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Provincia Autonoma di Trento 
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La FEM ha coordinato il gruppo internazionale che ha decodificato il codice genetico del pero Bartlett identificando circa 37.400 geni
Decifrati i 17 cromosomi del pero: un altro grande successo della ricerca FEM

Dopo vite, melo, fragola, Drosophila suzukii, Plasmopara viticola e abete bianco, arriva un altro importante successo targato Fondazione Edmund Mach: la decodifica completa dei 17 cromosomi del genoma del pero, cultivar Bartlett.
La FEM ha coordinato il team internazionale di esperti che ha appena pubblicato questo importante risultato, una risorsa fondamentale per lo studio del pero negli anni a venire, sulla rivista GigaScience.
Una prima versione più frammentata del genoma era stata realizzata qualche anno fa nell’ambito di un gruppo di ricerca in cui era presente FEM, ma ora il lavoro è molto più completo e ha permesso di decifrare la struttura di tutti i 17 cromosomi che risultano così identificati con più precisione. L’attività di ricerca, finanziata in parte anche dalla Provincia autonoma di Trento, conferma l’alto grado di ripetitività di questo genoma e riporta una altissima corrispondenza con il genoma di melo e pero asiatico, individuando circa 37.400 geni codificanti proteine

"Questo progetto - spiega il Presidente FEM, Andrea Segrè - è innanzi tutto un’ulteriore testimonianza dell'alto valore scientifico della ricerca nel settore della genomica che si realizza nei nostri laboratori, nonché del network internazionale in cui siamo inseriti. Il pero non solo è una coltura di rilevanza nazionale ma anche è stata molto diffusa in passato sul nostro territorio e potrebbe rappresentare in futuro un’ulteriore ricchezza ampliando la biodiversità produttiva del Trentino. Inoltre questo studio ci ha permesso di acquisire delle conoscenze tecnico-scientifiche che poi possiamo trasferire su altre specie di rilevanza economico-agricola del nostro territorio".
Il team internazionale guidato dalle unità di biologia computazionale e genomica strutturale del Centro Ricerca e Innovazione FEM ha incluso ricercatori provenienti da importanti realtà come l’Università di Ghent (Belgio), Università della California Davis (USA), l’Institute for Plant and Food Research (Nuova Zelanda), l’INRA (Francia), l’Università di Tubingen (Germania), l’Università di Wageningen (Olanda) e, per l’Italia, il CREA.
Il pero riveste una grande importanza fra le colture frutticole a livello nazionale con una superficie di quasi 30 mila ettari, e che vede l’Emilia Romagna come principale regione di coltivazione. La coltura del pero nelle zone di fondovalle ha rappresentato per la frutticoltura trentina una realtà di tutto rispetto, progressivamente ridimensionata a favore del melo. Nelle aziende della Fondazione sono in corso da anni alcune prove sperimentali, anche per questa specie frutticola, in cui si approfondiscono alcune tematiche legate allo studio delle forme di allevamento e alla produttività di alcune combinazioni di varietà e portinnesto.
“Il lavoro, durato due anni, è partito grazie ad un rapporto stretto di collaborazione con l'Università della California (Davis), dove due delle dottorande della scuola di dottorato FEM hanno effettuato un periodo di post-doc – spiegano i ricercatori-. Presa la decisione di affrontare questo lavoro di sequenziamento abbiamo contattato i vari partner per proporre la collaborazione e così abbiamo realizzato questo consorzio dedicato al sequenziamento ed assemblaggio del genoma del pero europeo”. Lo sforzo dei ricercatori si è avvalso delle più moderne tecnologie di sequenziamento ed assemblaggio per ricostruire la sequenza dei 17 cromosomi della cv. Bartlett con una qualità di gran lunga superiore a quanto non fosse disponibile in precedenza per questa importante pianta da frutto.
I dati sono disponibili e facilmente accessibili per l'intera comunità scientifica nel portale di riferimento per le rosacee, the Genome database for Rosaceae gestito dalla Washington State University oltre che sulla banca dati della rivista. (sc)

GigaScience
Assemblaggio del genoma di un doppio aploide di pero 'Bartlett' a livello cromosomico
Pseudo-chromosome length genome assembly of a double haploid ‘Bartlett’ pear (Pyrus communis L.)
Gareth Linsmith, Stephane Rombauts, Sara Montanari, Cecilia H Deng, Jean-Marc Celton, Philippe Guérif, Chang Liu, Rolf Lohaus, Jason D Zurn, Alessandro Cestaro, Nahla V Bassil, Linda V Bakker, Elio Schijlen, Susan E Gardiner, Yves Lespinasse, Charles-Eric Durel, Riccardo Velasco, David B Neale, David Chagné, Yves Van de Peer, Michela Troggio, Luca Bianco, Pseudo-chromosome–length genome assembly of a double haploid “Bartlett” pear (Pyrus communis L.), GigaScience, Volume 8, Issue 12, December 2019, giz138

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18/12/2019, 17:01
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L’assessore Segnana sul monitoraggio pesticidi: “Vogliamo aumentare la valenza scientifica dei controlli”

