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Provincia Autonoma di Trento
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Marco
Sez. Supporto Didattico
Iscritto il: 13/03/2008, 19:23 Messaggi: 68638 Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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Giovedì 18 novembre alla FEM rassegna nazionale dei vini Piwi Per la 1^ rassegna nazionale sui vini "resistenti" 91 vini in gara e 56 aziende Grande adesione da parte del mondo vitivinicolo alla prima rassegna, a livello nazionale, dei vini "resistenti" ovvero i vini prodotti con almeno il 95 per cento di uve provenienti da varietà PIWI (PilzWiderstandsfähig). L'evento è organizzato dalla Fondazione Edmund Mach e si articolerà in due giornate: il 18 novembre la valutazione dei vini a cura di una qualificata commissione di esperti e il 2 dicembre il seminario e la cerimonia pubblica di premiazione a cui interverrà anche il presidente dell' Organizzazione internazionale della vite e del vino (OIV), prof. Luigi Moio. Le aziende vitivinicole iscritte al concorso sono 56 e provengono da tutta Italia mentre i vini in gara sono 91. "Quest’iniziativa rappresenta un ulteriore passo, importante, della Fondazione Edmund Mach nella direzione della valorizzazione dei vini resistenti -spiega il presidente FEM, Mirco Maria Franco Cattani-. L'esperienza maturata a San Michele in questi decenni nell'ambito del miglioramento genetico della vite, la messa a punto di varietà tolleranti alle malattie fungine già a disposizione dei viticoltori, l'attenzione sempre maggiore verso il comparto delle uve resistenti, che stanno guadagnando costantemente interesse nel panorama viticolo ed enologico italiano; tutto questo, unito alle competenze scientifiche e tecniche sviluppate ed accresciute in anni di sperimentazioni e approfondimenti hanno consentito di pervenire alla promozione del concorso rivolto a questi particolari vini e ad ideare questa manifestazione che intende porsi quale primo significativo stimolo per intraprendere con decisione la strada della viticoltura sostenibile. La presenza, inoltre, di un ospite di eccezione come il prof. Moio presidente dell’OIV alla cerimonia di premiazione costituisce un elemento concreto dell’interesse più ampio in ambito internazionale per quest’ambito della produzione viticola oltreché di prestigio per questo appuntamento". I vini partecipanti saranno valutati da una commissione composta da 30 esperti selezionati tra enologi, enotecnici, giornalisti, sommelier e ricercatori afferenti al mondo agroalimentare, attraverso una valutazione finalizzata non solo a definire un mero punteggio, ma anche ad attribuire parametri descrittivi ai vini presenti in ogni singola categoria. La degustazione presso la Sala Versini al Palazzo Ricerca e Conoscenza avverrà nella giornata di giovedì 18 novembre, mentre giovedì 2 dicembre, in diretta streaming, in aula magna si terranno il seminario tecnico e la cerimonia di consegna dei premi ai vincitori, alla presenza del prof.Luigi Moio presidente dell'OIV, Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino, nonchè professore di Enologia presso l'Università di Napoli e direttore dell'Istituto di Scienza della Vigna e del Vino, con un intervento dal titolo "Il futuro del vino nell'era della sostenibilità". I vini concorreranno nelle seguenti categorie: rossi, bianchi, bianchi a macerazione prolungata Orange, spumante metodo classico bianchi, spumante metodo classico Rosè, spumante metodo classico Charmat bianchi, spumante metodo charmat Rosè, vini frizzanti con fondo, vini da uve soggette ad appassimento.
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16/11/2021, 15:44 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
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Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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Il 23 novembre alle 14 in diretta streaming la cerimonia di consegna dei brevetti ai nuovi imprenditori agricoli 58 nuovi imprenditori agricoli: martedì la consegna dei brevetti Martedì 23 novembre, alle ore 14, in aula magna, si terrà l’evento di chiusura del corso di formazione organizzato dalla Fondazione Edmund Mach per 58 giovani imprenditori agricoli che hanno terminato il percorso formativo 2019-2021 ottenendo la certificazione di brevetto. Nella stessa occasione avrà inizio anche la 21^ edizione del corso per giovani imprenditori agricoli per 63 giovani aspiranti attentamente selezionati tra 100 richiedenti. All’incontro, che si terrà in diretta streaming sul canale youtube FEM, interverranno il direttore generale Mario Del Grosso Destreri, il dirigente del Centro Istruzione e Formazione, Manuel Penasa, il coordinatore del corso, Paolo Dalla Valle.
