli organismi associativi del settore frutticolo, sia per le aziende agricole. Gli aiuti, concessi nel rispetto della soglia massima prevista dagli Orientamenti comunitari, sono pari al 40% della spesa ammissibile; l'importo minimo della spesa ammissibile a contributo è di 3.000 euro, mentre la spesa massima prevista è pari a 90.000 euro. Le domande possono essere presentate, a partire da giovedì 16 febbraio 2023 e fino al 31 marzo 2023, esclusivamente con modalità telematica mediante l'accesso al portale https//srt.infotn.it.
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10/02/2023, 18:24 |
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Marco
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Il Trentino a Fruit Logistica, obiettivo nuovi mercati Si è concluso oggi a Berlino Fruit Logistica, Salone leader a livello globale del settore dei prodotti ortofrutticoli freschi, che in questa edizione 2023 ha registrato la presenza di 2610 espositori da 92 paesi, distribuiti su una superficie maggiore anche rispetto al periodo pre-pandemia, e una partecipazione di visitatori nelle aspettative degli organizzatori. Un segnale sicuramente incoraggiante per un settore che si è trovato ad affrontare non poche criticità legate principalmente alla catena di approvvigionamento, all’inflazione, ai rallentamenti nel flusso di merci e all’aumento dei costi dell’energia. Tematiche che nelle tre giornate sono state affrontate nei diversi eventi in programma con i più importanti attori chiave ed esperti del settore. Anche il Trentino si è presentato alla vetrina berlinese dell’ortofrutta che ha visto la partecipazione, tra gli altri, dei Consorzi Melinda, La Trentina, Sant’Orsola e di Apot, l’Associazione Produttori Ortofrutticoli Trentini, con il coordinamento e il supporto di Trentino Marketing. "Le nostre imprese hanno portato a Berlino il valore del modello cooperativo e le eccellenze del nostro territorio, sia per la qualità delle produzioni, sia per l'innovazione sostenibile, grazie a scelte strategiche che favoriscono il risparmio energetico e riducono l'impatto ambientale. La Provincia autonoma di Trento continua a garantire il proprio sostegno per valorizzare il settore, a beneficio dei produttori, dei consumatori e del territorio stesso", ha commentato l'assessore all'agricoltura Giulia Zanotelli.
Una presenza che ha consentito alle realtà trentine del settore di rinnovare contatti e consolidare relazioni con circa 150 clienti da oltre 40 paesi, soprattutto di porre le basi per nuovi, futuri progetti su importanti mercati come Sudamerica e Far East. L’interesse di quanti hanno visitato lo stand del Trentino, allestito su uno spazio di 315 mq, non ha riguardato solo il prodotto fresco, ma si è esteso a tutti i prodotti trasformati. Risparmio energetico, qualità dell’ambiente, ottimizzazione delle produzioni, i settori delle iniziative presentate a Berlino dal Trentino
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12/02/2023, 20:43 |
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