“Non c’è nessuna volontà di bloccare il progetto, ma al contrario di ampliarlo al fine di aumentarne la valenza scientifica”. Così l’assessore Segnana interviene sulla questione di un presunto passo indietro in relazione al monitoraggio dei pesticidi, sollevata dal consigliere provinciale Luca Zeni. “Il tema della possibile correlazione tra utilizzo di fitosanitari e salute della popolazione esposta riveste particolare interesse in Trentino - spiega l’assessore - data la vocazione agricola del territorio. L’ampio e diffuso utilizzo dei prodotti fitosanitari ha suscitato interesse anche nella popolazione, preoccupata in particolare per i possibili impatti sull’ambiente e sulla salute derivanti dall’uso intensivo in agricoltura di questi prodotti".

Per tale ragioni, nel corso degli anni l’Azienda Sanitaria provinciale ha dedicato particolare attenzione a questa tematica, svolgendo specifici approfondimenti. In relazione al progetto di ricerca varato alla fine della precedente legislatura che aveva come obiettivo la valutazione dell’incidenza dei rischi ambientali sullo stato di salute della popolazione residente in Trentino, va detto che di fatto tale ricerca non è mai stata avviata, perchè il Comitato etico dell’Apss e dell’ISS, a cui è stata sottoposta, ha manifestato forti perplessità sulla metodologia e sulla possibilità di raggiungere risultati utili ai fini della sanità pubblica, in quanto il campione di popolazione preso in esame riguardava solo persone fra i 60 ed i 70 anni ed inoltre il progetto concentrava tutte le attenzioni solo ed esclusivamente sul comparto della mela che non è sicuramente l’unico ad utilizzare prodotti fitosanitari in Trentino.

Pertanto – precisa l’assessore Segnana – d’intesa con l’Istituto Superiore di Sanità si è proposto di riformulare il progetto con una visione strategica più ampia rispetto al precedente. Si ritiene infatti di dover considerare complessivamente la tematica “Fitofarmaci e Salute”, allargando l’indagine anche al settore vinicolo e a quello dei piccoli frutti. L’obbiettivo principale del programma – conclude Segnana – è ovviamente la salute dei cittadini in relazione all’utilizzo dei fitofarmaci, ma altri obbiettivi sono anche la verifica dell’utilizzo di questi prodotti sul territorio, la corretta distribuzione dei prodotti e le indicazioni a salvaguardia dei punti critici ed eventuali proposte di mitigazione del rischio”.

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09/01/2020, 22:36
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Una ricerca condotta da FEM e Università di Reading conferma che la mela previene le malattie cardiovascolari
Mele e salute: meno colesterolo con due Renette Canada al giorno

Non una, ma due mele al giorno sono sufficienti a ridurre i livelli plasmatici di colesterolo, importante biomarcatore di patologie cardiovascolari. A rivelarlo è una ricerca condotta da Fondazione Edmund Mach di San Michele dell’Adige e Università di Reading (Regno Unito), in collaborazione con l’Università di Trento, che ha portato avanti uno studio umano di nutrizione da poco pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition.
La ricerca ha studiato l’effetto del consumo giornaliero di mele Renetta Canada coltivate in Trentino, una varietà particolarmente ricca di fibre e di proantocianidine, ovvero una classe di polifenoli con molti effetti benefici sulla salute, noti per la capacità di contrastare il colesterolo cattivo LDL e di promuovere così la salute cardiovascolare.
Lo studio ha coinvolto 40 soggetti volontari con lieve ipercolesterolemia ossia livelli leggermente alti di colesterolo nel sangue, che hanno partecipato allo studio di nutrizione clinica svoltosi presso la Hugh Sinclair Unit of Human Nutrition dell’Università di Reading (Regno Unito), consumando due mele al giorno, fornite dal Consorzio Melinda, per otto settimane o il succo di mela impoverito ovvero privato delle benefiche fibre e dei polifenoli antiossidanti, come controllo.