All’incontro, che si terrà in diretta streaming sul canale youtube FEM, interverranno il direttore generale Mario Del Grosso Destreri, il dirigente del Centro Istruzione e Formazione, Manuel Penasa, il coordinatore del corso, Paolo Dalla Valle.
Il percorso formativo è rivolto ai giovani di età compresa tra 18 e 40 anni che intendono insediarsi in agricoltura, e quindi ottenere il premio di primo insediamento in azienda agricola, ma che non sono in possesso di un titolo di studio rilasciato da una scuola superiore o da un’università di carattere agrario. L’obiettivo è garantire l’acquisizione di una serie di competenze mirate alla corretta gestione di un’azienda agricola ed il conseguimento del brevetto professionale di imprenditore agricolo. Dall’anno di attivazione (1986) ad oggi, il corso per la qualificazione professionale dei giovani imprenditori agricoli ha registrato circa 2500 frequentanti. Un dato molto importante che emerge è che l’85% dei frequentanti ha concretizzato il proprio progetto aziendale in agricoltura. Per quanto riguarda il corso in partenza (63 giovani) il 30 per cento è rappresentato da donne, il 10 per cento risulta già insediato in agricoltura, il 65% ha una età inferiore ai 30 anni, il 15 % ha una laurea e ben il 55 per cento un diploma di scuola superiore. Inoltre, va sottolineato che ormai più del 50 per cento degli interessati risulta diplomato/laureato in ambiti diversi da quello dell’agricoltura.
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19/11/2021, 15:23 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
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Tonina: "Il Trentino ormai da anni lavora puntando con decisione sulla qualità e sulla sostenibilità" Bilancio positivo per la Cantina sociale di Avio “Il mondo della cooperazione in questi anni sta garantendo risultati positivi, che sono il frutto di un lavoro che guarda alla qualità e alle eccellenze del nostro territorio. Il risultato della Cantina è dovuto in primis ai soci viticoltori che con professionalità e impegno garantiscono la produzione delle uve conferite, ma anche alla Cantina stessa e a tutti i suoi dipendenti e collaboratori, e infine a Cavit per il suo impegno eccezionale nella commercializzazione. L'ottimo risultato e il bilancio positivo sono il frutto poi anche di un lavoro straordinario sui temi legati alla sostenibilità che il mondo della cooperazione trentina da anni sta perseguendo”. E' stato con queste parole che il vicepresidente e assessore provinciale all'urbanistica, ambiente e cooperazione, Mario Tonina è intervenuto ieri sera ad Avio, per l'assemblea annuale della Cantina sociale, portando anche i saluti del presidente Maurizio Fugatti e dell'assessore all'agricoltura Giulia Zanotelli.
Nel corso dell'assemblea il presidente della Cantina, Lorenzo Libera, ha illustrato il bilancio. Nonostante i problemi causati dal Covid, Cavit ha ottenuto un ottimo risultato commerciale nell’esercizio 2020/2021 proprio per la forza dei propri marchi commerciali largamente distribuiti nella grande Distribuzione Organizzata, dove si è potuto dare una più che adeguata risposta alla forte crescita della domanda. Il peso, la consolidata presenza e la forza dei prodotti Cavit, distribuiti nel canale asporto, hanno ampiamente consentito all’azienda di compensare le inevitabili perdite avute con le linee dedicate alla ristorazione. Il sensibile aumento delle vendite è accompagnato da un incremento dell’utile netto di circa 6,5 milioni di euro e da un'ottima valorizzazione dei vini conferiti dalle Cantine socie, conferimento che alla chiusura dell’esercizio risulta superiore all’80% del piano conferimenti. L’ottima performance di Cavit si è riflessa sui risultati economici della Cantina Sociale di Avio, che registrano un incremento del 10% del prezzo a quintale delle uve, oltre che a migliorare nettamente la resa economica ad ettaro. Positivi anche i dati della vendemmia 2020 che sarà ricordata per l’ottima produzione e per il clima favorevole che ha accompagnato gran parte del periodo vegetativo della vite, contraddistinto da una bella primavera e da un inizio estate mite e asciutto.
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06/12/2021, 16:28 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
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Oggi alla FEM la 14^ giornata tecnica della vite e del vino con l'assessore PAT Zanotelli Monitoraggi a tappeto in Trentino per la flavescenza e vini di grande qualità Si è svolta oggi, presso l'aula magna, con una ottantina di partecipanti e un centinaio di persone collegate in diretta streaming sul canale youtube, la 14^ Giornata tecnica della vite e del vino organizzata dalla Fondazione Edmund Mach, nel corso della quale si è fatto il punto sull'andamento stagionale e sulla qualità delle produzioni viticole ed enologiche che per il 2021 risulta ottima. E' stato affrontato l'importante tema dei giallumi della vite per i quali quest'anno l'incidenza è in leggero calo, ma si riscontrano dei focolai in Trentino in alcune zone con fasi epidemiche. Focus inoltre sul Black rot, malattia fungina che si sta affacciando sul territorio provinciale e sul tema viticoltura e apicoltura. Infine, la presentazione di "Pianta 9", il vino prodotto dalla cantina della FEM con le uve Ecoiasma, vitigno messo a punto dall'attività di miglioramento genetico della FEM e resistente alla botrite. L'incontro è stato aperto dall'assessore provinciale all'agricoltura, Giulia Zanotelli e dal direttore generale FEM, Mario Del Grosso Destreri. Sono seguiti gli interventi del dirigente del Centro Trasferimento Tecnologico, Claudio Ioriatti, e le relazioni dei tecnici della Fondazione. Durante l'incontro è intervenuto anche il Consorzio Vini del Trentino in riferimento al monitoraggio dei giallumi, e l'ERSA Friuli Venezia Giulia per quanto riguarda il Black rot.
"Sul problema della flavescenza - ha spiegato l'assessore Giulia Zanotelli - stiamo lavorando ormai da mesi grazie anche alla elaborazione di un Piano condiviso con tutti i soggetti del mondo agricolo trentino. Accanto al costante monitoraggio è richiesta una responsabilità molto forte, da parte degli stessi imprenditori agricoli. Questo è un punto fondamentale. Con FEM e i soggetti del mondo agricolo stiamo ragionando in prospettiva sulle azioni da implementare. All'interno della manovra di bilancio abbiamo stanziato delle risorse, che però andranno a interessare coloro che responsabilmente hanno seguito le indicazioni provenienti dal mondo tecnico e scientifico". Il direttore generale, Mario Del Grosso Destreri ha evidenziato l'importanza di questo appuntamento giunto alla sua 14esima edizione, frutto di un intenso lavoro dei tecnici impegnati sul territorio e nei laboratori. "Un lavoro che quest'anno - ha evidenziato- sotto l'impulso dell'Assessorato e del coordinamento del Dipartimento agricoltura ha ritrovato un rinnovato spirito unitario con cui affrontare queste tematiche, che risultano centrali per preservare il territorio e la qualità delle produzioni agricole trentine".
In Trentino l’incidenza media di piante con sintomi di giallumi è in leggera diminuzione rispetto al 2020, ma la situazione nei diversi distretti viticoli non è omogenea. Come ha evidenziato Alberto Gelmetti ci sono alcune zone, soprattutto Alto Garda, Trento, Vallagarina e Valsugana, dove la Flavescenza dorata è in una fase epidemica. Nei vigneti con alta densità dell’insetto, in cui le viti con sintomi sono state eliminate solo a fine stagione, la fitoplasmosi si è diffusa rapidamente superando, anche in soli due anni, il 20% d’incidenza. L’eliminazione delle piante alla comparsa dei sintomi risulta quindi fondamentale. Dal 2020 anche il Consorzio Vini del Trentino affianca FEM nel monitoraggio e per realizzare tale progetto, ha sottolineato Stefano Rizzi, è stata istituita un’apposita task-force di agronomi con uno specifico software per supportare le attività di monitoraggio e gestire i dati provenienti dai controlli in campo. Quest’ultima applicazione è stata resa disponibile anche alle cantine associate, le quali hanno contribuito a loro volta al progetto dedicando ulteriori tecnici all’attività di monitoraggio. Nel 2021 gli ettari di vigneto trentino monitorati sono 4.797 (47% della superficie vitata provinciale). Le piante sintomatiche rilevate e segnalate con apposito nastro sono state in totale 57.184. La varietà più sensibile alla patologia si conferma lo Chardonnay, con una media di 34 piante sintomatiche rilevate per ettaro monitorato. Andamento fitosanitario: sotto controllo peronospora e odio, mal dell'esca in crescita Maurizio Bottura e Stefano Corradini hanno fatto il punto sull'andamento fitosanitario, reso possibile dal fatto che FEM gestisce una rete di circa 100 stazioni agro-meteorologiche con una serie storica di rilevazioni che va dai 20 ai 40 