Al termine delle otto settimane i ricercatori hanno misurato vari parametri chiave per malattie cardiovascolari, inclusi la glicemia, l’insulinemia, la lipidemia e la funzionalità di vene e arterie. Le analisi hanno dimostrato una diminuzione significativa del 4% dei livelli di colesterolo totale e anche del cosiddetto “colesterolo cattivo LDL” dopo consumo cronico di mele.
Tale diminuzione, seppur moderata rispetto a quella ottenibile con farmaci mirati contro l’ipercolesterolemia, quali le statine, è comunque significativa e porta a considerare il consumo di alimenti sani, come la mela, un buon mezzo di prevenzione da malattie cardiovascolari. Lo stesso effetto non è stato riscontrato dopo l’assunzione di succo di mela impoverito.
Secondo i ricercatori autori di questo studio gli effetti benefici delle mele potrebbero essere legati, tra le altre cose, all’alto contenuto di fibre, un elemento che si perde spesso nella lavorazione delle mele per ottenere i succhi di frutta, ma anche ai polifenoli che probabilmente esplicano i loro effetti benefici interagendo con il microbiota intestinale, l’insieme di batteri residenti nel nostro intestino. Il Dipartimento qualità alimentare e nutrizione della Fondazione Edmund Mach, dotato di strumentazione all’avanguardia (ad es° intestino artificiale, metabolomica) per lo studio degli effetti del microbiota intestinale sul metabolismo umano, è impegnato a capire esattamente quali sono i nutrienti delle mela responsabili di questi effetti.
In Trentino la Renetta Canada è una varietà coltivata da secoli nelle Valli di Non e di Sole, dove ha trovato il suo habitat ideale, per questo oltre il 90% della produzione italiana è ottenuta in tale areale. Grazie a questa lunga storia, testimoniata da una nutrita serie di documentazioni, la varietà ha ricevuto nell’anno 2003 il riconoscimento della D.O.P. (Denominazione di Origine Protetta) da parte della Comunità Europea. Attualmente nelle valli del Noce è coltivata su circa 500 ettari, nei terreni più vocati situati tra i 400 e 700 m s.l.m.: in queste situazioni la Renetta C. esprime al meglio le sue caratteristiche (buccia leggermente rugginosa, ideale rapporto zuccheri/acidità, polpa morbida e profumata, ottima conservabilità). (sc)

The American Journal of Clinical Nutrition
Two apples a day lower serum cholesterol and improve cardiometabolic biomarkers in mildly hypercholesterolemic adults: a randomized, controlled, crossover trial

Athanasios Koutsos, Samantha Riccadonna, Maria M Ulaszewska, Pietro Franceschi, Kajetan Trošt, Amanda Galvin, Tanya Braune, Francesca Fava, Daniele Perenzoni, Fulvio Mattivi, Kieran M. Tuohy, Julie A Lovegrove

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16/01/2020, 18:49
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Fra le azioni anche la distribuzione di materiale divulgativo per far conoscere questo insetto

Contrasto alla cimice asiatica: il Piano è in fase avanzata di attuazione

"La Cimice asiatica è un parassita particolarmente dannoso per varie colture agrarie, in particolare quelle frutticole, pur essendo innocuo per uomo e animali - spiega l'assessore provinciale all'agricoltura, foreste, caccia e pesca, Giulia Zanotelli - proprio per questo lo scorso autunno abbiamo messo in campo uno specifico Piano di azione per il contrasto alla cimice asiatica che fornisce precise e puntuali indicazioni agli operatori agricoli e stabilisce misure coordinate". Alla tempestiva approvazione del Piano, elaborato dalla Provincia in collaborazione con la Fondazione Edmund Mach nell’ambito del processo partecipativo che ha coinvolto tutti gli attori del “Tavolo Verde”, stanno facendo seguito le diverse misure attuative.
Fra le altre cose, è in distribuzione il materiale divulgativo per far conoscere la cimice, i danni che arreca alle colture agricole, i disagi che provoca nei confronti della popolazione e per fornire le indicazioni utili per segnarla e limitarne gli impatti. "Il Piano - prosegue l'assessore Zanotelli - prevede appunto fra le azioni anche l'informazione e la sensibilizzazione della popolazione, perché questo insetto, essendo sensibile al freddo, durante l’inverno tende a trasferirsi in luoghi riparati, anche all’interno delle abitazioni, dove può causare notevoli disagi a causa del cattivo odore che emana. Il volantino che abbiamo predisposto insieme alla Fondazione Edmund Mach spiega come impedire l'accesso delle cimici alle case e fornisce indicazioni sulle corrette modalità per la sua cattura e distruzione. A breve - conclude l'assessore all'agricoltura - convocheremo il Tavolo di coordinamento previsto dal Piano, che coinvolge tutti i principali attori del settore agricolo provinciale per fare il punto sulla situazione e condividere i prossimi passi. Tutto ciò nella convinzione della necessità di fare sistema per affrontare in modo integrato questa emergenza che, come si sta già verificando in altre regioni, rischia di mettere a repentaglio interi comparti del settore agricolo".





Caratteristiche
Originaria della Cina e segnalata per la prima volta in Trentino nel 2016 in un frutteto vicino all'autostrada a nord di Trento, la cimice asiatica (Halymorpha halys) è un insetto che arreca notevoli danni alle colture agrarie, in particolare alle piante da frutto. Considerata la sua notevole capacità di moltiplicazione (le nostre stesse case ne sono sempre più "invase"), anche a causa della mancanza di insetti antagonisti, già dal 2018 sono stati rilevati i primi danni su melo, mentre il 2019 può essere definito come anno di vera emergenza.