anni, che permette di elaborare alcune analisi meteo-climatiche. Dal punto di vista fitosanitario l’annata non è stata tra le più complicate. Infatti la primavera fredda e il mese di giugno caldo e secco non hanno favorito lo sviluppo di infezioni di peronospora e oidio aggressive. Al contrario, la botrite ha destato qualche preoccupazione soprattutto a fine luglio, poi il clima favorevoli (praticamente 40 giorni senza pioggia) ha garantito una maturazione ottimale dell'uva. Il mal dell’esca evidenzia un trend in costante aumento. Vendemmia 2021: grande qualità dei vini Mario Malacarne e Luciano Groff hanno evidenziato che la vendemmia 2021 è stata di grande qualità; le uve sono state raccolte con una gradazione zuccherina medio alta e la vendemmia delle varietà Pinot grigio e Chardonnay, comprese le basi spumante, si è caratterizzata per un ottimo rapporto zuccheri/acidità, dando luogo a vini di ottima sapidità e freschezza. Black rot: sotto osservazione Alta Valsugana per Chardonnay e Müller Thurgau Come ha evidenziato Sandro Bressan dell'ERFSA Friuli Venezia Giulia il Black rot della vite per la viticoltura del nord-est rappresenta la terza malattia per importanza da controllare nei vigneti. Flavio Mattedi e Daniele Prodorutti hanno spiegato che la malattia fungina è stata riscontrata dell’Alta Valsugana e in altre zone viticole della provincia, soprattutto per le varietà Chardonnay e Müller Thurgau. In campo gli organi colpiti nell’annata precedente, tralci, viticci e soprattutto grappoli mummificati vanno asportati e bruciati per ridurre l’inoculo. Api e viticoltura Paolo Fontana e Valeria Malagnini hanno evidenziato il ruolo positivo degli apoidei nella raccolta del polline di vite e del ruolo che essi hanno per l’impollinazione della vite, anche se questa è prevalentemente anemofila. Sono stati evidenziati dei dati che mettono in evidenza la convivenza tra api e viticoltura che deve essere per forza positiva cercando di mettere in atto le azioni necessarie per evitare gli impatti degli insetticidi sui pronubi. Nel vigneto la biodiversità deve essere considerata sia un indice di sostenibilità che una risorsa agronomica per la gestione di molti organismi potenzialmente dannosi alla vite. Per questi motivi la gestione fitoiatrica dei vigneti deve essere molto oculata e puntare sempre più sulla tutela della biodiversità. Pianta 9, nasce il vino frutto dell'attività di ricerca FEM Infine è stato presentato il nuovo vino prodotto dall'azienda agricola FEM "Pianta 9" che nasce dal vitigno Eco Iasma 1 ottenuto dal Centro Ricerca e Innovazione mediante incrocio tra Teroldego e Lagrein. La nuova selezione è stata iscritta al Registro Nazionale delle Varietà di Vite nel 2014, risulta tollerante alla botrite e ai marciumi del grappolo e spicca per un’elevata concentrazione del colore. Da diversi anni le nuove varietà brevettate sono a disposizione degli operatori attraverso il Consorzio Innovazione Vite dei Vivaisti Trentini. Il nuovo vino è stato denominato Pianta 9, come veniva chiamato in fase sperimentale dagli dai ricercatori FEM: fila 1- pianta 9, ovvero il posizionamento dell’incrocio nel campo prova durante le prime fasi di selezione.
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14/12/2021, 18:23 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
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Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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L’assessore Zanotelli: “Valorizziamo un’attività in costante crescita e apprezzata dagli ospiti e dai trentini” Enoturismo, gli standard di qualità definiti dal regolamento Gli ospiti che scelgono il Trentino come meta di vacanza, oltre che i trentini, guardano con sempre maggiore attenzione all’enoturismo. Calici di nettare bianco, rosso o spumante per apprezzare gusti e profumi del territorio e per conoscere la tradizione dell’attività vitivinicola, che sta riscuotendo curiosità e interesse da parte di un pubblico sempre più eterogeneo. “L’Amministrazione provinciale riconosce e promuove l’enoturismo come un ventaglio di attività che hanno il pregio di far conoscere al mercato il settore attraverso la valorizzazione delle produzioni vitivinicole espressione del nostro territorio” sono le parole dell’assessore provinciale all’agricoltura Giulia Zanotelli, che ha proposto oggi in sede di Giunta un regolamento ad hoc. “Attraverso questo documento – specifica Zanotelli – abbiamo definito le modalità e le condizioni per lo svolgimento delle iniziative di carattere didattico, culturale e ricreativo per la promozione di una tradizione che rappresenta un settore economico in crescita. In questo modo garantiamo l’alta qualità del servizio”.
Il regolamento approvato dall'esecutivo definisce i requisiti per l’esercizio delle attività enoturistiche, compresi quelli concernenti la formazione e l’aggiornamento (con cadenza almeno triennale) degli operatori in materia di accoglienza, servizio, marketing e promozione dei prodotti trentini, storia del territorio e delle produzioni locali. Tra gli standard minimi di qualità, è previsto lo svolgimento annuale o stagionale dell'attività almeno tre giorni in settimana, l'esposizione e la distribuzione alla clientela del materiale informativo e la degustazione del vino all'interno delle cantine effettuata con i calici. L'attività enoturistica può essere svolta nell'ambito della cantina anche nei locali adibiti alla trasformazione (purché questa non sia in corso) oppure in spazi all'aperto adeguatamente attrezzati. È stata introdotta inoltre la possibilità di vivere l’esperienza della vendemmia didattica.
Per favorire la conoscenza del territorio e delle sue caratteristiche, la Provincia potrà mettere a disposizione - anche mediante i propri enti strumentali - materiale promozionale, didattico e informativo da fornire agli ospiti dell’enoturismo, nonché di realizzare o sostenere attività di promozione di questo settore.
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17/12/2021, 13:22 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
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Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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Tutti i numeri 2020 delle attività di trasferimento tecnologico contenuti nel 12° Rapporto Consulenza e servizi, 13 mila utenti registrati e 400 mila mail inviate al mondo agricolo L'intensa attività di comunicazione e formazione della Fondazione Edmund Mach per il mondo agricolo articolata in notiziari, avvisi tecnici, incontri e convegni, monografie, corsi in aula e video tutorial destinati a migliaia di utenti, si completa di un nuovo numero del rapporto annuale del Centro Trasferimento Tecnologico, che raccoglie le relazioni tecnico-scientifiche curate dai tecnologi, ricercatori e tecnici sulle principali attività svolte nel 2020. Il Centro eroga servizi a 1020 aziende in Italia e all'estero, conta 13.707 utenti registrati alla piattaforma per i servizi e la messaggistica tecnica, 870 avvisi tecnici inviati via mail per le varie colture per un totale di 412.659 mail inviate, 596 avvisi via sms per un totale di 195.256 sms inviati al mondo agricolo. Tra i dati significativi della formazione per adulti emergono 3142 partecipanti ai corsi di formazione permanente per frutticoltori, 23 corsi per il rilascio e il rinnovo dell'autorizzazione all'acquisto e uso dei prodotti fitosanitari con 689 partecipanti e 316 ore di formazione. “Il rapporto 2020 si compone di cinquanta contributi, che trattano i vari temi oggi all’attenzione del mondo agricolo trentino e non solo, essendo la FEM da quasi un secolo e mezzo, ente di consolidata fama internazionale, offrendo riflessioni utili anche per quanti, ad esso estranei, desiderino conoscere e approfondire alcuni aspetti che lo caratterizzano e che sono di sicuro interesse per la vita di tutti - spiega il presidente FEM, Mirco Maria Franco Cattani - E’ la sintesi di un lavoro che, anno dopo anno, dal 1874, è finalizzato al miglioramento delle pratiche agricole, all’approfondimento dei temi connessi e con esse alle condizioni di vita di tutti, essendo l’agricoltura un’attività imprescindibile e insostituibile per l’uomo". Nella prefazione il dirigente Claudio Ioriatti spiega che il volume completa l'attività di comunicazione del Centro perseguita con vari strumenti utilizzati per diffondere sul territorio aggiornamenti tecnici e indicazioni operative, "dando il giusto risalto alla moltitudine di iniziative poste in atto dal personale del Centro". Per quanto riguarda i dati sui servizi e le attività si segnalano 28 mila campioni sottoposti ad analisi chimiche e microbiologiche, con 14mila analisi di controllo vitienologiche, 729 microvinificazioni, 1180 contatti per la consulenza zootecnica, 2237 analisi pre e post raccolta, 6920 analisi di diagnosi fitopatologica, 19.203 rilievi fisiologici e nutrizionali. E ancora 74 sperimentazioni del centro di saggio, 573.643 visite alle pagine del sito di agrometeorologia, 23.273 accessi ai modelli previsionali, 41.571 sms di allerta gelate primaverili, 279 analisi di qualità biologica del suolo, 108 analisi di qualità biologica dei corsi d'acqua, 54 prelievi di campioni nelle pescicolture, 134 analisi chimiche sulle biomasse, 1363 riconoscimenti di apoidei. Accanto a questi dati sono messi in evidenza le pubblicazioni e i riconoscimenti, i prodotti editoriali, gli eventi organizzati, le docenze e le tesi discusse, le affiliazioni a società scientifiche e accademiche, come la partecipazione ai comitati e gruppi di lavoro. La pubblicazione, che si affianca al Report del Centro Ricerca e Innovazione,e all'Annuario del Centro Istruzione e Formazione, è scaricabile dal sito www.fmach.it/CTT .