Il Piano di azione
Il Piano d’azione provinciale approvato dalla Provincia per contrastane le diffusione, prevede una serie di misure per la lotta diretta all'insetto quali il monitoraggio, la difesa chimica, le reti anti-insetto, le pratiche agronomiche e il controllo biologico. La soluzione a medio-lungo termine è rappresentata dal controllo biologico attraverso l'azione di altri insetti presenti in natura per favorire e anticipare il raggiungimento di un equilibrio naturale. Nello specifico, è previsto l'allevamento e la distribuzione di parassitoidi alloctoni, quali Trissolcus japonicus e Trissolcus mitsukurii. Grazie al lavoro di monitoraggio condotto dai ricercatori della Fondazione Edmund Mach, è stato possibile rilevare per la prima volta la presenza sul territorio trentino delle due specie esotiche Trissolcus japonicus e Trissolcus mitsukurii. T. japonicus e T. mitsukurii, che rappresentano i due principali agenti di biocontrollo della cimice in Asia, e sono ora in corso tutte le attività per giungere in tempi celeri ai primi rilasci.

Misure di sostegno
Il Piano prevede una serie di misure a sostegno del reddito delle aziende agricole danneggiate e degli organismi associativi, ai quali si affiancheranno gli interventi che saranno messi in campo nel 2020 dalle Organizzazioni dei produttori e da Co.Di.Pr.A. attraverso il Fondo di solidarietà per danni da fitopatie, nonché attività di supporto tecnico agli agricoltori ed una campagna informativa e di comunicazione diretta a soggetti istituzionali, cittadini e agricoltori.
Per limitare i danni sia della Drosophila Suzukii, che ha già causato rilevanti danni a carico delle imprese agricole, sia della cimice asiatica, in attuazione del Piano, la Giunta ha già attivato un bando che consenta alle imprese agricole di coprire parte dei costi sostenuti per l'acquisto di reti. Dal 10 dicembre al 20 febbraio 2020 gli agricoltori non associati ad organizzazioni di produttori potranno presentare domanda per ottenere dalla Provincia un contributo per l'acquisto e la posa di reti di protezione e le Organizzazione di produttori hanno previsto un intervento analogo nei rispettivi programmi operativi con risorse a totale carico del bilancio della Comunità europea.

Materiale informativo
Sul fronte dell’informazione e della sensibilizzazione da parte delle strutture tecniche della Provincia e della Fondazione Edmund Mach è stato predisposto materiale divulgativo, destinato sia alle aziende agricole, sia alla popolazione, per fornire indicazioni tecniche coerenti con il Piano e informazioni di base rispetto allea presenza di questo insetto e alle sue interferenze con le attività dell’uomo.

Conosciamole meglio
•le cimici asiatiche si nutrono di piante, non causano danni diretti all’uomo e agli animali;
•se rimangono all’aperto difficilmente sopravvivono alle basse temperature invernali quindi in autunno si concentrano in gran numero in punti riparati, anche nelle abitazioni, dove passano l’inverno in una sorta di letargo;
•come tutte le cimici, se disturbate, emettono odore sgradevole.

Impedire l'ingresso nelle case:
•utilizzare reti antinsetto o zanzariere per ostruire i punti di possibile entrata quali finestre (anche dei sottotetti), prese d’aria, comignoli, ecc.
•sigillare crepe e fessure e tutti gli accessi che consentono il passaggio delle cimici.

Come eliminarle:
•utilizzare strumenti di pulizia che emettono vapore per stanare le cimici annidate nelle fessure;
•utilizzare l’aspirapolvere per raccogliere le cimici che si trovano in posti più accessibili.
•le cimici raccolte non vanno liberate all’esterno per evitare che si riparino in altri edifici e che la primavera successiva ritornino a danneggiare le piante; il miglior modo per eliminarle è immergere il contenitore in cui sono state raccolte in una bacinella d’acqua saponata per qualche minuto, il sapone impedisce loro di galleggiare causandone il rapido annegamento.

Le cimici morte vanno poi smaltite con i rifiuti organici.
L’uso di insetticidi per uso domestico è sconsigliato poiché tali prodotti sono poco efficaci e necessitano di ripetute applicazioni. Il loro uso è assolutamente da evitare negli ambienti ad uso abitativo in quanto possono essere pericolosi per le persone.

App BugMap
Si può segnalare la presenza della cimice asiatica tramite l'App BugMap, realizzata dalla Fondazione Edmund Mach. L'App può essere scaricata gratuitamente da App Store e Google Play Store.

Per informazioni
Servizio agricoltura - Provincia autonoma di Trento: tel. 0461 494985, mail serv.agricoltura@provincia.tn.it
Fondazione Edmund Mach: mail info.ctt@fmach.it

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21/01/2020, 16:44
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Estratto del regolamento del concorso che valorizza le produzioni enologiche di territorio: vitigni autoctoni o interpretazioni territoriali di vitigni internazionali

4° Concorso “ENOtecnico valorizzazione VINIterritorio”

La Fondazione Edmund Mach organizza nell'ambito del Corso Enotecnico il IV Concorso “ENOtecnico valorizzazione VINI territorio” che si terrà a San Michele all'Adige nelle giornate di giovedì e venerdì 2 e 3 aprile 2020 dalle ore 9.00 dalle 17.00.
La manifestazione è stata autorizzata come Concorso Ufficiale dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF). É alla sua quarta edizione e viene riproposta sulla base dell'ottimo successo ottenuto nelle edizioni precedenti.