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13/01/2022, 19:35 |
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Marco
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Le domande andranno presentate entro il prossimo 28 febbraio Apicoltura, bando dedicato a formazione e innovazione Formazione, assistenza e innovazione. Ammonta a 135.600 euro il valore complessivo dei fondi europei e statali dedicati al miglioramento delle condizioni della produzione e della commercializzazione dei prodotti dell’apicoltura in Trentino nell’annualità 2021-2022. Un’iniziativa nell’ambito del sottoprogramma apistico provinciale, approvato dalla Giunta nel 2019. L'esecutivo ha stabilito - su proposta dell'assessore Giulia Zanotelli - i termini del bando per la concessione dei finanziamenti dedicati ad enti, apicoltori, produttori apistici e forme associate nell’annualità 2021-2022. Le domande andranno presentate al Servizio agricoltura della Provincia entro il prossimo 28 febbraio.
Tra le azioni finanziabili figurano i corsi di aggiornamento e la formazione tecnica degli apicoltori, l'assistenza tecnica, nonché l'acquisto delle attrezzature (smielatori, maturatori, invasettatrici, produzione di fogli cerei, ecc.) per l'allestimento di piccoli laboratori, e le campagne di campionamento finalizzate all'applicazione di strategie di lotta alle malattie caratterizzate da basso impatto chimico degli alveari. Confermato anche l'acquisto di arnie "antivarroa" e con sistemi di trattamento termico e l'acquisto di macchine, attrezzature e materiali vari per l'esercizio del nomadismo. E' inoltre previsto il finanziamento di sistemi di monitoraggio e controllo da remoto degli alveari, utili per avere informazioni in tempo reale sull'attività delle api, sulle condizioni degli alveari e sull'andamento meteorologico. Una specifica azione riguarda poi la presa in carico di spese per le analisi chimico-fisiche, melissopalinologiche (riconoscimento dei pollini per risalire all'origine botanica e geografica del miele), dei residui e dei contaminanti, analisi che saranno incrementate e che si accompagneranno a controlli sulla veridicità di quanto dichiarato in etichetta. Previste, infine, misure di sostegno per il ripopolamento del patrimonio apistico attraverso il finanziamento dell'acquisto di sciami ed api regine (sottospecie Apis mellifera e Apis mellifera carnica); con l'obiettivo di ridurre l'importazione di api da altre zone con i relativi rischi sanitari e di ibridazione incontrollata. È infine previsto un sostegno finanziario per l'acquisto di arniette di fecondazione, apidea, incubatrici, kit traslarvo ecc. da parte degli apicoltori che producono api regine e famiglie.