Il IV Concorso organizzato dal Centro Istruzione Formazione si presenta come opportunità per valorizzare e promuovere la qualità dei vini: Teroldego Rotaliano DOP, Trentino DOP Merlot, Trentino DOP Traminer aromatico, Alto Adige Südtirol DOP Merlot Alto Adige Südtirol DOP Gewürztraminer e loro peculiarità territoriali. I vini delle aziende partecipanti saranno valutati da esperti enologi, enotecnici, sommelier e giornalisti del settore sia locali che provenienti dal resto d'Italia.

Si propone allo stesso tempo come opportunità didattica per gli studenti del Corso Enotecnico per iniziare a prendere confidenza con i vini prodotti nel territorio Trentino - Alto Adige/Südtirol e con le aziende produttrici. Gli studenti potranno osservare come gli esperti del settore enologico valutano i vini e a loro volta essere guidati nelle degustazioni al fine di acquisire una corretta metodica di attribuzione di un valore ai vini del territorio per arrivare un domani a conoscere i grandi vini autoctoni territoriali oppure i vitigni internazionali che trovano una loro espressione di tipicità nel territorio Trentino Alto atesino.
Possono partecipare al Concorso le partite di vino delle denominazioni sopra, già imbottigliate per le annate sotto indicate con i seguenti quantitativi minimi imbottigliati di almeno 1000 bottiglie da 0,75 litri. Le partite di vino saranno suddivise nelle seguenti categorie al fine della valutazione al concorso enologico:

Teroldego Rotaliano DOP vendemmia 2017
Trentino DOP Traminer aromatico vendemmia 2019
Trentino DOP Traminer aromatico vendemmie 2018 e precedenti
Südtirol – Alto Adige DOC Gewürztraminer vendemmia 2019
Südtirol – Alto Adige DOC Gewürztraminer vendemmie 2018 e precedenti
Trentino DOP Merlot vendemmie 2019 – 2018
Trentino DOP Merlot vendemmie 2017 e precedenti
Südtirol – Alto Adige DOP Merlot vendemmie 2019 – 2018
Südtirol – Alto Adige DOC Merlot vendemmie 2017 e precedenti

Le aziende che intendono partecipare al Concorso possono reperire tutte le informazioni necessarie da Andrea Panichi andrea.panichi@fmach.it presso Fondazione Mach, Istituto Agrario di San Michele all'Adige, coordinatore di questa iniziativa. La partecipazione al Concorso è gratuito e pertanto non richiede il versamento di alcun contributo economico. Le prime tre posizioni per ogni singola categoria in Concorso saranno premiate e la proclamazione dei vincitori per ogni singola categoria in Concorso avrà luogo presso lo stand FEM al Vinitaly di Verona edizione 2020.

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24/01/2020, 19:50
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Il Trentino a “Fruit Logistica”

Le sfide future dell’agricoltura trentina, ma anche Pac, sostenibilità, ricerca e innovazione, ricambio generazionale e fitopatie sono state al centro del momento di confronto con gli operatori del settore che l’assessore provinciale all’agricoltura ha avuto a Berlino, nell’ambito di “Fruit Logistica”, fiera internazionale dedicata ai prodotti freschi e alla fornitura che si tiene nella capitale tedesca dal 5 al 7 febbraio e che ha visto la partecipazione di APOT, Melinda, la Trentina e Sant’Orsola.
“Un’importante occasione – ha evidenziato l’assessore– per far conoscere le produzioni trentine e il nostro territorio e anche per consolidare i rapporti commerciali oltre che per confrontare le produzioni trentine con quelle di altri paesi e dei diretti concorrenti e per esaminare problematiche che oggi toccano il mondo agricolo a livello locale, nazionale, europeo e internazionale. Ringrazio gli agricoltori trentini per l’importante lavoro che svolgono sia a vantaggio della qualità e salubrità delle produzioni che nella promozione del nostro territorio. Sottolineo l’importanza di fare squadra per sostenere il Trentino come un vero e proprio sistema”.

L’evento di Berlino, con oltre 3.000 espositori da tutto il mondo, richiama migliaia di visitatori proponendo una panoramica completa su tutte le ultime novità sul prodotto fresco, come ortaggi, frutta, erbe, fiori, funghi, e sulla fornitura, come sistemi tecnici, impianti, materiali, tecnologie, logistica e servizi. Per il settore ortofrutticolo, anche trentino, rappresenta l’opportunità di farsi conoscere a livello internazionale e anche realizzare nuove collaborazioni commerciali.

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07/02/2020, 8:49
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Oggi a Cles agricoltori delle valli del Noce a raccolta per la 23 esima Giornata tecnica
Oltre 300 frutticoltori a Cles per l’aggiornamento tecnico su cimice, sicurezza e alternative al glifosate

Grande partecipazione di frutticoltori, questa mattina, a Cles per la 23a edizione della giornata tecnica “La frutticoltura delle Valli del Noce” organizzata dalla Fondazione Edmund Mach. Più di trecento agricoltori sono intervenuti all’auditorium del Liceo Russell di Cles e oltre 100 persone hanno seguito la diretta streaming sul canale youtube della FEM.
Cimice asiatica, sicurezza in campagna, gestione dell’erba lungo il filare al controllo delle malerbe nel frutteto con i risultati di prove sperimentali con prodotti alternativi/complementari al glifosate sono stati i principali temi affrontati nel corso dell’appuntamento ormai consolidato nel calendario eventi FEM, organizzato dal Centro Trasferimento Tecnologico in collaborazione con il Consorzio Melinda e APOT.

L’assessore all’agricoltura, foreste, caccia e pesca, intervenuta in apertura, ha ricordato le tappe che hanno portato alla costituzione del piano cimice, il primo a livello nazionale. Se tutto andrà bene e l’iter autorizzativo sarà completato, in primavera si potrà procedere al lancio in pieno campo dell’insetto antagonista della cimice asiatica, anche se una situazione di equilibrio non potrà essere raggiunta in poco tempo ma ci vorrà qualche anno.
In riferimento alla cimice asiatica l’appello ai cittadini lanciato da FEM per la raccolta degli insetti ha visto fino ad oggi la consegna di oltre 3000 esemplari che serviranno a riprodurre la vespina samurai in attesa del completamento dell’iter burocratico relativo all’autorizzazione del rilascio in pieno campo. I tecnici però raccomandano di: applicare sul coperchio del barattolo dei forellini per far passare l'aria o chiudere il vasetto semplicemente con una carta da cucina assorbente ed elastico; se si pensa di non portarle subito (<24H) mettere comunque della verdura (un fagiolino) o frutta (un pezzo di mela), ed un batuffolino di cotone impregnato di acqua (da ribagnare quando asciutto); evitare di ammassarne troppe (in un barattolo non più di 5-6; in una scatola di scarpe anche una trentina).

Seguono gli argomenti affrontati nel corso della giornata tecnica moderata da Tommaso Pantezzi, responsabile dell’Ufficio frutticoltura e piccoli frutti.
PUNTO SU CIMICE ASIATICA. Il gruppo operativo sulla cimice sta lavorando incessantemente ed è rappresentato nei tavoli nazionali in cui si stanno mettendo a punto i criteri di scelta dei siti, le modalità di rilascio e la verifica dell’efficacia in vista dell’autorizzazione al rilascio di T. japonicus in un programma di lotta biologica classica. Grazie all’ampia esperienza maturata da FEM nel settore della lotta biologica (si ricorda la lotta al cinipide del castagno, recente predisposizione di un impianto di quarantena si sta preparando, con investimenti in professionalità e strutture, per mettere a punto ed applicare il biocontrollo della cimice asiatica con efficacia e su vasta scala già nei prossimi mesi.
Sui metodi di contenimento sono state esposte le modalità con cui è stata affrontata la problematica in Emilia Romagna, dove la cimice asiatica è presente da diversi anni. Anche in questa regione si stanno predisponendo tutte le azioni utili agli allevamenti di T. japonicus o vespa samurai.
Il settore della consulenza FEM ha fornito indicazioni riguardo al controllo e contenimento delle cimici per l’anno 2020. La presenza di cimici autoctone è stata più rilevante in media e alta Val di Non mentre la cimice asiatica si trovava prevalentemente in bassa Val di Non in prossimità delle aree boscate e lungo i corsi d’acqua. I metodi di contenimento possibili sono di tipo agronomico, meccanico, chimico e biologico. I tecnici raccomandano di sfalciare frequentemente il cotico erboso nel ed in prossimità del frutteto, adottare una potatura e una concimazione che evitino eccessi di vigoria della pianta per limitare l’infestazione delle cimici. I sistemi di chiusura degli impianti con reti sono possibili ma generalmente hanno dei limiti di applicazione negli areali frutticoli del Trentino.
SICUREZZA E VIBRAZIONI. Si è parlato anche di sicurezza con la presentazione dei risultati di una indagine svolta negli ultimi anni che ha fornito interessanti indicazioni per ridurre i rischi per
gli operatori esposti alle vibrazioni. Si è ritenuto opportuno avviare un’attività di misurazione delle vibrazioni e del rumore allo scopo di creare un’apposita banca dati dalla quale gli agricoltori possano attingere gratuitamente i dati necessari per il completamento della loro valutazione dei rischi. Per tale scopo è stata attivata una convenzione tra UniMilano, Inail di Trento, APSS e FEM che ha effettuato direttamente le misurazioni in campo su circa un centinaio di trattrici agricole tra le più rappresentate nel territorio provinciale, accoppiate ad atomizzatori trainati oppure portati.
CONTENIMENTO ERBA. Il tema del contenimento dell’erba lungo il filare che risulta importante per evitare la concorrenza verso acqua e sostanze nutritive, sfavorire lo sviluppo di alcuni insetti e funghi e facilitare le operazioni colturali. L’uso del diserbo meccanico –spiegano i tecnici- è vantaggioso. Per contenere l’erba sono a disposizione macchine che sfruttano calore, vapore, acqua in pressione ma non esiste la macchina “ideale”. La gestione delle infestanti sul filare può essere condotta con il solo taglio dell’erba su impianti adulti e terreni fertili mentre la lavorazione dell’interfila è da preferire nei terreni poveri e impianti giovani.
ALTERNATIVE AL GLIFOSATE. Ultimo argomento le alternative al glifosate. Negli ultimi anni nelle aziende sperimentali la Fondazione Mach ha condotto attività sperimentali con lo scopo di trovare molecole o strategie che permettano la sostituzione o quantomeno la riduzione dell’impiego di glifosate. Tra le molecole impiegate ci sono diversi prodotti anti-germinello, ma anche alcuni graminicidi e spollonanti. E’ stato evidenziato come attraverso l’impiego di più molecole si possono ottenere dei risultati positivi.