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21/01/2022, 17:05 |
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Marco
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La stazione di monitoraggio aerobiologico FEM rileva pollini di nocciolo, ontano e cipresso Pollini in anticipo, riprende il bollettino FEM La Fondazione Edmund Mach segnala l'avvio precoce di una nuova stagione pollinica e riprende la pubblicazione del bollettino settimanale che fino ad ottobre descriverà l’andamento dei pollini fornendo utili informazioni alla popolazione sensibile per la gestione del rischio di esposizione a pollini allergenici. In seguito alle temperature miti di inizio anno la stazione di monitoraggio aerobiologico rileva, con circa un mese di anticipo rispetto alla media degli anni precedenti, pollini di nocciolo, ontano e cipresso: sono queste le piante che in Trentino fioriscono per prime e che per la struttura dei loro fiori rilasciano in aria grandi quantità di pollini allergenici. Gli arbusti di nocciolo sono ampiamente diffusi in Trentino fino ai 1700 m s.l.m., soprattutto nel sottobosco delle foreste di latifoglie ed aghifoglie, ma anche come piante coltivate. Gli ontani invece sono arbusti o alberi che prediligono gli ambienti umidi, come le sponde dei fiumi, e le prime specie a fiorire sono gli ontani neri e bianchi (Alnus glutinosa e A. incana). I cipressi, alberi sempreverdi, sono spesso utilizzati a scopo ornamentale e particolarmente presenti nella parte meridionale della provincia, dove il clima mite ne favorisce la crescita; tra questi, il cipresso dell’Arizona (C. arizonica), dalla chioma argentata, è la prima specie a fiorire, e la responsabile dei pollini di cipresso rilasciati in aria a inizio stagione. Il bollettino è consultabile sul sito pollini.fmach.it e presso le farmacie trentine, sui social FEM (Facebook, Twitter, Instagram), per posta elettronica iscrivendosi alla newsletter Bollettino dei pollini, via SMS inviando qpol al 3351019034, chiamando la segreteria telefonica di Meteotrentino allo 0461 238939.
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28/01/2022, 15:01 |
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Marco
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Chiudono il 4 marzo le preiscrizioni al percorso di studi attivato dall’Università dell’Insubria in collaborazione con FEM, MUSE e Istituto Oikos Parte il 2° Master per professionisti della comunicazione per la fauna, l'ambiente e il paesaggio Dopo il successo della prima edizione riparte il Master di primo livello "Fauna e Human Dimension" - professionisti della comunicazione per la Fauna, l'Ambiente e il Paesaggio, organizzato dall’Università degli Studi dell’Insubria (Varese), in collaborazione con la Fondazione Edmund Mach, il MUSE - Museo delle Scienze e l’Istituto Oikos (Milano). Il percorso didattico è mirato alla formazione di figure professionali altamente qualificate, in grado di lavorare con competenza ed efficacia nella divulgazione in ambito naturalistico e ambientale. Il master, a numero chiuso per un massimo di 30 partecipanti, prenderà il via online a fine marzo. Le preiscrizioni sono aperte e chiuderanno il 4 marzo. Il master si rivolge sia a chi fa comunicazione e intende sviluppare e approfondire conoscenze in ambito naturalistico, sia a chi già possiede questo background formativo ma vuole acquisire gli strumenti necessari per operare professionalmente nel campo della divulgazione. Il punto di forza del Master è nel connubio fra lezioni teoriche e attività pratiche. Un percorso estremamente dinamico dove si apprende e si sperimenta col supporto di docenti e professionisti della comunicazione accuratamente selezionati dal Comitato Scientifico-Didattico del Master. Le attività pratiche si svolgeranno a partire da maggio 2022, con una settimana al mese di esercitazioni svolte con il coinvolgimento di professionisti della comunicazione della natura, dell’agricoltura e del paesaggio, in contesti di assoluta eccellenza, fra Trentino e Lombardia. I numeri del Master «Fauna HD» 1500 ore complessive di attività pari a 60 CFU, distribuite su un anno: 152 ore di lezioni frontali; 320 ore di formazione con esercitazioni pratiche; 16 ore di formazione sulla sicurezza. Le restanti ore sono previste come impegno personale dello studente, tra studio individuale e stesura dell’elaborato finale. Il percorso è strutturato su 2 Moduli Base e 4 Moduli di Attività Pratiche Caratterizzanti. Il percorso per conseguire il Diploma del Master si completa con un tirocinio della durata di 180 ore e la presentazione di una tesi finale. Per Info e iscrizioni http://uagra.uninsubria.it/master-faunahd
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02/02/2022, 14:01 |
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Marco
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Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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Giovedì 17 febbraio, alle ore 16, incontro tecnico rivolto agli operatori del comparto olivicolo del nord Italia e della Slovenia Olive, calo produttivo del 2021: confronto tra le regioni produttive del nord est e la Slovenia Per il comparto olivicolo il 2021 è stata un'annata caratterizzata da un’alternanza di produzione che ha interessato tutte le regioni del nord Italia e la Slovenia. In Trentino i quasi 1500 olivicoltori dell’Alto Garda hanno prodotto, su una superficie di circa 500 ettari, 169,7 tonnellate di olive, rispetto alle 3.962,3 tonnellate del 2020, con una resa in olio del 13,43% per un totale di 22,8 tonnellate. I fattori che hanno comportato questa notevole riduzione di prodotto sono allo studio della Fondazione Edmund Mach che sta mettendo a punto un piano di studio per poter attuare strategie di contrasto. Il tema dell'alternanza della produzione, che ha interessato anche l'annata 2019, è al centro dell'incontro in programma giovedì 17 febbraio, alle ore 16, sul canale youtube della Fondazione Edmund Mach, un incontro alla sua seconda edizione che vedrà confrontare le regioni produttive del nord est italiano e della Slovenia sulla annata olivicola appena conclusa e sulle prospettive per il 2022. Il convegno è organizzato in collaborazione tra Fondazione Edmund Mach, Associazione Interregionale Produttori Olivicoli, Centro di Sperimentazione e Assistenza Agricola di Albenga, Associazione Interprovinciale Produttori Olivicoli Lombardi, ERSA Agenzia Regionale per lo Sviluppo Rurale del Friuli Venezia Giulia, Istituto Agrario e Forestale di Nova Gorica – Slovenia. Nasce con l'obiettivo di presentare un resoconto finale del lavoro eseguito durante la stagione produttiva 2021, ma vuole dare luogo anche un confronto sui problemi che l’olivicoltura presenta, sull’andamento dei principali patogeni, sulla necessità di ridurre e ottimizzare gli interventi fitosanitari, sulle corrette pratiche agronomiche, cercando di fornire risposte territoriali e precise agli olivicoltori. La collaborazione tra enti che condividono le stesse problematiche proseguirà anche in futuro, mettendo reciprocamente a disposizione le proprie esperienze e conoscenze per affrontare le sfide dell’olivicoltura in modo coordinato, anche secondo quanto richiesto dal Green Deal europeo. La giornata tecnica, aperta dal Direttore generale FEM, Mario Del Grosso Destreri, sarà moderata dal prof. Lanfranco Conte, presidente della Società Italiana per lo Studio delle Sostanze Grasse che presenterà brevemente l’annata olivicola 2021 in Italia e nell’area mediterranea. Organizzata dal Centro Trasferimento Tecnologico FEM, sarà visibile al seguente link www.youtube.com/fondazionemachsc Annata olivicola nelle regioni produttive Nord Italia e Slovenia Giovedì, 17 Febbraio 2022 ore 16:00 2a Giornata tecnica PROGRAMMA 16.00 Saluti di apertura 16.10 L’annata olivicola 2021 in Italia e nell’area mediterranea Lanfranco Conte, SISSG Società Italiana per lo Studio delle Sostanze Grasse 16.20 Pratiche agronomiche per ridurre l’alternanza di produzione Stefano Pedò, Centro Trasferimento Tecnologico, Fondazione Edmund Mach Enzo Gambin, AIPO Associazione Interregionale Produttori Olivicoli Gianluca Gori, ERSA - Agenzia Regionale per lo Sviluppo Rurale 16.40 Mosca olearia: l’esperienza del nord Italia e nuove modalità di contenimento in Slovenia Giovanni Minuto, Centro di sperimentazione e assistenza agricola -Albenga, AIPOL Associazione Interprovinciale Produttori Olivicoli Lombardi Marko Devetak, Istituto Agrario e Forestale di Nova Gorica / Kmetijsko Gozdarskizavod Nova Gorica 17.10 Cascola fisiologica e cascola parassitaria: strategie per la loro limitazione Paolo Zani, AIPOL Associazione Interprovinciale Produttori Olivicoli Lombardi Giovanni Minuto, Centro di sperimentazione e assistenza agricola -Albenga, AIPOL Associazione Interprovinciale Produttori Olivicoli Lombardi 17.30 Fitofagi emergenti e impatto sull’olivo: cimice asiatica ed Euzophera spp. Livia Zapponi, Centro Ricerca e Innovazione, Fondazione Edmund Mach Deborah Madernini, AIPOL Associazione Interprovinciale Produttori Olivicoli Lombardi 17.50 Patologie e difesa in raccolta e post-raccolta Antonio Volani, AIPO Associazione Interregionale Produttori Olivicoli Matjaž Jančar, Istituto Agrario e Forestale di Nova Gorica / Kmetijsko Gozdarskizavod Nova Gorica 18.10 Discussione 18.30 Conclusione Moderatore: prof. Lanfranco Conte
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10/02/2022, 13:45 |
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