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11/02/2020, 20:28
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L’iniziativa sarà animata da degustazioni, showcooking e un convegno scientifico. Obiettivo: promuovere il biologico trentino nel mercato tedesco e internazionale

Il Trentino protagonista alla fiera Biofach in Germania, con sette eccellenze del territorio

Oltre 50 mila visitatori attesi, 3.500 espositori e una popolarità in continua crescita. La fiera Biofach di Norimberga si conferma tra i maggiori eventi al mondo del settore biologico, ambito sempre più caro al Trentino. Con un ricco programma di iniziative e la presenza di sette imprese, il sistema trentino della trasformazione bio si presenta al mercato tedesco e internazionale con oltre 40 prodotto biologici di qualità. La fiera, inaugurata oggi e in corso fino a sabato, vede la presenza di uno stand dedicato al sistema Trentino dove gli operatori economici, i giornalisti e gli influencer del settore potranno degustare i formaggi, l’olio, il vino e i prodotti derivati dalle mele, oltre a partecipare a showcooking dedicati ai piatti della tradizione. Sarà proposto, inoltre, un momento di approfondimento scientifico frutto della collaborazione con Fondazione Edmund Mach e il C3A (Centro Agricoltura Alimenti Ambiente), con la presenza di Andrea Segrè. Quella di quest’anno è la seconda volta del Trentino a Biofach e rientra tra le iniziative messe in campo da Trentino Sviluppo rivolte alle imprese che si occupano di trasformazione di prodotti biologici sul territorio, un settore in crescita e sempre più sinergico.

Il biologico trentino cresce. Lo fa mantenendo saldo il suo legame con la tradizione del territorio e con la qualità che contraddistingue i suoi prodotti. I dati dell’Ufficio per le Produzioni Biologiche (Servizio Politiche Sviluppo Rurale – Dipartimento Agricoltura, Foreste e difesa del suolo PAT) evidenziano come in dieci anni il numero di operatori bio sia passato da 350 a 1309. Un trend che ha spronato lo sviluppo di un vivace settore di trasformazione che va dagli snack di mela al vino bio. Da qui la scelta da parte di Trentino Sviluppo, in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento, di promuovere una serie di iniziative rivolte alle imprese del settore, che comprendono la formazione, la realizzazione e condivisione di analisi economiche specializzate nel settore e la partecipazione a fiere specializzate. Dopo la positiva esperienza del 2019, il sistema trentino ha scelto quindi di tornare a Biofach, evento tra i maggiori al mondo in cui le imprese trentine possono promuoversi verso il mercato tedesco e internazionale. Sono sette le imprese presenti nello spazio espositivo (Stand 4-141): ADChini, Bauer, Lucia Maria Melchiori, F.lli Pisoni Azienda Agricola, Pojer & Sandri Azienda Agricola, Melinda e Oliocru. A queste si sommano LatteTrento, coinvolta in una attesa degustazione di Trentingrana Bio, e altri otto imprenditori che, grazie ad un apposito tour promosso da Trentino Sviluppo, potranno visitare la fiera e valutare così una partecipazione più strutturata nella prossima edizione.

Con un programma di spessore, il Trentino punta a promuovere il territorio sui media tedeschi, ma anche ad attrarre gli operatori commerciali internazionali, a coinvolgerli in incontri B2B e stringere così nuove partnership commerciali. Lo stand Trentino sarà animato in tutte le giornate della fiera dagli incontri con le imprese e dalle degustazioni. Molto attesi i momenti di showcooking alla scoperta dei piatti della tradizione trentina, con la partecipazione del cuoco della Val di Sole e noto youtuber Davide Zambelli e la conduzione dell’esperto Francesco Gubert. Grazie alla collaborazione con Fondazione Edmund Mach e il C3A (Centro Agricoltura, Alimenti e Ambiente, di Università di Trento e Fondazione Mach), Biofach ospiterà il convegno scientifico “Tecnologie e strategie per il controllo delle specie invasive aliene nell’ecosistema agricolo biologico” con la partecipazione di Gianfranco Anfora, professore di Entomologia dell’Università di Trento, Ilaria Pertot, direttrice del C3A e Andrea Segrè, Presidente della Fondazione Edmund Mach.

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12/02/2020, 16:09
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Giovedì 27 febbraio dalle 8.30 alle 12 presso l’aula Magna FEM a San Michele all'Adige
7a Giornata piccoli frutti: gestione sostenibile, difesa e controllo biologico

Giovedì 27 febbraio, alle 8.30, a San Michele all’Adige, presso l’aula magna della Fondazione Edmund Mach, è in programma la settima edizione della Giornata tecnica dei piccoli frutti in cui saranno illustrate a produttori e tecnici del settore alcune esperienze condotte sia nell’ambito della gestione agronomica sia in quello della difesa fitosanitaria verso alcuni insetti.



L’incontro promosso dal Centro Trasferimento Tecnologico FEM approfondirà le prospettive che si aprono nella lotta biologica con le recenti modifiche legislative in ambito nazionale. Inoltre verranno trattati alcuni sviluppi metodologici utilizzabili per il miglioramento genetico della fragola e sarà presentata la realtà produttiva del Piemonte che ormai rappresenta un tassello importante del settore dei piccoli frutti a livello italiano.
La giornata vedrà la partecipazione dell’assessore provinciale all’agricoltura, foreste, caccia e pesca, e sarà trasmessa in streaming su www.youtube.com/fondazionemach.

PROGRAMMA

8.00 Registrazione dei partecipanti
8.30 Saluti di apertura e introduzione alla giornata
8.40 Gestione sostenibile della fertirrigazione di fragola in fuorisuolo
Gianpiero Ganarin - Centro Trasferimento Tecnologico, Fondazione E. Mach
9.00 Recenti sviluppi scientifici nel miglioramento dell'aroma della fragola
Brian Farneti, Iuliia Khomenko, Paolo Martinatti, Matteo Ajelli, Francesco Emanuelli, Franco Biasioli, Lara Giongo - Centro Ricerca e Innovazione, Fondazione Edmund Mach
Eugenio Aprea - Centro Agricoltura Alimenti Ambiente, Università di Trento/Fondazione Edmund Mach
Luigia Maltoni, Marco Pietrella, Gianluca Baruzzi - CREA, Centro di ricerca Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura
9.20 La coltivazione di piccoli frutti e fragola in Piemonte
Cristiano Carli, Roberto Giordano – Fondazione Agrion
9.45 Antonomo della fragola: osservazioni della stagione 2019
Lorenzo Tonina, Giulia Zanettin - Entomologi
Paolo Miorelli, Alberto Grassi, Simone Puppato - Centro Trasferimento Tecnologico, Fondazione E. Mach
10.10 Pausa caffè
10.30 Le novità normative del controllo biologico di insetti alieni
Pio Federico Roversi – Crea, Centro Difesa e Certificazione
11.00 Andamento stagionale di Drosophila suzukii ed esperienze di controllo biologico con Trichopria drosophilae
Simone Puppato, Alberto Grassi - Centro Trasferimento Tecnologico, Fondazione E. Mach
11.40 Discussione e chiusura della giornata
Moderatore: Tommaso Pantezzi - Centro Trasferimento Tecnologico, Fondazione E. Mach

Entrata libera fino ad esaurimento posti

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21/02/2020, 17:27
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I ministri della regione “culla” dell’enologia chiedono supporto e collaborazione all’ente San Michele
Vite e vino, la Georgia chiama FEM per rilanciare formazione e consulenza

La Georgia, regione di origine della viticoltura e della enologia dove è stata scoperta la cantina più antica del mondo con 8000 anni di storia, ha chiesto alla Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige un supporto tecnico-scientifico per rilanciare l’attività formativa e di trasferimento tecnologico nel settore viti-enologico. La richiesta è arrivata direttamente alla Direzione generale dai Ministeri dell’ambiente e dell’agricoltura, e dell’Educazione.

Recentemente il direttore generale, Mario Del Grosso Destreri, e il dirigente del Centro Trasferimento Tecnologico, Claudio Ioriatti, si sono recati a Tiblisi per conoscere più a fondo la richiesta di consulenza. Si sono intrecciate visite istituzionali, meeting e momenti di approfondimento con il ministro dell'ambiente e dell’agricoltura, Levan Davitashvili, la vice-ministro dell’istruzione (Educazione, Scienze, Cultura e Sport) Tamar Kitiashvili, le tappe al centro di ricerca in agricoltura, all’università del vino e al centro di formazione professionale, incontri con i produttori di vino.
La terra famosa per i kwevri, vasi di terracotta interrati per la fermentazione e conservazione del vino, pur contando su un’università di viticoltura e una buona scuola di formazione professionale, ha chiesto espressamente una collaborazione per attivare un percorso di studio sull’impronta del corso per enotecnici di San Michele, che già ha avuto modo di farsi apprezzare in molte regioni del mondo. Ma c’è anche la volontà di costruire un progetto di sviluppo complessivo che migliori il servizio di consulenza ai piccoli produttori di vino. Per questo la richiesta prevede il coinvolgimento del Centro Trasferimento Tecnologico. Intanto nel campus di San Michele si sta valutando come rispondere alla richiesta di collaborazione in modo che ci sia un reciproco interesse nell'ambito della ricerca e nel supporto allo sviluppo del settore vitivinicolo.

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26/02/2020, 18:20
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